25/07/2025
PERCHÉ I MEDICI SONO ESSERI STRANI!
Parlano con naturalezza di emorragie, amputazioni e arresti cardiaci. Discutono di protocolli davanti alla morte, come se stessero organizzando una routine.
Sanno come comunicare cattive notizie con il minimo tempo e il massimo controllo emotivo.
Vivono tra turni ed emergenze, pressioni, decisioni urgenti e ambienti in cui un errore può costare la vita.
Eppure, tornano a casa, mettono a letto il figlio, mangiano con il coniuge e cercano di guardare un film come se tutto fosse tranquillo.
Dall'esterno sembra fredda indifferenza, ma non lo è.
È resilienza.
I medici imparano a contenere il proprio dolore per abbracciare quello degli altri.
Imparano a respirare profondamente dopo la morte di un paziente e, pochi minuti dopo, a salvarne un altro.
Sono addestrati a mantenere la lucidità nel caos. A padroneggiare la scienza, a controllare la tecnica e a offrire comunque umanità.
Vedono ciò che nessuno vuole vedere. Sanno ciò che nessuno vorrebbe sapere. E affrontano, ogni giorno, ciò che la maggior parte delle persone cerca di evitare: la sofferenza, la fragilità, la fine.
Ecco perché i medici sembrano "esseri strani". Perché avanzano risoluti, in un lavoro difficilissimo che richiede dedizione, preparazione e coraggio.
Quindi, prima di giudicare un medico perché sembra distratto, stanco o eccessivamente diretto, ricordate:
Forse sta solo cercando di sopportare il peso invisibile di salvare qualcuno, ancora una volta, con un cuore silenzioso.