
08/06/2025
Quello che mi piace del Pride è immergermi nell'onda lunga di corpi danzanti, accaldati, colorati, vestiti o svestiti, colmi di rappresentazioni, di visibilità.
Per osservarli tutti e sentirmi parte di una comunità senza confini, dove i colori si mescolano, dove ci si sente al sicuro, dove si è liberə di essere se stessə, di mostrarsi o cercarsi, esplorarsi e reinventarsi se necessario.
Vado al Pride perché voglio gridare che sono un posto sicuro. Che in me puoi trovare qualcuno che ti accoglie, che ti protegge se necessario. Che vuole usare la propria rabbia al servizio della speranza e del cambiamento.
Vado al Pride anche per me stessa, per riconoscermi, per decostruirmi e sfumarmi e poi ricompormi e ritrovarmi, ogni volta con una consapevolezza diversa.
Sono i miei diritti. I diritti di tuttə.
✨Plus di questo Pride: aver incontrato , una terapeuta safe. Perché anche la stanza di terapia, a volte, può essere invasa da pregiudizi e discriminazioni.
Ma con lei queste nuvole si dipanano.
(E infatti è gialla come il sole 🌞).