30/10/2021
Quando una paziente arriva per la prima visita, una delle prime cose che valuto è la sua respirazione: se è toracica, diaframmatica, se le inspirazioni e le espirazioni sono brevi o profonde.
Questo perché? Perché in realtà il diaframma respiratorio (seconda foto) e il diaframma pelvico (terza foto) non solo sono molto simili, ma lavorano (o almeno dovrebbero lavorare) in sincronia.
Quando il diaframma respiratorio si abbassa, esercitando una lieve pressione addominale che si ripercuote sulla pelvi, e di contro anche il diaframma (pavimento) pelvico si abbassa.
Quando invece , il diaframma respiratorio si alza e di rimando anche il pavimento pelvico rientra.
Pensiamo ad entrambi come a una corda che viene tirata prima da un lato e poi dall'altro: entrambe le estremità della corta si muoveranno nello stesso senso.
Quando si inizia un percorso di riabilitazione è fondamentale imparare a respirare bene, correggendo anche la postura e gli stili di vita, motivo per cui spesso mi avvalgo della consulenza di un osteopata di fiducia.
Senza correzione della respirazione è impossibile ripristinare la funzionalità pelvica.
Non a caso le donne che soffrono di ansia hanno una tendenza all'ipertono, proprio perché hanno il respiro corto e bloccato, e anche il pavimento pelvico si mantiene contratto e teso (con conseguenti dolori durante i rapporti, incontinenza, cistiti ecc.)
Vi lascio un piccolo esercizio per vedere se siete in grado di coordinare respiro e pavimento pelvico: sedetevi su una sedia e ponete un asciugamano arrotolato in mezzo alle gambe. Se quando inspirate sentite una leggera pressione contro l'asciugamano, la coordinazione c'è. Se invece non avvertite nulla o sentite invece un senso di "risalita", vuol dire che i diaframmi non stanno lavorando correttamente.