29/03/2020
Buongiorno a tutti amici.
La prima cosa è..come state?
Come state vivendo questa quarantena?
Ogni tanto cerchiamo di alleviarvi un po' di noia..con queste curiosità che possono essere utili in queste ore e, da mettere in atto nel vostro mini allenamento casalingo, in modo da renderlo più specifico ed efficiente.
Oggi parliamo di una capacità fondamentale da mantenere ed allenare.
LA PROPRIOCETTIVA
La propriocezione (nota anche come cinestesia) è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, senza il supporto della vista. Descritta da Charles Scott Sherrington è considerata un sesto senso in quanto è regolata da una parte specifica del cervello. La propriocezione assume un'importanza fondamentale nel complesso meccanismo di controllo del movimento tramite i neuroni di feedback sensoriale, per cui viene utilizzata efficacemente anche in fisioterapia di recupero ed in allenamenti sportivi.
La propriocezione è presente già nel feto di sette mesi, che comincia a distinguere gli stimoli esterni da quelli interni.
Dopo un trauma (distorsioni articolari, ad esempio) o si è in una condizione psicologica particolare, si può perdere tale sensibilità: la rete di comunicazione tra sistema nervoso centrale e muscoli va in tilt; le risposte non sono più adeguate. Esistono però esercizi che riescono a ripristinare o a sviluppare la propriocettività, per regalare al corpo prestazioni sempre più efficienti.
Gli atleti che vogliono ottenere prestazioni sempre più efficienti ricorrono alla ginnastica propriocettiva. Anche quando subiscono un trauma possono sottoporsi a un programma di esercizi propriocettivi per "rieducare" i riflessi e ottenere nuovamente un controllo ottimale dell'organismo, sottoponendo l'organismo e la parte anatomica che si vuole rieducare (ad esempio: una caviglia con una distorsione) a continue sollecitazioni controllate. Si utilizzano a tale scopo le tavolette instabili (tavolette propriocettive) anche al fine di affinare gesti atletici non corretti e prevenire infortuni: l'esercizio propriocettivo è una stimolazione neuromotoria nella sua totalità.
Quando si subisce un trauma possono insorgere non solo lesioni fisiche; l'organismo può perdere e/o diminuire la sua capacità di valutare bene le informazioni che arrivano dall'esterno e i recettori inviano al sistema nervoso centrale sensazioni di qualità inferiore.
Ripristinando tale capacità l'esercizio propriocettivo consente non solo di completare il ripristino globale della funzionalità dell'arto, ma anche di evitare recidive. Infatti, informazioni sbagliate possono causare nuove cadute e altri traumi.
I PROPRIOCETTORI
Le informazioni vengono smistate al sistema nervoso centrale dai propriocettori. Questi consistono in strutture specializzate (presenti nelle articolazioni, nei muscoli e nella cute), che inviano messaggi, assieme ad altre strutture specializzate, come gli occhi incaricati di mandare informazioni visive, l'orecchio interno che avverte della situazione di equilibrio (informazioni vestibolari), le viscere sensibili al benessere e al dolore.
Tutte queste informazioni giungono al sistema nervoso centrale, dove viene elaborata una risposta, che viene immediatamente "rimandata" ai muscoli, dove si traduce nell'esecuzione di movimenti poco dispendiosi e coordinati. Quando si subisce un trauma (per esempio una distorsione a una caviglia) si possono danneggiare le strutture anatomiche che contengono i propriocettori. In tal modo si riduce la qualità delle informazioni che quel distretto invia al sistema nervoso centrale.
LA PERCEZIONE DEL CORPO NELLO SPAZIO
Solitamente non si avverte la differenza tra una posizione e un'altra; per esempio, si conosce poco la diversità delle sensazioni provate nel ruotare a destra o a sinistra la testa; così, come non si possiede la consapevolezza del proprio corpo e di parte di esso nello spazio. Dovremmo imparare, chiudendo gli occhi, a percepire gli stimoli che ci arrivano dall'ambiente esterno, diventandone consapevoli. Dovremmo imparare a "sentire" la parte del corpo che si muove e avvertirne il peso, il calore, la sua posizione nello spazio. L'autopercezione aiuta a prendere coscienza di tutti i cambiamenti, anche i più piccoli, che avvengono nel corpo.
Ecco qualche esempio: che sensazione si prova quando si muove il braccio in una direzione? E in quella opposta? Iniziare ad ascoltare e cercare di percepire le sensazioni di rigidità, di contrazione, di rilassamento, di caldo e di freddo. Sforzarsi di sentire il corpo e di capire cosa vuole comunicare.
Buon lavoro ed....a presto...