
01/07/2025
🌅Dalle coste maremmane, al cuscino della mia stanza delle parole😌
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🌊Sulla costa a ovest, qualche settimana fa, ho trovato un’anima nuova al mio lavoro. Sono allenata a lavorare con il passato delle persone, ma lì ho scoperto essere questo solo un passato prossimo, non la loro STORIA. Perché la storia si costruisce su una catena di generazioni che spesso, senza saperlo, ci arriva addosso con la pretesa inconscia di una risoluzione. Li chiamano TRAUMI INTERGENERAZIONALI.
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❤️🩹Sono sofferenze che non conosciamo. Spesso rivelano i tabù delle storie di vita dei nostri antenati, rimasti bloccati in uno stato paludoso di dolore che siamo chiamati a rivivere, finché non arrivi qualcuno a spezzare la catena.⛓️💥
🤸🏻♀️Ho visto che guardare a come mamma e papà mi hanno cresciuta rivela solo la punta dell’iceberg, perché c’è la storia di mamma e della sua famiglia, e c’è la storia di papà e della sua di famiglia. C’è la storia delle malattie, dei traumi, delle perdite e conquiste di entrambe le generazioni. E poi, solo alla fine, come epilogo di tutto questo ci sono io: con le mie malattie, i miei blocchi, i miei copioni fallimentari.
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🤔Chè quando ci si interroga sul “significato” delle malattie è riduttivo dire “il corpo mi dice che devo rallentare”, perché forse parla di una colpa o una vergogna che non appartiene a te, ma che tu hai “sentito” di dover espiare.
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😰Chè quando l’ansia diventa l’unico modo in cui riesci a (sopra)-vivere forse è perché hai subito una ferita che ti ha congelato in uno stato di perenne minaccia, anche se quella minaccia lì è esistita forse ancora prima che tu nascessi e ora, ovviamente, non dovresti più sentire il bisogno di proteggerti.
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🙃Chè il bisogno disperato di approvazione ti ha fatto diventare una “brava bambina” pur di non disturbare un genitore che di te, in fondo, non aveva gran voglia di occuparsi. Forse nemmeno di allattarti (dare nutrimento = dare amore.) Per cui si cresce con la pancia sempre affamata e con l’impulso a riempirla, con qualsiasi cosa.
🧸Abbiamo tutti delle storie di sofferenza. La differenza la fa chi sceglie, ad un certo punto della sua vita, cosa farne di tutta sta roba.
(continuo nei commenti)