antonio.giuffrida.posturologo

antonio.giuffrida.posturologo Centro Postura e chinesi è nato per iniziativa del Dott. Antonio Giuffrida.

Il centro si avvale di tecniche innovative che mirano al riequilibrio della postura, ed in grado di ridare libertà e benessere a tutto il corpo. Attraverso l'azione sulle tensioni e rigidità muscolari si riesce ad agire positivamente, in modo indiretto, nei confronti delle seguenti patologie:
cervicalgie - lombalgie/lombosciatalgie - artrosi - blocchi respiratori - ernie - formicolii - dolori muscoloarticolari - tunnel carpale - alluce valgo. Con queste tecniche si agisce su tutti gli apparati che hanno relazione con la postura: occhi e funzione visiva, atm e denti, sistema cutaneo e cicatrici reattive, sistema podalico e patologie del piede.

15/11/2025

Ed eccoci nuovamente alle porte del fine settimana, per un nuovo episodio di "Patologie Spiritose: tra curiosità e leggerezza!"

Oggi parliamo di quel “dolore buono” che arriva puntuale dopo un allenamento tosto: i famosi DOMS, alias Delayed Onset Muscle Soreness.

Sì, proprio quel dolore che ti fa scendere le scale come se avessi scalato l’Everest o sederti come se la sedia fosse un’arma medievale.

Cos’è e dov’è?

I DOMS sono dolori muscolari a insorgenza ritardata, che compaiono da 12 a 72 ore dopo l’esercizio fisico intenso o insolito. Sono localizzati nei muscoli che hai “massacrato” in palestra, durante la corsa o persino portando le buste della spesa come se fossero kettlebell.

Non sono un segno di lesione grave, ma il modo in cui il corpo ti dice: “Bravo! Hai fatto qualcosa di nuovo.. ma non farlo troppo spesso, ok?” 😆

Curiosità divertente

Il termine “DOMS” venne introdotto negli anni ’80, ma gli antichi greci già conoscevano il fenomeno! Pare che i soldati di Sparta, dopo gli allenamenti più duri, si lamentassero per “dolori che scendono come fiamme dal cielo”.

Insomma, il dolore post-allenamento ha radici.. mitologiche!

Come si sviluppa?

Contrariamente a quanto si pensava un tempo, i DOMS non sono causati dall’acido lattico. Oggi sappiamo che derivano da microscopiche lesioni delle fibre muscolari (soprattutto durante le contrazioni eccentriche) e da una successiva risposta infiammatoria che attiva i recettori del dolore.

Il risultato? Indolenzimento, rigidità e, per alcuni, la sensazione che il corpo sia diventato un’armatura arrugginita.

Nella vita quotidiana

Hai mai provato a scendere le scale dopo una sessione di squat?
Ridere il giorno dopo gli addominali?
Sollevare le braccia dopo le trazioni e pensare “ora vivo qui”?

Benvenuto nel club dei DOMS, dove ogni movimento è una sfida e ogni sorriso un piccolo sacrificio muscolare.

Parole complicate, spiegate semplici

Eccentrica: fase del movimento in cui il muscolo si allunga mentre si contrae (es. scendere lentamente durante uno squat).

Microlesione: piccola rottura delle fibre muscolari che stimola la riparazione e la crescita.

Infiammazione locale: risposta del corpo che causa gonfiore, calore e indolenzimento.

Accenni di fisioterapia

La fisioterapia e la prevenzione sono ottimi alleati dei muscoli “scontenti”. Defaticamento attivo: camminata leggera o cyclette dopo l’allenamento. Stretching dolce e mobilità articolare per favorire il recupero. Massaggi decontratturanti o connettivali per stimolare la circolazione. Crioterapia o impacchi freddi nelle prime ore, seguiti da calore per il rilassamento. E soprattutto: riposo attivo, perché il movimento controllato accelera la guarigione.

Curiosità scientifica

Gli studi mostrano che i DOMS non solo non sono dannosi, ma rappresentano un segnale di adattamento: il muscolo, dopo ogni episodio, diventa più forte e più resistente al danno successivo. È il principio dell’effetto ripetizione: più ti alleni in modo progressivo, meno i DOMS torneranno a farti visita!

Conclusione

I DOMS sono come un messaggio del corpo che dice: “Hai osato, e ora sto lavorando per diventare più forte.” Un po’ fastidiosi, certo, ma anche il segno che ti stai adattando.

Quindi.. onorali, ma non sfidarli troppo! 😅
A sabato prossimo per il prossimo episodio! 🤗

11/11/2025

Nuove compagne di viaggio testate stamattina
# drop ✅️
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04/11/2025

DIAFRAMMA, CATENE MUSCOLARI, ALLUCE VALGO
Una paziente viene in studio per i dolori a tutta la parte sinistra del corpo. Collo, spalla, anca e alluce sinistro..., che è valgo all'estremo delle sue possibilità. Invece l'alluce destro è accettabilmente allineato al suo stesso tendine.
L'indagine e la strategia mi portano ad iniziare la seduta (in postura rigorosamente decompensata) trattando il diaframma al centro del costato, in area Xifon. La cosa interessante è che ogni volta che entravo con il pollice sotto l'apofisi xifoidea, la paziente avvertiva un fortissimo dolore e tensione all'alluce sinistro, quello valgo. Lasciavo la presa sul diaframma e spariva letteralmente la forte tensione all'alluce. Premevo e ricompariva all'istante. Una sorta di interruttore magico. Giusto a testimonianza di come il diaframma sia interconnesso con tutte le catene e come queste catene mio-fasciali, non siano utopia; inoltre come certe reazioni e collegamenti avvengono solo e soltanto se si agisce in postura decompensata. In tal caso, la causa e l'effetto dialogano per risolvere definitivamente il problema. Dopotutto, l'alluce non diventa valgo per caso... e da qualche parte una causa ci sta...., ma va trovata. L'interazione delle catene è una strategia vincente.
(D. Raggi)

03/11/2025

IL FENOMENO... "GOBBA DEL BISONTE"
Non piace a nessuno questo inestetismo...,
tantomeno il nome che vi è stato affibbiato.
Perché si verifica così di frequente?
Perché colpisce soprattutto il sesso femminile?
La sua formazione è lenta e complessa;
Oggi abbiamo scoperto la dinamica e la causa
principale che determina questo fenomeno.
Per questa ragione siamo in grado di trattare
e sconfiggere tale "gobba del bisonte".
Il diaframma, è uno dei principali indiretti
responsabili per molteplici ragioni.
Una dinamica della respirazione perturbata (soprattutto
di un corpo femminile predisposto alla maternità e/o
per ragioni viscerali, emotive, posturali, etc.), coinvolgerà
i muscoli accessori del collo in modo non dovuto.
Se ciò avviene per un periodo sufficientemente lungo,
i muscoli accessori, "aggrediranno e paralizzeranno"
le ultime vertebre cervicali C7 e le prime dorsali D1, D2, D3;
è proprio in questo tratto che si instaurerà la "gobba del bisonte".
A seguito di tale "blocco meccanico", seguirà
un blocco circolatorio e poi un blocco energetico;
seguiranno poi la fibrosità e l'adiposità dei tessuti di questo tratto.
Associato a questo fenomeno, troveremo altre alterazioni
posturali: testa anteposta, con uno scalino fra le vertebre
cervicali ancora libere e quella bloccata.
Avremo anche il tratto dorsale rettificato
ed in seguito la zona lombare rigida.
È un processo che avanza in modo inevitabile.
Questo fenomeno può essere completamente trattato
e risolto attraverso l'analisi del come e del perché si è creato
e attraverso una serie di trattamenti posturali ben coordinati.
(D. Raggi)

02/11/2025
24/10/2025

Tutti pensano che gli adduttori servano solo per chiudere le gambe.

Falso: il grande adduttore è il muscolo più frainteso del corpo, perché fa molto di più che “stringere le cosce”.

Guarda l’immagine: non è un solo muscolo, ma due in uno. La porzione pubofemorale (in blu) è più anteriore e lavora da flessore, la porzione ischiocondilare (in rosso) è più posteriore e agisce da estensore. In pratica, è un muscolo che cambia funzione a seconda della posizione dell’anca.

Per chi non è del mestiere: è come un elastico con due anime opposte, che decide se spingerti o tirarti in base a come ti muovi.

Per i colleghi clinici: parliamo di un muscolo biarticolare con duplice innervazione (otturatorio e tibiale del nervo sciatico), ponte funzionale tra catene anteriori e posteriori, fondamentale nella stabilità pelvica e nel controllo eccentrico durante l’appoggio monolaterale.

E quindi? Significa che dolore inguinale, pubalgia o tensione posteriore non vanno mai letti in modo isolato: dietro c’è un muscolo camaleontico che lavora su due fronti.

Qualcuno dirà: “parli di catene miofasciali, di doppia innervazione.. paroloni”.

Tradotto: il grande adduttore è il muscolo che non sa scegliere da che parte stare, e proprio per questo tiene insieme il bacino.

La buona notizia? Se impari a farlo lavorare bene, la tua anca ringrazia, la schiena respira e la camminata diventa finalmente.. simmetrica.

09/10/2025

CONOSCETE ILVOSTRO CERVELLO?

1. Il cervello non nota la differenza tra la realtà e l’immaginazione. Reagisce a tutto ciò che pensate, senza distinguere tra la realtà oggettiva e le vostre fantasie.
Questo rende possibile il cosiddetto “effetto placebo”. Se pensate di prendere una pillola farmaceutica e non una compressa di zucchero, il cervello reagirà di conseguenza. Pensando che sia l’aspirina, abbasserà la temperatura corporea.
L’effetto “nocebo” è l’esatto contrario: se un ipocondriaco, guardando il Tg sente di un’epidemia, potrebbe iniziare a sentire i sintomi della nuova malattia.- La buona notizia è questa: se guardate il mondo attraverso gli occhiali rosa, vi sentirete più felici a causa di un livello anomalo di serotonina (l’ormone della gioia) nel sangue. Qualsiasi pensiero costruttivo o i sogni sul futuro migliore sono capaci di migliorare il vostro stato fisico adesso, subito.
2. Vedete le cose alle quali pensate di più. Se avete comprato una nuova macchina, noterete più spesso le auto di questo modello in città, perché dopo aver fatto l’acquisto, pensate di più alla vostra nuova auto.
Perché è importante saperlo? E’ possibile uscire da qualsiasi situazione stressante riprogrammando il pensiero. D’altra parte, se analizzate una situazione politica descritta dai media diversi in modi differenti, crederete soltanto a quelle fonti che riflettono il vostro punto di vista.
La gente si unisce a secondo gli interessi. Le persone positive fanno l’amicizia con altre persone positive, e gli ipocondriaci cercano dei compagni tra quello come loro. Se volete cambiare qualcosa nella vostra vita, iniziate a cambiare i vostri cliché del pensiero.
3. Il cervello funziona molto in regime automatico. In media, il cervello genera circa 60 mila pensieri al giorno. Ma almeno 40 mila dei vostri pensieri sono gli stessi di ieri. Ecco perché è così semplice ridursi ad una visione negativa della vita. Occorre cambiare più spesso l’ambiente abituale, per “pulire” il cervello.- Allenate il vostro cervello, fatelo registrare più spesso dei pensieri positivi. Agire con la consapevolezza è cercare di controllare tutti questi processi inconsci. Lo scopo finale di questa pratica è avere la maggioranza dei pensieri positivi, già in partenza.
4. Staccarsi periodicamente è molto importante, per non affogare in una marea dei pensieri negativi: ciò permetterà al sistema immunitario di riposare. Il modo migliore per farlo è la meditazione.
5. Potete cambiare il vostro cervello. Letteralmente, e fisicamente! Quando vi concentrate su una certa attività, il vostro cervello genera attivamente le nuove connessioni neuronali (neuroplasticità). Se pensate di non essere in grado di dimagrire, col tempo rafforzerete questo pensiero, ma se cambierete questa convinzione pensando: Sono in un ottima forma fisica”, inizierete a costruire i nuovi collegamenti tra i neuroni.
6. Potete ottenere tutto ciò che volete, la cosa più importante è crederci. Qualsiasi processo fisico inizia dai pensieri che nascono nel vostro cervello...

08/10/2025

Il mondo è ciò che tu sei , e senza la tua trasformazione, non può avvenire alcuna trasformazione nel mondo"
Jiddu Krishnamurti

01/10/2025
28/09/2025

Oggi grande prestazione di del
sui #🏅
#💫
#❤️❤️❤️❤️

27/09/2025

Indirizzo

Corso Orbassano 167
Turin
10136

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
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