13/12/2023
Ho scelto di dedicare un post a un argomento che mi sta molto a cuore e che è stato protagonista della mia tesi di Laurea Magistrale, ovvero il complesso rapporto che lega sonno e malattia di Alzheimer.
Si stima che le persone affette da disturbo neurocognitivo nel 2030 saranno circa 65 milioni, arrivando a sfiorare i 115 milioni nel 2050. Ad oggi, il 60% della totalità di soggetti con diagnosi di disturbo neurocognitivo è affetto da malattia di Alzheimer. L’Alzheimer Disease International (ADI) ha definito l’aumento delle diagnosi di demenza come una priorità mondiale di salute pubblica, con un importante impatto medico ed economico.
Un disturbo del sonno cronico e non trattato può comportare un maggiore rischio di ricevere una diagnosi di Alzheimer. Infatti, i processi neurodegenerativi implicati nella malattia di Alzheimer (come l'accumulo di β-Amiloide e proteina tau) sono strettamente connessi alle disregolazioni del sonno.
La precoce diagnosi e la corretta terapia dei disturbi del sonno nella popolazione anziana o affetta da malattie neurodegenerative, rappresenterebbero un essenziale strumento per la prevenzione o il rallentamento della progressione del declino cognitivo, con importanti implicazioni cliniche e sociali.
Dormire bene significa prendersi cura della propria salute cognitiva.
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