18/07/2025
Ai Partecipanti Velletri 2030,
l’idea che scienza e arte siano mondi separati è un’illusione. In realtà, entrambe nascono dal bisogno umano di comprendere il mondo e di dare forma a ciò che, spesso, è invisibile o incomprensibile. Oggi più che mai, grazie ai progressi della fisica moderna, in particolare della fisica quantistica, queste due sfere si stanno riavvicinando, trovando nella musica uno dei ponti più affascinanti.
La connessione tra fisica quantistica e musica è ben rappresentata dalla sonificazione, la pratica di trasformare dati in suoni, permettendo di percepire informazioni attraverso l'udito anziché la vista. Non si tratta solo di musica, ma di una modalità sensoriale che può rivelare modelli nascosti, rendere i dati accessibili a persone con disabilità visive, e persino creare nuove forme espressive. Nello studio del rapporto tra fisica quantistica e musica una delle domande ricorrenti è la seguente: è possibile sonificare l’indeterminazione? Il principio di indeterminazione di Heisenberg, pietra angolare della meccanica quantistica, ci insegna che non è possibile determinare simultaneamente con precisione arbitraria la posizione e la quantità di moto di una particella. A questo punto la domanda diventa: come si traduce questo limite in termini sonori? E cosa significa percepire l’incertezza, non più solo come concetto matematico, ma come esperienza acustica? Una risposta a tali interrogativi si può ritrovare nel lavoro " Sonificazione della Relazione di Indeterminazione".
A pochi giorni dalla sua apertura, SMAC – San Marco Art Centre, nuovo spazio artistico nel cuore di Venezia, annuncia la sua seconda esposizione: The Quantum Effect, in programma dal 5 settembre al 23 novembre 2025, con l’obiettivo di rendere SMAC uno spazio espositivo al centro del dibattito culturale contemporaneo. La mostra affronta le implicazioni visive e concettuali della teoria quantistica, con riferimenti a universi paralleli, teletrasporto, materia oscura, supersimmetria e viaggi nel tempo. Le opere selezionate si intrecciano in una narrazione che attinge tanto alle scienze contemporanee quanto alla fantascienza e alla cultura popolare. L’allestimento mira a creare una vera esperienza quantistica, mescolando esperimenti scientifici, immagini speculative e riferimenti letterari.
L’artista olandese Maurits Cornelis Escher (1898-1972) continua ad affascinare un pubblico vasto e trasversale. A questo artista è dedicata la mostra M.C. Escher. Tra arte e scienza in arrivo dal 25 settembre 2025 all’8 febbraio 2026 al Mudec di Milano. Oltre a ripercorrerne la carriera, dall’Art Nouveu in poi, la mostra intende esplorare le fonti di ispirazione che condussero Escher ad approfondire temi di logica, matematica e scienza.
Fino al 18 settembre 2025, le sale di WeGil, storico edificio romano progettato da Luigi Moretti, diventano palcoscenico di un viaggio nel cuore dell'enigma che lega arte e scienza, attraverso La Proporzione Aurea, organizzata da Fondazione Relazionésimo ETS. “La Proporzione Aurea” mette in relazione tutte le dimensioni. In un mondo che ha bisogno di nuove forme di interazione e cooperazione, “La Proporzione Aurea” diventa così un’occasione per riaffermare l’importanza del dialogo tra opposti, sia nella progettazione estetica sia nelle dinamiche sociali. La mostra mette in relazione artisti di diverse scuole e generazioni, da Michelangelo Pistoletto a Erica Tamborini, da Fibonacci a Leonardo, da Fidia a Luca Pacioli, tutti chiamati a confrontarsi con un tema al tempo stesso antico e attuale: quale rapporto c’è tra scienza e arte e tra etica e forme del bello? L’esposizione nasce dalla convinzione che la cultura possa essere un potente strumento di comprensione e trasformazione per riportare l’uomo e le sue relazioni al centro, favorendo una società più consapevole, inclusiva e capace di generare nuovi significati condivisi.
Dal 8 al 13 aprile 2025, l’Auditorium Parco della Musica di Roma ha ospitato la XX edizione del Festival delle Scienze. Anche quest’anno, l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) è stato protagonista con tavole rotonde, conferenze-spettacolo e un’ installazione interattiva per coinvolgere, nella fisica e nei temi di ricerca dell’INFN, le migliaia di partecipanti al festival. Il primo evento, Quanto è quantistico il cosmo, si è tenuto il 9 aprile ed è stata una conferenza spettacolo rivolta alle scuole secondarie che intrecciava musica, voci e arte per raccontare la rivoluzione della meccanica quantistica in modo coinvolgente.
Il tema della "contaminazione tra le due culture", Arte e Scienza, è stato affrontato diverse volte da Velletri 2030; più recentemente in una News del mese di Marzo, 2024, in occasione del lancio della Collana "l'Arte secondo la Scienza", Direttore Piergiorgio Odifreddi. Nel primo volume dedicato a Vasilij Kandinskij viene affrontato il tema delle connessioni tra Arte e Matematica. Nella prefazione del volume Odifreddi scrive: "questo volume inaugura una serie di monografie biografiche sui rapporti tra arte e matematica, in particolare, e tra cultura umanistica e scientifica, in generale. A prima vista si potrebbe sospettare che si tratti di un dialogo fra sordi, visto che le cosiddette "due culture" appaiono contrapposte nei metodi e nelle finalità".
In una bella intervista pubblicata da RaiScuola , Piero Angela ripropone il problema della incomunicabilità esistente tra scienziati e letterati posto da Charles Percy Snow, (Leicester 1905 – Londra 1980) nel testo Le due culture (1959). Charles Snow, che era al tempo stesso fisico e scrittore dell'Università di Cambridge, in questo libro descrive una vera e propria spaccatura tra il mondo della ricerca scientifica e quello degli studi umanistici. Questo problema di comunicazione e di scambio di esperienze si traduce quasi in una spartizione di raggi d’azione: mentre la ricerca scientifica e tecnologica detiene una grande importanza nello sviluppo sociale di una comunità, la cultura umanistica domina le scelte di carattere politico.
Dice Piero Angela citando Toraldo Di Francia: "Non bisogna fare soltanto una tecnologia a misura d’uomo ma anche uomini ed intellettuali a misura di tecnologia". Velletri 2030 ritiene molto attuale e vivo il problema posto da Snow. Infatti, anche il mondo della scuola tende a separare nettamente i due ambiti di studio, e le modalità con cui gli individui vengono formati rimangono molto simili a quelle del tempo in cui Snow scriveva. Il concetto delle "due culture" rimane rilevante ancora oggi, soprattutto nell'ambito delle discussioni sull'educazione e sul ruolo della scienza e della tecnologia nella società moderna.
Velletri 2030 auspica da sempre una "contaminazione tra le due culture" attraverso Dibattiti e Seminari, purtroppo con scarsi risultati. Risale all'anno 2018 il Documento di Velletri 2030 "Proposta per una Politica della Cultura", liberamente scaricabile dal sito web di Velletri 2030.
Buona lettura.
Sandro Bologna
Presidente Velletri2030
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