22/08/2024
Rimpiango poche cose, ma tra queste c’è sicuramente la saggezza dei miei nonni paterni, inconsapevoli maestri, un po’ come i gatti.
Vivevano una vita che oggi avremmo definito da Guru, da asceti, da risvegliati.
Mai li ho visti preoccuparsi per qualcosa.
Credo vivessero in uno stato di costante meditazione, occupati solo nelle faccende doverose e mai tormentati dai fantasmi del futuro o del passato.
Ogni tanto mia nonna quando raccontava della guerra, piagnucolava. Ma dopo pochi secondi si alzava, metteva la legna sul fuoco e ritornava nel presente.
Persone forti.
Veramente forti.
Psichicamente, fisicamente, energeticamente, mentalmente.
Non ne vedo più così.
Loro non si spaventano praticamente mai. Non avevano ansie, nè paure.
Eppure erano due persone umili, senza titoli di studio nè pratiche yogiche alle spalle.
“Nonno mi sono arrivate le tasse da pagare!”
“E ce li hai i soldi per pagarle?”
“Eh sì… “
“E allora?! Pensa se n’ce l’avevi! Era peggio”.
Bah.
Rimane un mistero come queste persone abbiano affrontato praticamente due guerre, fame, indigenza, ignoranza per come la intendiamo oggi, eppure erano sempre perfettamente nel flusso della vita.
Mangiavano solo quando avevano fame, con rare “ voglie” o sfizi.
Non avevano vizi, se non che ogni tanto mio nonno, quello sì, alzava parecchio il gomito, senza averne mai conseguenze (altra inspiegabile faccenda).
Inoltre e questo è ancora più interessante, emotivamente non erano mai coinvolti nelle cose della vita (GURDJIEFF direbbe che erano nel mondo ma non “del”mondo).
Non mostravano mai estremismi affettivi, emotivi, polarizzazioni di pensieri o azioni.
Avevano certamente alcuni comportamenti talvolta rozzi, tipico di chi vive nelle campagne senza particolari istruzione al bon ton, tuttavia sapevano sempre la cosa giusta da fare, avevano il sesto senso di una strega e l’intuito di un guaritore, ma anche l’ingenuità dei veri maestri che sorridono per le cose più sciocche.
Non sto parlando di due santi, ma di due nonni qualunque nati nel 1910 o giù di lì.
La larvitudine che avvolge i nostri corpi flaccidi, le nostre menti confuse, le nostre ossessioni e tutte le scemenze che il sistema ci spinge ad eseguire (password, pin, spid, codici), i farmaci che molti ingurgitano inutilmente, la totale misconoscenza della natura, dei suoi ritmi e delle sue regole, sono segni chiari che questo decantato risveglio è solo nelle menti di chi canalizza sui social network vedendo schiere di luce che potrebbero schierarsi sì per salvarci, ma che noi non saremmo comunque in grado nemmeno di vedere, impegnati come siamo in questo mare di stronz*ate.
Non è un discorso sui bei tempi andati, non è un rimpianto per la vita povera o un elogio alla guerra che è bella anche se fa male, piuttosto è un vivido ricordo di cosa significa VIVERE DA ESSERI SANI (senza scomodare risvegli, illuminazioni, schiere micheliche).
Richiudo lo scrigno dei ricordi e vado avanti cercando maldestramente di ricopiare e reinventare quei sacri insegnamenti senza averne lo spirito nè il corpo.
Grazie Nonni, mi mancate tanto, per fortuna v’incontro spesso nei sogni, come molti che amo e che in questa vita non posso “toccare”.
Claudia