01/02/2022
☁️ LA STORIA DI UN FIOCCO DI NEVE ❄️
Ricordo che negli anni della scuola elementare scrissi un testo così bello che la mia maestra mi premiò con un gran 10!
Nel mio racconto parlavo di un fiocco di neve e della sua paura, durante la discesa, perchè non sapeva dove sarebbe arrivato, che cosa avrebbe fatto, cosa il futuro aveva in serbo per lui. In quel viaggio il fiocco incontrava altri fiocchi come lui, foglie che si staccavano dai rami degli alberi e volteggiavano sospese, uccellini che cercavano cibo e riparo per far fronte al freddo. A tutti chiedeva ansioso cosa avrebbe trovato alla fine della sua discesa. Ma nessuno poteva con le parole fargli comprendere cose che lui non conosceva ancora. Così, annoiato di tanto parlare che non placava la sua inquietudine, cominciò a prestare attenzione a ciò che aveva intorno: ascoltò il silenzio del paesaggio innevato, guardò tutto quel biancore, si accorse che i passeri erano vispi e canterini, protetti dalle piume invernali, che qualche bocciolo di rosa coraggioso aveva sfidato il freddo per ostentare il suo colore...la sua preoccupazione per il futuro non c'era più, di fronte a tutte quelle belle cose! Quando arrivò a terra si appoggiò sul bianco soffice della neve in un campo. E lì comprese orgoglioso che avrebbe passato l'inverno a proteggere il sonno di un seme di grano.
Questa storia mi è tornata in mente in queste settimane... forse perchè non nevica più come quando ero una bambina (e un po' mi manca) o forse perchè stiamo attraversando un periodo "speciale", in cui, come il fiocco di neve, non ci è chiaro dove cadremo e sempre di più (nel senso anche di sempre più numerosi) ci siamo stancati delle parole.
Di questo racconto mi piacciono in particolare tre cose, che oggi coltivo in me come valori portanti del mio cammino: il senso di MERAVIGLIA, la SOSPENSIONE FIDUCIOSA DEL GIUDIZIO e la serenità dell'uno che torna ad essere UNO...quel fiocco, unità distinta e con emozioni proprie, si unisce alla neve, in cui torna ad essere unità indistinta. Lì è a casa, lì il suo compito si sublima nel compito comune.
Il senso di MERAVIGLIA: davvero, in tempi bui è una risorsa straordinaria! Lockdown prima e restrizioni via via più stringenti stanno tentando di confinare molte persone entro spazi sempre più ridotti. Scelte molto personali stanno diventando pretesti per giustificare divieti che poco hanno a che fare con le ragioni sanitarie, visto il quadro degli ultimi mesi... Però...però non è tutto così male, dai! AVERE TEMPO per sé è il primo grosso dono; un sacco di persone dedicano per anni la loro giornata ad una routine collaudata (che culmina sul posto di lavoro), ma che non riserva più grandi sorprese. E' il momento di fare altro o di farlo in altra maniera: magari nella giornata a casa dal lavoro o in quarantena ci sta anche la lettura di un romanzo...sì, sì, un romanzo vero, magari un "romanzone" di quelli che non si pensava di poter mai avere il tempo di leggere, una storia avventurosa, intrigante, che nutra, come le favole, la nostra parte bambina, da anni in attesa attenzioni!
Se poi il tempo libero è conseguente alla sospensione o riduzione del lavoro, allora è il momento di sperimentare la condizione di vero CONSUMATORE: consumiamo, consumiamo tutto quello che abbiamo in dispensa, nell'armadio, in libreria e nella scarpiera! Mi sto accorgendo di essere molto ricca, ricchissima! E l'impossibilità di entrare nei negozi perchè non voglio adeguarmi alle regole del lasciapassare verde NON E' UN PROBLEMA, anzi, mi aiuta a migliorare il mio stile di vita e a sfilarmi da un sistema che pensa di ridurre le emissioni in atmosfera continuando a produrre montagne di cose superflue.
Fin dalla comparsa dei vaccini ho deciso di fare le mie scelte ma di non interferire MAI con quelle altrui. Credo che si tratti di un tema delicato ed intimo, in cui ciascuno si deve ascoltare profondamente prima di decidere per sé. La mia decisione è di SOSPENDERE OGNI GIUDIZIO, di rispettare la posizione di coloro con cui parlo, di sfilarmi dal coro dei grilli parlanti che ci perseguita da due anni, di fornire sostegno e informazioni per ciò che so fare. Sempre ispirata dall'idea che separare le persone in buoni e cattivi, bianchi o neri, no-vax e pro-vax finisca solo con il far crescere diffidenza, disagio, paura, emozioni, queste, che logorano e fanno stare male.
Esplorare le emozioni che questa scelta, fortissima, portante, ha prodotto mi è servito per mantenermi aperta e serena, per continuare a mantenere vivi gli affetti, per ampliare il mio orizzonte e sentire quel vibrare sottile che ci accomuna e che va al di là di ciò che ognuno pensa o decide. Perchè in ogni persona, vaccinata o no, io voglio continuare a vedere la PERSONA, l'ESSERE, l'altro me...
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IL NATUROPATA AL TUO FIANCO