07/04/2025
“FolleMente” di Paolo Genovese mette i riflettori su uno degli eventi immutati nel corso del tempo, un momento della vita che si ripete uguale, per tutti, a prescindere dal sesso, dagli anni, dalle epoche e dal periodo: il primo appuntamento. Ma, soprattutto: che cosa ci passa per la testa in quell’incontro? Quali spinte si scontrano nelle menti di un uomo e di una donna quando iniziano ad essere attratti l’uno dall’altra?
La dimensione chiusa delle tre stanze (quella del primo appuntamento, quella della “squadra” femminile e quella della “squadra” maschile) contribuisce ad amplificare lo spazio sia fisico che mentale del film; così da vedere continuamente questo scambio tra cosa fanno i personaggi e cosa pensano, creando sequenze e circostanze ironiche dove non sempre si rispecchiano i propri intenti.
“Follemente” permette anche, se volete, di spegnere per un momento il cervello, accettando di accendere le nostre emozioni; confermando che non è un male lasciarsi trasportare dai propri sentimenti, anche quando sono insicuri, contraddittori e ingarbugliati.
É forse una pellicola che si ferma al primo strato dell’esplorazione psicologica tanto degli uomini quanto delle donne, però il tutto viene fatto con una leggerezza e una semplicità che parlano di noi in modo diretto, nel modo più sincero e accomodante possibile, ritraendo il momento caotico che vivono i rapporti uomo-donna, tra ruoli che si confondono, paure, attrazioni, sentimenti ingombranti e spinte alla razionalità.
Quello che più emerge da questo primo appuntamento è il peso che hanno i nostri retropensieri sulle scelte che facciamo.
Quante occasioni perdiamo in nome della prudenza, o al fine di non mostrarci vulnerabili come siamo? La nostra mente ci difende, ci preserva dal dolore, dall’imbarazzo, dalla delusione, ma allo stesso modo rischia di bloccarci facendoci vivere costantemente con il freno a mano.