Dottoressa Maria Giulia Maltagliati

Dottoressa Maria Giulia Maltagliati Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dottoressa Maria Giulia Maltagliati, Psicoterapeuta, Viale della Repubblica 6/Verona, Verona.

Sono una Psicologa e Psicoterapeuta e Facilitatrice Mindfulness
Mi occupo di coppie genitoriali, mamme, papà e adolescenti e giovani adulti secondo una prospettiva psicodinamica ed evolutiva
Lavoro come libera professionista a Verona

11/10/2024

Aiutiamoli a non perdersi...

11/10/2024

🧠 La salute mentale è fondamentale per il nostro benessere generale, ed è essenziale prendersene cura.

👀 Ansia, depressione, ossessioni, stress, difficoltà relazionali… sono solo alcuni dei disagi psicologici che molti/e di noi affrontano nel corso della vita. Questi disagi sono in allarmante crescita, soprattutto in età evolutiva, come sottolinea Vicari - Neuropsichiatra , neuropsichiatra dell’infanzia e dell’adolescenza.

💚 In occasione della Giornata mondiale della Salute Mentale, vogliamo puntare i riflettori su queste difficoltà e ricordare quanto sia importante parlarne e sostenere chi le vive in prima persona.
📚 Erickson è al fianco di chi desidera comprendere e affrontare questi temi, con un’ampia offerta di libri, corsi e strumenti pratici per gestire il disagio psicologico in tutte le sue forme.

💡 Scopri le nostre proposte dedicate alla salute mentale, clicca qui 👇
https://bit.ly/4h2bD5a

07/10/2024

📢 Un evento imperdibile per genitori e docenti!

🧠 Non perdere l’occasione di acquisire strumenti preziosi per comprendere e supportare al meglio i ragazzi nel loro percorso di crescita! Una serie di incontri guidati dalla dottoressa Maura Manca per capire come potenziare il potenziale dei più giovani.

🗓️ Domani, 8 ottobre, un incontro dedicato ai genitori
🗓️ Giovedì 24 ottobre, un incontro dedicato agli insegnanti

👉 Un importante progetto finanziato dal Garante dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza- Regione Puglia e promosso da Consorzio Meridia Formazione.

Per maggiori informazioni e per iscrizioni clicca sul link nel primo commento
⬇️

07/10/2024

I disturbi dell’alimentazione, specie a seguito della pandemia da Covid-19 e del lockdown, e aggravati negli ultimi anni dall’esposizione ai social media, sono tra i più diagnosticati dell’età evolutiva e possono avere conseguenze devastanti sulla salute psicofisica di chi ne soffre, oltre che sull’equilibrio e sulle relazioni familiari.

A partire da questa urgenza, Vi raggiungo dopo cena, terza uscita della serie “Leggere tra le righe” – dedicata alla salute mentale di bambini, bambine e adolescenti e frutto della collaborazione tra Erickson e la Scuola Holden – si concentra su questa delicata e, purtroppo, sempre attualissima tematica: perché è indispensabile saper “leggere tra le righe” nella mente delle ragazze e dei ragazzi e interpretare i segnali per cogliere le richieste di aiuto e imparare ad ascoltare e costruire con loro un dialogo.

Per accompagnare gli adulti – genitori o familiari, ma anche psicologi, educatori e insegnanti – in sfide così complesse, il volume mette in campo linguaggi diversi: a partire da tre racconti biografici, narrati e illustrati da studenti e studentesse rispettivamente di Scuola Holden e dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, Stefano Vicari e Maria Pontillo offrono un commento chiaro e accessibile, inquadrando il fenomeno da un punto di vista scientifico, approfondendo di volta in volta le caratteristiche dei disturbi, i fattori di rischio e di protezione, e fornendo indicazioni e suggerimenti.

Completa ciascun racconto una «guida in cinque passi», pratico vademecum su cosa fare, non fare, a chi rivolgersi per chiedere aiuto.

Ma Vi raggiungo dopo cena è un libro anche per chi in prima persona sta soffrendo, e può trovare in queste pagine la forza di guardarsi e di chiedere aiuto, e la possibilità di non sentirsi più solo.

18/09/2024

Condividiamo l'articolo di Cristina Marrone sull'ultimo libro di Laura Turuani per Corriere.it Negli Stati Uniti la chiamano «generazione sandwich»: sono le donne che hanno più o meno 50 anni con figli adolescenti, intorno ai quindici anni e genitori nel pieno di quella che oggi è definita la qu...

Libro interessantissimo
15/09/2024

Libro interessantissimo

Condividiamo l'intervista di Gabriella Cantafio a Laura Turuani per Vanity Fair. Nate tra il 1965 e il 1980, appartengono a quella che in America viene definita Generazione Sandwich: sono le donne che, oggi, hanno circa 50 anni e si trovano dinanzi a un incrocio irripetibile di passaggi cruciali del...

LEGGETE con attenzione
07/09/2024

LEGGETE con attenzione

L’attenzione, scrive la filosofa Simone Weil al poeta Jöe Bousquet nel 1942, è la forma più rara e più pura della generosità. Inizia così l’articolo pubblicato in questi giorni sulla rivista The Vision che si concentra sulla cosiddetta “epidemia di depressione”, fenomeno che non riguarda solamente gli adulti, ma anche gli adolescenti, che attraversano per forza di cose una fase già di per sé estremamente critica.

Secondo l’articolo si parla di epidemia di depressione anche perché, negli ultimi anni, le diagnosi sono aumentate rispetto a solo qualche decennio fa, grazie alla crescente sensibilizzazione sul tema del benessere psicologico. I numeri emersi – secondo cui il 49,4% degli adolescenti soffre di ansia o depressione – hanno portato inevitabilmente la comunità scientifica ad interrogarsi su questo fenomeno.

Per alcuni esperti del settore, che quotidianamente fanno esperienza diretta di come si sentono gli adolescenti, la causa va ricercata a livello di educazione, non solo delle famiglie ma anche delle scuole. Un’educazione che tende a proteggere i bambini da qualsiasi infelicità e dolore, o meglio, tendeva a negare queste emozioni, a non fargliele vivere, nell’età della crescita, ha condotto i ragazzi ad aderire all’estetica famigliare delle pubblicità del Mulino Bianco.

Sentimenti come la frustrazione, l’insoddisfazione, l’impotenza, la gelosia, l’invidia, la rabbia, l’esclusione, la paura, l’ansia, l’inadeguatezza sono tutte sensazioni che l’essere umano, vivendo, volente o nolente attraversa, e deve abituarsi a vivere, a sopportare e a superare fin da piccolo.

Se queste non si presentano mai, o non viene dato il tempo di starci insieme, di conviverci, nemmeno qualche minuto, però, i muscoli emotivi e psichici che permettono di farci i conti non si sviluppano e dunque gli adolescenti (e non solo) non trovano altre reazioni che l’annichilirsi, ritirarsi nelle loro camerette, rifiutare quel mondo orribile a cui nessuno si era mai sognato di prepararli, nascondersi.

Per approfondire 👇
https://thevision.com/attualita/salute-mentale-depressione-giovani/?sez=all&ix=1

Su questi ultimi fatti di cronaca...e per una fotografia attuale della relazione -figli.
07/09/2024

Su questi ultimi fatti di cronaca...e per una fotografia attuale della relazione -figli.

Condividiamo la sintesi del contributo di Matteo Lancini a Deejay Chiama Italia. A Deejay Chiama Italia, lo psicologo e psicoterapeuta presidente della Fondazione Minotauro commenta la strage di Paderno Dugnano: “Dobbiamo provare a fare le domande che più ci disturbano” Quello che ci colpisce d...

03/09/2024

ADOLESCENTI E ADULTI: UN DIALOGO POSSIBILE

Un film? Un sogno? Io penso possa diventare una realtà. Mamme e papà re-imparano a diventare registi e ri-cominciano a girare la pellicola di una relazione autentica e reciprocamente nutriente tra loro e i propri figli.

Credo sia importante restituire agli adulti, infragiliti da questi tempi così frenetici, un po' di fiducia e speranza: costruiamo insieme dei sottotitoli semplici e chiari per poter leggere e comprendere meglio i co-protagonisti principali delle loro vite.

Voi, con le vostre storie ed io, con un ascolto attento e partecipe e le conoscenze acquisite nei miei studi.
Ciak, si gira!

OPERAZIONE DARE SENSOSpesso i genitori si lamentano dei comportamenti dei figli e, offuscati da rabbia e risentimento, a...
05/02/2024

OPERAZIONE DARE SENSO

Spesso i genitori si lamentano dei comportamenti dei figli e, offuscati da rabbia e risentimento, attribuiscono loro delle intenzioni preconfezionate e poco importa che queste calzino oppure no. Da principio c'è lo scontro che non permette un pensiero lucido.
Ognuno di noi per poter ragionare bene deve essere calmo. Un respiro. Due respiri. Tre respiri.
Solo allora è possibile interrogarci con tranquillità e, respiro dopo respiro, dobbiamo chiederci :"ma che significato ha il comportamento di mio figlio?"
"Quale motivazione lo spinge?"
Ecco, da qui la mente creativa del genitore può avventurarsi in una serie di ipotesi da verificare. Si procede per tentativi ed errori, se volete. La cosa utile è far ripartire un pensiero fluido, aperto e non giudicante che mi possa avvicinare a questo figlio così misterioso in modo da poterlo contattare emotivamente e potergli stare a fianco.
Spesso tendiamo a saturare di significati adulti un comportamento o un pensiero apparentemente insensato. È che dobbiamo spiegarcelo: la fretta di colmare un dubbio, un vuoto di senso, è per molti intollerabile. Ed è proprio questa fretta che CI conduce in errore. C'è sempre un significato, un perché evolutivo alla base di un comportamento. A volte non è consapevole nemmeno per chi lo mette in atto. Ed è qui che c'è bisogno di tutta la collaborazione, la creatività e il sapere di un genitore per poter dare senso.
Ci vuol pazienza e determinazione e la capacità di pensare in maniera aperta, ma ne vale certamente la pena.

Shh..
03/02/2024

Shh..

La capacità di saper restareEcco, oggi è proprio uno di quei giorni in cui saper restare in uno stato d'animo non partic...
03/02/2024

La capacità di saper restare

Ecco, oggi è proprio uno di quei giorni in cui saper restare in uno stato d'animo non particolarmente allegro è più che mai utile. Capita a tutti, non è vero? Quel malessere un pò fisico è un pò mentale che non ha una motivazione precisa, ma è lì come un ovo s**o che non va né su, né giù - per dirla con Virzí. Bè, ad ogni modo, oggi l'uovo s**o sta lì, lo sento aumentare e diminuire, spostarsi prima nello stomaco, poi nella testa, poi sulle spalle e di nuovo nella testa. Un momento sorrido e l'altro no. L'ho ascoltato muoversi, intensificare e diminuire la sua forza per diverse ore senza oppormi ma lasciandolo fare. Nessun resistenza, insomma. Su questa altalena siamo arrivati quasi al tramonto ed è tornato il sereno. Me ne sto qui fuori con i miei cani ad ascoltare i rumori fuori e dentro di me. Nulla più. Ho avuto il tempo di stare, semplicemente stare con quel che sono accettando e non combattendo. E ho scoperto che una resa non è necessariamente una sconfitta. Tutt'altro! È una forma di pace, di commiato silenzioso dal dover essere per forza ciò che non si è. E torno a passeggiare cercando segni di primavera tra questi alberi infreddoliti.

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