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Apicoltura Bruno  since 2016 Apicoltura Bruno con passione e amore propone rimedi naturali come Miele-pappa reale-propoli-polline e molto altro

Anche propoli e miele possono essere molto utili per far tornare la voce grazie alle loro proprietà antibatteriche ed an...
11/01/2025

Anche propoli e miele possono essere molto utili per far tornare la voce grazie alle loro proprietà antibatteriche ed antinfiammatorie naturali così da donare sollievo immediato in caso di infiammazioni alla gola ed alle prime vie aeree.

Questo prodotto naturale è ricco di sostanze nutritive e possiede straordinarie proprietà antibatteriche e antivirali.
Ma non è tutto: la propoli è anche un valido alleato nel rafforzare le difese immunitarie e nella prevenzione di malattie stagionali.

Grazie alla ricca presenza di polifenoli, tra cui i flavonoidi, la propoli esplica un’azione antibatterica e antinfiammatoria in grado di alleviare il mal di denti associato a infezione o infiammazione. Inoltre, la propoli viene utilizzata per il trattamento di alcune infezioni della bocca che possono causare mal di denti.

Uno studio pubblicato nel 2007 ha dimostrato che la Propoli ha un'attività antifungina maggiore della nistatina, un farmaco antifungino comunemente usato. È stato testato e dimostrato che ha un effetto sulla candida albicans , che è una delle cause più comuni di infezioni fungine negli esseri umani.

Per chi fosse interessato 👈Benefici del miele di melata🍯Il miele di melata è ricco di ferro e sali minerali e possiede p...
04/12/2024

Per chi fosse interessato 👈

Benefici del miele di melata🍯

Il miele di melata è ricco di ferro e sali minerali e possiede proprietà antibiotiche, tanto che molte ricerche scientifiche hanno confermato la sua caratteristica antibatterica, efficace perfino contro alcuni batteri patogeni come lo Staphylococcus aureus che, spesso, resiste agli antibiotici.

Essendo fonte di ferro, il miele di melata è utile anche a chi segue diete particolari, come quella vegana o vegetariana, ma può essere utilizzato come dolcificante al posto dello zucchero, garantendo un indice glicemico inferiore.
Pertanto, è consigliato ai diabetici e a chi segue diete dimagranti, ma anche ai celiaci o a chi soffre di intolleranza al lattosio.

Gli effetti benefici del miele di melata coinvolgono anche il nostro sistema nervoso, perché, similmente alla pappa reale, aiuta a migliorare la memoria e la concentrazione, oltre che stimolare l’appetito. Grazie alla presenza di polifenoli, può rappresentare un efficace ricostituente naturale e per questo motivo, spesso, è chiamato "miele dello sportivo".

Difatti, contiene tutti quei sali minerali come il potassio, il manganese e il magnesio che aiutano il nostro organismo in particolari situazioni di disidratazione o di eccessiva sudorazione. Il miele di melata svolge anche un’importante azione disinfettante e antisettica, tanto che in passato veniva utilizzato perfino per disinfettare le ferite.

Inoltre, le sue proprietà antisettiche sono utili per combattere tosse e bronchiti, in particolare per i bambini che non possono assumere medicinali. Infine, il miele di melata regola la flora batterica intestinale e migliora il funzionamento dell’apparato digestivo.

Considerate le molteplici proprietà del miele di melata, diventa ancora più importante sapere da dove proviene, perché in alcune zone la melata potrebbero essere stata contaminata da sostanze chimiche o metalli pesanti, soprattutto in aree vicine ai centri urbani o industriali.

La differenza principale tra miele di nettare e miele di melata sta nella materia prima che, come già scritto, nel primo caso è tratta dai fiori, mentre nel secondo è una sostanza dolce e appiccicaticcia che viene

IL VOLO NUZIALE DELLE API REGINEMa per la sua fecondazione chi sarà il prescelto? Come vengono scelti i fuchi che avrann...
24/05/2024

IL VOLO NUZIALE DELLE API REGINE

Ma per la sua fecondazione chi sarà il prescelto? Come vengono scelti i fuchi che avranno l’onore di accoppiarsi con l’ape regina? Scopriamo insieme come avviene il volo nuziale e tutti i comportamenti di questi meravigliosi animali.

La scelta dei fuchi

Il ruolo dell’ape regina all’interno dell’alveare ricopre un’importanza massima. La regina è l’unica in grado di deporre le uova e di provvedere alla sopravvivenza della famiglia di api. Per questo motivo, le api operaie e tutto il resto dello sciame le dona una priorità massima. L’ape regina viene curata, nutrita e viziata dalle sue operaie che faranno sempre in modo che essa cresca forte e in salute.

Proprio per questo motivo, non tutti i fuchi hanno l’onore di accopparsi con la regina. La selezione dei fuchi che potranno godere di questo compito avviene in base a un elemento ben preciso: la forza.

Per decretare quale sia il più forte non ci sarà una lotta tra concorrenti bensì una prova di resistenza.

Come avviene il volo nuziale

Per dare inizio al volo nuziale, un’ape regina vergine esce dal suo alveare. Sarà la prima e l’unica volta in cui la regina lascerà l’alveare e potrà vedere un po’ di mondo.
Quando l’ape regina inizia a prendere il volo, immediatamente una decina di fuchi iniziano a inseguirla.

Poco prima di iniziare infatti, la regina pronta all’accoppiamento, emette un richiamo olfattivo molto evidente. Questo odore è in grado di attirare e richiamare tutti i fuchi delle colonie che si trovano nell’arco di un chilometro.

Il volo nuziale delle api regine raggiunge un’altezza di circa 700 metri e solo i fuchi che riusciranno a volare sino a tale altezza, avranno l’onore di poter svolgere il loro compito.

I fuchi più deboli, non in grado di raggiungere una simile altezza non avranno modo di fecondare la regina e al loro ritorno in alveare smetteranno di essere nutriti dalle api operaie.

Per gli altri fuchi, il destino non è altrettanto piacevole, dopo l’avvenuta copulazione infatti, l’organo riproduttore dei maschi resta impiantato nell’ape regina e il fuco cade al suolo andando incontro alla sua fine.

- Perché non tagli l'erba, non vedi quant'è alta?- È presto, è ancora presto.- E quando sarà il momento giusto?- Quando ...
09/04/2024

- Perché non tagli l'erba, non vedi quant'è alta?
- È presto, è ancora presto.
- E quando sarà il momento giusto?
- Quando il verde volgerà al giallo, allora sarà il momento di tagliarla.
- Eppure il tuo vicino ha già passato il tosaerba, guarda che bell'ordine che c'è adesso.
- Anche nella confusione c'è bellezza, la bellezza della varietà, della diversità. E poi il vicino ha dimenticato una cosa.
- Immagino che dovrei chiederti cosa.
- Dovresti.
- Cosa ha dimenticato?
- Che tagliando un prato acerbo le erbe selvatiche non faranno in tempo a fiorire, e cosa mangeranno poi le api, le farfalle e gli altri insetti se non c'è nettare?
- In effetti...
- Senza fiori poi non ci saranno semi, il vento non potrà spargerli fin nei terreni a loro più congeniali ed il passero e il pettirosso rimarranno anch'essi senza cibo.
- Sembra grave.
- Lo è, e lo è anche la desertificazione.
- Cosa c'entra adesso?
- Senza l'ombra degli steli a proteggerlo dal sole il suolo inaridirà, i microrganismi presenti nell'humus periranno.
- Quindi non taglierai l'erba.
- No, non adesso, lo farò in estate.
- Però rimane un bel caos.
- Sì, rimane un bel caos.

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14/02/2024

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25/12/2023
🎄Apicoltura Bruno augura a tutti buone feste 🎄Grazie di tutto 🙏Solo amore ❤🙏Buon Natale 🎅
24/12/2023

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Una buona domenica da Bruno l'aparoSolo amore ❤
12/11/2023

Una buona domenica da Bruno l'aparo

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L’ape per la salvaguardia della biodiversitàÈ emersa, con forza, l’importanza di questo straordinario insetto.Sono stati...
10/11/2023

L’ape per la salvaguardia della biodiversità

È emersa, con forza, l’importanza di questo straordinario insetto.
Sono stati infatti presentati i risultati di una interessante ricerca effettuata sia in Tunisia, in zone desertiche, sia in Liguria, nelle aree devastate dagli incendi, che dimostrano il ruolo delle api nel ripristinare, con maggiore rapidità, la vegetazione in queste regioni.

La ricerca si è svolta nell’ambito del progetto Mediterranean CooBEEration ed è stata condotta dal Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Bologna, con la partecipazione del Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino e dall’Istituto nazionale agronomico della Tunisia.

risultato mostra che, a differenza degli altri impollinatori le api, nutrite dall’uomo, contribuiscono a velocizzare il ripristino della vegetazione. La ricerca in Italia si è svolta tra il 2015 e il 2016 in Liguria, in una zona soggetta a incendi, in due aree di 400 mq ciascuna distanti tra loro qualche chilometro.

In una delle due aree sono stati collocati alveari e in entrambe sono state delimitate cinque parcelle sperimentali in cui sono stati effettuati, ogni 15 giorni, rilievi sulla vegetazione e sugli insetti impollinatori, soprattutto api.

Proprio grazie al contributo delle api, su alcune specie vegetali vi sono state produzioni di oltre il 50% in più di semi. Quindi si può affermare che attraverso gli alveari di api domestiche si può intervenire, in maniera significativa e più rapida, per la ripresa della vegetazione di alcuni territori particolarmente svantaggiati.

E’ noto che l’ape contribuisce all’impollinazione del 75-80% delle piante superiori a fiore, sia di quelle coltivate (circa 150 – 200 specie in tutto il mondo) sia di quelle selvatiche (oltre 350mila).

Questa ricerca aggiunge un ulteriore valore alla funzione delle api, poiché le vede protagoniste nella salvaguardia e nel ripristino della vegetazione anche nelle regioni con ambienti molto deteriorati e per scongiurare o limitare calamità naturali come alluvioni e frane, erosione e desertificazione

D’inverno le api non temono il freddoSono in grado di superare temperature anche di 40 °C sotto zero: a condizione che s...
03/11/2023

D’inverno le api non temono il freddo

Sono in grado di superare temperature anche di 40 °C sotto zero: a condizione che siano unite in un gruppo compatto e con le provviste di miele e polline a portata di mano. L’umidità è la vera insidia di questo periodo. Le arnie vanno inclinate in avanti ed eventualmente rimossi i cassettini. Le visite ridotte al minimo indispensabile.

Giornate decisamente più corte, abbassamento generale della temperatura, specie di quella notturna, aumento dell’umidità, rare ormai le fioriture. Sono tutti segnali che le api percepiscono con grande sensibilità; anche per loro è dunque tempo di prepararsi ad affrontare l’inverno.

Le api fronteggiano le basse temperature con una sorta di riposo vegetativo, quasi un “letargo”. In sostanza, il freddo che blocca la mobilità articolare degli insetti, li induce anche a raggrupparsi all’interno del nido, nella zona più riparata e calda e in diretta corrispondenza delle provviste – miele e polline – per formare il cosiddetto “glomere”.

Le api invernali

Le api invernali, quelle cioè destinate a superare l’inverno per far sopravvivere la famiglia, hanno una vita media molto più lunga delle api operaie estive. Tale longevità è dovuta ad alcune differenze fisiologiche che maturano inevitabilmente quando la stagione calda volge al termine e le api percepiscono i primi sensibili abbassamenti di temperatura.

Queste api sono state allevate, da giovani, con grandi quantità di polline, più di quanto normalmente non avvenga nel periodo primaverile o estivo. In conseguenza di ciò, approssimandosi l’inverno, la maggior parte delle operaie vede svilupparsi le ghiandole ipofaringee e altri “corpi adiposi” che contengono, oltre al grasso, anche proteine.

Queste sostanze andranno a costituire delle vere riserve nutritive: tanto preziose da assicurare alle api una longevità insolita, favorita anche da un periodo di inattività.

Indirizzo

Via Menotti
Varese
21100

Orario di apertura

Martedì 09:00 - 17:00
Mercoledì 09:00 - 17:00
Giovedì 09:00 - 17:00
Venerdì 09:00 - 17:00
Sabato 09:00 - 17:00

Telefono

+393331109781

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