23/08/2025
🏖 MARE, OMBRELLONE & CIBI ULTRA PROCESSATI 🥤
Questi giorni di riposo al mare, sono stati divertenti, ma anche fonte di conversazione ed osservazione delle abitudini alimentari di chi mi circondava: salumi, barrette, succhi, bevande gasate, gelati industriali
Abitudini marine, mutuate da consuetudini cittadine e dettate fondamentalmente da fretta, comodità e poca conoscenza dei prodotti.
Tra queste disabitudini, quella che più mi ha colpito è l'uso, anzi l'abuso dei cosiddetti alimenti ULTRA-PROCESSATI ( definiti anche UPF )
Di cosa si tratta? Come distinguerli?
Iniziamo conoscendo una classificazione internazionale che si chiama NOVA:
A) Alimenti minimamente processati: cibi allo stato naturale, oppure con lavorazione minima ( lavaggio, taglio, pastorizzazione ), processi che non intaccano o quasi le caratteristiche nutrizionali, dove la lavorazione ha lo scopo di renderli sicuri, di facile uso o duraturi, alcuni esempi: frutta e verdura surgelate o tagliate, legumi secchi, riso, uova, farina.
B) Alimenti culinari processati: si estraggono da alimenti base e naturali, con processi meccanici o fermentativi a basso impatto, raramente si usano da soli, tra questi: pasta, olii vegetali, b***o, miele, aceto, sale marino.
C) Alimenti processati: si ottengono combinando tra di loro gli appartenenti ai gruppi precedenti, sottoponendoli a processi di cottura, inscatolamento, salatura, atte a prolungare la conservazione, migliorare il sapore oppure ottenere un nuovo prodotto, ne sono dei buoni esempi : pane artigianale, formaggi, yogurt semplice, legumi in scatola, conserve.
La maggioranza di questi, se preparati in modo ottimale, non rappresenta un rischio per la salute.
D) ALIMENTI ULTRA-PROCESSATI: certamente il gruppo più legato a possibili patologie; si tratta di formulazioni industriali complesse sia nella preparazione, che nella composizione, molto spesso con aggiunta di additivi, aromi, grassi idrogenati, sciroppi ed altri composti non presenti in una cucina casalinga; il tutto finalizzato alla creazione di prodotti stimolanti il senso del gusto in modo anomalo, si definiscono iperpalatabili ( molto sale, molto zucchero, molto grasso ), inoltre l'uso di conservanti li rende a lunghissima durata ed in ultima analisi anche economici, vista anche la scarsa qualità degli alimenti base.
L'elenco è ahimè lungo: biscotti, patatine, berrette, caramelle, bibite e succhi industriali, wurstel, salumi industriali, bastoncini pesce, piatti pronti, pane in cassetta, cereali zuccherati, pasti sostitutivi, derivati vegani sostitutivi carne ( non tutti ovviamente ).
EFFETTI SULLA SALUTE: un numero enorme di studi scientifici internazionali concorda su alcuni punti ed in particolare con uno stretto legame tra uso di questi prodotti diverse patologie:
Obesità e sovrappeso ( sono alimenti golosi e portano all'eccesso)
Diabete tipo 2 ( alta quantità di zuccheri semplici )
Malattie cardiovascolari ( sale ed additivi )
Alterazione microbiota e conseguente sindrome colitica e correlati
Dermatiti ( additivi )
Ansie e depressione ( zucchero ed additivi )
Le conseguenze dipendono non solo dall'alto contenuto in zucchero, sali, grassi, ma anche dalla bassa qualità dell'alimento base e dall'aggiunta di additivi e conservanti.
COME RICONOSCERLI?
Credo sia fondamentale imparare a leggere le etichette, prometto che nei prossimi articoli affronterò il problema, al momento vi lascio tre piccoli trucchetti....
1) presenza di nomi chimici, sigle con la E iniziale
2) Lunga lista ingredienti e presenza di alimenti estranei ad una cucina casalinga
3) fatti una domanda: a casa con normali prodotti, potrei replicare questo alimento?
Rispondere a queste poche domande vi aiuterà, se non ad eliminare, quanto meno a ridurre gli UPF .
Nel percorso alimentare da me ideato METODO ZERO, pongo con i miei pazienti una grande attenzione , non solo alla formulazione di piani dietologici personalizzati finalizzati alla gestione del peso e/o di patologie correlate, ma anche alla scelta e conoscenza alimentare, senza la quale un semplice protocollo da seguire, non crea delle basi di conoscenza: solo queste permettono al paziente di gestire nel tempo i risultati.
Se gradite maggiori informazioni, scrivete pure nei commenti, oppure contattatemi presso i miei studi di Torino, Milano, Roma
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