16/11/2025
🧠 ADHD: disturbo o semplicemente una versione diversa del cervello?
La ricerca più recente ci sta mostrando qualcosa di molto importante: spesso etichettiamo, ma non comprendiamo.
Molti modelli diagnostici si fermano alla categoria, ma una diagnosi davvero utile è quella funzionale: capire quali network del cervello funzionano di più e quali di meno, per poi potenziarli.
Oggi sappiamo che nell’ADHD:
• la corteccia prefrontale si sviluppa più lentamente (fino a 3 anni di ritardo)
• l’ippocampo e i circuiti energetici sono più attivi
• c’è una continua ricerca di ricompensa
Questo non significa malfunzionamento: significa diversità neurocognitiva. E soprattutto, una diversità che può essere potenziata, ad esempio con attività mirate di training e potenziamento cognitivo.
📚 The Lancet, 2022: in contesti dinamici, sportivi o di leadership, chi ha ADHD spesso performa meglio.
Non sempre “spegnere” questi cervelli con i farmaci è la risposta.
La domanda da farci è:
👉 stiamo cercando di normalizzare i ragazzi… o di far emergere il loro vero potenziale?
Forse non servono programmi per rallentare chi va veloce.
Serve imparare a potenziare tutti, ognuno partendo dal proprio punto di forza.