18/01/2025
TERAPIA DELLA COPPIA - 21
ALTRI CATTIVI COMPORTAMENTI CONIUGALI
Ci sono quelli che non si scuseranno mai per quello che ti hanno fatto, ma ti incolperanno per il modo in cui hai reagito
L’infedeltà è spesso considerata la cosa peggiore che possa capitare in un matrimonio; questo in America è particolarmente vero, dove la violazione di fiducia che ne deriva supera per gravità la perdita al gioco dei capitali di famiglia, le gravi violenze domestiche e perfino l’incesto. Essa viene considerata “moralmente sbagliata” e come tale ampiamente disapprovata. Forse in Italia il giudizio non è così categorico, ma certamente l’infedeltà è anche qui considerata come la madre di tutti i mali di una coppia.
In realtà, vorrei che si riflettesse che spesso veniamo a conoscenza che tra i due partner si realizzano dei comportamenti che fanno altrettanti danni dell’infedeltà e che anzi sono essi stessi a richiedere a gran voce un sanante tradimento. Pensiamo a quelle situazioni in cui uno dei due partner umilia serialmente l’altro, lo tratta con condiscendenza, lo ridicolizza; talora uno dei due viene tenuto dall’altro completamente all’oscuro rispetto alla loro situazione economica, essendo considerato un inetto e un incapace amministratore; non viene dato valore alla cura del proprio aspetto fisico; talora un partner si sente come trasparente di fronte all’altro, come “non visto”. Esperienze di trascuratezza, indifferenza, disprezzo, rifiuto, talvolta anche ricatti e intimidazioni non sono rare, nelle coppie non sane. Talora perfino un marito che aiuta con regolarità la moglie nell’esecuzione dei lavori domestici può mascherare dietro tale aiuto un’aggressività passiva che passa attraverso un giudizio di incapacità e inadeguatezza (“faccio io perché tu non sei in grado”). Molti di questi comportamenti svalutanti, denigratori, umilianti, vengono misconosciuti e sottovalutati perché il partner che li mette in atto non è infedele, quasi che ci sia una gerarchia delle manchevolezze coniugali dove in cima si pone l’infedeltà e tutto il resto è molto meno grave e dove passa in ombra la possibilità che proprio quei comportamenti possano prima o poi portare al tradimento.
Certamente la triangolazione, l’introduzione di un terzo elemento in una relazione disfunzionale può essere un modo subdolo per portarla alla disgregazione, quasi un atto di vigliaccheria, ma può anche essere vista come fonte di coraggio. Può essere infatti che ci sia bisogno di sperimentare concretamente un rapporto reale con un altro individuo esterno alla coppia per assaporare tenerezze e sostegni perduti, per comprendere che può esistere una vita più dolce (in ogni caso una relazione più ricca) e per trovare il coraggio di perseguirla. Vista così, l’infedeltà assume l’aspetto di autoconservazione e autodeterminazione (D. Schnarch, 2012), una trasgressione utile a cambiare l’ordine (disordine) delle cose. Al contrario la fedeltà in certe situazioni, cioè all’interno di una relazione distruttiva, è più debolezza che virtù. E d’altronde, se è incontestabile che il tradimento fa sentire le persone insignificanti, è altrettanto vero che sentirsi insignificanti per anni può portare una persona a tradire. Litigi ripetuti portati avanti per anni stancano tantissimo, e quando un/una collega apprezza il senso dell’umorismo di uno dei due partner, quest’ultimo ricorda bene come in realtà non è sempre stato noioso o pedante. E’ vario e lungo l’elenco di rancori, microaggressioni e rifiuti che alimenta il bisogno di cercare sollievo altrove.
Così talora ci si deve anche chiedere: chi ha tradito davvero per primo? L’infedele o il maltrattante?
Ma anche: si poteva agire diversamente? Probabilmente sì. Ma nulla come un tradimento scuote dalle fondamenta una coppia bloccata nelle sue disfunzioni.