12/12/2024
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IO? GALLOGALLINA!
Da quando, 33 anni fa, sono diventato figura maschile di riferimento per mio figlio adottivo prima (Francesco un Padre ce l'ha) e poi Padre io stesso con l'arrivo di Sofia, ho sempre onorato il mio volto, dieci volte su dieci, cento volte su cento, sempre, scegliendo accuratamente di evitare di indossare maschere, cercando di vendermi come un super eroe.
La mia schiena non conosce mantelli!
Così, sempre, anche in qualità di Operatore Olistico.
Da quando sono diventato Counselor e oggi con gioia Costellatore Familiare, ciclicamente accade che io metta in campo la mia complessità e la mia completezza.
Io NON sono un santo!
È accaduto due/tre volte, che qualcuno mi abbia messo un piedistallo sotto i piedi, trespolo non scelto da cui sono caduto con regolarità, a terra ai loro occhi, in piedi rispetto ai miei, perché non ci ero mai salito sopra.
Chi dovesse cercare coerenza in me e santità, troverà cambiamento, imperfezione, ferite che avrebbero potuto essere cicatrici oramai e che tuttavia ancora sanguinano, stuzzicate testarda-mente dal mio Ego.
Se Santo viene da "sanatus est", cioè restituito alla salute, sanato appunto, allora io santo non sono, lo ribadisco!
Coraggioso, quello sì, io sono un uomo coraggioso!
Ho sistematicamente ficcato il naso nel mio buio con intento di chiarezza, quello sì!
Prima di lavorare su di me, ho corso al buio e correre al buio procura danni al corpo e alla mente.
Piano piano nel tempo sono diventato un piano-forte, ho imparato a mescolare le note gravi a quelle che lo sono di meno, facendo esperienza grata dei picchi di nota e imparando nel tempo, la grandiosità delle pause, della lentezza e del silenzio.
Talvolta, nel flusso, la ri-composizione accade attraverso me.
Cosa posso dare, io?
Posso offrire cicatrici, testimonianza viva NON del fatto che io sia stato ferito, ma precisa evidenza della forza derivante dal mio avercela fatta!
Onestamente poi, la mia pelle è una geografia di tagli vivi e sanguinanti e di qualche crosta antica, ancora tormentata.
Tuttavia, per curarmi, sono diventato un medico e ho compreso questo: che, anche se sei un Cardiologo, puoi morire d'infarto, anche se sei un Oncologo, puoi morire di cancro, anche se sei un Prete, la tua fede può vacillare, anche se sei un alpinista esperto, puoi cadere e anche se sei un Pellegrino del Cielo, ti puoi perdere, nella tua ampiezza!
E tuttavia oggi so che perdersi, è il requisito necessario per potersi conoscere prima e per poter godere la gioia del ri-trovarsi, poi.
Cosa posso dare io quindi, a chi dovesse scegliere di lavorare su se stesso con me?
Credo di poter offrire, oggi, un inizio di matura comprensione della mia immaturità.
Te lo ripeto, se cerchi coerenza, allontanati da me, le mie ginocchia sono sbucciate, io sono uno che inciampa!
Se invece cerchi un coraggioso compagno di cordata, un alpinista interiore appassionato, allora sì, ti posso essere di aiuto.
È vivo in me un insegnamento prezioso, che intendo qui condividere:
"Ogni volta che cadi, raccogli qualcosa!"
Posso essere "violento", allontanandomi disperatamente da "Ciò Che È Lento", lo Spirito, e mi accade.
E tuttavia piano piano, piano-forte, torno!
Sono un gallo e sono una gallina, insieme.
Le mie penne sono di molti, moltissimi colori, non finiti!
Sul mio cammino, esperimentando pace e conflitti, ne ho p***e di penne.
Ogni penna raccolta da un amico, o da un nemico mio maestro, è stata usata per affermare "verità".
È stato detto di me:
"È bianco! e qualcun altro ha affermato con mente altrettanto convinta: "È nero!"
Ho compreso questo dell'essere umano: che la verità è vera e che la menzogna è falsa e che io e tu e noi, siamo Verità e ANCHE menzogna.
Siamo Verità quando siamo lenti, ispirati, calmi, profondi, attenti, empatici, caldi, fluenti, felici e gioiosi.
Quando la Verità affiora in noi, siamo presenti, siamo Doni.
Abitiamo stolta-mente la menzogna di chi egoica-mente crediamo di essere, quando manchiamo di ponderatezza, di sensibilità, di lentezza, di gratitudine, di direzione, vivendo in modo irresponsabile la paura, l'ansia, la rabbia, la tristezza, il senso di separazione, il disagio, tutte emozioni amiche, che nella loro più intima e reale essenza, sono le frecce gialle che aiutano il Pellegrino del Cielo a ritrovare la strada.
Quando la Menzogna affiora in noi, siamo assenti, incapaci di perdono.
Se qualcuno ti mostra una penna, dicendo che è mia, fermati, respira, rallenta, quel racconto è solo rappresentazione di me: quel bicchiere non può contenere il mio Mare!
Sul Cammino ho goduto di momenti luminosi e chi mi camminava vicino, si è dissetato bevendo quella Luce, godendo del ricordo di Dio.
"È Bianco!", si sono raccontati, mettendomi sotto le piante dei piedi, un piccolo piedistallo capace di recidere, ai loro occhi, le mie radici dall'Inferno.
Poi, vedendomi inciampare, hanno detto:
"Sei Nero, ti vendi come bianco ma, sei Nero!"
Io? Gallogallina!
Un numero non finito di penne, varie, contraddittorie, multicolori e nessun mantello!
Cosa posso dare?
Per il gallo che sono, un finalmente più onesto intento di umiltà, unito a possibili inciampi.
Per la gallina che sono, uova: nutrimento e scoperta.
Peccare viene dal tiro con l'arco.
Anticamente quando l'arciere, scoccata la freccia, mancava il bersaglio, si diceva "Peccato!", bersaglio peccato.
Io? Sono un peccatore, tento il centro, talvolta lo colgo, molte volte lo manco ma, sono dichiaratamente arciere 🏹 e disponibile all'errore: è solo così che si impara la maestria!
"Ogni volta che cadi, raccogli qualcosa!"
Cosa posso dare?
Nella geografia della mia pelle, ampia di ferite guarite e non, posso offrire una mappa, l'esperienza di una guida di montagna e la Direzione Santa di una Guida che non è me ma, che accade attraverso me, purificandomi.
Io non so mai dove la Guida mi porti, ma mi fido e bendata l'arroganza della mia mente, mi apro alla vista lenta, offerta dal mio Cuore e alla verità del sentimento.
Ho raggiunto il baratro, la mia lezione oggi è: ricorda le Ali, fidati del Vuoto e lasciati cadere, ad ali ben spiegate.
È così che ho trasformato in volo, il mio disperato precipitare.
La fiducia nel Vuoto, mi ha fatto fare esperienza personale di Gioia, di una Gioia lontana e dimenticata ma, tornata viva esperienza, per Grazia ricevuta.
Cosa posso dare?
Nudità di mantello e intento di volo, insieme.
Posso offrire la forza che deriva dalle mie cicatrici ma, sappilo, non sono sanato.
Posso cercare, insieme con Te, l'altezza e la profondità garantite dal Medico Grande, Dio, il Campo.
Ehi, qualche volta stacco una penna da Te, e ti giudico nel mio inciampo, cercherò di ricordare, piano-forte,
che anche Tu Sei Ampio, che sei piccolo e abitato dal Grande, come me.
Dio è amore e io sono amore.
Dio è Grande e io sono piccolo.
Dio è fermo e io, pieno di gratitudine nei confronti di chi sceglie di camminare un po' dei propri passi con me, sto imparando lentezza.
"Al di là dell'idea di giusto e sbagliato, c'è un campo. È lì che ci incontreremo."
Rumi
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