22/03/2019
L´abbandono e i suoi derivati
Sta per uscire da quella porta, sta per allontanarsi e verrá perso per sempre, arriva la paura e l´angoscia. La paura del non rivederlo piú, del non ricevere la globalitá delle sue attenzioni, del non sentire piú la sua voce, di non incrociare piú il suo sguardo o di sentire il suo sostegno o peggio la paura di non poterlo piú curare, sostenerlo, averlo. Lui si allontana, arriva la necessitá di riprendere il controllo perché l´inquietudine non da tregua, una zattera senza vela in mezzo all´oceano, dopo un paio di minuti tra le mani il cellulare, un messaggio inviato, l´attesa della risposta, scrivere per riprendere il contatto, il controllo, e sapere dove e come si muove.
Quell´oggetto, quella parte che manca e che ha chiuso la porta e che si é allontanato puó essere chiunque: la fidanzata, il ragazzo, un´amica, il migliore amico, un collega, un insegnante. E quell´inquietudine che alimenta l´insicurezza che porta a controllare e a creare un nuovo legame magari digitale é la paura dell´abbandono, dell´essere dimenticati, dell´essere lasciati soli alle intemperie della vita, la paura che quell´oggetto smetta di esistere appena uscito dal campo visivo o quando non risponde a quei messaggi visualizzati.
Perché queste sensazioni? Perché queste emozioni viscerali e poco razionali ma presenti, palpabili?
Cosa rappresenta l´abbandono in quel momento?
Un esempio non generalizzabile ad ogni individuo, potrebbe essere, che una persona durante l´infanzia é stata separata da uno o da entrambi i genitori (separazione dovuta alla morte, ad una malattia o alla scelta volontaria dell´adulto di allontanarsi) o se i genitori, o uno di questi, nonostante l´essere stati fisicamente presenti, non hanno avuto la capacitá di far sentire il bambino importante, amato, la persona durante le fasi salienti della propria crescita e sviluppo, potrebbe sviluppare i sentimenti di abbandono, ovvero la credenza di non essere capace di produrre amore negli altri, la convinzione fallace che le relazioni cardine della propria vita siano destinate a morire e la certezza assoluta che gli altri significativi prima o poi andranno via e l´abbandoneranno.
Chi esperisce tali vissuti poi, sará portato a mettere, in modo costante, alla prova gli altri. Questa messa alla prova ha come finalitá il verificare la soliditá del legame e la ricerca di conferme. Anche i comportamenti piú innocui e senza significati verranno interpretati in chiave abbandonica, alcuni per ripristinare l´inquietudine legata alla paura dell´abbandono, metteranno in atto comportamenti volti al controllo delle persone a loro significative, altri invece decideranno di evitare qualunque relazione intima nella paura di essere abbandonati.
Gianluca Guardione
Dottor Gianluca Guardione - Psicologo a Berlino