
02/09/2025
La partita è appena finita. L’arena di New York è ancora carica di energia, il pubblico applaude, ma in quel momento tutto si ferma. Jannik Sinner va verso la rete, pronto alla stretta di mano con Alexander Bublik. Non ci sono parole di circostanza, non c’è il solito gesto di rito.
Bublik lo guarda negli occhi, con quel misto di fatica e ammirazione che solo un atleta conosce, e con sincerità disarmante gli sussurra:
“Non sono scarso… sei tu ad essere troppo forte.”
Una frase semplice, ma immensa. Una frase che racchiude il senso più puro dello sport: il rispetto. Non l’orgoglio ferito, non la scusa, ma la verità nuda e potente. In quel momento non c’è chi perde e chi vince, c’è solo la grandezza riconosciuta, l’umiltà di ammettere che di fronte hai qualcosa di speciale, qualcosa che va oltre il risultato.
Ed è lì che capisci che lo sport non è solo numeri, trofei e classifiche. Lo sport è questo: due avversari che si danno la mano e, in quello scambio di parole, si consegnano reciprocamente onore e dignità.
Perché a volte non servono interviste, analisi o commenti. A volte basta una frase, detta con il cuore, per raccontare tutto.
E allora sì… direi che non c’è altro da aggiungere. ❤️❤️❤️