Dott.ssa Laura Rolih Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Laura Rolih Psicologa Psicoterapeuta Psicologa psicoterapeuta ad indirizzo umanistico Rogersiano
Terapeuta practitioner Emdr ( www.emdri Lavoro con adulti, preadolescenti e adolescenti.

Sono psicologa (iscritta all'Ordine della Lombardia) e psicoterapeuta ad orientamento umanistico (psicoterapia centrata sul cliente di Rogers). Negli anni ho integrato il mio percorso con la formazione in EMDR, trattamento elettivo nella rielaborazione delle esperienze traumatiche. Svolgo anche attività di consulente di parte. Recentemente ho conosciuto ed introdotto nella mia attività clinica il neurofeedback dinamico, strumento d'avanguardia basato sulle recenti scoperte relative alla neuroplasticità cerebrale. Per informazioni e contatti potete inviarmi un messaggio.

21/02/2025

Alexander Lowen, fondatore della Bioenergetica, ci insegna che ‘La gioia è il risultato di una vita vissuta nel corpo.’“

Se desideri ritrovare leggerezza e benessere, inizia ascoltando il tuo corpo. Partecipa alla sessione introduttiva per scoprire come gli esercizi bioenergetici possono liberarti dalle tensioni e risvegliare il tuo potenziale vitale. È il momento di fare un passo verso la gioia autentica.

Calendario aggiornato al 1° gennaio 2025.

Sei interessato/a alla Pratica Bioenergetica?

Puoi sperimentare la classe negli incontri in programma ogni due settimane, il sabato, dalle ore 10:30 alle ore 12:00.

Richiedi tutte le informazioni scrivendo alla mail scrivi@fabriziafinotto.it oppure chiamando al numero di cellulare indicato in locandina. Puoi conoscermi anche attraverso questo video https://www.youtube.com/watch?v=IdYbgN2q7xE

❤️
09/11/2024

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06/09/2024

La prevenzione inizia da qui.
Tra poco riprenderò ad esempio, lo sportello di ascolto alle superiori,. Lo sento un pò come un missione, nel mio piccolo, perché mi dà l'opportunità di aprire spazi di Ascolto, di convalida emotiva, di confronto e ragionamento, di empatia... e se è vero che è una goccia nel loro mare di disconnessione emotiva, crea comunque l'esperienza di una Possibilità di Stare in Relazione, di una possibile dimensione di essere e sentirsi con l'altro.
Certo non sostituisce il lavoro che devono fare i genitori ...che poi non è un lavoro ...ma darsi la possibilità di un incontro diverso col proprio filgio, di scoprire quaocosa che spesso resta nell'ombra se non ci si inpegna ad ulluminare!!..partire da un "come stai ? come ti senti?" piuttosto che "come è andata a scuola e cosa hai fatto?" già sposta il focus. Piuttosto che "ti racconto un po di me.. le mie emozioni della giornata.." diamo per primi l'esempio! Andiamo a normalizzare questa esperienza di scambio, in modo che diventi anche per loro una modalità di entrare in relazione anche coi pari... perché poi ne hanno infinitamente bisogno.
Questa a mio avviso è la migliore prevenzione..e certo non ci darà certezza assoluta .. ma Fiducia nella consistenza umana che percepiamo nei nostri ragazzi!!

Psicologa psicoterapeuta ad indirizzo umanistico Rogersiano
Terapeuta practitioner Emdr ( www.emdri

Condivido questa importante opportunità : " Totem propone a partire da giovedì 19 settembre 2024 un’esperienza di gruppo...
28/08/2024

Condivido questa importante opportunità :

" Totem propone a partire da giovedì 19 settembre 2024 un’esperienza di gruppo per genitori di minori in ritiro sociale o che stanno vivendo un periodo temporaneo di allontanamento da scuola e/o dalle relazioni sociali.

Un gruppo per aiutare le persone a non sentirsi sole, ma sostenute.

Riteniamo importante che i genitori che si trovano ad attraversare un'esperienza dolorosa e complessa che riguarda i propri figli, possano avere uno spazio comune alla presenza di professionisti capaci di facilitarli.

Gli incontri si terranno a Varese presso la sede Totem in Via Vergani 1 dalle ore 20 alle ore 22.30, giovedì 19/09, 17/10, 14/11 e 12/12.
A condurre gli incontri saranno lo psicologo e psicoterapeuta Andrea Braga (approccio umanistico, attività clinica, lavoro con le scuole e di facilitazione dei gruppi) e Sofia Gallo Galeron (pedagogista, laureata in psicologia, attiva nel sostegno di scuole e famiglie).

Si tratta di uno spazio di sostegno e condivisione di esperienze, dove il genitore è protagonista e può coinvolgersi nella misura che ritiene buona per lui, in un contesto sicuro, non giudicante, accogliente e condotto con attenzione. Non si tratta per contro di un luogo informativo o diagnostico (per questi bisogni segnaliamo il progetto Sakido).

Il percorso si attiva con un minimo di 8 partecipanti e prevede una quota di partecipazione. Nel caso di interesse scrivere a segreteria@cooptotem.it segnalando il nominativo del/dei partecipante/i entro il 6 settembre 2024.

Sarà nostra premura rispondervi con tutte le informazioni utili (modalità di iscrizione, quota di partecipazione, ecc.)."

Totem
Via Vergani, 1
Varese, VA 21100

Spezzare i cicli....
16/05/2024

Spezzare i cicli....

I͟l͟ d͟r͟a͟m͟m͟a͟ d͟e͟l͟l͟ ‘ a͟b͟u͟s͟a͟t͟o͟r͟e͟ a͟b͟u͟s͟a͟t͟o͟
Esiste una teoria in psicologia chiamata: l’abusatore abusato.

È infatti noto che molti serial killer, e abusatori seriali, sono stati, a loro volta, abusati nell’infanzia

Ma cerchiamo di guardare l’aspetto sottile della faccenda.

Cosa spinge una persona a comportarsi esattamente come colui -o colei- che hai inferto tanto dolore?

Quando siamo piccoli, e anche fino alla prima adolescenza, non possiamo sottrarci alla morsa di chi ci maltratta.

Qui per maltrattamento non intendo solo casi di violenza estrema o abuso, ma intendo anche qualcuno che ti svilisce, offende, manipola, ti tarpa le ali, ti sabota.

Siamo totalmente dipendenti da quel genitore e non abbiamo alcun controllo sulla situazione.

Cresciamo con l’idea che mai e poi mai vorremmo somigliargli/le

E invece ad un tratto, ci accorgiamo che stiamo dicendo e facendo le stesse cose, con i nostri figli o con il partner.

Questo accade perché, pur di non sostare in quella palude di impotenza, dove il genitore-gigante, è l’assoluto padrone del nostro destino e della nostra vita, preferiamo inconsciamente essere LUI ( o lei) piuttosto che noi, cioè la vittima.

La nostra mente necessita con urgenza, di ripristinare un controllo sulla situazione: e possiamo farlo solo “diventando” simili ai nostri carnefici.

Badate bene.
Sono movimenti invisibili, inconsci.
Ne possiamo osservare i risultati, se siamo onesti con noi stessi e se siamo buoni osservatori.
Ma il moto interno è impercettibile.

Per guardarlo occorre rifare i conti con quello stato di terrore e impotenza, e liberarsene altrimenti continuerà a condizionare tutte le nostre relazioni significative.

È molto facile finire col somigliare a chi ci ha fatto male, perché ai nostri occhi bambini, sembrava forte, potente, onnipotente.
E ora l’unico modo per sfuggire al dolore è diventarlo anche noi.

La vera guarigione consiste nel comprendere in profondità- e non con la mente- che quel genitore era debole, fragile, malato.
E che noi siamo stati vittime.
In quel caso SI lo siamo stati.

Ma ora siamo grandi e possiamo essere liberi.
Ed essere liberi significa smarcarsi proprio da questi pattern e condizionamenti, cosi invalidanti per la nostra vita.

La vera forza è essere noi stessi senza far male a nessuno.
E soprattutto rendendo liberi gli altri a loro volta.

Osservatevi
Ed osservate attentamente se non state in qualche modo ripetendo le parole e i gesti e gli atteggiamenti, di chi tanto vi ha fatto penare.

Talvolta può essere anche un tipo di violenza non avvenuta in famiglia, ma la dinamica è la stessa.

E così inizia il ciclo per cui si passa da vittima a carnefice per poi ricominciare.

Finché non si ripulisce da noi il dramma del passato, ricollocandolo e poi lasciandolo andare.

Perché ognuno di noi merita un presente pulito, senza ombre.

_ClaudiaCrispolti_

12/03/2024

Questa frase di Carl Rogers rimanda ad uno dei concetti-cardine della sua teoria e cioè il concetto di responsabilità di ciò che ci accade.

Diciamocelo. Per alcune persone incolpare gli altri o il fato, è una modalità pervasiva utilizzata in più occasioni quotidiane per allontanare da sé le responsabilità e ottenere attenzioni.

Pochi giorni fa abbiamo proposto un articolo sulla Profezia che si autoavvera e quindi, su come il nostro atteggiamento riesca a MODIFICARE il decorso del nostro destino. Nonostante si tratti di una teoria dimostrata sperimentalmente, non è stata ben accolta. Il motivo? Molte persone hanno difficoltà ad ammettere la propria responasbilità ma in questo modo si autolimitano. Riconoscersi una responsabilità significa anzitutto ammettere con se stesso il proprio potere.

Ragazzi!
Reponsabilità non equivale a COLPA.
Responsabilità equivale a POSSIBILITA'!

06/02/2024

Spazio d'ascolto scuole superiori : riflessioni del mattino
Non è così scontato crescere dei bravi ragazzi in una famiglia dove c'è Armonia valori e amore.. Però sicuramente le probabilità sono maggiori.
E allora apprezzi ancora di più quando vedi l'animo bello, l'intelligenza emotiva, la sensibilità la resilienza di ragazzi cresciuti in famiglie davvero difficili, con adulti in balia delle loro dinamiche violente e disfunzionali, con difficoltà economiche, sociali, relazionali, con dimensioni valoriali incoerenti incongruenti... e nonostante tutto questo Vedi la luce dei loro occhi, il sorriso pulito, le risorse che hanno bisogno di esprimersi e magari non trovano la strada..in un mondo di adulti storditi spesso instabili e mortificanti E allora fai di tutto in quello spazio di colloquio per trasmettergli il loro valore la loro ricchezza la loro potenza di riscatto nel mondo ...e vuoi infinitamente il loro bene. Grandi ragazzi❤️

L'iperadattamento inconsapevole del bambino per compiacere e per la paura di non essere amati.. che ci porta così lontan...
18/01/2024

L'iperadattamento inconsapevole del bambino per compiacere e per la paura di non essere amati.. che ci porta così lontani dalla nostra autenticità...
E poi con dolore a fatica da adulti cerchiamo di ritrovare i nostri pezzi quando e se riesci, e vuoi ritrovarti..e capisci di esserti alienato da te.

Condivido questo testo della
Dott.ssa Noemi Zenale
che sento profondamente risunare con la mia esperienza clinica e non solo.

"Sottomissione ed alienazione da sé

La capacità di adattarsi reca con sé anche la funzionalità della sottomissione e della resa. Arrendersi, modificarsi in funzione del contesto e adattarsi sono tutte strategie estremamente funzionali per la sopravvivenza fisica e psichica.

Ma in che proporzione occupano la nostra vita oggi e la società in senso più ampio?

In che modo esse soppiantano con effetti nefasti attuali e futuri la capacità di dire no, di vedere affermati e riconosciuti i propri confini emotivi e corporei?

Io vedo, e mi sono vista per anni così senza neppure sapere completamente di esserlo, persone, masse di persone fatte da tante sofferenze individuali, completamente acritiche, compiacenti e in seria difficoltà in quello che malamente etichettano "egoismo".

Sono persone in buona parte se non del tutto alienate dal loro vero Sé ossia dal loro volere e sentire.

Sono persone che provano emozioni e manco sanno che quelle sono emozioni. O persone che le provano e non sanno dargli il nome corretto perché non sanno ascoltarsi. O persone che non capiscono il significato del termine "ascoltarsi". Persone che non conoscono il rispetto per sé, che mettono se stesse sempre in secondo se non ultimo piano, che non sanno dire di no o che se lo dicono sono assalite da terribili sensi di colpa e paure delle reazioni o delle traumatizzazioni (inesistenti) a carico dell'altro. Persone che non sono più abituate a riflettere in modo critico che ingoiano i beveroni che vengono loro propinati, le narrazioni comuni che arrivano loro dal senso comune e dalla loro famiglia.

Persone che in sostanza soffrono e manco sanno spiegarsi un minimo il perché.

I più fortunati nel corso della loro vita, forse perché non hanno mai smesso di cercare, arrivando pure in età matura, arrivano a collegare i pezzi. A capire che c'è un maledetto e benedetto senso per ogni cosa. Arrivano a dare un nome. Arrivano a permettersi di sentire ciò che vogliono e sentono nel corpo e nell'anima. Arrivano a formulare pensieri che corrispondono loro e che sebbene siano ipocritamente e vigliaccamente definiti dai più come impopolari sono quelli giusti per loro e per la loro vita. E alcuni, non riescono più a smettere di crescere, capire e così arrivano a cambiare pezzo dopo pezzo e a riprendere in mano la loro vita donandosi felicità che non è uno stato euforico, ma l'integrazione progressiva della verità della loro storia e la riapproprazione del loro vero Sé, ossia di CHI LORO SONO DAVVERO.

È sempre importante, a conclusione del percorso terapeutico, anche solo di qualche mese, chiedere alla persona cosa si p...
22/10/2023

È sempre importante, a conclusione del percorso terapeutico, anche solo di qualche mese, chiedere alla persona cosa si porta dentro, aiutarla a riconoscere quale cambiamento senta più consolidato, in cosa sia cambiata la sua modalità di affrontare la vita..
Fa bene a lei.. riflettere e metterlo a fuoco.... e fa bene al terapeuta😊...e senti davvero tutta la potenza del lavoro di relazione...
Sempre grande commozione e tanta motivazione a proseguire con impegno e dedizione!!
Ieri ho salutato una bella fanciulla che parte per un'esperienza all'estero, dopo aver ri orientato la sua bussola dell'autorealizzazione in una direzione più in sintonia con sé stessa...
" sento di portarmi molti frutti su un pò di cose ..anche le persone vicine mi rimandano di vedermi migliorata emotivamente..ascolto ed esprimo meglio quello che sento..ho più fiducia nella mia competenza emotiva e vedo me stessa più capace di gestire la vita!
In generale mi sento più forte e stabile come persona..più libera e vera nei confronti di me stessa..prima quello che non mi piaceva di me pensavo che non ammettendolo lo avrei eliminato.... ora inveve accetto quello che provo..ed è ok!!"

Beh che altro aggiungere... il potere del riconnettersi a sé e la forza della relazione terapeutica. Grazie ❤️

In foto: la mia bimba interiore che collabora sempre con me😉🥰

Indirizzo

Via Sangallo 10
Varese
21100

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