Dott.ssa Sara Di Maria - Psicologa e Psicoterapeuta

Dott.ssa Sara Di Maria - Psicologa e Psicoterapeuta Ricevo minori e adulti presso lo studio di psicologia "Il filo di Arianna" in C.so Duca degli Abruzz

Sono una psicologa psicoterapeuta iscritta all'Albo degli Psicologi del Piemonte (n°6891). Nella pratica clinica svolgo supporto psicologico e psicoterapia alla persona nelle diverse fasi del ciclo di vita (infanzia, adolescenza, età adulta). Mi occupo di:
- difficoltà nell'infanzia (disagio e fobie scolastiche, disturbi della condotta, disturbi dell'apprendimento);
- disagio adolescenziale (diffi

coltà relazionali ed affettive legate all'adolescenza)
- sostegno alla genitorialità;
- disturbi d'ansia, stress, attacchi di panico;
- difficoltà nell'elaborazione di una separazione (coniugale, lavorativa, lutto);
- problemi di coppia e difficoltà relazionali;
- cambiamenti legati alle diverse fasi di vita (matrimonio, maternità,ecc.). Dopo una fase iniziale di diagnosi, che mi permette di raccogliere la storia del paziente e comprenderne la motivazione, vengono concordati insieme gli obiettivi e modalità del percorso da intraprendere.

🎵 Tanti auguri a teeee🎵⁣⁣Amo da sempre il mio  : ricevere i messaggi di auguri, quelli belli, in cui le persone scrivono...
11/10/2022

🎵 Tanti auguri a teeee🎵⁣

Amo da sempre il mio : ricevere i messaggi di auguri, quelli belli, in cui le persone scrivono cose affettuose che durante l'anno vengono date per scontate, festeggiare con coloro a cui voglio bene, ricevere i regali pensati apposta per me. ⁣
Da sempre lo attendo con gioia e quando arriva vorrei che durasse più a lungo possibile.⁣

Sarà per tutti così, no?!?

No, non per tutti il giorno del compleanno è un momento felice, altri ancora non ci tengono particolarmente a spegnere le candeline in compagnia. ⁣
Le ragioni possono essere legate ad una situazione momentanea che non permette di focalizzarsi su qualcosa di allegro (un lutto, una malattia, ecc.) o ad una più costante tendenza a non gioire nel commemorare la propria nascita.⁣

In quest'ultimo caso possono entrare in gioco diverse variabili:⁣

- una mancanza di abitudine della famiglia di origine di festeggiare il compleanno 🎂 ⁣
- la difficoltà ad accettare l'invecchiamento 👨‍🦳👩‍🦳;⁣
- un bilancio in perdita rispetto agli obiettivi che ci si era prefissati di raggiungere ad una certa età ⚖️;⁣
- la sensazione di non essere abbastanza amati;⁣
- una generalizzato disagio a sentirsi al centro dell'attenzione😳.⁣

Qualunque sia il motivo dell'avversione verso il proprio compleanno, è importante ricordare che ciò che proviamo è sempre legittimo anche quando non condiviso dallo stereotipo sociale e ognuno di noi deve sentirsi libero di trascorrere questa giornata come meglio crede.
Banale? Probabilmente sì, ma i sensi di colpa sono subdoli e fanno capolino di fronte a frasi tipo "ma come non festeggi con noi? Siamo la tua famiglia!"

Se invece questo vissuto ci fa stare male, allora è il caso di lavorarci 😉⁣

E tu come vivi il tuo compleanno?⁣
⁣ o ?

Il 10 ottobre si celebra la giornata mondiale della salute mentale, istituita nel 1992 per sensibilizzare le persone su ...
10/10/2022

Il 10 ottobre si celebra la giornata mondiale della salute mentale, istituita nel 1992 per sensibilizzare le persone su questo tema.

Sebbene se ne parli e, soprattutto dopo il Covid, sia maggiore l'attenzione anche da parte delle istituzioni siamo ancora distanti dall'essere una società che considera il benessere psicologico al pari della salute fisica.⁣

Non dimentichiamoci che l'OMS definisce la salute “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie”.⁣

Perciò prendiamoci cura del nostro benessere psicologico, troppo spesso dato per scontato o non considerato.

Ecco 3 punti da cui iniziare:

🌸 ritaglia del tempo da dedicare a te stesso;⁣
🌸 ascolta le tue emozioni e i tuoi bisogni;
🌸 coltiva relazioni sociali appaganti.

Io sto lavorando sul primo punto, al momento un po' più deficitario degli altri.💪🏽

E tu come ti prendi cura del tuo benessere psicologico?⁣


TI SALUTO, ASLTO5⁣⁣Da settembre ad oggi la mia attività professionale si è sdoppiata tra lo studio privato e il Servizio...
31/05/2022

TI SALUTO, ASLTO5⁣

Da settembre ad oggi la mia attività professionale si è sdoppiata tra lo studio privato e il Servizio di Psicologia di Carmagnola. ⁣

In questi 9 mesi (praticamente un’altra gravidanza!) mi sono potuta sperimentare in un contesto nuovo e molto più complesso sia per quanto riguarda l’attività clinica sia per il contesto aziendale fatto di burocrazia e di regole istituzionali. ⁣
Un’esperienza sicuramente arricchente che mi ha permesso di affinare alcune competenze, di rivalutare certe cose che davo per scontate e di mettermi alla prova in attività, per me inedite, come il tutoraggio e la supervisione dei tirocinanti.⁣

Di questi 9 mesi ricorderò l’affetto di alcuni pazienti, la resilienza delle colleghe che lavorano davvero s**o nonostante le condizioni spesso complicate (e ora chi glielo dice a Checco?!) e la stanchezza di coniugare tutte le sfere della mia vita senza perdere troppi pezzi, ma anche ai migliori giocolieri qualche pallina casca sempre.⁣

Oggi saluto questa Asl con la stessa sensazione con cui concludevo ogni anno scolastico: un misto di dispiacere per il fatto di dover lasciare i compagni e di gioia pregustando la ritrovata libertà.⁣
Per questi mesi estivi quindi mi ripropongo di abbandonare la fretta, la velocità, il dover fare tre cose alla volta per provare a godermi la calma (almeno finché mia figlia non finisce l’asilo)!⁣

Vi lascio con uno stralcio del libro "Tutta la stanchezza del mondo" di Enrica Tesio che vi consiglio se anche voi vi sentite nel vortice.

"Noi siamo il popolo del multitasking che diventa multistanching. Siamo quelli che in ogni istante libero "scrollano" pagine social per misurare le vite degli altri, quelli che riempiono di impegni il tempo dei figli per il terrore di non stimolarli abbastanza, quelli che di giorno si portano il computer in salotto per lavorare e la sera in camera da letto per guardare una serie ma intanto rispondere all'ultima mail... quelli che, per riposarsi, si devono concentrare.”

Riflessioni al parco🌳Spesso mi capita di portare mia figlia al parco in orari della giornata in cui molti lavorano.Sicur...
04/05/2021

Riflessioni al parco🌳

Spesso mi capita di portare mia figlia al parco in orari della giornata in cui molti lavorano.
Sicuramente la possibilità di trascorrere questi momenti con lei è un privilegio che non tutti i genitori hanno; il rovescio della medaglia è che spesso siamo da sole.

Un tempo il parco era un luogo di incontro e socializzazione per bambini e famiglie, così come pub e bar lo erano per i giovani.

Oggi, invece, colpevole la pandemia che stiamo vivendo, è molto più difficile che le persone si avvicinino e inizino una conversazione (cosa che personalmente patisco visto che per indole parlerei anche con le pietre😅).

Come tante palline che hanno traiettorie e velocità diverse siamo in uno stesso posto, senza incontrarci mai.

La conseguenza di tutto ciò è che siamo sempre più isolati e sempre meno abituati a relazionarci.

Questa riflessione ovviamente può essere estesa a qualunque fascia d'età e ad ogni situazione perchè siamo stati tutti colpiti da questo calo di socialità.

Molti pazienti riferiscono di non riuscire a fare nuove conoscenze, per diffidenza del prossimo o perché sentono diminuite le loro capacità relazionali. Altri affermano di sentirsi fisicamente affaticati dopo una situazione sociale.

Tutte queste sensazioni sono assolutamente normali perché ci siamo disabituati a stare con gli altri, ma ora è importante ricominciare a socializzare.

Quindi bando alla diffidenza e alla distanza affettiva (nel rispetto delle norme anti-Covid): torniamo a sorridere, a salutare, a scambiare convenevoli e a fare due chiacchiere con gli altri che sia il vicino di casa, il barista o quella ragazza da sola sul pullman poco importa: abbiamo tutti bisogno di socialità!


La comfort zone è lo spazio mentale all’interno del quale ci sentiamo comodi, a nostro agio e al sicuro. Una dimensione ...
23/04/2021

La comfort zone è lo spazio mentale all’interno del quale ci sentiamo comodi, a nostro agio e al sicuro. Una dimensione fatta di consuetudini, routine e familiarità, in cui tutto continua sempre allo
stesso modo e sappiamo esattamente cosa aspettarci.

Se da un lato la zona di comfort è il luogo in cui rintanarci per ricaricarci, dall'altro può trasformarsi in una gabbia dorata in cui la routine, anche se dolorosa o insoddisfacente, ci tiene imprigionati.

Paradossalmente preferiamo rimanere in una situazione prevedibile anche se provoca malessere piuttosto che mettere in atto un cambiamento che ci pone di fronte all'ignoto.

Ed è così che si trascinano relazioni sentimentali dolorose, lavori di cui non siamo soddisfatti, sensazioni di solitudine da cui non riusciamo a uscire.

Ricordiamoci che l’ignoto è il luogo dove dimorano i sogni perciò solo fuori dalla nostra zona comoda possiamo avere la possibilità di imparare, crescere e raggiungere i nostri obiettivi.
Vale la pena affrontare le proprie paure per raggiungere la felicità!

Ovviamente non è necessario rivoluzionare la propria vita in un solo colpo, ma bisogna apportare graduali cambiamenti.

CONSIGLI:

- Introduci ogni giorno qualcosa di diverso: sicuramente la tua giornata è scandita da una routine ben precisa, prova a capire dove introdurre una modifica. Non pensare a grandi cose, bastano piccole variazioni (es. cambiare strada per andare a lavoro). Procedi per gradi senza voler strafare

- Ogni tanto concedi spazio all’improvvisazione

- Fai una lista dei tuoi sogni e dei tuoi obbiettivi, valutane i pro e i contro e ordinali secondo un
criterio di difficoltà crescente (probabilmente ti sembreranno tutti difficili, ma inizia dal meno
peggio).

- Dopo aver scelto l’obiettivo meno difficile, pensa a quali possono essere gli step per raggiungerlo e inizia ad affrontare il primo. Ogni piccolo passo accresce la fiducia in te stesso e sarà più semplice fare i successivi.

Buona esplorazione nella tua zona di crescita personale!

terapeutatorino

Da bambini le giornate erano basate su giochi, risate e divertimenti. Crescendo abbiamo imparato a mettere da parte il p...
07/04/2021

Da bambini le giornate erano basate su giochi, risate e divertimenti. Crescendo abbiamo imparato a mettere da parte il piacere per far spazio alle regole e alle responsabilità, ma essere adulti non significa dover smettere di divertirsi.
Eppure spesso quando chiedo ai
miei pazienti come si divertono rimangono stupiti dalla domanda e non pochi rispondono “in effetti, non mi so divertire”.

COME SI ARRIVA A SMETTERE DI DIVERTIRSI?

Sicuramente molti eventi concorrono a sviluppare questa difficoltà, ma spesso accade a quegli adulti cresciuti in famiglie più attente a trasmettere regole e disciplina piuttosto che vicinanza e condivisione emotiva.

Ovviamente il compito della famiglia è trasmettere delle regole ai bambini in modo che possano strutturare personalità in grado di vivere nel mondo, ma questo non significa che l’energia e la vitalità debbano essere soffocate.

Crescere con l’idea che per diventare adulti bisogna rinunciare alla voglia di giocare, di ridere e di scherzare, forma adulti insoddisfatti per i quali la vita diventa una gabbia fatta di obblighi, doveri e pesantezza.

Ciascuno di noi ha la responsabilità della propria felicità e non si può essere felici rinunciando a quella parte bambina che ci ricorda di vivere con leggerezza ed entusiasmo come adulti consapevoli e protagonisti di una vita che valga la pena di essere vissuta.

SUGGERIMENTI:

🟣 Godetevi il presente e i momenti di spensieratezza senza sentirvi in colpa perché non state facendo “nulla di importante”.

🟣 ascoltate il vostro bambino interiore, entusiasmatevi per le piccole cose e lasciatevi andare a qualche "sciocchezza".

🟣 provate a stilare una lista delle cose che vi divertirebbero (o che vi divertivano quando eravate più piccoli) e poi fatele.

🟣 se avete figli provate a giocare davvero con loro: lasciatevi guidare e immergetevi nel gioco lasciando fuori tutto il resto. I bambini sono ottimi insegnanti in materia di divertimento!

E voi riuscite a divertirvi?

Se questo post ti è piaciuto metti un like, se ti va di dirmi cosa ne pensi lascia un commento.

È capitato a tutti almeno una volta nella vita di aver posto una domanda a qualcuno e di essersi accorti di aver fatto u...
31/03/2021

È capitato a tutti almeno una volta nella vita di aver posto una domanda a qualcuno e di essersi accorti di aver fatto una gaffe.
Questo capita perché chiediamo alcune informazioni con leggerezza, senza aver in mente che certi argomenti possono essere tasti dolenti per l'altro o perché abbiamo confidenza con quella persona.

Per non mettere gli altri nella condizione di dover rispondere (o mentire) ad una domanda scomoda, impariamo l'arte della e cerchiamo di non porre MAI le seguenti domande:

▪️sei dimagrita/o?
Sebbene a volte il dimagrimento sia ricercato, per alcuni è collegato a problematiche fisiche o psichiche di cui non si ha sempre piacere di parlare.

▪️sei ingrassata/o?
Anche l'aumento ponderale può nascondere problematiche serie, ma, a differenza del dimagrimento, le persone, in genere, non gradiscono prendere peso quindi sottolinearlo tende a far sentire la persona inadeguata e/o in colpa.

▪️quando fate un figlio?
Intanto la domanda parte dal presupposto errato che tutti vogliano un figlio per cui rischia di far sentire "sbagliato" chi non lo desidera. In secondo luogo, non possiamo sapere se la coppia in questione ha difficoltà procreative per cui l'argomento potrebbe provocare inutile sofferenza. Non tutti vogliono raccontare di non riuscire ad avere un figlio o di aver appena subito un ab**to!

▪️quanto lo hai pagato?
Dover dire quanto si è pagato un oggetto può mettere in difficoltà perché è collegato al proprio rapporto con il denaro e con l'opinione che vogliamo che gli altri abbiano di noi. Ad es. se ho speso molto per qualcosa può dispiacermi che gli altri possano pensare che sono uno spendaccione.

▪️quanto guadagni?
Parlare di soldi per alcuni è un tabù, ma questa domanda provoca effetti diversi a seconda dell'educazione ricevuta, della soddisfazione personale, dell'autostima e della persona che pone la domanda. Si può provare vergogna se non si ritiene il proprio stipendio abbastanza, può infastidire essere catalogato in base al reddito (benestante/in difficoltà economica), ci si può sentire in imbarazzo "se prendo più di te".

Quali sono le domande che non vorreste mai ricevere?


A tutti piace sentirsi pieni di energia! Ci rende attivi, vitali, pieni di idee e sicuri di noi stessi.Ci sono momenti p...
26/03/2021

A tutti piace sentirsi pieni di energia! Ci rende attivi, vitali, pieni di idee e sicuri di noi stessi.

Ci sono momenti però, a causa di un intenso periodo lavorativo, della presenza di avversità o semplicemente per una vita quotidiana molto intensa , in cui sentiamo che le nostre forze ci abbandonano e ci percepiamo scarichi, senza forza di volontà, passivi e inefficienti.

Alcuni vivono come una debolezza questo calo di energia e pensano che possa essere l’inizio di qualcosa di grave e irreparabile; in genere temono sia l’inizio di una fase depressiva perciò sentono la necessità di continuare a stare in movimento e non tollerano l’idea di rallentare i ritmi.

In realtà, tutti noi funzioniamo come una batteria che, dopo un certo periodo, ha bisogno di essere ricaricata. Per evitare di raggiungere livelli di emergenza in cui la nostra energia interna sia completamente esaurita è importante cogliere i primi segnali di spossatezza per rallentare i nostri ritmi e prendere una pausa per ricaricarci.

In che modo ricaricarsi è una questione soggettiva, ma ci sono strategie che sono abbastanza universali:

- Coltivare emozioni positive come il divertimento, il relax, la gratitudine attraverso attività che facciano sentire bene.

- Dare un senso alle emozioni “negative”, accettarle e lasciarle andare aiuta a non sprecare troppa energia intorno a questo tipo di emozioni;

- Provare a fare solo una cosa alla volta eliminando le distrazioni. Siamo abituati a fare più cose insieme, ad esempio guardiamo la tv e nel frattempo navighiamo sui social con un dispendio di energia inutile. Spegniamo il multitasking e accendiamo la modalità risparmio energetico.

- Alternare periodi di lavoro e di riposo.

- Coltivare i propri sogni: sognare ci fa sentire vivi, dona speranza e alleggerisce le fatiche quotiane.

- Prendersi cura del proprio corpo: riposare e dormire quanto necessario, ritagliarsi momenti di calma, fare sport e attività all’aperto.

Voi cosa fate per ricaricarvi?

Il ruolo del padre è molto cambiato negli ultimi decenni: non viene più considerato solo come colui che ⁣si occupa econo...
19/03/2021

Il ruolo del padre è molto cambiato negli ultimi decenni: non viene più considerato solo come colui che ⁣si occupa economicamente della famiglia, ma viene finalmente preso in considerazione anche per quanto riguarda la crescita e lo sviluppo del bambino. ⁣

Sempre più di frequente si incontrano papà che partecipano alla vita famigliare e si occupano dei bisogni psicofisici dei propri figli (cambiano pannolini, supportano nello studio, consolano di fronte a frustrazioni).⁣

Questo coinvolgimento del papà nell’accudimento e nel gioco con i propri figli non può che avere un’influenza positiva nello sviluppo emotivo e psicologico del bambino, il quale, sentendosi amato e accudito da entrambi i genitori, raggiunge una maggiore sicurezza in se stesso.⁣

Contrariamente a quanto si considerava un tempo, quando i papà non erano neanche inclusi nei corsi pre parto, il legame padre-figlio comincia già durante la gravidanza. Diversi studi hanno dimostrato che se il papà parla al proprio bambino durante la gravidanza, dicendogli frasi affettuose, quest’ultimo, fin dalle prime ore di vita, riesce a riconoscere la voce paterna e a rassicurarsi sentendola, ad esempio ⁣durante il pianto. ⁣

Il padre, inoltre, svolge un ruolo protettivo sia del buon andamento della gravidanza, contenendo le ⁣ansie materne amplificate dagli sbalzi ormonali, sia dopo la nascita del piccolo, quando la mamma può manifestare stanchezza e malessere legati allo stravolgimento che l’arrivo di un bimbo porta con sé.⁣

Durante tutta la crescita del bambino, il padre continua a svolgere importanti funzioni psicologiche che sono proprie del suo ruolo: si inserisce nella relazione simbiotica madre-bambino per ⁣traghettare quest’ultimo verso una progressiva separazione e individuazione, permettendo così al ⁣bambino di approcciarsi al mondo esterno e alla socialità.⁣

Se il padre non interviene per interrompere la relazione simbiotica tra madre e bambino, ci ritroviamo di fronte ad un’assenza della funzione paterna che rende difficile al figlio diventare un adulto in grado di trovare il proprio posto nel mondo e sostenere le sfide che la vita propone.

In una relazione, una discussione può essere costruttiva se porta ad una maggiore comprensione del problema, all’empatia...
17/03/2021

In una relazione, una discussione può essere costruttiva se porta ad una maggiore comprensione del problema, all’empatia nei confronti dell’altro e alla ricerca di un compromesso.

Per fare in modo che ciò avvenga e per evitare che gli animi si "infiammino" possiamo mettere in pratica questi accorgimenti:

- avvio garbato della discussione: nel 96% dei casi come iniziamo il discorso ne determina il proseguimento.

- Meglio focalizzarsi sulla descrizione dei propri sentimenti e delle proprie necessità, anziché criticare il partner. In questo modo l’altro sarà più propenso all’ascolto non difensivo.

- Frasi di rassicurazione come “ce la faremo” e “vai bene così” aiutano a iniziare il confronto in modo positivo. Tra le affermazioni più efficaci in assoluto troviamo quelle in cui il parlante si assume la responsabilità almeno per parte del problema “non è tutta colpa tua. Anche io ho le mie responsabilità”.

- Ascolto finalizzato alla comprensione dell’altro: attraverso domande aperte poste per capire davvero cosa vuole dire il partner.
Da evitare atteggiamenti difensivi o frasi accondiscendenti tipo “sì, hai ragione”.

- Affetti calmi e neutri. Quando i partner affrontano i punti di disaccordo in modo neutro, i conflitti non subiscono le escalation che portano a dare il peggio di sé.

- Umorismo condiviso: riuscire a coinvolgere il partner con una battuta umoristica, smorza la situazione e disinnesca il conflitto.

In molte coppie il conflitto degenera e i partner faticano ad ottenere che i propri vissuti negativi siano ascoltati in modo calmo. In genere, questo accade perché non riescono a sintonizzarsi emotivamente in assenza di conflitto.

Quali di queste strategie riesci a mettere in pratica durante le discussioni?
Quali ti risultano più difficili?


Lo smart working permette al lavoratore di usufruire di numerosi vantaggi che migliorano la qualità ⁣della vita (vedi 2°...
12/03/2021

Lo smart working permette al lavoratore di usufruire di numerosi vantaggi che migliorano la qualità ⁣
della vita (vedi 2° foto del carosello), ma non comporta anche dei risvolti negativi (3° foto).⁣

Svolgere la propria attività lavorativa da casa, intervallata da incombenze domestiche e gestione dei figli, porta a lavorare in modo spezzettato e diluito durante tutta la giornata. In questo modo il lavoratore finisce per essere connesso anche ben oltre l’orario canonico e di fatto sperimenta una mancanza di confini tra vita privata e professionale.

All’aumento delle ore di lavoro non sempre corrisponde un riconoscimento da parte dell’azienda; infatti, è ancora piuttosto diffusa la convinzione del "se non ti vedo, non è detto che tu stia lavorando".⁣

Ad aumentare l'insoddisfazione personale sopraggiunge la scarsità di feedback da parte di responsabili e colleghi distanti.
I rimandi sul lavoro svolto sono importanti per motivare e coinvolgere il dipendente, ma anche per fornire informazioni utili a indirizzare con precisione le attività da svolgere. Diminuendo i riscontri informali e ricevendoli per lo più al termine del lavoro, piuttosto che in itinere, il lavoratore vive il feedback negativo con maggiore frustrazione, soprattutto se deve rifare gran parte di un lavoro. Tutto ciò porta il lavoratore a sentirsi demotivato e insoddisfatto.⁣

In ultimo, si riduce drasticamente l’aspetto sociale del lavoro. I colleghi sono le persone con cui si trascorrono più ore al giorno e, con la loro lontananza, si riduce la possibilità di fare quattro chiacchere per alleggerire la giornata lavorativa, aumentando così rischio di stress lavoro-correlato e di isolamento sociale.

Come tutelarsi?

In attesa che venga introdotta una cultura aziendale dello smart working che tuteli davvero dell'esigenza di conciliare la vita personale e professionale del lavoratore, il dipendente può mettere in atto una serie di accorgimenti (descritti nella foto 4) per ottimizzare i vantaggi e ridurre l'impatto degli svantaggi sul proprio benessere psico-fisico.

Giornata internazionale della donna🌼⁣⁣Comunemente conosciuta come festa della donna, questa ricorrenza nasce per  ricord...
08/03/2021

Giornata internazionale della donna🌼⁣

Comunemente conosciuta come festa della donna, questa ricorrenza nasce per ricordare quanto le donne abbiano lottato per avere gli stessi diritti degli uomini. ⁣

Nonostante le conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte, non possiamo ancora ritenerci soddisfatte, almeno non fino a quando ci saranno donne⁣

- vittime di violenza e femminicidio;⁣

- costrette a scegliere tra l'essere mamma e la carriera;⁣

- vittime di body shaming (=derise per il loro corpo);⁣

- limitate nella propria sessualità per paura di essere etichettate come delle poco di buono o perché si sentono tali;⁣

- che si sentono dire che è ora di trovare un uomo/di sposarsi/di fare un figlio;⁣

- che a parità di responsabilità e mansioni non percepiscono lo stesso stipendio di un collega uomo;⁣

- che devono preoccuparsi di rispettare certi stereotipi (una donna non mangia quanto un uomo, una donna deve stirare, ecc.)⁣

Perciò facciamo in modo che questa ricorrenza ci stimoli ancora a lottare contro le ingiustizie e gli stereotipi. ⁣
Usiamo la rabbia che proviamo di fronte a questi episodi per essere artefici di un cambiamento sociale che parte da ciascuna di noi.⁣

Buona festa della donna!⁣

Soffermatevi a pensare ai motivi per i quali iniziano le litigate con il vostro partner, sono certa che mi direte che sp...
05/03/2021

Soffermatevi a pensare ai motivi per i quali iniziano le litigate con il vostro partner, sono certa che mi direte che spesso nascono da questioni banali.⁣
(Trovate un esempio nella seconda slide)⁣

Se è vero che l'evento scatenante è spesso futile, nascosto al di sotto c’è sempre qualcosa di molto importante: un mancato contatto emotivo.⁣

Se provassimo a dare un'interpretazione dell'incipit della discussione in esempio, potremmo cogliere che lei potrebbe aver voluto un aiuto per alleggerire il carico mentale derivante dal pensare a cosa cucinare, mentre lui potrebbe aver pensato di non appesantirla con richieste specifiche e magari complicate. (Pensate se avesse risposto "avrei proprio voglia di aragosta"!⁣)
Ed ecco qui che quella che doveva essere una banalità (cosa mangiare a cena), diventa il pretesto per accusarsi.

In tutte le relazioni, amorose e non, ci sono tentativi di contatto che falliscono (gli esperti stimano che il 75% delle comunicazioni di coppia incorrono in un fraintendimento). Se aggiungiamo l’incapacità di comprendere i bisogni dell’altro si produce un’impennata di affetti negativi (rabbia, delusione, frustrazione) che provocano una "rottura emotiva".⁣💔

L'importante è saper riparare!👨🏻‍🔧👩🏼‍🔧⁣

Contrariamente a quel che si può pensare, una relazione che funziona è quella in cui vengono messe in atto delle riparazioni efficaci e non quella in cui sono assenti le rotture!⁣

QUANDO UNA RIPARAZIONE È EFFICACE?⁣

- Se messa in atto presto, prima che le emozioni negative si intensifichino troppo.⁣

- Le riparazioni emotive hanno più probabilità di successo di quelle cognitive. Ciò che conta è parlare dei propri sentimenti e investigare quelli dell’altro.⁣

Quali sono le piccole cose che vi fanno arrabbiare?😤⁣


Da un anno a questa parte la nostra vita è cambiata a causa dell’emergenza Coronavirus e ⁣anche le nostre relazioni.⁣Le ...
26/02/2021

Da un anno a questa parte la nostra vita è cambiata a causa dell’emergenza Coronavirus e ⁣anche le nostre relazioni.

Le sono state messe a dura prova, alcune sono state separate, altre hanno dovuto mettere in stand by i propri progetti (es. matrimoni), altre ancora hanno sperimentato una convivenza forzata.

I primi studi sulla qualità della vita di coppia durante il lockdown, hanno rilevato che l’amore soffre la cattività. ⁣

In particolare, le coppie conviventi costrette a trascorrere molto più tempo insieme in casa, senza ⁣la possibilità di dedicarsi a svaghi personali (sport, uscite con gli amici, ecc) hanno avuto
⁣avuto ripercussioni sul fronte della vicinanza emotiva o su quello sessuale (a volte su entrambe le cose).

In questa irrealistica bolla, i partner⁣ hanno dovuto fare i conti con le emozioni negative (proprie e dell'altro) legate all’emergenza quali rabbia, confusione e stress o fasi depressive. ⁣
In alcuni casi, si sono trovati ad affrontare le conseguenze indirette della pandemia, tra queste i problemi lavorativi e l’incertezza economica che, come sappiamo, creano preoccupazione e insoddisfazione.⁣

In altre coppie, invece, la pandemia ha contribuito a far emergere problematiche sotterranee preesistenti. Ad esempio:

- la pesantezza del rapporto, non percepita prima perchè diluita nella vita quotidiana passata per lo più fuori casa,
- la mancanza di comunicazione e di condivisione delle emozioni;
- l’assenza di progettualità condivisa;
- problematiche sessuali prima nascoste da stanchezza e mancanza di tempo.

COSA SI PUO’ FARE?
1) Entrare nell’ottica che la crisi non è un capolinea, ma un momento evolutivo importante, in cui fermarsi a riflettere.

2) Poiché la crisi è di coppia,
non si può pensare di arrivare ad una soluzione da soli, è necessario il confronto con il partner!

3) il confronto è utile solo se entrambi provano a comprendere il punto di vista dell'altro, senza cercare di dare colpe o mettersi sulla difensiva.

Approfondirò l'argomento nei prossimi post, se ti interessa metti un like e segui la pagina.

Altri post sulla coppia nella sezione

Immagine di

#

Sexting e revenge p**n⁣⁣Inviare a qualcuno proprie immagini intime o video sessualmente espliciti è una pratica erotica ...
20/02/2021

Sexting e revenge p**n⁣

Inviare a qualcuno proprie immagini intime o video sessualmente espliciti è una pratica erotica sempre più diffusa tra i giovani e non solo.⁣
Questa modalità, definita , è aumentata dall'inizio dell'emergenza Covid a causa della distanza relazionale a cui siamo stati costretti. ⁣

Sebbene non ci sia nulla di male nella decisione di condividere immagini intime (sempre che si abbia il consenso di chi le riceve), può essere rischioso. ⁣

Si può incappare nel fenomeno del "revenge p**n", ovvero la diffusione delle immagini private per mano di chi le ha ricevute. Questo comportamento, oltre a rappresentare una mancanza di rispetto e un tradimento della fiducia per la persona ritratta nelle immagini, è un vero e proprio reato punibile penalmente. ⁣

Le vittime di revenge p**n possono provare senso di colpa e vergogna per aver inoltrato le loro foto e per tale ragione spesso non denunciano coloro che le hanno diffuse. Invece, è importante agire tempestivamente per evitare che la diffusione diventi virale. ⁣

Poiché non c'è nulla di male nel sexting e nella sessualità in generale, questo rischio non deve per forza scoraggiare dal sentirsi liberi di inviare foto o video intimi, ma per tutelarsi dalla possibilità che questi possano essere visti da terzi, è preferibile mettere in atto un paio di accorgimenti.⁣

1) Non inquadrare il proprio volto o segni distintivi che possano rendere riconoscibile la propria identità (es. tatuaggi o cicatrici);⁣

2) utilizzare app che tutelino la privacy delle immagini. Esistono applicazioni che impediacono di fare screenshot o distruggono i messaggi dopo che sono stati letti (ne sono esempi app come Dust e Confide).

**n

Non c'è niente da fare, a me San Valentino piace! Non la festa dei cioccolatini, ma la celebrazione dell'amore in tutte ...
14/02/2021

Non c'è niente da fare, a me San Valentino piace! Non la festa dei cioccolatini, ma la celebrazione dell'amore in tutte le sue forme.⁣

Credo nell'amore e nella potenza di questo sentimento così intenso e profondo che spesso è tema centrale in terapia.⁣

Molte persone vorrebbero capire le regole, provano tattiche o strategie, ma la verità è che non esistono leggi universali e anzi spesso è vera una cosa e il suo esatto contrario.⁣

Ad esempio, l'amore ci riempie e ci rende vivi, ma allo stesso tempo è la più grande offerta di noi all'altro.⁣
L'amore è facile perché tutti lo possono sperimentare nella vita (verso un partner, un genitore, un figlio), ma anche complesso poichè necessita di impegno e dedizione.⁣
L'amore è stare insieme, ma porta con sé la paura dell'abbandono.⁣
A volte "gli opposti si attraggono", altre "chi si somiglia di piglia".⁣

La cosa importante è imparare ad amare e lasciarsi amare all'interno della nostra coppia che ha caratteristiche uniche e irripetibili come le persone che la compongono.⁣

Quali altri paradossi sull'amore ti vengono in mente?⁣

Indirizzo

Turin

Orario di apertura

Lunedì 09:30 - 19:30
Martedì 09:30 - 19:30
Mercoledì 09:30 - 19:30
Giovedì 09:30 - 19:30
Venerdì 10:00 - 19:30

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dott.ssa Sara Di Maria - Psicologa e Psicoterapeuta pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Dott.ssa Sara Di Maria - Psicologa e Psicoterapeuta:

Condividi

Digitare