
25/11/2022
Ci si chiede spesso come sia possibile continuare a convivere con una persona violenta, perchè non venga fatta una denuncia, perchè la famiglia non intervenga.
La prima risposta, superficiale ed evidentemente ignorante sul tema della violenza, è quella di pensare alle vittime come a delle persone fragili, deboli, sole e incapaci di reagire.
Il fenomeno della violenza, nella maggior parte dei casi domestica, è in realtà molto complesso e subdolo e, dando un'occhiata ai dati istat, neanche troppo raro.
Perchè subdolo? Perchè all'inizio la relazione risulta gratificante e ideale; la donna si sente amata, si affida completamente al suo uomo. Una volta diventato stabile il rapporto vengono introdotte delle regole, rigide e inviolabili, che hanno l'obiettivo di far diventare il partner l'unico punto di riferimento della vittima, che in questo modo si allontana lentamente dalla famiglia e dai propri cari, in nome dell'amore. Questi, infatti, vengono presentati come
intrusi e disturbanti.
Senza accorgersene, la donna è entrata nel pieno dell'isolamento sociale, al quale seguirà la fase violenta.
Quando si parla di violenza ci si riferisce in linea generale al controllo esercitato da un individuo su un altro e non è solo fisica.
La PRIVAZIONE è violenza ( niente cure personali, niente privacy, nessuna possibilità di movimento e di contatto con l'esterno).
Il CONTROLLO è violenza.
Le PUNIZIONI sono violenza.
La PERVERSIONE è violenza, (essere derisi quando si soffre, alternare momenti di gentilezza a momenti di violenza, facendo credere alla vittima che sia amata).
La MANIPOLAZIONE PSICOLOGICA è violenza, (far credere che la verità sia diversa da come è).
L'USO DEI FIGLI per tenere sotto minaccia la vittima, è violenza.
In sostanza, la VITTIMA non esiste più in quanto persona, perde la capacità di giudizio, esiste solo in funzione del suo carnefice. Ed è questo che le rende impotenti e immobili, incapaci di reagire e di agire.
Ma se è difficile chiedere aiuto, lo è altrettanto dare aiuto.
Sono situazioni molto complesse, nelle quali bisogna fare delle valutazioni precoci, senza intervenire in modo istintivo, poichè il rischio è quello di essere percepiti come nemici.
Il primo passi diventa sicuramente un patto di alleanza con la vittima, per poter fare entrare uno spiraglio di luce che possa rendere nitida la realtà nella quale vive, e smascherare così il mondo nella quale si è state rinchiuse.