14/02/2023
COSTIPAZIONE, DIVERTICOLI, DISBIOSI E GRAVITA’
NUOVE AFFASCINANTI IPOTESI SU COME NASCE LA SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE
A cura del Dr. Gabriele Prinzi
E’ sconcertante leggere che la sindrome dell’intestino irritabile ( ) - la più frequente delle patologie funzionali note come “interruzione dell’asse di comunicazione EnteroEncefalica” - non trovi una teoria unica che spieghi come nasce e come si sviluppa.
E’ dagli anni ’90 - con la costituzione di panel internazionale nella città di Roma [1] - che ricercatori da tutto il mondo (medici in testa) fanno del loro meglio per classificarne le forme (sono 4), per indagare le cause e proporre una soluzione terapeutica.
Questo disturbo, così diffuso da colpire il 10% della popolazione mondiale, si manifesta con dolori addominali e con alterazioni dell’alvo che vanno dal diarroico al costipato, con manifestazioni intermedie e miste.
In più, non si presenta quasi mai da solo, ma accompagnato da un'incredibile gamma di comorbidità. Così, sono tante le teorie che studiano i meccanismi alla base del problema, così come sono molteplici le terapie farmacologiche impiegate.
Tutte indistintamente finalizzate a lenire i sintomi.
Perchè solamente se dai il “nome giusto” al tuo problema hai trovato la soluzione, no?
Numerosi lavori scientifici hanno confermato – anche recentemente - cambiamenti significativi e misurabili nella composizione del microbioma intestinale nei pazienti con IBS. Cambiamenti a loro volta connessi a (o responsabili di) disturbi della motilità intestinale, ipersensibilità dei visceri, alterazioni della risposta immunitaria e permeabilità intestinale; e non è un caso che la disbiosi sia implicata in tutte le condizioni appena descritte.
Perchè il microbiota intestinale è emerso come il fattore centrale nella fisiopatologia dell'IBS [2] e ha la capacità di modificare a sua volta le risposte del sistema nervoso centrale e periferico; e viceversa.
Quindi, cosa genera cosa?
É la disbiosi la causa, oppure è la conseguenza?
E come facciamo a trovare un fattore (o una causa) unificante, che mette insieme le disparate teorie, le osservazioni divergenti e l’efficacia effimera dei numerosi diversi trattamenti proposti per l'IBS?
Un recente lavoro scientifico [3] fornisce una spiegazione partendo dalla “variante costipata” di questa sindrome (IBS-C) in relazione alla “gravità”.
LA premessa è che per sopravvivere e prosperare sul Pianeta Terra, dobbiamo vivere con (e attraverso) la gravità [4], una forza che influenza I nostri corpi così costantemente che raramente ne notiamo la presenza. Eppure, viviamo due terzi della nostra vita in una postura eretta che esercita una spinta verso il basso, così I nostri organi e sistemi corporei si sono evoluti ottimizzando l'anatomia per resistere all'attrazione della gravità
Non c'è da meravigliarsi, quindi, che quando la forma e la funzione degli organi non sono in grado di gestire efficacemente la gravità (è il caso del dolore lombare o delle vertigini posizionali) si verificano conseguenze negative sulla salute.
Non considerarla una “patologia” ma una disfunzione dell’organo.
Com’è il caso del colon.
Esso è sostenuto ed avvolto dal “mesentere”, un organo che a mò di mantello a pieghe complesse (composto da grasso tessuto connettivo) sostiene tutti gli organi che si trovano dentro la pancia.
Esso origina a livello della colonna lombare, si apre “a ventaglio” e funge da sistema di sospensione; impedisce all'intestino di collassare nel bacino e al contempo ne mantiene “l'ordine topografico” [5,6]. Senza il mesentere, il transito intestinale sarebbe gravemente compromesso, o potrebbe manifestarsi come costipazione profonda.
Il colon è anche sostenuto e mantenuto da 3 strisce di muscolatura liscia che lo attraversano per tutte la sua lunghezza (tenia coli) e fungono da “cavi di sospensione” che consentono la contrazione dei muscoli circolari del colon. Quei muscoli che compattano le feci e le spingono verso il basso.
Quando la pressione si accumula nell'intestino crasso, in particolare nel sigma, dove le feci legate vengono immagazzinate prima dell'evacuazione, la tenia coli sostiene e rafforza il colon.
Se, però, la pressione non viene indirizzata nella giusta direzione, e se le feci non sono correttamente instradate, l’aumento di pressione dei muscoli circolari si imprime su quei punti di debolezza della parete del colon da cui la mucosa fuoriesce sotto forma di diverticolo.
Come un’ernia.
Che succede quindi quando una disbiosi – qualunque sia la causa – provoca una alterazione della funzione del colon o una alterazione di questi due sistemi di sospensione?
Ha senso porsi la stessa domanda al contrario: può l’alterazione di questi due sistemi di sospensione causare la disbiosi?
La risposta ad entrambe le domande è SI.
La perdita di integrità del mesentere contribuisce – ad esempio negli anziani – alla costipazione e al prolasso rettale (disturbi della defecazione correlati chiaramente alla gravità), di cui le emorroidi sono un biomarcatore comune. Un altro segno comune di alta pressione all'interno del colon sono I diverticoli ( ) [7].
Iniziamo quindi a collegare I puntini alla ricerca di quella causa unificante, comune, centrale, nella sindrome dell’intestino irritabile.
Una crescente mole di ricerche conferma che la malattia diverticolare è un disturbo intestinale cronico, in cui l'infiammazione di basso grado e il danno ai nervi sensomotori (sistema nervoso periferico) sono coinvolti, assieme alla disbiosi, in un quadro clinico che è “continuazione” della sindrome dell'intestino irritabile di tipo costipato, e che vi si sovrappone in alcune manifestazioni [8].
Quali manifestazioni, ti chiederai? Non solo il dolore addominale e la costipazione, ma anche la diarrea [9] e l’eccessiva proliferazione batterica [10].
Cioè la disbiosi.
Sappiamo da oltre 20 anni che la maggior parte dei pazienti con diverticolite acuta soffrono di (crescita eccessiva batterica dell'intestino tenue); che questa può peggiorare i sintomi dei pazienti; che può prolungare il decorso clinico della malattia.
Perchè se è vero che in certi casi l’antibiotico-terapia è parte delle nostre strategie per salvare la vita ad un paziente o evitargli un brutto intervento chirurgico, usare un antibiotico in maniera inappropriata (sempre lo stesso, più volte al mese, ogni mese, per anni) può avere effetti deleteri. Non dimenticandoci che l’Italia ha il maggior numero di morti da antibiotico-resistenza d’Europa, almeno dal 2017. E non dimentichiamoci nemmeno che un numero crescente di studi ha dimostrato che è l'uso inappropriato degli antibiotici a favorire lo sviluppo della resistenza agli antibiotici [11,12]. I dati di ampi studi di coorte e caso-controllo indicano che gli antibiotici sono un fattore di rischio per i disturbi gastrointestinali funzionali (interruzione dell’asse di comunicazione EnteroEncefalica) e in particolare per l'IBS. Il trattamento antibiotico delle infezioni non gastrointestinali è associato allo sviluppo di IBS e altri disturbi gastrointestinali funzionali [13]. Una recente meta-analisi ha mostrato che l'uso di antibiotici per la gastroenterite infettiva era associato ad un aumentato rischio di IBS [14]
Ecco come possiamo collegare, in quei pazienti in cui ipotizziamo una SIBO o una disbiosi del colon, che i batteri del piccolo intestino possano sviluppare resistenza agli antibiotici, ricolonizzare il colon, e provocare la ricomparsa dei sintomi.
L'ipotesi della “gravità” come causa unificante dell’IBS suggerisce che la diverticolosi sia un biomarcatore della gestione inefficace della pressione intraluminali dei pazienti che risultano in un rallentamento del transito.
Una stasi delle feci.
All’interno di un organo che contiene il 70% dei batteri del nostro corpo.
Quindi, o la stasi fecale che porta ad una sovracrescita batterica del grosso intestino e del sigma, o è vero il contrario. Comunque, I batteri dal grosso intestino (il 70% del totale!9 possono transitare verso l’ileo (la porzione di intestino tra stomaco e colon) generando o sostenendo la SIBO. E se sono resistenti agli antibiotici, o se sono capaci di produrre e proteggersi nel biofilm [15 ]. E potrebbero sia mantenere lo sviluppo di “malattie benigne” [16] che essere tra “quelli” che la ricerca scientifica riconosce essere capaci di sostenere indisturbati quel processo infiammatorio alla base dello sviluppo dei polipi. E del tumore del colon di destra [17].
Hai mai sentito l’affermazione “combattere il fuoco con il fuoco”, oppure “se non li puoi sconfiggere, alleati”[18]?
Se loro sono potenziali alleati nostri, ha più senso riportare un equilibrio, più efficacemente di un antibiotico (sempre lo stesso, più volte al mese, ogni mese, per anni) che può avere effetti deleteri.
Il microbiota intestinale è un sistema biologico con elevato potenziale terapeutico e i progressi nella nostra comprensione del microbiota e della sua interazione con noi aprono alla “medicina di precisione”. Dove agire sul microbiota sembra promettente, considerando la risposta positiva dei pazienti alle terapie appropriate.
Questo ambito ampio sarà argomento dei prossimi articoli.
Perchè?
Perchè la tua salute vale!
Bibliografia citata:
1. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5383110/
2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7141230/
3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9722391/
4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8125950/
5. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28404096/
6. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8373875/
7. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7138845/
8. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22777341/
9. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30839393/
10. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4305914/
11. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8968486/
12. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5573035/
13. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22533211
14. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5367939/
15. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8527885/
16. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25489084/
17. https://www.amazon.it/Ascolta-pancia-malattie-intestino-irritabile%C2%BB/dp/8869393887