Psicologia, e poi?

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Psicologia, e poi? Studio di Psicologia e Psicoterapia Torino
Dott. Luca Monasterolo

SITO: www.monasterolo-psicologot Studio di Psicologia Torino
Dott.

Luca Monasterolo

SITO: www.monasterolo-psicologotorino.it

30/10/2024

Vedete questo dipinto? Ha emozionato milioni di persone ma pochi conoscono la storia straordinaria che c’è dietro! Sicuramente avrete già sentito parlare del «Viandante sul mare di nebbia» di Caspar Friedrich.

Guardatelo con attenzione. C’è un uomo che fissa con straordinaria intensità l’orizzonte. Nel dipinto non potete vedere il volto dell’uomo, ma tutto nella sua postura, nella curva delle sue spalle ti trasmette una sensazione intensissima. Sembra quasi trattenere il respiro. E voi potete quasi sentire il brivido che lo assale. Che cosa sta guardando? Il cielo sospeso sull’orlo di un precipizio.

Ma perché lo fissa con tanta intensità? E no, non è soltanto un sentimento di meraviglia davanti l’immensità della natura, come credono in molti. Ma per capirlo, dovete conoscere la storia che c’è dietro. Un giorno mentre il giovane Caspar stava pattinando assieme a suo fratello, il ghiaccio si spezza sotto i piedi. Suo fratello per salvarlo, annega. Si dice che dalla sofferenza siamo nate le anime più forti; che le anime più belle siano quelle segnate dalle cicatrici. E lui ne aveva tante. P***e la madre quando aveva soltanto 7 anni, e poi p***e due sorelle e infine l’amato fratello. Conobbe la povertà, la solitudine e l’incomprensione. Nonostante questi dolori però, il giovane Caspar si dà la forza per andare avanti. Ecco il vero significato di questo dipinto!

Nella posa del Viandante c’è tutto: coraggio, solitudine, struggimento, nostalgia, la nostalgia di chi è alla ricerca non di un luogo qualunque ma di una casa. Perché casa non è dove si vive, ma dove ci si comprende. E ci si perdona. La nebbia che inghiotte le montagne è la metafora delle difficoltà, delle prove e delle incertezze che ognuno di noi deve affrontare nella vita. Ma se osservate meglio, noterete che la nebbia sembra diradarsi all'orizzonte. Perché non importa ciò che ti capita, ma è come reagisci a ciò che ti capita che fa la differenza, ecco cosa vi sta dicendo questo dipinto! Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati.

Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X (➡️ Ai nuovi lettori: se vi piace ciò che scrivo, è uscito «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera» che ho scritto per farvi innamorare della letteratura cosi come me ne sono innamorata io. Potete leggerne un estratto gratuito qui: https://www.amazon.it/innamorarsi-Karenina-leggere-classici-lezioni/dp/8807174359

30/08/2024

Santorini - Ciao, mi chiamo Santorini e sono una meta turistica.
Maldive – Ciao.
Tokyo – Ciao.
Parigi – Ciao.
Ibiza – CIAO.
Maiorca – Ciao.
- Come ti senti oggi, Santorini?
Santorini – Come sempre. Stanca.
- Stanca per cosa?
Santorini – E me lo chiedi pure? Tre virgola quattro milioni di turisti.
- Ti va di condividere un po’ con gli altri?
Santorini – Ma è sempre la solita storia, loro lo sanno. Ogni estate arrivano in massa e si aspettano…
- Si aspettano?
Maldive – La versione migliore di noi.
Santorini – Esatto.
- Potete spiegarvi meglio.
Maiorca – Ieri da me ha piovuto. Non avete idea gli insulti. Ma che ci posso fare io? Non la controllo mica la pioggia.
Tokyo – Io ho tutti i ciliegi con l’alopecia.
- Prego?
Tokyo – Per forza! Li vogliono in fiore tutto l’anno. E così poi mi si ammalano.
Groenlandia – Questo è niente. Da me si aspettano l’aurora boreale tutte le volte che vengono.
- Non c’è ogni volta?
Groenlandia – Ma secondo te la faccio io con le tempere? C’hai l’urgenza di emozionarti e allora guardati una pozzanghera di benzina!
Thailandia – Brava. Stessa cosa coi monsoni. Tutti arrabbiati per i monsoni. Ma che posso fare? Fanno parte di me.
Petra – E se per un giorno io non lo volessi essere patrimonio dell’umanità?! Se volessi stare in ciabatte e braghe del pigiama?
Ibiza – SU QUELLE MANI!
- Ibiza, stai urlando.
Ibiza – CHE HA DETTO ORLANDO?
- Mi par di capire che si tratta di un problema comune a tutte voi.
Maiorca – Certo. Dobbiamo sempre essere perfette.
Groenlandia – Ve**re bene in foto.
Maldive - Avere sempre la luce giusta.
Tokyo - Sorridere.
Ibiza - NON AVERE MAI UNA GIORNATA GRIGIA!
Santorini – Essere sempre accoglienti.
Cinque Terre – Ahahah.
Santorini – Cosa?
Cinque Terre – No, mi ha fatto molto ridere “accoglienti”. Scusate, continuate pure.
Parigi – Pensi che io non posso permettermi neanche un museo chiuso.
- Altrimenti?
Parigi – Altrimenti? Legga qua, legga le recensioni. Legga cosa scrivono.
Ibiza – “MI ASPETTAVO MEGLIO!”.
Maiorca – “Noiosa”.
Parigi – “Fredda”.
Groenlandia – “Deludente”.
Londra – “Ha piovuto sempre”.
- C’è Venezia che vuole dire qualcosa.
Venezia – Nessuno mi considera più casa. Io sono un museo, un parco dei divertimenti. E guai che ci sia un’impalcatura. S’incazzano. Ma dico io, vecio sto qua da milleseicento anni, c’avrò pure il diritto di cadere a pezzi, o no?
Santorini – Nessuno ha idea dello stress…
Groenlandia – Dell’ansia…
Maiorca – La paura, gli attacchi di panico, la sensazione di non essere mai abbastanza.
- Per chi?
Maiorca – Eh?
- Hai detto “non essere mai abbastanza”. Per chi?
Maiorca – Per gli altri.
- D’accordo, ma chi sono questi altri?
Santorini – Be’, gli altri. La gente a cui piacciamo, che ci ama, che ci viene a vedere, a visitare.
- Temete che, se non siete sempre al massimo, non vi ameranno più? Non torneranno più?
Maldive – Esatto, e noi diventeremmo solo…
- Solo?
Maldive – Be’, Casalborgone.
Santorini – Guzzano.
Parigi – Barzana.
- E, secondo voi, Casalborgone o Barzana non sono felici con loro stessi?
Parigi – Non vedo come.
- Ho un’altra domanda. Queste persone, la cui approvazione è così fondamentale per voi, come vi lasciano?
Parigi – In che senso?
- Vi lasciano migliori o peggiori? Vi sentite amate o usate?
Santorini – Be’…
- Verrebbero a trovarvi anche con la pioggia?
Mykonos – Nessuno in inverno si preoccupa di sapere come sto.
Groenlandia – Tu hai l’inverno?
Mykonos – Lo vede?
- Voi vi concepite in funzione degli altri. E non c’è niente di male, lo fanno tutti. Il problema è che, a forza di farlo, adesso vi concepite solo in funzione degli altri. Proviamo una cosa, Venezia cerca di pensare a quello che vorresti tu, non gli altri, chi ti vive, chi ti visita e chi ti sfrutta, ma solo tu. Se potessi scegliere cosa vorresti essere?
Venezia – Abitata.
- Ibiza?
Ibiza – SILENZIOSA!
- Parigi?
Parigi – Sciatta.
- Tokyo?
Tokyo – Scortese.
- Maldive?
Maldive – Triste.
- E sono tutte cose che siete o che potete essere, solo che le nascondete per paura di deludere qualcuno che vi dà valore solo se corrispondete all’idea che si è fatto di voi. Alcune persone vi hanno appiccicato delle aspettative e queste aspettative non vi fanno bene perché non sono le vostre. Sono le loro. Sono loro che vi vogliono solari, accoglienti, disponibili. Che vi guardano senza volervi vedere davvero. Sono loro che hanno un’immagine di Venezia, di Santorini, di Parigi e voi che vi affannate a soddisfarla. Voi valete, non indipendentemente dagli altri, questo è impossibile. Ma dovete capire che valete per ciò che siete, non per quello che potreste essere.
Santorini – Io mi sveglio ogni mattina terrorizzata all’idea che tutti smettano di arrivare.
- Forse succederà, forse sarai piovosa e inospitale per un mese o per un anno, e nessuno verrà più. Essere sé stessi ha un prezzo. Forse ti sentirai sola, dimenticata, insignificante. Forse ti sentirai persino Casalborgone. Ma poi qualcuno verrà, magari non qualcuno che ti saresti aspettata, ma qualcuno verrà. Nonostante sia inverno, abbiate i musei chiusi, le ristrutturazioni in corso e nessuna aurora boreale da mostrare. Nonostante la pioggia.
Santorini - …
Maldive – E se non dovesse ve**re comunque nessuno?
Santorini – Esatto, se non viene più nessuno?
- Sapete perché Casalborgone sta bene?
Santorini – Perché?
- Perché sa esattamente chi è. E non gli fa paura.

Il testo è di Nicolò Targhetta e la grafica di Amandine Delclos.
Non è successo niente

11/07/2024

“Quello dei baby influencer è un piccolo esercito mutabile e impossibile da contare perché il bambino sta bene su tutto. Corsi online o cibo, vestiti o giochi, non conta: sul palcoscenico digitale i bambini «perfomano» bene.

Esattamente come cani e gatti, il paragone non sia malinteso. Vuol dire che quando sui social appaiono gli occhioni e le manine di un bimbo noi ci fermiamo, lo guardiamo più volentieri, mettiamo il cuoricino. Con il tempo ci si affeziona.

Non è una percezione, ma marketing. Secondo una analisi condotta il tasso di interazione di contenuti che hanno come protagonisti i bambini è circa tre volte maggiore rispetto a quelli con solo adulti. Dolci, disponibili testimonial inconsapevoli del mestiere di mamma e papà. A voler essere molto pragmatici, non bisogna nemmeno pagarli.

Nella proposta di legge depositata alla Camera ad aprile si prevede sia il diritto all'oblio per i maggiori di 14 anni (l'obbligo di cancellare ogni contenuto condiviso nel tempo dai genitori) sia un regolamento sullo sfruttamento online dell'immagine dei minori.”

Oggi il quotidiano La Stampa ha dedicato una pagina al tema dei “baby-influencer”, ovvero quel fenomeno sui social media dove i genitori sfruttano i propri figli per ottenere più like e, spesso, per guadagnarci anche dei soldi.

Oltre ai problemi legati alla privacy, la sovraesposizione dei minori può avere effetti anche sulla loro crescita: da un lato potrebbe influire positivamente sull’auto stima, dall’altro l’eventuale perdita di popolarità col passare del tempo può trasformarsi in delusione.

Anche lo psicologo Matteo Lancini, in un’intervista nella stessa pagina di giornale, ha esposto le sue preoccupazioni: questa “pornografizzazione” ha cancellato il confine tra la vita intima e quella pubblica ed è necessaria, quindi, una regolamentazione.

22/05/2024

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