In particolare il CRTR deve:
Possedere una forte integrazione funzionale tra le tre aree essenziali (oncologia medica, chirurgia e radioterapia) e una valida interfaccia con aree collaterali (anatomia patologica, radiologia, medicina di laboratorio, epidemiologia). Avere una sufficiente eccellenza e ampiezza di ricerca di base orientata a problemi oncologici da stimolare adeguatamente le aree cli
niche, chirurgiche e radioterapiche dello stesso centro e da comprendere adeguatamente gli input che da tali aree applicative provengono. Per far ciò, il centro deve avere adeguate strutture di laboratorio, personale e fondi di ricerca. Avere un forte programma di ricerca clinica in modo da garantire alla popolazione servita lo stato dell’arte in termini diagnostico-terapeutici, attrarre fonti di finanziamento esterno, anche industriali, permettere rilevanti ricerche di laboratorio in ambito clinico, fungere da centro pilota per sperimentazioni cliniche innovative da esportare in seguito ad altre istituzioni, ed essere, possibilmente, in grado di coordinare e gestire sperimentazioni cliniche multicentriche. Il centro, deve, in altri termini, garantire il substrato adeguato per lo sviluppo di nuove modalità diagnostico-terapeutiche. Avere un programma di epidemiologia e/o prevenzione oncologica sulla popolazione residente dell’area di competenza, tale da permettere l’esecuzione di rilevanti ricerche sui fattori genetici, ambientali e comportamentali che influiscono sulla suscettibilità al cancro e in particolare alle neoplasie rare. Organizzare adeguati programmi di formazione oncologica del personale sanitario, dei medici di medicina generale, degli specialisti territoriali e della popolazione in genere.
