20/11/2023
Non una di più
Rifletto da donna, da madre di un futuro bambino, da insegnante e da psicologa!
La mia mente fa crash !
C’è un fallimento educativo mi chiedo?
Una cura inadeguata forse?
Una trasmissione di valori, come il rispetto, che ha fallito il suo mandato?
Una poca educazione emozionale che tenga conto dei propri e altrui bisogni, dei confini tra il me e il te, dell’importanza di saper lasciare e perdonare!?
Una poca compassione ed empatia che ci connetti, l’uno nel sentire dell’altro?
Una società che ancora giustifica, educa e tramanda il concetto che il possesso, il disequilibrio, uccidere una donna sia ancora possibile!?
…Penso. Mi fermo. Rifletto ancora, tanto da bruciarmi quasi lo stomaco… tanta la rabbia, il fastidio di come un essere umano, chiunque tra noi, possa commettere un altro omicidio! Non capisco, ritorno a riflettere.
Forse non stiamo sbagliando, siamo in una società che accetta semplicemente delle regole non scritte?!? No, non posso credere che sia così.
Uomini, figli di donne, fratelli di donne, nipoti di zie e nonne, un’intera generazione di donne che accudisce un piccolo bambino, che ad un certo punto diventa un carnefice. Cosa sia andato storto mi chiedo! Il padre, il fratello, il nonno, lo zio? Non trovo una spiegazione. Forse non è così lineare una spiegazione, in questi casi non lo è mai! Forse non trova una spiegazione perché non ce n’è una!
Questa mattina circolava un elenco di donne, di ragazze, che sono state uccise nel 2023! Ho avuto brividi! Erano davvero tante. Che poi una, dieci o centomila, ce n’è sempre una di troppo, che poteva non esserci in quell’elenco. Che non doveva esserci. Un elenco infinito di più di cento donne, mi ha confermato mia madre!
Ho avuto i I brividi.
Erano davvero tante.
Ogni vita spezzata, ogni sogno infranto, ogni storia vista da vicino, potrebbe sembrarci normale, in fondo. Almeno fino a quando qualcuno non le toglie la vita!
Storie fatte di soprusi? Non credo sempre…
Storie fatte di violenza? Non credo sempre…
Storie fatte di gelosie e possessi? Non credo sempre…
Storie fatte di minacce? Non credo sempre…
Storie fatte di vendetta? Non credo sempre…
Storie che non dovevano finire così…LO CREDO SEMPRE!
Cose è che scatta in un uomo, uno qualunque, magari anche un “bravo ragazzo”, magari non tutti, ma fin quando non fanno quel che fanno, in fondo che ne sappiamo noi se sia o meno un cattivo ragazzo!
Davvero sono tutti mostri? Forse lo diventano dopo, davvero pensavano che uccidere fosse l’unica soluzione? L’unica tra tutte!?
Abbiamo fallito! Se è così…
Di cosa parliamo dunque. Di violenza fisica? Di violenza psicologica? Di violenza verbale finita male?
Di violenza… SÍ!
Un uomo, una donna. Un progetto, una rottura di un progetto. In cui manca il rispetto, l’attenzione all’altro. L’AMORE.
Non vedo mostri, vedo una società che continua ad educare senza dare, a volte, l’importanza all’affettività, al prendersi cura di se stessi, dei pensieri che ci ossessionano. Quando una ferita brucia e quel dolore invece di curarcelo lo tiriamo fuori, pensando di star meglio, pensando di avere il diritto di farlo sentire a qualcun altro, abbiamo fallito!
Quello che pensiamo è frutto spesso solo dei nostri fantasmi, quello che l’altro ci fa provare è ciò che noi sentiamo in quel dato momento, in quella data situazione, è ciò che noi leggiamo con i nostri “filtri emotivi”. Qualcuno ce lo dice che la gelosia non c’entra nulla con il comportamento dell’altro, che il possesso non è amore, che la violenza è solo frutto di un fallimento della gestione di una frustrazione, una provocazione, un sentimento, che anche se onesto, genera dolore?
Rifletto, non trovo ancora una spiegazione alle tante donne a cui è stata tolta la vita.
E mi ripeto:
Non una in più!