Dott. Giampiero Bonacina Psicologo

Dott. Giampiero Bonacina Psicologo Sono uno Psicologo Psicoterapeuta, ho lunga esperienza nella terapia con Adulti, Adolescenti, Anziani. Vedi il mio sito internet per saperne di più.

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I GENITORI E QUELLO CHE SI NUTRESapete chi è “quello che si nutre”? E' un ragazzo o una ragazza dai 14 ai 20..21..22..25...
20/03/2025

I GENITORI E QUELLO CHE SI NUTRE
Sapete chi è “quello che si nutre”? E' un ragazzo o una ragazza dai 14 ai 20..21..22..25.. mah!.. anni; quanti anni dura l’adolescenza al giorno d’oggi dipende da troppe cose. Sì “quello che si sta nutrendo” (dal latino) è proprio l’adolescente. I genitori chi più chi meno si aspettano questo periodo, ma molti non se lo immaginavano proprio così.. Se i ragazzi sono alla ricerca del loro nutrimento assaggiano di qua e di là: alcuni hanno già imparato a puntare su un tipo di cibo di vita con idee chiare e orientamento scolastico rispetto a quello che vogliono fare; altri continuano ad assaggiare e nella difficoltà di decidere passano gli anni e tendono a mangiare “schifezze”, sia in senso di nutrimento di vita che di cibi reali. I ragazzi che faticano ad individuare il loro cibo di vita preferito: cosa fare da grandi, cosa studiare adesso, le amicizie, l’amore, il sesso.. faticano nell’individuazione di sé, di cosa sono, come si sentono; le difficoltà a costruirsi un mondo solido fuori fatto di scelte, corrispondono alle difficoltà nella maturazione della personalità. Niente panico genitori! Sono pochi quelli che alle medie sanno cosa vogliono fare da grandi e lo fanno. Quelli che maturano più tardi, lasciando in apprensione per più tempo i genitori, hanno il privilegio di essersi nutriti qua e là di più cose e la loro maturazione può avere delle basi più ampie e trovare grandi soddisfazioni come gli altri se non a volte meglio. Sono i ragazzi che cambiano scuole o indirizzo universitario sconcertando mamma e papà. I genitori, a volte stanchi di fornire nutrimento educativo che viene respinto, possono migliorare la situazione sostenendo i figli nei loro cambiamenti con più curiosità, parlando con loro e cercando di sapere cosa hanno scoperto di nuovo, cosa vogliono mangiare della vita ora che forse hanno le idee più chiare. Ho seguito ragazzi e ragazze che hanno lavorato e poi cambiato indirizzi di studio, oppure hanno cambiato due facoltà universitarie. I genitori di questi dapprima sgomenti o arrabbiati, hanno poi visto in poco tempo la maturazione dei loro figli. A volte nutrirsi un po’ di quello che si nutrono i ragazzi, ascoltarli, mette in sintonia l’adolescenza dei figli con il vissuto della propria adolescenza, scoprendo che loro crescono meglio se ci sforziamo di crescere un po’ pure noi. Fino a 22.. 23 anni a volte di più aiutiamoli a cambiare sostenendoli senza paure, che loro ce le hanno già . Alcune situazioni possono essere diventate davvero difficili, in questi casi può essere utile uno specialista, per apparecchiare nutrimenti nuovi. www.dottorbonacinapsicologo.it - 3383545505

La Direzione La Direzione "A volte nella giornata o nella vita, non troviamo più la direzione. Nel mare dei

IL LUTTO E L’AMORE AncoraRiprendo dopo un po' di tempo queste "pillole di psicologia" dopo aver risolto, spero, question...
18/01/2024

IL LUTTO E L’AMORE Ancora
Riprendo dopo un po' di tempo queste "pillole di psicologia" dopo aver risolto, spero, questioni tecniche con facebook. Ci tengo così a riproporre questo post un tema che ritengo tuttora importante.
"Si hanno due vite. La seconda comincia il giorno in cui ci si rende conto che non se ne ha che una.” (Confucio)
Scrivo questi post quando sento di dire qualcosa. A volte quando i pensieri si fondono con altri pensieri che sembravano diversi, lontani. La guerra, la morte, la morte dei morti inutili se non nella testa di un alieno invasore. Ecco, stiamo vivendo qualcosa che muore. Così la nostra sicurezza crolla: come se fossimo davanti alla morte di qualcosa, di qualcuno. E i pensieri della morte diventano i pensieri del Lutto, che è il processo attraverso cui cerchiamo di riprendere, anzi, di riconsiderare la vita. Chi vuole può fondere come me le riflessioni, fare un parallelo, sulla guerra in corso e sul tema del Lutto.
Il Lutto è perdita, dolore. Ma anche tante altre cose. Chi vive un lutto, a partire dal buio in cui si trova, piano piano lo sa. Chi vive un Lutto ha bisogno di conforto e vicinanza, di sostegno anche fisico. Chi vive un Lutto prova rabbia, paura e anche un senso di vulnerabilità: sono emozioni e sentimenti che bisogna essere capaci di esprimere, ma nessuno ce lo ha mai insegnato. Magari potevamo parlare di più con la persona che ci ha lasciati, senza negare la morte, ma ascoltando le sue emozioni e arrivare a ringraziarla per le cose belle che ci ha dato. In questo modo può essere proprio la persona che inizia il suo ultimo viaggio, a darci un aiuto psicologico per il Lutto.
Le tante teorie e spiegazioni del lutto non aiutano direttamente chi soffre di una grave perdita, ma dicono delle cose che poi ci tornano utili per ricomporre il nostro essere scosso. Soprattutto le teorie del Lutto permettono di capire meglio quelle situazioni in cui il dolore è insostenibile o oltremodo prolungato, quando il Lutto sembra diventare patologico. Possiamo vedere il Lutto come il passaggio in diverse fasi come: il disorientamento, la rabbia, la depressione, e poi il distacco. Oppure immaginare il percorso che ci porta a sentire nel nostro cuore la persona persa, a cui possiamo parlare anche se non come prima. Ci sono anche percorsi filosofici che parlano del “dimenticare” per ritrovare il conforto di nuovi attaccamenti, di un modo nuovo di vedere le cose. Questi modi di vedere ci possono fornire degli strumenti per vivere di nuovo dopo il Lutto, comprendendo che, come la persona che ci lascia, anche noi stiamo facendo un passaggio nella nostra vita. A volte però non si riesce ad elaborare da soli queste cose, ad usare questi strumenti così apparentemente lontani dalla nostra sofferenza.
Proprio come dice Confucio più sopra che ci fa riflettere sul senso della vita, vita di cui magari ce ne accorgiamo proprio quando, ..incontriamo la morte. Nessuno può dire a nessun altro di smetterla di soffrire, nessuno può dire di “lasciare andare” la persona cara; ma solamente attraversando e comprendendo pur nel dolore le cose che troviamo nel Lutto, possiamo rimettere in circolo nella nostra vita quello che è alla base della vita stessa: l’Amore.

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Valmadrera

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