Psicologica-mente sede Lido, Venezia

Psicologica-mente sede Lido, Venezia Psicologica-mente: un approccio completo per affrontare problematiche psicologiche del bambino e del Il primo colloquio è sempre gratuito!

Ci occupiamo di problemi psicologici frequenti nei bambini-adolescenti e negli adulti, attraverso progetti mirati e concordati preventivamente con il paziente. Nel bambino-adolescente:
- difficoltà scolastiche (dislessia, disgrafia, discalculia) favorendo una collaborazione tra scuola, servizi territoriali e famiglia;

- difficoltà del comportamento a casa, a scuola e nei contesti di aggregazione

sociale (ADHD, comportamento oppositivo, isolamento sociale);

-ansia, depressione, fragilità, insicurezza e altri disagi che possono concorrere a particolari momenti di vita del bambino e della famiglia. Nell'adulto:
- ansia, depressione, depressione post-partum, gioco d’azzardo, dipendenza da sostanze legali e illegali o alterazioni del tono dell’umore;

- disturbi da tic, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi alimentari;

- difficoltà nell'affrontare cambiamenti destabilizzanti. Offriamo interventi cognitivi di potenziamento e sostegno psicologico attraverso una presa in carico globale della persona.

21/12/2022

Raro scatto di una specie in via di estinzione

Capricci e incoerenzaStress e attaccamentoResilienza e possibilità di esercitare una propria influenza sull’ambiente est...
23/04/2021

Capricci e incoerenza
Stress e attaccamento
Resilienza e possibilità di esercitare una propria influenza sull’ambiente esterno

Il cervello del bambino non funziona come il nostro ed è per questo che i bambini non possono essere trattati come dei piccoli adulti. ... Leggi tuttoIl cervello dei bambini: teoria neurobiologica dell’attaccamento

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3276613595785763&id=352235781556907
05/09/2020

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🔺ATTENZIONE🔺

L’ OMS ha inserito la DIPENDENZA DA VIDEOGIOCHI nell’elenco dei DISTURBI MENTALI: scopriamo quali sono le caratteristiche di questo disturbo.

Passare troppo tempo davanti ai videogame può essere un segnale di una pericolosa dipendenza: lo rivela l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha ufficialmente inserito il “gaming disorder” tra gli altri disturbi psicologici.
A partire dal 1 Gennaio 2022, questo fenomeno sarà considerato a tutti gli effetti una patologia rientrante nella categoria dei disturbi mentali, comportamentali e del neurosviluppo.
Attenzione, però, a non fare di tutta l’erba un fascio: essere un videogiocatore non significa automaticamente soffrire di dipendenza da videogiochi. Ecco quali sono i segnali da non sottovalutare:

🔹Cos’è la dipendenza da videogiochi?

Già da anni si parla di una possibile forma di dipendenza legata all’abuso di videogame, tanto che in diverse parti del mondo ci si sta attrezzando con strutture idonee a disintossicarsi dal joystick.
Ora il “gaming disorder” è realtà, e secondo alcuni studi, solamente in Italia sarebbero a rischio di soffrirne circa 270 mila persone.
La maggior parte dei casi riguarda ragazzini di sesso maschile e di età compresa tra i 12 e i 16 anni, ma questo disturbo è diffuso anche in fasce d’età diverse e spesso in bambini più piccoli.
Naturalmente, non basta amare i videogiochi e passare molto tempo davanti ad uno schermo per rientrare nello spettro della dipendenza. Ci sono videogiocatori professionisti, per esempio, che non manifestano alcun tipo di disturbo, così come semplici appassionati che non sviluppano il “gaming disorder”.

🔹Quali sono i Sintomi?

Cerchiamo dunque di fare chiarezza: quando si può parlare di DIPENDENZA?
L’Oms ha stilato alcuni importanti parametri per individuare un comportamento disturbato.
Affinché si possa arrivare ad una diagnosi, queste caratteristiche si devono manifestare per un periodo di almeno 12 mesi, a meno che i sintomi non siano particolarmente rilevanti in un lasso di tempo più breve.

🔹Quali segnali, dunque, tenere in considerazione ?

🔸Il primo riguarda la compromissione del controllo sul gioco: il soggetto non riesce a resistere all’impulso di dedicarsi alla sua passione, ignorando qualsiasi regola sulla frequenza e sulla durata di ogni sessione.

🔸Ad essere sospetta è anche la priorità che il videogame acquisisce rispetto ad ogni altro aspetto della vita quotidiana.

🔸Infine, si manifesta una continua escalation del gaming, nonostante le conseguenze negative di questo.

🔹Quali sono i rischi del gaming disorder?

I rischi sono sia di ordine psicologico che fisico, vediamoli:

🔸Chi ne soffre, tende ad isolarsi e a passare tutto il suo tempo, se può, con il joystick in mano. Ne risulta una drastica riduzione delle relazioni sociali e familiari.

🔸Spesso si manifesta un aumento dell’aggressività e dello stress, causati dall’impossibilità di giocare compulsivamente in ogni momento della giornata.

🔸Calo della memoria e dell’attenzione sono altri risvolti pericolosi della dipendenza da videogiochi, che si riflettono sulle prestazioni scolastiche.

🔺E' importante a tal proposito sottolineare che il tempo trascorso con lo sguardo fisso verso lo schermo, sebbene comporti uno stato di immobilità, non è mai un riposo; infatti, anche se fermo, il giocatore sperimenta una tensione, spesso un’eccitazione. Il gioco digitale, veloce e frenetico, cattura lo sguardo e coinvolge la mente e l’emotività, soprattutto di bambini e ragazzi, al punto da produrre, talvolta, una sorta di estraneazione dall’ambiente circostante.🔺

🔹 Campanelli d’allarme che tutti i genitori dovrebbero tenere a mente:

🔸Giocare tutti i giorni, passare moltissimo tempo davanti allo schermo, sacrificare altre attività divertenti, dimenticarsi di fare i compiti e litigare spesso con i genitori perché non si vuole smettere la partita sono alcuni dei segnali proposti.
Se sono presenti tali caratteristiche, è meglio iniziare a preoccuparsi e cominciare ad intervenire.

🔹Suggerimenti utili da tenere a mente:

🔸Anticipare al bambino che il tempo dedicato ai videogiochi ha un limite: mettete al corrente vostro figlio del fatto che i videogiochi sono un passatempo divertente ma non l’unico e per questo occorre intervallarli con diverse altre attività. Questo perché un uso equilibrato e sano dei videogiochi non prevede il loro utilizzo come “baby sitter passivi”.

🔸Decidete un tempo limite PRIMA di cominciare a giocare: stabilite quindi un tempo di gioco, ad esempio un massimo di 60 minuti giornalieri e condividetelo con il bambino.

🔸Tenete conto dello scorrere del tempo con un timer. Quando il timer suona, chiedete al bambino di spegnere il dispositivo.
Se cerca di negoziare per ottenere più tempo in maniera calma, rimanete saldi sulla vostra posizione ricordando gli accordi, senza mai cedere. Se lo farete una sola volta sarà difficile gestire le successive.
Se si rifiuta di smettere di giocare, inizia a urlare e a fare capricci e diventa nervoso, potete utilizzare la tecnica del time-out: spegnete il gioco e portate vostro figlio in un luogo della casa che ritenete essere il più tranquillo chiedendogli di stare lì fino a quando non si sarà calmato; offritevi di parlare poi insieme di quanto accaduto.

🔸Usate il comando “Salva partita” quando vostro figlio protesta di essere a metà del gioco: Tutti i giochi hanno la funzione “salva”. In questo modo, una volta terminato il tempo a disposizione, vostro figlio potrà salvare i suoi progressi senza perdere niente.

🔸Quando il tempo è finito suggerite al bambino attività alternative: proponete altre attività che potrebbero stimolare la sua curiosità, come giocare con altri giocattoli o divertirsi all’aperto, oppure fare un’attività ludica in vostra compagnia. Questo vi aiuterà a distrarlo più facilmente e allontanarlo dal videogioco e rafforzerà il legame tra di voi.

🔸Scegliete videogiochi adatti all’età dei vostri figli: sulle scatole dei videogiochi dovrebbe esserci scritta la fascia d’età a cui è destinato il gioco: preferite quelli che corrispondono agli anni del bambino.

🔸Niente consolle in camera da letto: collocate i videogiochi in uno spazio della casa condiviso piuttosto che in camera da letto dei vostri figli. Questo permetterà ai genitori di tenere facilmente sottocchio il figlio mentre gioca davanti allo schermo.

Date queste indicazioni di massima, tenete presente che un uso appropriato dei videogiochi fa parte della crescita di vostro figlio e può avere un impatto anche positivo. Nei giorni di vacanza o nel weekend, se ha portato a termine tutti i compiti e le attività in programma, e se ha giocato all’aria aperta, potete permettere un uso maggiore di tempo di gioco, ma ricordatevi di fare pause regolari ogni 30/45 minuti di gioco.

Ricordatevi anche che per ogni età c’è una attività adeguata. E che non c’ è nulla di più bello se non giocare con loro ( non ai videogiochi) 😊

[Elisa Vecchi]

27/07/2018

L'uso dello smartphone è imprescindibile nella nostra vita quotidiana ma è importante fare attenzione all'utilizzo che si fa di questi dispositivi. Sembra infatti che chi usa in modo massiccio lo smartphone ha piu probabilità di soffrire di disturbi somatici, insonnia, ansia e depressione.

29/06/2018

Video game addiction in kids has clear signs. Here's what they are — and what to do.

29/09/2017

L’obiettivo primario è l’elaborazione di progetti finalizzati alla promozione di azioni, informazione e consulenza orientate al benessere nella scuola, al successo formativo, alla prevenzione, al contrasto del disagio giovanile e dei comportamenti a rischio ed allo stress lavoro correlato

https://www.facebook.com/IUXLS/photos/a.492943610788466.1073741828.492924810790346/1030576993691789/?type=3
12/06/2016

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Il protratto abuso di alcol produce nel cervello devastazioni simili a quelle dell'Alzheimer, determinando una perdita di peso cerebrale (la cosiddetta atrofia cerebrale) per assottigliamento della sostanza grigia (riduzione dell'intelletto) e un ridotto volume della sostanza bianca (rallentamento della comunicazione neuronale).

In foto:
a) cervello normale di una persona anziana
b) cervello di una persona affetta da Alzheimer
c) cervello di un alcolista

MB

fonte:http://pubs.niaaa.nih.gov/publications/arh25-4/299-306.htm

https://www.facebook.com/OrdinedegliPsicologi/posts/1001307739977470
27/05/2016

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L'ago della bilancia sale e anche il cuore può appesantirsi di tristezza. E' dura la vita dei baby-oversize: già in tenera età la taglia XXL diventa una 'lettera scarlatta' che rischia di allontanarli dal mondo dei coetanei e di segnarli in fondo all'anima. Secondo un nuovo studio condotto negli Usa...

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