01/08/2025
Tradire noi stessi
[…]
Cresciamo in un ambiente fatto di relazioni, prima fra tutte quella con i nostri genitori. […] L’insieme di queste relazioni – che da ora chiamo “ambiente relazionale” - sin dalle fasi più precoci del nostro sviluppo personale, ci insegna cosa dobbiamo essere, ma anche cosa non possiamo permetterci di essere. Questo è dovuto - come scrive Paul Wachtel «all’inevitabile selettività dell’amore e dell’attenzione di chi si prende cura di noi».
[…] Ogni ambiente funziona secondo le proprie regole, che determinano cosa di noi sarà accettato e amato, e cosa sarà più o meno esplicitamente – a volte molto sottilmente - disapprovato e rifiutato. […] È come se l’ambiente, […] ci comunicasse silenziosamente, nel tempo, che alcune parti di noi hanno il diritto di vivere, mentre altre devono essere necessariamente scartate; e se questo non accade, l’ambiente sarà insoddisfatto. […]Un bambino che vede lo sguardo soddisfatto e amorevole dei genitori solo quando è “il più bravo di tutti”, ma perde quello sguardo quando gioca e si sporca nel fango, o quando è triste e bisognoso di comprensione, crescerà sentendo che l’unico modo per mantenere quello sguardo su di lui è continuare a sforzarsi a essere il più bravo di tutti. E non smetterà di adeguarsi a questo principio crescendo. Avvertirà la necessità di essere il più bravo di tutti anche quando sforzarsi di essere il più bravo di tutti è del tutto fuori contesto; per esempio nell'intimità amorosa.
Ecco, quindi, l’inevitabile, inconsapevole, tragico auto-tradimento che mettiamo in atto sin dalle prime fasi della nostra esistenza per adattarci alla richiesta dell’ambiente.
�Tratto da:
G. Salvatore. “La verità, vi spiego, sul dolore - Perché soffriamo con noi stesi e con gli altri”. Blog studio Maya, 12 maggio 2025, https://studiomaya2025.blogspot.com/2025/05/la-verita-vi-spiego-sul-dolore-perche.html
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