Psicoterapia Breve Strategica Friuli Venezia Giulia

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Psicoterapia Breve Strategica Friuli Venezia Giulia ”Ciò che può essere fatto con poco invano viene fatto con molto.”

LA TERAPIA STRATEGICA ha fatto suo l'aforisma di Guglielmo da Occam. (G.

"...l'approccio strategico nell'ambito della psicoterapia può essere definito come l'"arte" di risolvere complicati problemi umani mediante "apparentemente" semplici soluzioni... nonostante infatti certi problemi o sofferenze persistano da molti anni non per questo sono necessarie altrettanto lunghe degenze e complicate soluzioni..." Nardone)


Quando si parla di problemi psicologici si è soliti p

ensare che siano necessari interventi psicoterapeutici a lungo termine, il più delle volte immaginati come un lungo e faticoso viaggio nel proprio passato alla ricerca delle causa del problema.La Terapia Breve Strategica, invece, è un intervento breve e focale. Avvalendosi di una rigorosa metodologia di ricerca empirico-sperimentale, l'approccio strategico alla terapia rappresenta una vera rivoluzione rispetto alle psicoterapie tradizionali, in quanto piuttosto che scavare nel passato alla ricerca delle cause della sofferenza, cerca di costruire il futuro. In altri termini, obiettivo primo di un terapeuta strategico è quello di risolvere rapidamente problemi e disturbi che possono diventare invadenti ed invalidanti non solo per il paziente che ne soffre, ma anche per coloro che gli stanno accanto
Ciò è possibile utilizzando processi ed interventi brevi ed efficaci orientati, da un lato, a cambiare la lente attraverso la quale il soggetto percepisce ed interpreta il mondo che lo circonda e dall'altro, a estinguere la sintomatologia invalidante dando un immediato sollievo (generalmente entro le prime 3-4 sedute). La terapia strategica si differenzia da altri approcci in quanto:
-è un intervento breve e focale e lavora su obiettivi concreti di cambiamento, concordati con il terapeuta;
-non si utilizzano farmaci , solo metodi psicologici: analisi delle tentate soluzioni, che la persona mette in atto nel tentativo di risolvere il problema. Tentate soluzioni che in realtà lo mantengono e lo aggravano;
-non è una terapia sintomatica o superficiale, ma è un intervento radicale in quanto, oltre alla soluzione del sintomo, mira a modificare la rappresentazione che il paziente ha del proprio problema;
-è estremamente efficace (87% di successo in media) e i risultati durano nel tempo - come da studi condotti e pubblicati ("Brief Strategic Therapy", Nardone, Watzlawick, 2004) seguendo i parametri internazionali per la valutazione della efficacia e della efficienza delle psicoterapie. E’ indicata: in primo luogo per tutti i disturbi psicologici fortemente impedenti, ovvero caratterizzati da una sintomatologia acuta (ansia, attacchi di panico, fobie, ossessioni, compulsioni, ipocondria, depressione, disordini alimentari -anoressia, bulimia, sindrome da vomito-). Ma poichè il “problem solving strategico” è uno strumento estremamente flessibile, si applica altrettanto bene ai problemi di coppia e familiari in genere e ai disturbi dell’età evolutiva. La dott.ssa Tiziana Verbitz e la dott.ssa Annalisa Poiana Mosolo sono entrambe Psicoterapeute Ufficiali del Centro di Terapia Strategica ed entrambe lavorano a Udine (la dott.ssa Verbitz ha uno studio anche a Trieste)

“Ricordiamo il caso di una donna che non poteva uscire di casa da sola senza avere delle crisi di ansia e un violento do...
11/08/2025

“Ricordiamo il caso di una donna che non poteva uscire di casa da sola senza avere delle crisi di ansia e un violento dolore agli occhi.

Aveva sofferto di questo problema per anni e il marito aveva continuato a rassicurarla che avrebbe dovuto uscire da sola e che non le sarebbe successo niente; d'altra parte però egli collaborava molto bene al suo stare in casa occupandosi di tutti gli acquisti, accompagnandola dovunque dovesse andare e mostrando un certo disagio ogni volta che ella provava ad uscire da sola.

Dopo diverse sedute di terapia di coppia si chiese al marito, alla presenza della moglie, di fare qualcosa che poteva sembrare sciocco: ogni giorno, quando andava a lavorare, doveva dire alla moglie che doveva stare a casa e non doveva uscire da sola; poteva dirlo seriamente o scherzando, come preferiva.

Il marito accettò. Il terzo giorno in cui il marito le diceva di stare a casa, la moglie andò in un negozio da sola per la prima volta dopo otto anni.

La seduta successiva fu dedicata alla paura espressa dal marito a proposito di quello che la moglie poteva fare quando usciva da sola, di dove poteva andare, di chi poteva incontrare, e di come ella avrebbe potuto perfino trovare un lavoro e diventare così indipendente da abbandonarlo”

Jay Haley

04/08/2025

“In effetti, non si trova la persona giusta: nessuno la trova. Si trovano persone momentaneamente giuste, e da lì in poi si costruiscono relazioni giuste (che funzionano) o non giuste (che non funzionano).
La chiave, dunque, è rinunciare all'idea che il partner giusto esista «là fuori», e che il problema consista nel fatto che «non lo troviamo». La vita di coppia va gestita sapendo in partenza che è necessario modularla, adattarsi, lottare, ingegnarsi, e persino faticare. Non è di moda dirlo: eppure, l'effetto di questo modo di vedere la questione è estremamente incoraggiante. Toglie l'illusione, e conferisce un grande senso di leggerezza: finalmente, dicono molti, non ho più l'impressione di essere io la persona sbagliata; finalmente so che non dipende da me. Ed è proprio così: perché siamo tutti la persona sbagliata, e non dipende solo dal nostro interlocutore, ma dipende da tutti e due i partner fare sì che la coppia funzioni.
L'obiettivo irraggiungibile spaventa sempre, perché sotto sotto una vocina ci dice che non lo raggiungeremo mai: se consideriamo le cose da questa prospettiva, meno poetica forse, avremo maggiori speranze di vivere una vita di coppia migliore. Insomma, non si trova il partner giusto: lo si costruisce”

Matteo Rampin

19/06/2025
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27/05/2025

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Il titolo «Anoressie» non vuole disconoscere i quadri di sofferenza che possono essere associati a sovrappeso e obesità, quali il binge-eating e altre modalità di alimentazione incontrollata, ma legittimare la percezione dei pazienti stessi che è quella di un profondo divario tra ciò che vedono allo specchio e ciò che sentono di essere. I loro corpi non hanno le sembianze estetiche note dell'anoressia e camuffano le crisi interiori, ma le loro menti sono per lo più anoressiche, protese alla squalifica di tutte le risorse e conquiste personali poiché reputate indegne, incapaci di controllo sul corpo e sul cibo. Su molte dimensioni personali le loro vite sono in attesa, e ciò che aspettano è il recupero di una piacevolezza estetica e di una perdita di peso che permetta loro di sentire che sono meritevoli di prendersi cura del sé, di viaggiare, di ballare, di comprarsi degli abiti, di coltivare passioni, socialità e una relazione amorosa appagante.

📖 Tratto da «Anoressie. Conoscere e curare i disordini alimentari» di Elisa Valteroni, disponibile in libreria e nei migliori digital store: https://tinyurl.com/439s989d

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18/05/2025

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È un piacere condividere l’intervista rilasciata da Elisa Valteroni per il Corriere della Sera a partire dai contenuti del suo ultimo libro: «Anoressie – Conoscere e curare i disordini alimentari. Teoria e casi clinici» edito da Ponte alle Grazie.

«Potrei iniziare citando Irvin Yalom, il quale suggeriva “guardate dal finestrino dei vostri pazienti, cercate di vedere il mondo come lo vede il vostro paziente”. Ecco, è da questo finestrino che si scorgono tante e diverse Anoressie, perché tante e diverse sono le bambine, i bambini, le donne e gli uomini inciampati nel disordine alimentare. Il titolo, pertanto, da una parte enfatizza il rispetto dell’unicità di ogni storia personale di disordine alimentare e dall’altra sottolinea la necessità di formalizzazione e condivisione con largo pubblico e il mondo scientifico dei tanti protocolli di trattamento del modello breve strategico evoluto, ovvero prassi di cura rigorose e eterogenee per i diversi volti di ciò che nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali 5-TR è definito come Disturbo alimentare e della nutrizione.»

L'articolo completo è disponibile qui: https://tinyurl.com/5n828zej
Il libro può essere acquistato qui: https://tinyurl.com/y67x84fb

Buona lettura!

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