Lino Fusco Psicologia Psicoterapia

Lino Fusco Psicologia Psicoterapia Al servizio di scelte consapevoli per una vita che vale

04/12/2019

Qualche volta in terapia mi è utile raccontare questa storiella.
Un uomo lavorava in un cantiere. Ogni sera, per uscire dal cantiere, doveva superare il controllo di una guardia. Ogni sera usciva con la carriola da lavoro ricoperta di paglia e veniva ispezionato. La guardia lo osservava con attenzione, ispezionava scrupolosamente l’uomo, la carriola e la paglia, perché sospettava che l’uomo rubasse qualcosa. Ma non trovando niente lo lasciava andare. Ogni sera si ripeteva la stessa scena L’uomo passava con la carriola, la guardia lo fermava, ispezionava scrupolosamente l’uomo, la carriola e la paglia, ma non trovando niente, lo lasciava andare. Esasperato, una sera la guardia guardò l'uomo negli occhi e gli disse: “Ti ho visto uscire da qui ogni sera con la carriola ricoperta di paglia. Non sono riuscito a trovare niente né sotto i tuoi vestiti né sotto la paglia, ma sono certo che tu abbia rubato. Te lo prometto, non dirò niente al capo, ma dimmi che cosa rubi e come fai a fregarmi sempre. Sto diventando pazzo!” L’uomo si limitò a sorridere e gentilmente gli rispose: “D’accordo, te lo dirò. Io sto rubando carriole!”.
Mi è utile raccontare questa storiella della tradizione zen soprattutto con quelle persone che sono rigidamente ancorate ad un’unica visione della realtà, quelle che hanno un solo modo di percepire i propri problemi, la storia personale e il senso degli eventi di vita.
Spesso mi è utile con persone che utilizzano solamente la razionalità per tentare di comprendere come funzionano le cose, magari anche la loro sofferenza, e restano incagliate in un circolo vizioso di spiegazioni che non arrivano a niente di utile per ridurre effettivamente il livello di malessere.
Spesso serve a “superare l’inganno del sintomo” ovvero a rendere "esplicito" il "messaggio" che il malessere vuole inviare alla persona, a capire in che modo la persona deve mettere in discussione il suo assetto personale rigido fatto dei soliti modi di pensare e agire.
Se è vero che l’essenziale è invisibile agli occhi. Spesso almeno. Ed è visibile al cuore… è visibile anche alla mente se funziona in modo flessibile oltre le immediate apparenze.
Una parte fondamentale del lavoro di comprensione e soluzione dei problemi in psicoterapia è proprio quello di aiutare il paziente a capire l’implicito del suo funzionamento, quello che c’è ma non si vede, se non lo si sa vedere, ciò che non esiste fino a quando non lo scopriamo. Un po' come “c’insegna Michelangelo” è un lavoro a “togliere il superfluo per arrivare all’essenza”, al significato delle immagini interne e del comportamento esterno di una persona, a capire come cerchi di soddisfare bisogni e desideri, magari utilizzando strategie inefficaci e deleterie.
E a te cosa suggerisce questa storiella?

06/11/2019

OGNI CAMBIAMENTO È UN VIAGGIO EROICO
Il viaggio dell’Eroe è uno schema o metafora per il cambiamento e la trasformazione a livello personale e sociale. Qui presento una mappa liberamente ispirata al modello di Christopher Vogler, sceneggiatore americano ("Il viaggio dell'eroe"), a sua volta ispirato da "L'eroe dai mille volti" di Joseph Campbell, grande esperto di mitologia. A loro volta debitori ideali verso chi scrisse "la (divina) commedia" e "l'odissea" o anche verso le leggende del sacro graal ... Un modello presente "da sempre" nel pensiero umano e nella storia, nel teatro, in letteratura e anche nel cinema ... "Conosci te stesso" e vai oltre te stesso... Conosci i tuoi limiti, rispettali, accettali... senza smettere mai di sfidarli... Ogni cambiamento è una sfida eroica...
Per iniziare una nuova fase della tua vita. In ogni momento dell'anno c'è sempre un momento buono per attivare la tua avventura eroica, alla ricerca di un nuovo te stesso, verso un livello superiore. Ad esempio, se stai meditando un cambiamento al lavoro, un nuovo investimento, nuove vie professionali o una "semplice" richiesta di aumento. Se stai vivendo un momento difficile nella coppia... Se sei appena diventato genitore... O se hai appena perso una persona cara... Se vuoi imparare a suonare uno strumento o cambiare città... Sicuramente hai vissuto e vivrai ancora momenti in cui devi, a qualche livello e in qualche senso, essere un eroe, pronto ad un'avventura oltre la paura...
Ecco la traccia per la tua impresa trasformativa...
Diventa consapevole del tuo MONDO ORDINARIO. Della tua normalità. Pensa ai vari ambiti della tua vita e ai ruoli relazionali che incarni (partner, figlio, genitore, amico, lavoratore, appassionato di una certa attività, ecc. ) e renditi conto di cosa per te è "normale", abituale, certo, noto, ripetitivo, prevedibile, stabile, sicuro, ma anche monotono, noioso, arido, sterile, stagnante.
Diventa consapevole della CHIAMATA. Ad un certo punto è arrivata una crisi, un problema. È emerso un bisogno o un desiderio, l'idea di un cambiamento che vuoi attuare o a cui sei stato chiamato dalle circostanze o da altre persone. La realtà attuale esterna ed interna ti ha lanciato una sfida. Una sfida a cambiare, ad evolvere, a trasformarti, a salire ad un livello superiore. A trovare una soluzione. Può essere una crisi al lavoro o nella coppia, la necessità di adattarti ai figli in crescita o ai genitori che invecchiano; un tradimento, un lutto, un conflitto, un torto da riparare, un'ingiustizia da mettere a posto; un innamoramento, una passione emergente, un amico che non c'è più, una malattia a cui devi far fronte piuttosto che un problema economico. La situazione sicura e confortevole della solita vita comincia a starti "stretta" o a diventare "invivibile". Ad un certo punto, le calme e sicure acque possono diventare torbide e stagnanti. Arriva un'urgenza da dentro, la necessità avvertita interiormente di sbloccare qualcosa, di liberare ed esprimere parti di te finora sopite, represse, nascoste. I sogni si trasformano in obiettivi e questi in avventura. La posta in gioco è un qualche tipo di tesoro, l'amata, l'amato oppure un altro tipo di ricompensa, materiale o simbolica.
Diventa consapevole della tua AMBIVALENZA rispetto alla chiamata che vorresti ACCETTARE e anche RIFIUTARE. Sei desideroso e riluttante, curioso e pauroso. Sei nel dubbio che ti fa esitare, forse evitare, tornare indietro. Serve qualcos'altro per spingerti ad andare avanti, per raccogliere la sfida e seguire l'avventura. Un ulteriore motivo che alimenti il tuo coraggio, la tua voglia di metterti in gioco.
Diventa consapevole della tua GUIDA. Qualcuno che ti sostiene e ti incoraggia in questo momento delicato per affrontare l'ignoto della sfida. La guida è una parte saggia spirituale, esterna ma anche interiore, che fornisce consigli, informazioni utili, indicazioni e strumenti per il lungo viaggio. La guida spesso è un esperto che già ha compiuto un viaggio simile. Un po' genitore, un po' insegnante, un po' allenatore, può essere un libro come un dottore, un fallimento che ti illumina o anche uno stregone, la guida o mentore ti fornisce quello slancio e quella luce che ti accompagnerà per tutto il cammino.
Diventa consapevole del PUNTO DI NON RITORNO. Ormai hai deciso, hai superato la paura, hai deciso di affrontarla, di raccogliere la sfida nonostante tu abbia paura. Hai deciso di intraprendere tutto quanto sarà necessario lungo il viaggio anche il rischio di morire, tutte le conseguenze della scelta di trasformarti, oltre ogni sicurezza precedentemente acquisita. Sei disposto a perdere tutto per ottenere ciò che per te è importante.
E quindi cominci a cimentarti in diverse PROVE, incontrando AMICI e NEMICI, aiuti ed ostacoli, risorse e impedimenti, chi ti spinge e chi ti trattiene. Amici che si trasformano in nemici e nemici che ti spingono ad evolvere. Le regole non sono più le stesse. Cominci a conoscere le regole di questo nuovo mondo straordinario, come funziona, quali possibilità esistono per te oltre quello che sei sempre stato. Cominciano a vacillare tutte le tue certezze su chi sei, su chi sono gli altri e su come funziona il mondo. Anche i confini della tua morale personale vengono scossi. Dov'è il bene e il male, il giusto e l'ingiustizia. Cominci veramente a conoscere te stesso mentre ti trasformi già in altro, in altre possibilità.
Diventa consapevole del tuo PROGRESSIVO AVVICINAMENTO ALL'IGNOTO, al mistero, al pericolo, alla profonda messa in discussione di te stesso, di tutto ciò che ti ha caratterizzato finora, nelle relazioni che stai mettendo in crisi, nelle tue abitudini, in ciò in cui ti sei riconosciuto nell'arco della tua storia di vita.
Diventa consapevole della PROVA CENTRALE. È il punto critico in cui la morte è una possibilità, la morte del sogno o la morte per rinascere. Per uscire trasformato. Per trasformare il tuo destino. Il momento presente, come mai in altre occasioni, è mescolato con il passato che è sempre stato e col futuro pieno di insidie e opportunità. Al confine tra un profondo sconforto disperato in attesa del fallimento, della morte e la gioia e la speranza di una luce in fondo alla caverna.
Diventa consapevole della tua RICOMPENSA, della tua conquista. Del tuo passaggio. Della tua evoluzione. Hai sconfitto il drago, la tua paura, i tuoi demoni, i tuoi limiti. Hai liberato la principessa, hai conquistato il tesoro. Ora sei più consapevole, anche più saggio, più intero. Hai risolto problemi e superato conflitti. Hai integrato il bene e il male. Ti sei riconciliato con te stesso e con altri per te importanti. Hai conosciuto il nemico, lo hai sconfitto e ora lo porti con te, dentro di te, una nuova parte di te. Ora puoi celebrare la trasformazione.
Diventa consapevole della VIA DEL RITORNO. Il mondo non è più come prima. Tu non sei più come prima. Ora vivi all'interno delle conseguenze del tuo viaggio. Puoi raccoglierne i frutti succosi e anche dover ancora combattere con resistenze interne ed esterne. L'adattamento non è quasi mai facile e immediato, è pieno di insidie, di tentazioni a lasciare tutto invariato, a sirene che ti vogliono come prima, come sei sempre stato. Chissà cosa nasconde la strada nuova, la vita nuova?!?!
Diventa consapevole del RINNOVAMENTO. È il momento in cui riconosci profondamente che la strada nuova è quella giusta per te. Nulla può farti tornare indietro. Ormai sei diverso, trasformato. Gli ultimi tentativi di distrarti dal tuo cammino non hanno più forza rispetto al valore della tua scelta. L'esperienza maturata, le conoscenze acquisite e le abilità apprese sempre al confine tra la vita e la morte, tra sicurezza e rischi, ti permettono ora un maggiore controllo e potere su te stesso e sulla realtà. A qualche livello e in diverse forme l'eroe è morto a se stesso e rinato, ha abbandonato vecchie certezze ormai prive di vitalità e ha scoperto nuove possibilità di essere e di essere con gli altri.
Diventa consapevole del TUO RITORNO CON L'ELISIR. Torni cambiato dal mondo straordinario che hai attraversato e torni per cambiare il vecchio mondo. Il tuo viaggio di trasformazione è una lezione per tutti, potere di cura e guarigione per l'intera comunità, un tesoro prezioso per le persone che ti circondano. Da ora in poi avranno a che fare con una persona più saggia e matura, piena d'amore e libertà, più in contatto autentico con se stessa e potenzialmente modello per il viaggio eroico di ogni altra persona. E l'eroe stesso è già pronto per un suo nuovo viaggio...

29/10/2019

Esistono svariate manifestazioni dell’esperienza ansiosa ed ogni persona esprime l'ansia in maniera unica e specifica. Chi sviluppa una fobia, chi ha frequenti attacchi d’ansia, chi è in preda al panico, chi è perennemente agitato, chi non trova mai pace, chi è ossessionato dal fare le cose in maniera perfetta, chi continuamente rimugina su ciò che ha fatto o avrebbe dovuto fare, chi non è mai soddisfatto del suo corpo o delle sue prestazioni. Ciò che, invece, accomuna le persone ansiose la difficoltà a fare i conti con le richieste quotidiane.
La vita quotidianamente ci chiede di rispondere a delle richieste. Dobbiamo andare a scuola o a lavorare, dobbiamo tenere un comportamento “educato e corretto”, dobbiamo tenere pulita la casa, dobbiamo occuparci dei figli, del partner o dei genitori. Dobbiamo guadagnare quello che ci fa vivere bene. Gli amici non vanno trascurati e una giusta attività fisica deve far parte delle nostre abitudini. E tante altre attività che dobbiamo svolgere e richieste a cui dobbiamo far fronte per vivere la vita che vogliamo o almeno crediamo di volere o almeno crediamo sia giusta per noi.
Le richieste non sono altro che dei “doveri”. E poi esistono le “richieste interiori”: quello che dobbiamo fare lo dobbiamo fare in modo perfetto; non dobbiamo fare qualcosa che fa rimanere male l’altra persona; non dobbiamo perdere tempo, non dobbiamo pensare a noi e trascurare gli altri, ecc..
L’ansia esprime la sofferenza di chi non riesce a stare appresso alle piccole e grandi richieste della vita quotidiana. E progressivamente tutto diventa ansioso e ansiogeno per la persona. Con diverse emozioni dolorose associate al carico ansioso: rabbia, tristezza, sensi di colpa, sfinimento psicofisico, tensione corporea, ecc..
In terapia, la persona viene aiutata a trovare un rapporto più sano e utile con le richieste del vivere quotidiano. In alcuni casi questo obiettivo si può realizzare con “piccoli” cambiamenti di abitudini, come ad esempio organizzare il proprio tempo in modo diverso dal passato trovando un nuovo equilibrio rispetto alle attività fondamentali. In altre situazioni, per ridurre l’ansia e trovare sollievo dal peso delle richieste quotidiane, la persona deve imparare a sviluppare un nuovo dialogo con se stessa, meno severo nelle eccessive richieste di cui si carica, più flessibile rispetto ai modi per portare avanti gli impegni quotidiani. Ad esempio, la persona impara a fare le cose “sufficientemente” bene invece che doverle fare necessariamente perfette. O anche la persona impara a chiedere aiuto e a con-dividere certe incombenze, o anche impara a dire di no a qualcuno o per qualcosa. Molte volte succede, invece, che lo stress e l’ansia legati alle richieste del vivere conducono la persona a confrontarsi con aspetti di sé molto profondi, con i suoi modi di essere che ha costruito da tempo e consolidato nel corso degli anni. L’ansia diventa allora, paradossalmente, un alleato per la persona, il canale d’accesso ai meccanismi interni più importanti che generano la sofferenza attuale e che possono essere “rivisitati” per diventare fonte di benessere e trasformazione.

18/10/2019

L'equilibrio, la serenità e la felicità non si raggiungono cambiando gli altri, ma cambiando se stessi. Questo è probabilmente uno dei concetti più noti e abusati nel campo delle discipline filosofiche, spirituali e psicologiche, da sempre presente in svariate forme nel pensiero umano e nella pratica concreta in direzione di una vita che "vale la pena" di essere vissuta...
In termini operativi e specifici, questa massima esprime l'obiettivo fondamentale di ogni lavoro di cambiamento e crescita personale. In particolare, da un punto di vista psicoterapeutico, posso dire che si tratta di INTERROMPERE L'AUTOSABOTAGGIO.
Per autosabotaggio intendo quando i nostri desideri e bisogni sono ostacolati da parti di noi stessi che ne impediscono la realizzazione.
La nostra mente o teatro interiore o mondo psicologico è abitato da parti che, quasi completamente a nostra insaputa, combattono per avere la meglio, per avere le redini in mano, il timone della nostra vita.
A fronte di parti sane di noi che tendono a realizzare desideri positivi nella forma di relazioni appaganti, realizzazioni personali, esplorazione del mondo, creatività e curiosità, esistono altre parti di noi che sono all'opposizione delle prime. Tendono ad ostacolare, a mettere i bastoni tra le ruote, a svalutare ogni nostro sano proponimento, a boicottare ogni possibile successo, a rimarcare ogni fallimento, a creare continua tensione e insoddisfazione interiore, a colpevolizzarci quando vogliamo essere felici.
La psicoterapia opera per riscrivere questi dialoghi interiori, per vitalizzare le parti sane e desideranti e per ridurre l'impatto delle parti autodistruttive.
Ti suggerisco allora una breve attivazione per iniziare a conoscere i tuoi (eventuali?) autosabotaggi...
Prendi consapevolezza di un tuo desiderio o bisogno... Ora... Qualcosa che vorresti ottenere, realizzare, raggiungere, creare...
Nota cosa ti dici rispetto a questo desiderio... Nota quanto ti attivi, incoraggi, sostieni, stimoli...
E nota quanto invece ti poni dei limiti, quanto sopprimi il tuo slancio all'azione, quanto tendi a spegnere il tuo spirito vitale...
È un dialogo interiore sempre o spesso presente dentro di te... Tra la parte desiderante e quella inibente...
Per il momento nota solo questa lotta... Continua ad approfondire la conoscenza di questo teatro interiore che così tanto condiziona il tuo comportamento concreto reale e la tua soddisfazione e insoddisfazione...
Continua ad osservare fino a quando sorge una spinta ad agire... Forse non cambia niente... O forse inizi a prendere decisioni che non hai mai preso prima...

18/10/2019

Ogni giorno, ogni minuto, ogni istante della nostra vita ci offre opportunità per crescere, per imparare, per diventare sempre più completi, per ampliare la nostra consapevolezza di chi siamo e cosa vogliamo, di cosa rende possibile la nostra felicità, di cosa dobbiamo fare per realizzare la vita che desideriamo e che "vale la pena" di essere vissuta.
Ogni esperienza di vita è un piccolo grande esperimento che ci dà la possibilità di conoscere meglio noi stessi, di esplorare il nostro mondo interiore (emozioni, pensieri, desideri, bisogni, sogni) e il nostro modo unico di stare al mondo, con gli altri e da soli, nelle abitudini e negli imprevisti.
Ogni giorno è buono per ri-appropriarci di noi stessi, per conoscere e riconoscere noi stessi attraverso tutte le parti di noi, quelle chiare e quelle scure, quelle "belle" e quelle "oscure", quelle che da sempre ci caratterizzano forse per "natura" e quelle che abbiamo imparato a fare nostre "per come siamo cresciuti".
La vita ci offre tante opportunità e possibilità?!?! Forse più che "ci offre" sarebbe più corretto dire "ci fornisce a pagamento" opportunità per crescere ed evolvere. C'è sempre un prezzo da pagare... Attraverso le scelte quotidiane, quelle importanti e quelle meno, ci dirigiamo verso ciò che vogliamo e al tempo stesso rinunciamo a qualcos'altro. Se vado al mare non vado contemporaneamente in montagna, se scelgo di partire scelgo anche di allontanarmi dal posto dove mi trovo ora. Se scelgo un lavoro scelgo anche di metterne altri in lista d'attesa. Quando sono fortunato a poter scegliere... Chissà come è nelle relazioni di coppia? Se scelgo un partner... Lo scelgo per sempre. O lo scelgo per ora e gli altri sono in lista d'attesa? È possibile il contemporaneamente nelle relazioni di coppia? Qualcuno ci riesce? Qualcuno ci riesce! L'importante è sempre sentire se quello che stiamo facendo è quello che vogliamo...
Cosa stai facendo in modo consapevolmente scelto e consapevolmente voluto?
Cosa è per sempre? E cosa no?
Com'è per te?
La vita che vuoi devi impegnarti a cercarla e a crearla. Proprio come la vuoi.
E c'è sempre tempo e spazio per limiti e frustrazioni, delusioni e perdite, rimorsi e rimpianti, dolori e paure. Proprio le cose che non vuoi.
E puoi sempre impegnarti per migliorare quello che non va...
E soprattutto puoi soggiornare il più possibile nel "godimento" di quello che stai scegliendo e continui a scegliere da una vita...

10/10/2019

Raccontati i FATTI tuoi. Quelli che ti fanno stare male e per cui solitamente chiedi un aiuto, un ascolto, un confronto, un conforto. Come li racconteresti o li hai raccontati al tuo amico, al tuo partner, al tuo terapeuta. Episodi di sofferenza, problemi interpersonali, conflitti, sintomi, situazioni stressanti, ecc..

Ora rendili più chiari seguendo alcune DOMANDE o PENSIERI GUIDA. Pensa al fatto o al fattaccio e identifica COSA è avvenuto, QUANDO, DOVE, CHI era coinvolto, chi ha fatto cosa, chi ha detto, chi ha reagito. Quali erano i DESIDERI e i BISOGNI tuoi e delle altre persone coinvolte, per come li hai percepiti o immaginati. Identifica cosa non ha funzionato, cosa è andato storto, cosa non è andato come avresti voluto.

Ora identifica EPISODI SIMILI che hai già sperimentato. Ieri, un mese fa, nel tuo passato recente o anche molto remoto. Quando, dove e con chi hai imparato ad essere "sensibile" a quelle situazioni, a certi "segnali" espressi dagli altri, a certe "mosse" che arrivano dall'altra persona, a certi "gesti" altrui carichi di significato e intenzionalità dal tuo punto di vista. Ad esempio, QUANDO, DOVE e CON CHI HAI IMPARATO a non sentirti all'altezza... A sentirti trascurato... A sentirti deluso... A reagire con rabbia... A ritirarti in te stesso... A sentirti colpevole e cattivo... A sentirti abbandonato davanti allo sguardo arcigno che facilmente intercetti negli occhi altrui ... A leggere segnali di rifiuto in un'espressione facciale... A sentirti giudicato al cospetto di un tono di voce...A sentirti sbagliato... A fare il pazzo per essere visto... A sentirti non meritevole davanti ad un sopracciglio arcuato... A chiuderti in un angolo per non essere invaso... A scegliere il silenzio rabbioso... A sentirti vuoto e non amato di fronte ad uno sguardo freddo... Hai altri esempi che riguardano la tua esperienza?

Ora identifica il BISOGNO e il DESIDERIO FRUSTRATI. Ciò che volevi e che non è arrivato. Ciò che vuoi e non arriva. Ciò che vorresti, ma che senti difficile da ottenere.

Identifica quindi COSA DOVRESTI FARE per soddisfare i tuoi bisogni e desideri. Anche se è difficile. Anche se non lo hai mai fatto. Identifica cosa devi fare per... Finalmente realizzare il tuo desiderio.

Comprendi COSA rende DIFFICILE muoverti in quella direzione. Quali PAURE ti impediscono di fare quello che sai dovresti fare.

E SCEGLI. Se continuare a stare fermo immobile in quello che è sempre stato. Se iniziare a provarci. Se agire nonostante la paura.
E RISPETTA PROFONDAMENTE OGNI TUA SCELTA... È semplicemente indice del punto in cui ti trovi nel tuo percorso di evoluzione personale... Rispettalo e rispettati... Verrà il momento in cui ti sentirai stufo di restare impantanato e pronto ad andare oltre...

01/10/2019

Cominci ad essere felice quando smetti di sentirti vittima degli altri e cominci a renderti conto del senso e del valore delle tue scelte. Ad esempio, la scelta di farti trattare in un certo modo, di farti mettere i piedi sopra, di lasciarti invadere, di lasciarti paralizzare, ecc. ecc. ecc.. Non è colpa tua se non riesci ad arginare certi comportamenti degli altri. Non sei scemo o cattivo o incapace. Sei semplicemente quello che sei per come sei diventato all'interno della tua storia di vita... E ora sei anche responsabile di quello che ci vuoi fare con questo stato attuale delle cose.
GLI ALTRI NON HANNO IL POTERE DI FARTI SENTIRE COME TI SENTI SE TU NON GLIELO PERMETTI.
Hai sempre tu il potere di "filtrare" ciò che ti arriva dalle altre persone.
È strano, ma è vero, se ci credi. E se ti impegni ad agire in conseguenza di questa convinzione: TU HAI IL POTERE DI RENDERTI FELICE O INFELICE.
Gli altri potranno avere un certo tipo di comportamenti "giudicanti, colpevolizzanti, rimproveranti, trascuranti, umilianti, sprezzanti, rifiutanti, freddi, distaccati, disinteressati, menefreghisti, ecc. ecc. ecc..", ma tu hai sempre il potere di scegliere cosa farci col comportamento degli altri. E se non senti o non credi di avere questo potere, puoi impegnarti a crescere con in testa l'obiettivo di riconoscere questo potere e la fiducia di poter recuperare questa capacità, probabilmente in origine potenzialmente posseduta e mai sviluppata o perduta...

30/09/2019

La vita che conduciamo è frutto delle nostre scelte. Tu puoi scegliere il tuo stile di vita attraverso i comportamenti che metti in atto nei diversi ambiti della tua vita: puoi rispettare l'ambiente o fregartene completamente, puoi fumare, bere e mangiare in modo eccessivo o fregartene completamente di avere abitudini sane di cura del tuo corpo e della tua mente, puoi prenderti cura degli altri o ignorare completamente il loro benessere e il benessere delle tue relazioni, puoi cercare vie creative per far evolvere il tuo corpo, la tua mente e il tuo spirito o continuare a sprecare il tuo tempo e le tue risorse in tutti i modi in cui lo fai.
La felicità è una questione di scelte. Tu sei il padrone di te stesso, puoi prenderti cura di te o puoi abusare di te.
Esistono, certo, condizionamenti importanti che limitano le possibilità di scelta: temperamento, esperienze precoci di grave trascuratezza, esperienze di vita sfortunate rispetto alle quali sei stato impotente, malattie, il funzionamento inconscio, paure antiche che si ripresentano continuamente, ecc.. Questi condizionamenti fanno vivere la persona con zavorre inutili e freno tirato. Al tempo stesso, entro questi limiti, il resto è una scelta.
La psicoterapia e, in generale, il percorso di crescita personale, portano l'individuo a conoscere i propri limiti, più o meno grandi, le personali paure bloccanti, le convinzioni disfunzionali e i "motivi inconsci" che impediscono cambiamento, guarigione e benessere. Su questi aspetti si focalizza l'attenzione e si cerca di renderli meno sabotanti la personale evoluzione, a volte riuscendo a trasformarli e superarli, altre volte dovendo accettare un certo grado di impotenza e impossibilità. Il resto è una questione di scelte, consapevoli e responsabili, rispetto ad uno stile di vita corporeo, emotivo, mentale, spirituale e relazionale che ciascuno di noi può fare. Scelte opportune in relazione ai propri bisogni e valori.
Il primo obiettivo di ogni percorso di crescita personale che voglia creare uno stile di vita sano per il corpo, la mente e lo spirito è proprio quello di conoscere i motivi (bisogni e valori, paure e resistenze) che favoriscono certe scelte e ne ostacolano altre.

Comincia a notare e descrivere il tuo stile di vita attraverso le scelte che fai ...
Nota come le tue scelte siano guidate da certi bisogni e valori e da quali paure e resistenze ...

Cerca di spostare le tue scelte in modo da soddisfare il più possibile i tuoi bisogni, desideri e valori....

Nota quali paure, resistenze e abitudini rigide ti rendono difficile fare scelte che pure sai essere opportune, sane, vitalizzanti e lungimiranti ...

Nota cosa ti serve per togliere paure e ostacoli...

Comincia a scegliere diversamente in base alla consapevolezza maturata da questa osservazione guidata... E verifica quanto riesci a cambiare e quanto sembra un ostacolo insormontabile.
Quindi ricomincia il ciclo: desiderio, bisogno, valore, azione, paura, resistenza, provare a scegliere diversamente... Godere dei cambiamenti, provare e riprovare, accettare ciò che non hai potuto cambiare. E via così...

28/09/2019

Un uomo che camminava per un campo s’imbatté in una tigre. Si mise a correre, tallonato dalla tigre. Giunto ad un precipizio, si afferrò alla radice di una vite selvatica e si lasciò penzolare oltre l’orlo. La tigre lo fiutava dall’alto. Tremando l’uomo guardò giù, dove, in fondo all’abisso, un’altra tigre lo aspettava per divorarlo. Soltanto la vite lo reggeva. Due topi, uno bianco e uno nero, cominciarono a rosicchiare pian piano la vite. L’uomo scorse accanto a sé una bellissima fragola. Afferrandosi alla vite con una mano sola, con l’altra spiccò la fragola. Com’era dolce!
… 101 Storie Zen …
Le storie zen sono sempre caleidoscopi … puoi girarli e rigirarli e vedere infinite luci, colori, forme, immagini… Come la mente: hai infinite possibilità di dare senso, significato e valore alla realtà che incontri…
La mia prima reazione quando ho letto questa storiella è stata qualcosa del tipo “Sì, vabbè…”. Nella realtà “vera”, in una situazione del genere, ci sarebbe spazio probabilmente per poco altro, oltre alla paura e all’angoscia.

O forse no. Hai sempre la scelta di gustare la fragola anche quando la situazione è disperata, i pericoli sono reali, tutto ti va contro e sei sul punto di morire, realmente o emotivamente.
Se nella vita vedi solo tigri affamate, una e anche un’altra e un’altra ancora, probabilmente vivrai sempre con un senso di minaccia, pericolo, diffidenza, chiusura, cercando di evitare il più possibile situazioni che tu percepisci come piene di tigri. Finendo per evitare anche la vita e la vitalità.
Se percepisci solo (o quasi sempre) precipizi, prima o poi riuscirai a cadere e farti male…
Se percepisci topi ficcanaso dappertutto, non ti sentirai mai a tuo agio con le persone…
Se la vite ti sostiene, ma non hai veramente fiducia, beh allora vivrai in attesa della futura morte certa e nel frattempo non vivrai la vita presente…
Se sai gustare la fragola...

28/09/2019

Stai camminando nel bosco, è il crepuscolo, ti rendi conto che hai percorso un sentiero che non conoscevi e ora si è fatto tardi, sta arrivando l’oscurità. I suoni del bosco li conosci eppure un po' ti spaventano, immagini qualche animale pericoloso, ti accorgi che il cuore corre veloce mentre le gambe tremano. Hai paura. A casa ti stanno aspettando, il telefono non ha segnale. Cominci a sudare, la bocca si secca e fa pure un po' freddo… senti un urlo arrivare da lontano… e ti svegli. Era solo un sogno, diciamo un incubo, ti senti agitato, hai il respiro affannato… ti alzi per bere un bicchiere d’acqua… e cominci a sorridere “dell’accaduto”… il peggio è passato… anche se un po' di inquietudine resta…
L’accaduto non è veramente accaduto, era solo un sogno, pensieri e immagini nella tua testa, eppure la paura è reale.
Così come mentre leggevi di quel sogno probabilmente hai provato sensazioni simili… Come quando vedi un film e ci “entri dentro”, ti identifichi con qualcuno e fai tua “l’esperienza soggettiva” di quel personaggio. In realtà, parliamo solamente di un sogno raccontato, di un film visto o di parole scritte. Quando quelle parole, quelle immagini, quei pensieri entrano nella tua testa reagisci come fossi il protagonista della vicenda. Per non parlare di quando leggi o ascolti una poesia…
Le parole, i pensieri, le immagini attivano sensazioni, multisensoriali: vedi ciò che vede il protagonista, senti ciò che sente, percepisci le sue stesse sensazioni, a seconda dei casi anche i profumi e i sapori rientrano nell’esperienza che vivi… a partire dalle parole.
Le parole sono simboli che evocano pensieri, immagini e significati, suoni o segni (sulla carta o su uno schermo) che hanno il potere di indurre certe azioni e certe esperienze emotive. Cosa succede in te se ti dico “snack”? Probabilmente sentirai l’acquolina in bocca, sentirai una leggera sensazione di fame, magari ti verrà voglia di mangiare qualcosa e andrai a procurartela. E se ti dico “snake”? Probabilmente se non conosci questa parola in inglese resterai semplicemente incuriosito e vorrai sapere che vuol dire. E se ti dicessi “serpente”? Forse avresti un’altra serie di reazioni: sensazioni di disgusto o paura (o chissà curiosità e attrazione), immagini di uno o più serpenti (dove? Vicino a me? Nella jungla? Sotto i piedi?), pensieri del tipo “c’è un serpente!?! ?” “ora che faccio?”, azioni quali scappare, urlare, provare ad accoppare il serpente, restare immobile. Ma dove sta sto serpente? Sicuramente nella tua testa. Forse solo nella tua testa!!!
Nella nostra testa girano pensieri e parole attraverso cui noi ci raccontiamo la vita. Prova a leggere i giornali che “raccontano” lo stesso “fatto”. Prova a sentire due persone che raccontano lo stesso fatto. È proprio lo stesso? Resta il fatto che noi siamo guidati dalle nostre storie, da ciò che gira nella nostra testa sotto forma di parole, pensieri, significati.
I bambini imparano a stare al mondo attraverso le storie che sono state raccontate loro. Da bambini ci hanno raccontato tante storie, quelle fantastiche e quelle reali, che ci hanno aiutato a dare senso al mondo, a trovare dei significati utili a cavarcela e ad agire in base ad essi. Chi si è preso cura di noi ci ha raccontato storie che riguardano la vita e la morte, il bene e il male, cosa è giusto e cosa è sbagliato, chi siamo e chi dovremmo essere. Quali sono i comportamenti da tenere e quali quelli da evitare. La nostra testa oggi è piena di storie che contengono valori, convinzioni, principi di vita, atteggiamenti, giudizi, indicazioni su cosa è sano, buono, giusto e su come vivere la vita.
Queste storie ci sono state raccontate così tante volte che le sappiamo a memoria. In automatico ci dicono chi siamo, cosa dovremmo essere. Com’è la vita, come sono gli altri, come va il mondo. E ciascuno possiede le sue storie. Qualcuno ha storie simili all’amico, mentre altre storie sono completamente diverse o anche opposte tra loro.
Queste storie ci offrono una rappresentazione della realtà che guida il nostro comportamento. Ciascuno di noi è così fortemente identificato nelle storie che si racconta, ora e da sempre, che le considera espressione della verità assoluta.
Purtroppo a volte queste storie generano scarsa autostima e sofferenza legata a convinzioni su di sé (sono stupido, non ce la farò mai), sugli altri (gli altri sono furbi, gli altri ti vogliono fregare, gli altri sono a tua disposizione), sul mondo (il mondo è di chi schiaccia le persone) e sulla vita (la vita prima o poi ti toglie quello che ti ha dato); portano con sé emozioni dolorose, creano limiti e impedimenti ad azioni efficaci, lasciano la persona in balia degli altri e delle circostanze.
Queste storie che ci raccontiamo definiscono chi siamo e che vita possiamo vivere, escludendoci da molteplici altre possibilità. Se penso che sono incapace allora probabilmente nemmeno ci provo; se credo che gli altri sono migliori di me allora probabilmente nemmeno mi metto in gioco, se credo che il mondo sia dei violenti e io mi sento mite allora quasi sicuramente resterò all’angolo. Se … allora … ciascuno ha le sue storie e da esse è guidato.
In terapia la persona impara a “conoscere approfonditamente” le storie che si racconta, di cui in gran parte è inconsapevole, a capire quando sono nate e il valore che hanno avuto e hanno tuttora per sé. La persona non abbandona completamente le vecchie storie perché comunque ci è affezionata, rappresentano la sua “storia di vita”, la sua identità. Quello che la persona impara a fare è creare storie alternative a cui credere e da cui farsi orientare.
La terapia non lavora per sostituzione, lavora per aggiunta. La persona impara a raccontarsi storie nuove dove i limiti lasciano il posto al possibile, storie in cui la persona impara a guidare il proprio comportamento in modo più sensibile e attento a ciò che veramente è importante per lei.
Quanti anni ha quella donna? Cosa faresti con lei?

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