31/05/2023
OPPORTUNITÀ DA NON PERDERE ...
📍PER GLI ANNI D'ARGENTO.
📍PER OPERATORI DEL SETTORE.
📍PER GLI INSEGNANTI.
✓La lezione sarà svolta sulla sedia 🪑
Brain Longevity®
Un modo per allenare il cervello permettendogli “lunga e felice vita”
"IL MEGLIO DEVE ANCORA VE**RE"
Alcune semplici tecniche da utilizzare quotidianamente per mantenere il cervello
in splendida forma!
A cura di
Luca Paccagnella
Paramjap Singh👳🏼♂️
Che cos’è il Brain Longevity®?
Se dovessi sintetizzare direi che è “una serie di semplici attività e buone abitudini per allenare il cervello permettendogli una lunga e felice vita”
Andando un po’ più nel dettaglio è un protocollo strutturato per la prevenzione delle malattie cerebrali ed in particolare per la prevenzione dell’Alzheimer: una malattia che per una svariata serie di motivi è in aumento e con la quale, purtroppo, avremmo sempre più a che fare.
Nel 1993 il dr. Dharma Singh Khalsa ha fondato a Tucson (Arizona) la Alzheimer’s Research and Prevention Foundation (ARPF) che è diventata ben presto un punto di riferimento riconosciuto a livello mondiale per le ricerche sui processi degenerativi del cervello ed è proprio questa fondazione che ha sviluppato il programma Brain Longevity.
Il protocollo si fonda sull’applicazione di 4 pilastri:
✓ALIMENTAZIONE: fattore cruciale per il controllo degli stati infiammatori che costituiscono un fattore di rischio per le malattie cerebrali
✓GESTIONE DELLO STRESS : l’ormone dello stress, il cortisolo, danneggia i neuroni in particolare nelle aree deputate alla memoria. Inoltre, l’invecchiamento ci rende meno efficienti nella gestione dello stress e dei livelli di cortisolo. Utilizzare delle buone pratiche di gestione dello stress è quindi vitale per la prevenzione dei disturbi della memoria (oltre che per prevenire disturbi cronici quali diabete, obesità, ansia, depressione, pressione alta, a loro volta fattori di rischio per la malattia dell’Alzheimer)
✓ALLENAMENTO FISICO E MENTALE : l’ARPF attribuisce all’esercizio aerobico, moderato e regolare, la capacità di ridurre del 50% il rischio di sviluppare l’Alzheimer. Analoga considerazione per l’esercizio mentale: 15-20 minuti al giorno per sfidare il cervello ad affrontare nuovi compiti che spezzano le abitudini e ne mantengono elevata l’attenzione, perché imparare cose nuove rafforza l’ippocampo e moltiplica le sinapsi.
spiritual fitness™: non tanto pratiche spirituali in senso stretto (anche se è dimostrato che pregare fa bene al cervello), ma piuttosto l’importanza di avere valori nella vita, relazioni positive, essere tolleranti, coltivare la capacità di lasciar andare, fare volontariato e aiutare gli altri, insomma tutto ciò che è l’opposto dello stress e che consente al cervello di mantenersi giovane.