16/05/2024
Spezzare i cicli....
I͟l͟ d͟r͟a͟m͟m͟a͟ d͟e͟l͟l͟ ‘ a͟b͟u͟s͟a͟t͟o͟r͟e͟ a͟b͟u͟s͟a͟t͟o͟
Esiste una teoria in psicologia chiamata: l’abusatore abusato.
È infatti noto che molti serial killer, e abusatori seriali, sono stati, a loro volta, abusati nell’infanzia
Ma cerchiamo di guardare l’aspetto sottile della faccenda.
Cosa spinge una persona a comportarsi esattamente come colui -o colei- che hai inferto tanto dolore?
Quando siamo piccoli, e anche fino alla prima adolescenza, non possiamo sottrarci alla morsa di chi ci maltratta.
Qui per maltrattamento non intendo solo casi di violenza estrema o abuso, ma intendo anche qualcuno che ti svilisce, offende, manipola, ti tarpa le ali, ti sabota.
Siamo totalmente dipendenti da quel genitore e non abbiamo alcun controllo sulla situazione.
Cresciamo con l’idea che mai e poi mai vorremmo somigliargli/le
E invece ad un tratto, ci accorgiamo che stiamo dicendo e facendo le stesse cose, con i nostri figli o con il partner.
Questo accade perché, pur di non sostare in quella palude di impotenza, dove il genitore-gigante, è l’assoluto padrone del nostro destino e della nostra vita, preferiamo inconsciamente essere LUI ( o lei) piuttosto che noi, cioè la vittima.
La nostra mente necessita con urgenza, di ripristinare un controllo sulla situazione: e possiamo farlo solo “diventando” simili ai nostri carnefici.
Badate bene.
Sono movimenti invisibili, inconsci.
Ne possiamo osservare i risultati, se siamo onesti con noi stessi e se siamo buoni osservatori.
Ma il moto interno è impercettibile.
Per guardarlo occorre rifare i conti con quello stato di terrore e impotenza, e liberarsene altrimenti continuerà a condizionare tutte le nostre relazioni significative.
È molto facile finire col somigliare a chi ci ha fatto male, perché ai nostri occhi bambini, sembrava forte, potente, onnipotente.
E ora l’unico modo per sfuggire al dolore è diventarlo anche noi.
La vera guarigione consiste nel comprendere in profondità- e non con la mente- che quel genitore era debole, fragile, malato.
E che noi siamo stati vittime.
In quel caso SI lo siamo stati.
Ma ora siamo grandi e possiamo essere liberi.
Ed essere liberi significa smarcarsi proprio da questi pattern e condizionamenti, cosi invalidanti per la nostra vita.
La vera forza è essere noi stessi senza far male a nessuno.
E soprattutto rendendo liberi gli altri a loro volta.
Osservatevi
Ed osservate attentamente se non state in qualche modo ripetendo le parole e i gesti e gli atteggiamenti, di chi tanto vi ha fatto penare.
Talvolta può essere anche un tipo di violenza non avvenuta in famiglia, ma la dinamica è la stessa.
E così inizia il ciclo per cui si passa da vittima a carnefice per poi ricominciare.
Finché non si ripulisce da noi il dramma del passato, ricollocandolo e poi lasciandolo andare.
Perché ognuno di noi merita un presente pulito, senza ombre.
_ClaudiaCrispolti_