Asia-Usb Torino

Asia-Usb Torino ASsociazione Inquilini e Abitanti per la difesa del diritto alla casa e alla città!

Sportello ogni lunedì dalle 17 alle 19

(si riceve anche su appuntamento contattando il numero telefonico 3202877219)

19 OTTOBRE REDDITO CONTRO RENDITA GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALEDurante la giornata nazionale per il diritto all'ab...
17/10/2023

19 OTTOBRE REDDITO CONTRO RENDITA
GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE

Durante la giornata nazionale per il diritto all'abitare saremo in mobilitazione in tutte le città per ribadire che i finanziamenti devono andare al diritto fondamentale della casa e non alla guerra.
A partire dalle mobilitazioni delle tende iniziata maggio scorso per denunciare la situazione insostenibile del caroaffitti e del diritto allo studio che è sempre meno garantito ai giovani studenti che chiedono casa studio e reddito, anche oggi a Bologna abbiamo visto qual è stata la risposta del governo targato PD agli studenti in lotta che sono stati manganellati durante lo sgombero dell'occupazione IN/OUT, una repressione che viene anche da quella sinistra che ha costantemente cercato di strumentalizzare le proteste delle tende mentre sempre più spesso l'unica risposta che governi di tutti i colori sanno dare a chi lotta per il diritto allo studio e alla casa è la violenza poliziesca e la repressione, come abbiamo visto proprio qui a Torino con le cariche violentissime della polizia il 3 ottobre sul corteo degli studenti.

Mentre il paese sprofonda nel baratro degli sfratti (+ 218,6% di esecuzioni nel 2022, ultimi dati del Ministero dell'Interno), l’Edilizia residenziale Pubblica è quotidianamente umiliata da mancati investimenti, carenza gestionale ed uso del patrimonio a beneficio di dismissione e speculazione.

Mentre i salari sono più bassi e l'inflazione galoppa, viene portata avanti una guerra ai poveri e ai solidali che quotidianamente lottano per diritti e dignità.

Quello che serve è dare i soldi per l'edilizia popolare e per studentati pubblici, non alla guerra e alle grandi opere inutili!

Per questo motivo invitiamo tutti a scendere in piazza, a Torino come in contemporanea si farà in tutta Italia, per far sentire la propria voce contro un Governo che non fa nulla per calmierare il mercato e finanzia una guerra e una spesa militare targata UE e NATO i quali costi ricadono sulle fasce popolari.

L’invito per una mobilitazione generale e larga è rivolto a tutti: agli abitanti delle case popolari e alle numerosissime famiglie strozzate dagli affitti o dalle rate del mutuo, che sono state o stanno per essere sfrattate o la cui casa rischia di ve**re pignorata da una banca, ai giovani che non riescono ad accedere ad una abitazione ed agli studenti cui non è garantito nessun posto in Studentati Pubblici, fino agli ultimi, cioè a chi una casa proprio non ce l’ha ed è costretto ad arrangiarsi. Di fronte al Governo con la concezione del Diritto alla Casa più arretrato della storia è il momento di ricomporre quella classe sociale cui è stato negato, o che per garantirselo ha dovuto rinunciare ad una quota di reddito enorme a privilegio dei grandi gruppi costruttori e speculatori.

A Torino anche quest'anno viene attribuito il triste primato di capitale degli sfratti, una condizione che perdura da troppo tempo e a cui nessuna giunta comunale e regionale ha mai avuto la volontà politica di invertire la rotta dando dignità alle classi popolari per sottrarre lo strapotere dei palazzinari che sempre di più lasciano solchi indelebili nelle vite delle persone oltre che in interi quartieri.

A maggior ragione ci vediamo tutti dalle 10.30 in poi a Porta Palazzo con un banchetto informativo sul diritto alla casa!

USB Piemonte

CON GLI STUDENTI CHE OCCUPANO LA MOLE E SI INCATENANO PER IL DIRITTO ALL'ABITARE! Sosteniamo la loro lotta, la stessa ch...
01/10/2023

CON GLI STUDENTI CHE OCCUPANO LA MOLE E SI INCATENANO PER IL DIRITTO ALL'ABITARE!

Sosteniamo la loro lotta, la stessa che precari e classi popolari portano avanti da anni: abrogazione della 431/98, reintroduzione dell'equo canone e rilancio dell'edilizia pubblica. La casa è un diritto e la lotta è di tutti e per tutti.

Esprimiamo solidarietà e vicinanza agli studenti incatenati alla mole che sono stati trascinati giù con la forza dalla polizia con la complicità del museo nazionale del cinema!

Anche Asia USB era assieme agli studenti e ai giovani, uniti per conquistare diritti e dignità!

Casa e reddito per tutti!

USB Piemonte

Il governo Meloni ci ruba il futuro. Il 24 giugno manifestazione nazionale a Roma: abbassate le armi, alzate i salariTut...
07/06/2023

Il governo Meloni ci ruba il futuro. Il 24 giugno manifestazione nazionale a Roma: abbassate le armi, alzate i salari

Tutte le misure che il governo Meloni sta assumendo da quando è in carica seguono un unico e coerente disegno: accodarsi alle decisioni della NATO, proseguendo nel coinvolgimento dell’Italia nella guerra in Ucraina, e sostenere le richieste delle grandi imprese per far ricadere i costi sociali sui lavoratori e i settori popolari. Mentre i fondi per l’avventura militare crescono, i salari e le pensioni rimangono fermi e si approvano nuove misure che allargano la precarietà del lavoro.

Non c’è un solo campo di intervento sociale dove il governo non stia agendo per favorire un aumento delle disuguaglianze e delle ingiustizie:

Dalla grande emergenza abitativa provocata da un mercato con prezzi alle stelle e con un patrimonio di case popolari ridotto al lumicino, alla piaga di un sistema sanitario pubblico ormai completamente soppiantato dalle aziende private e una fetta larghissima di popolazione senza più risorse per curarsi.

Dalla eliminazione del reddito di cittadinanza, sostituito da uno strumento di ricatto utile solo a tenere ancora più in basso i salari, alla vergogna del Decreto Cutro che rende sempre più arduo il percorso di regolarizzazione per i lavoratori migranti.

Dalla riforma del fisco che mira a eliminare quel poco di progressività che ancora conserva il nostro sistema di tassazione, fino alla ulteriore liberalizzazione degli appalti e dei contratti a tempo determinato che aumentano la ricattabilità del lavoro e ne indeboliscono le tutele.

Una sequela martellante di provvedimenti che vengono presi senza ascoltare la sofferenza che cresce nel Paese né alcuna interlocuzione con la società che sia altra dai manager dei grandi interessi privati. Una logica che vediamo agire nella realizzazione degli impianti di rigassificazione, da Piombino a Ravenna, come nella prosecuzione della Tav in Val di Susa, nel progetto del Ponte sullo Stretto o della base militare in programma a Coltano. Dietro le parole della transizione verde, il Governo prosegue nella devastazione dell’ambiente e nell’uso delle fonti fossili, contro queste politiche dobbiamo rivendicare giustizia ambientale e giustizia sociale.

Nelle politiche sul lavoro il mantra del governo è la moderazione salariale, che viene scambiata con una misera esenzione contributiva per alcuni mesi. Decenni di riduzione dei salari e una fortissima perdita di potere d’acquisto dovuta all’impennata dei prezzi (che non è affatto finita) non trovano nessuna risposta seria nei rinnovi contrattuali. Addirittura nel settore pubblico non è stata prevista dal governo nessuna risorsa per i contratti. E tutto questo, mentre è forte l’aumento dello sfruttamento nelle fabbriche, nei magazzini, in moltissimi settori lavorativi, dovuto all’intensificazione dei ritmi, all’allungamento della giornata di lavoro ed alla flessibilità sempre più selvaggia dei turni.

Anche i disegni di stravolgimento dell’ordinamento costituzionale, dall’autonomia differenziata ai propositi di presidenzialismo, rispondono ad una stessa logica di aumento delle disparità, sociali e territoriali, accanto ad un accentramento dei poteri e del controllo sulla società. Con il disegno di legge Calderoli, il governo vuole colpire i diritti sociali definendo i Livelli essenziali di prestazione, garantendo cioè il minimo delle prestazioni in modo da tagliare ancor di più i servizi pubblici e mantenere il Mezzogiorno in uno stato di arretratezza, utile solo per nuove servitù militari, energetiche e logistiche.

Mentre le condizioni economiche peggiorano e i nostri redditi valgono sempre meno, il governo Meloni si pone l’obiettivo di creare fratture nella società, favorire la guerra tra poveri, aumentare il controllo e trascinarci sempre più dentro un conflitto dagli esiti imprevedibili. E per farlo promuove una campagna di restaurazione culturale che aggredisce la scuola pubblica e attraversa tutti gli apparati del sistema informativo e della comunicazione. Diversità, sofferenze, povertà diventano obiettivi da attaccare, soggetti da discriminare ed escludere. I giovani, in particolare, li si vorrebbe irreggimentare in un sistema di sfruttamento e precarietà, lavoro gratuito, affitti alle stelle e soffocamento delle libertà.

Non c’è futuro con questo governo.

Mettere insieme le forze, unire le nostre battaglie, costruire percorsi comuni è la via per non farci rubare il futuro.

SABATO 24 GIUGNO ALLE ORE 14 MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA, CON APPUNTAMENTO A PIAZZA DELLA REPUBBLICA.

Adesioni

Spazio No Ponte (Messina) - No Ponte Calabria - CMDT Calabria – Opposizione Studentesca d’Alternativa – Cambiare Rotta – Unione Sindacale di Base – Movimenti per il diritto all’abitare – Potere al Popolo – Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, l'unità della Repubblica, l'uguaglianza dei diritti – Mi Riconosci – CALP Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali – Paese Reale – ManifestA - Comitato contro il Rigassificatore di Piombino (La Piazza della Val di Cornia) - Collettivo No al fossile Civitavecchia - Rete No Rigass No GNL - STOP allo scempio ambientale (Giugliano/ Aversa) – Partito della Rifondazione Comunista/ Sinistra Europea – Rete dei Comunisti – Associazione Rurale Italiana – Genova City Stryke – Giovani Palestinesi (Roma)- Centro d’Iniziativa Giuridica Abdel Salam – Ass. Amici dei prigionieri palestinesi (Italia) – Disoccupazione Zero (Catania) – AIFWA (Pescara) - Associazione Ivoriani e Fratelli di West Africa (Pescara) – Rete Stop GNL (Napoli) – La Città visibile (Caserta) – Medicina Democratica (Napoli) – Movimento Migranti e Rifugiati – Ass. Terra e Libertà di Torretta Antonacci (Foggia) – Ass. Giù le mani dall’Africa – Ass. Solidarietà Italia-Filippine – Centro Internazionale Crocevia - Comunità Palestinese d'Italia – Coniare Rivolta - Casa del Popolo Campobasso - No hub del gas Sulmona - Comitato Pace e non più guerra - Circolo vegetariano VV.TT. - Centro studi Francesco Berardi Aprilia - Associazione PeaceLink - Circolo Agorà Pisa - Collettivo Levante Rimini - Lega per il Disarmo Unilaterale - Aula Studio Liberata F4 UniCal - JVP SRI LANKA comitato in Italia - UMANGAT-MIGRANTE Roma - Associazione nazionale per la scuola della Repubblica - Partito Comunista dei Lavoratori (Sicilia) - Wilpf Italia - Oacri (Organizzazione delle associazioni dei colombiani rifugiati in Italia) - PLAM (Piattaforma Progresista Latinoamericana) - Appello fermare la guerra imporre la pace - Mensile Lavoro e Salute

Donatella Di Cesare - Moni Ovadia - Francesca Fornario - Nicoletta Dosio - Ernesto Screpanti - Laura Tussi - Fabrizio Cracolici - Ennio Cabiddu - Giorgio Cremaschi - Luigi De Magistris - Claudio Defiores - Riccardo Faranda – Maurizio Acerbo - Chiara Colasurdo - Danilo Conte - Arturo Salerni - Angelo D’Orsi – Bartolo Mancuso – Franco Russo – Vincenzo Perticaro – Patrizia Angiari – Clara Fanelli – Salvatore Graci – Chef Rubio – Enrico Calamai – Filippo Barbera – Francesca Borsa – Pasquale Crupi – Carlo Guglielmi – Nella Ginatempo – Paolo Ferrero – Antonello Patta – Antonio Mazzeo – Bassam Saleh – Paolo Fierro – Piero Bevilacqua – Paola Nugnes – Leonardo Bargigli – Francesco Schettino – Vauro - Patrick Boylan - Rossana De Simone - Luciano Zambelli - Pilar Castel - Cristina Rinaldi - Giuseppe Paschetto - Nico Vox - Giovanni Dursi - Franco Cilenti

Per aderire scrivere a: adesionemanifestazione24giugno@gmail.com

https://www.usb.it/leggi-notizia/il-governo-meloni-ci-ruba-il-futuro-il-24-giugno-manifestazione-nazionale-a-roma-abbassate-le-armi-alzate-i-salari-1324-1.html

Tutte le misure che il governo Meloni sta assumendo da quando è in carica seguono un unico e coerente disegno: accodarsi alle decisioni della NATO, proseguendo nel coinvolgimento dell’Italia nella guerra in Ucraina, e sostenere le richieste delle gra…

31/05/2023

Ieri assieme al Comitato Cittadini Teleriscaldati Torino siamo intervenuti durante l'audizione di Iren in commissione consiliare.

Mentre il tanto sbandierato bonus di Iren ha raggiunto nelle due stagioni solo una piccolissima fetta degli aventi diritto (appena 13.163 nuclei) e non verrà prorogato, dopo oltre un anno da quando la tariffa è schizzata alle stelle, nella città più teleriscaldata d'Europa, la giunta comunale (PD) ancora temporeggia nel pretendere da Iren risposte chiare sulla percentuale di gas impiegata nella produzione di calore e nel mettere in campo misure concrete a difesa di inquilini e abitanti.

C'è un solo modo per difendere gli interessi dei cittadini teleriscaldati: redistribuire i profitti che Iren ha fatto speculando e scorporare la tariffa dall'indicizzazione del gas.

Calmierare tariffe e prezzi subito!
USB Piemonte

Anche per questo, contro un governo che odia le classi popolari, contro l'ipotesi sindacale collaborazionista di Cgil Ci...
24/05/2023

Anche per questo, contro un governo che odia le classi popolari, contro l'ipotesi sindacale collaborazionista di Cgil Cisl Uil, il 26 maggio invitiamo inquilini, pensionati, lavoratori e lavoratrici precari, atipici, sottopagati a partecipare allo sciopero generale di USB, per rimettere al centro casa, salario e diritti:

300 euro netti subito in busta paga
Stipendi legati all'inflazione reale
Salario minimo 10 € l'ora
Prezzi, affitti e tariffe calmierate
Un milione di case popolari riutilizzando lo sfitto
Rilancio del sistema pensionistico e previdenziale

In un Paese che conta già oltre 3 milioni di lavoratori e lavoratrici poveri e 2 milioni di disoccupati, l’aumento generalizzato dei prezzi ha ridotto del 12% il potere d’acquisto, peggiorando drasticamente le condizioni di vita delle classi popolari…

GIÙ TARIFFE E AFFITTI:ABBASSARE LE ARMI, ALZARE I SALARI26 MAGGIO SCIOPERO GENERALE📣 Oggi 22 maggio siamo andati al prim...
23/05/2023

GIÙ TARIFFE E AFFITTI:
ABBASSARE LE ARMI, ALZARE I SALARI

26 MAGGIO SCIOPERO GENERALE

📣 Oggi 22 maggio siamo andati al primo giorno del convegno europeo del teleriscaldamento EUROHEAT & POWER che si svolge in questi giorni a Torino e al quale partecipano tutti i responsabili degli aumenti delle tariffe che vediamo ogni mese sulle nostre bollette! Mentre le grandi multinazionali dell'energia approfittano della kermesse per affinare le proprie brame di profitto, i comitati dei cittadini teleriscaldati assieme ad AS.I.A. USB hanno cercato di portare all'interno del congresso le proprie ragioni di lotta che da più di un anno attraversano e infiammano la città metropolitana più teleriscaldata d'Europa.

👉Durante l'evento il teleriscaldamento verrà presentato come la soluzione green ed economica in risposta alla crisi energetica che stiamo attraversando a livello globale.

👉Nonostante le nostre proteste il Comune di Torino, IREN e il governo italiano si lavano le mani davanti alle difficoltà delle famiglie nel pagare le bollette e i rincari generalizzati. Sono gli stessi che continuano a utilizzare i soldi per i loro interessi primo fra tutti il finanziamento della guerra in Ucraina.

💥 Le nostre priorità sono altre: non vogliamo la guerra e vogliamo che i soldi non vengano usati per mandare armi ma per attivare misure reali di sostegno al reddito, per le bollette e le nostre spese!
Finché si produrranno e invieranno armi non esisterà nessuna pace per i popoli‼️

👉La richiesta dei teleriscaldati è semplice: vogliamo l'abbassamento della tariffa dal momento che IREN usa il 7,44% di gas per il teleriscaldamento ma calcola in bolletta il 100% di gas. Il tutto nonostante il teleriscaldamento utilizzi energía di scarto data dal cascame termico proveniente dalla produzione di energia elettrica nelle centrali a cogenerazione, dal termovalorizzatore e da scarti di calore provenienti da processi industriali (e la chiamano alternativa green). Abbiamo subito aumenti del 361% dal 2021 a oggi‼️

💥Noi chiediamo lo scorporo del prezzo del gas naturale per fatturare la bolletta del teleriscaldamento a tutte le società energetiche come IREN, Engi, A2A, Cogeme che speculano indisturbate sulle nostre bollette.

👉La truffa degli extraprofitti di queste multiutility, fatti sulle spalle dei cittadini e delle classi popolari, dev'essere fermata: ciò non sembra interessare però agli organizzatori dell'evento farsa che, di fronte a una lunga mobilitazione fatta da cittadini stremati dal carovita, già oggi hanno schierato la polizia per allontanare il dissenso.

👉Oggi martedì 23 maggio i partecipanti al meeting faranno una cena di gala al Museo del Risorgimento alla faccia delle nostre bollette. Per questo chiamiamo un presidio in Piazza Carlo Alberto alle 18, dove terremo loro compagnia con una cena teleriscaldata.🌠

💪Non ci fermeremo mai perché SIAMO STANCHI DI PAGARE MA NON DI LOTTARE , fine del mondo fine del mese stesso clima stessa lotta‼️Serve subito una calmierazione, la ripubblicizzazione dei servizi di fornitura energetica e redistribuzione dei proventi verso le classi bisognose e non più nelle tasche dei soliti pochi e noti‼️

Anche a Torino oggi l'AS.I.A. USB è a fianco degli studenti in lotta per un diritto all'abitare garantito. La lotta per ...
16/05/2023

Anche a Torino oggi l'AS.I.A. USB è a fianco degli studenti in lotta per un diritto all'abitare garantito. La lotta per l'abrogazione della 431/98 e la reintroduzione dell'equo canone, insieme alla richiesta di edilizia pubblica, si interseca con la necessità delle classi popolari i cui diritti vengono attaccati trasversalmente da troppo tempo.

Il problema della casa dev'essere affrontato strutturalmente: da decenni al contrario in tutto il paese, a prescindere dai colori politici, i governi, le regioni e le amministrazioni comunali hanno portato avanti politiche anti- popolari.

Non per ultimo il governo Meloni ha tolto tutte le poche risorse rimaste per tutelare il diritto alla casa come il fondo salvasfratti, mentre dal MIT Salvini non parla di politiche abitative se non solo accennando a delle convenzioni: le stesse convenzioni che negli anni si sono tradotte nell'intromissione di enti privati a scopo di lucro che spingono per la sostituzione dell'edilizia pubblica con quella sociale al solo scopo di poter fare profitto sopra un diritto inalienabile come quello alla casa.

Torino è la città del triste primato degli sfratti eseguiti annualmente, dove negli ultimi accordi territoriali i sindacati concertativi assieme a quelli padronali hanno messo in campo nuove misure per spremere maggiormente gli studenti nei costi delle locazioni; ora i disoccupati, i precari, i lavoratori e gli studenti dimostrano di essere i figli della stessa rabbia e di lottare insieme per un reddito garantito, maggiore edilizia pubblica e un diritto all'abitare degno. Mentre il carovita impossibilita sempre più persone ad arrivare alla fine del mese, le piazze di queste settimane mostrano ancora che lottare è doveroso e necessario.

Verso e oltre al grande sciopero generale del 26 maggio lottiamo insieme per reddito, diritti e dignità!

Asia Usb
USB Unione Sindacale di Base
USB Piemonte
Federazione del Sociale USB
Cambiare Rotta - organizzazione giovanile comunista
Cambiare Rotta Torino

IL DIRITTO ALLA CASA TOCCA TUTTI, SOSTENIAMO LA LOTTA DEGLI STUDENTI ATTENDATI! VERSO E OLTRE LO SCIOPERO GENERALE DEL 2...
15/05/2023

IL DIRITTO ALLA CASA TOCCA TUTTI, SOSTENIAMO LA LOTTA DEGLI STUDENTI ATTENDATI! VERSO E OLTRE LO SCIOPERO GENERALE DEL 26 MAGGIO!

DOMANI 16/05 H.19 ACCAMPIAMOCI TUTTE E TUTTI DAVANTI ALLA REGIONE IN PIAZZA CASTELLO!

Negli ultimi giorni in tutta Italia giovani precari e studenti si accampano davanti agli atenei delle maggiori città per rivendicare un diritto alla casa anche a loro negato. L'assenza di case popolari e di studentati pubblici, assieme al carovita galoppante, ha portato agli studenti ad una mobilitazione che si sta espandendo a macchia d'olio: ad oggi le proteste e le rivendicazioni infiammano le piazze delle maggiori città italiane. Dalla questione studentesca a quella complessiva, la questione casa fa esplodere tutte le contraddizioni del nostro sistema.

La questione abitativa è ormai un tema centrale nel dibattito pubblico del Paese. Avendo raggiunto gli affitti prezzi altissimi ed essendo i salari reali in forte calo a causa della forte inflazione, le contraddizioni prodotte dalla Legge 431/98 (la norma che ha liberalizzato i canoni) emergono nelle loro reali dimensioni, evidenziando così la carenza di politiche abitative negli ultimi quaranta anni e la mancanza di patrimonio pubblico utile a fronteggiare le emergenze ed a garantire il Diritto alla Casa. Non è un caso che negli ultimi mesi tutte le testate giornalistiche si siano interessate del problema, spesso riprendendo proprio i punti programmatici promossi da Asia USB, in alcuni casi utilizzando proprio i dati sugli sfratti da noi elaborati.

All’interno della questione abitativa vi è inoltre una gigantesca questione giovanile e studentesca, data sia dalla mancanza di case popolari che di studentati, oltre che dall’assenza di strumenti creati per moderare direttamente i canoni di locazione. Per questo gli studenti di Cambiare Rotta, dopo aver aderito alla protesta che ha portato decine di tende all’ombra dei più importanti Atenei italiani, hanno elaborato una piattaforma di rivendicazioni che comprende sia l’abolizione della Legge n. 431 del 1998 che l’adozione di un reddito studentesco, oltre naturalmente l’aumento di posti letto in studentati pubblici. Giuste a nostro avviso le contestazioni alla segreteria del Pd ed al segretario della CGlL, i quali in sedi diverse hanno provato a cavalcare la protesta dimenticando che finora sia il Partito Democratico che i Sindacati concertativi, hanno sempre sostenuto e protetto lo status quo, e che i canoni concordati sono spesso in linea con quelli puramente “liberi” offrendo in cambio una tassazione ancora più leggera (cedolare secca al 10%) . Di fronte ad un problema come quello abitativo gli studenti chiedono misure più radicali, cioè in grado di risolvere il problema alla radice, colpendo direttamente la rendita parassitaria. Non per niente la “requisizione dello sfitto” sta diventando un concetto familiare a sempre più persone e, in alcuni posti di Europa, anche un argomento di legiferazione (vedi la Catalogna).

Battersi per il Diritto alla Casa quindi non è una passeggiata ma un impegno sia di analisi e lettura della realtà che militante.

Come AS.I.A. USB ci battiamo da anni per concretizzare quella alleanza sociale tra lavoratori, disoccupati, migranti, giovani precari e studenti, tutti accomunati da quella rabbia che nasce da una società ineguale e ingiusta che vorrebbe i poveri sempre più poveri e i ricchi sempre più agevolati nella speculazione nei settori sociali.

Le migliaia di sfrattati di ogni anno, i centinaia di pignorati e i migranti braccianti costretti a dormire nei parchi e nelle strade oggi trovano al proprio fianco anche quelle generazioni tradite e distrutte da decenni di politiche antipopolari.

DOPO LE TENDE ALLARGHIAMO LA MOBILITAZIONE, CASA E REDDITO SUBITO. 16/5 Mobilitazione sotto le sedi regionali contro car...
14/05/2023

DOPO LE TENDE ALLARGHIAMO LA MOBILITAZIONE, CASA E REDDITO SUBITO. 16/5 Mobilitazione sotto le sedi regionali contro caroaffitti!

Più di 120 studenti da tutta Italia, insieme ad attivisti e sindacalisti di Asia Usb e del Movimento per il diritto all'abitare, chiamano alla mobilitazione sotto le sedi delle Regioni di tutta Italia per martedì 16.

L'appello è rivolto a tutti gli studenti che in tutta Italia si stanno mobilitando e a tutte le realtà sociali che da anni si battono per il diritto all'abitare, per stringere alleanze ed allargare la mobilitazione.

// Con le proteste delle tende, dilagate da nord a sud davanti ai Rettorati, e sotto le finestre del Ministero dell’Università, siamo riusciti a rompere il silenzio della politica e dei media sui costi degli affitti e della vita ormai insostenibili che gravano su noi giovani e studenti.

La mancanza strutturale di studentati pubblici e le speculazioni selvagge del libero mercato degli affitti, per colpa dell’abolizione dell’equo canone, non sono soltanto uno dei lati di un sistema universitario sempre più escludente per le fasce popolari, ma un’ipoteca sulla possibilità come giovani, studenti e non, di costruirci un futuro, dentro una condizione generale di precarietà in cui caroaffitti e carovita si intrecciano con il tema del salario, della disoccupazione e dello smantellamento sistematico di tutele sociali e servizi pubblici in nome del profitto.

Problematiche enormi che pesano sulle nostre vite prima, durante, dopo e soprattutto al di là di un percorso universitario sempre più appannaggio di pochi. Una condizione quindi che viviamo non solo come studenti, ma come lavoratori e disoccupati e che riconosciamo simile a quella delle nostre famiglie, di chi ci lavora accanto e di chi vive nelle nostre stesse province e periferie.

In un contesto di inflazione galoppante e aumento vertiginoso del carovita – esasperati esponenzialmente con gli effetti della guerra – che si abbattono sempre su quelle stesse categorie e settori sociali già massacrati in questo decennio di crisi, risposte concrete e strutturali per il diritto all’abitare non sono più rimandabili.

Un diritto calpestato sistematicamente da trent’anni a questa parte sulla pelle di decine di migliaia di persone e famiglie costrette a condizioni di vita disumane per pagarsi l’affitto o sbattute direttamente in mezzo alla strada senza investimenti pubblici e soluzioni adeguate da parte di istituzioni che di governo in governo hanno invece dato mano libera ai privati per la speculazione più sfrenata.

Le battaglie di questi giorni degli studenti sono riuscite grazie alla determinazione delle mobilitazioni a rompere il silenzio dei media e inchiodare alle proprie responsabilità le istituzioni ottenendo importanti vittorie con lo sblocco dei 660 milioni e l’incontro al Ministero dell’Università e della Ricerca.

Risultati che evidentemente non ci bastano: non ci bastano le fumose promesse ricevute dal governo, così come non siamo disposti ad accettare gli ipocriti tentativi di strumentalizzare le proteste da parte delle opposizioni. Ma soprattutto non siamo disposti ad accettare che l’attenzione sollevata su questo tema rimanga circoscritta allo specifico degli studenti.

Siamo consapevoli che questa battaglia ora deve generalizzarsi e unirsi alle tante che in tutto il paese da anni costruiscono lotte e iniziativa per il diritto all’abitare, silenziate invece dai media e inascoltati da governi e istituzioni locali.

Per questo lanciamo un appello a singoli e realtà sociali, sindacali e politiche che da sempre si spendono generosamente per il diritto all’abitare perché il grande appuntamento di mobilitazione lanciato dagli studenti martedì 16 davanti alle sedi delle regioni di tutto il paese diventi un momento per lanciare un segnale di lotta che non rappresenti solo la voce e le rivendicazioni degli studenti, ma di giovani, studenti, lavoratori, disoccupati e classi popolari, di chi non è più disposto a pagare la crisi sulla propria pelle e in una prospettiva di lotta comune può costruire il proprio riscatto.

SIAMO STANCHI DI ATTENDERE. ORA: CASA, STUDIO E REDDITO!

Primi firmatari:

Francesca Lini – studentessa de La Sapienza Roma
Antonio Corlianó – studente Università di Bologna
Samuele Oltolini – studente Statale di Milano
Sara Tesoriero – studentessa Università di Napoli Federico II
Elettra Luna Lucassen – Rappresentante degli studenti per il dipartimento di Scienze
dell’Educazione e della Formazione de La Sapienza
Leonardo Ambrosio – studente Università di Genova
Giuseppe Racanelli – studente Università di Bari
Eleonora Gatto – studentessa Università di Modena
Angelo Fascetti – ASIA USB
Maria Vittoria Molinari – Asia Torbellamonaca
Fabio Catalano Asia – Tufello
Michelangelo Giglio – Asia San Basilio
Paolo divetta – Movimento per il diritto all’abitare
Luca fagiano – Movimento per il diritto all’abitare
Roberto Scaringi – ASIA USB Genova
Norma Ray Franco – studentessa di Roma Tre
Alice Angeloni – studentessa Università di Bologna...

Elenco completo sul nostro blog: https://cambiare-rotta.org/2023/05/14/dopo-le-tende-allarghiamo-la-mobilitazione-casa-e-reddito-subito-16-5-mobilitazione-sotto-le-sede-regionali-contro-caroaffitti/

ABBIAMO BISOGNO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, PER STUDENTI, PRECARI E CLASSI POPOLARI.Oggi nel quartiere lingotto, ...
10/05/2023

ABBIAMO BISOGNO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, PER STUDENTI, PRECARI E CLASSI POPOLARI.

Oggi nel quartiere lingotto, è stato inaugurato dai resti delle palazzine Ex-MOI, il nuovo Social Housing con annesso Studentato di Lusso firmato Camplus. Alla cerimonia, oltre al presidente della regione Alberto Cirio e al sindaco di Torino Stefano Lo Russo, erano presenti l’AD di Cassa depositi e prestiti Real asset, il presidente di Compagnia di Sanpaolo e il Ceo di Camplus.

La lunga lista dei privati pronti a speculare sulla costruzione dell'ennesimo Social Housing, e dell'ennesima residenza universitaria privata, rappresentano un ulteriore schiaffo in faccia per il diritto all'abitare nella Torino capitale degli sfratti e della speculazione privata nell'edilizia residenziale.

Il sistema dei Social Housing da anni viene usato in questa città come strumento per tamponare l’emergenza strutturale in materia abitativa che sempre più trasversalmente colpisce soprattutto le classi popolari e le giovani generazioni di studenti e lavoratori precari. Tutto questo mentre parallelamente viene sempre più smantellato lo stato sociale, e non viene attuata una politica abitativa che miri a risolvere in maniera strutturale il dramma vissuto quotidianamente da milioni di persone in questo paese.

Né è un esempio plastico l’ex-moi: edificato per le olimpiadi del 2013 e, assieme alle maggior parte delle strutture costruite appositamente per il grande evento, in seguito è rimasto abbandonato per molto tempo fino a quando fu occupato da chi senza casa (giustamente!) non ci voleva più stare restituendogli nuova vita e sottraendolo temporaneamente al destino che tantissimi edifici lasciati vuoti in questa città subiscono.

All’arrivo di grandi finanziamenti privati e pubblici si possono riaprire i cantieri per sistemare e riqualificare questi plessi; ma a quale fine?
Dietro alla retorica della destinazione sociale si celano i soliti meccanismi che acuiscono certe problematiche: in questi tempi di disoccupazione, di bassi salari e di redditi al limite della sopravvivenza invece di allargare e potenziare la disponibilità abitativa pubblica vengono affidati ai privati la gestione di questa tipologia di plessi. Nel frattempo una platea in progressivo allargamento di persone, a causa della sempre più scarsa capacità reddituale, non riescono ad affrontare le spese per mantenere un tetto.

Il meccanismo è sempre lo stesso: si favoreggiano grandi enti privati e i loro profitti dando loro la possibilità di speculare sempre di più, ciò al solo costo di una limitatissima disponibilità di questi alloggi destinati all’uso sociale e agli studenti. Si prendono la torta lasciando a chi ha veramente bisogno solamente le briciole.

In questi giorni abbiamo visto gli studenti in molte città d'Italia mobilitarsi per rivendicare un miglioramento del sistema residenziale universitario. Nel frattempo oggi, a Torino, viene inaugurato l'ennesimo studentato privato, con affitti alle stelle, che la maggior parte della popolazione studentesca non può permettersi. Di fronte alla carenza strutturale di posti in residenza, tale da non riuscire a coprire non solo tutti gli studenti che ne avrebbero bisogno, ma perfino tutti gli studenti che fanno domanda e che ne avrebbero diritto, la risposta dell'università di Torino e dell'Ente regionale del Diritto allo Studio EDISU è di spostare gli studenti che avrebbero diritto all'assegnazione di un alloggio gratuito nelle residenze universitarie, in uno studentato privato in cui il costo di una singola stanza è di circa 300 euro.

Il modello degli studentati privati è un sistema che le amministrazioni cittadine hanno favoreggiato e messo in atto in molte città d'Italia, a partire da quelle del Partito Democratico che in questi giorni si pulisce la coscienza cercando di imbracciare a parole la protesta degli studenti.

Come studenti da anni denunciamo questo sistema, ribadendo la necessità di un piano residenziale di edilizia universitaria pubblica e gratuita, oltre all'esigenza di un reddito studentesco che ci permetta di affrontare le spese sempre più ingenti legate all'aumento del carovita e caroaffitti.

La liberalizzazione dei canoni di locazione, l'adozione di certe tipologie contrattuali e la sostituzione dell’edilizia residenziale pubblica con i social housing, ma anche degli studentati pubblici con quelli privati, mostrano sempre più i limiti di certe politiche a cui invece l’unica risposta dev’essere una radicale inversione di rotta: servono case popolari, alloggi e residenze pubbliche destinate a lavoratori precari e agli studenti.

Anche per questo il 26 maggio saremo allo sciopero generale contro le politiche abitative di questo governo!

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