11/05/2022
DAL CONFLITTO AL DIALOGO.
Il nostro benessere psicologico ed emotivo può essere compromesso dalla presenza di spinte interne contrastanti che genera un logorio interno tale da farci vivere nella sensazione di essere in stallo. In questo modo, possiamo finire incastrati in posizioni poco sane e positive fino a provare, nelle situazioni più complicate, disagio, malumore, ansia e una varietà di sintomi fisiologici.
Molto spesso questo Il conflitto è inconsapevole cioè riguarda istanze mentali opposte di cui non siamo coscienti.
Avere consapevolezza degli elementi che generano il conflitto è molto importante ed è uno degli obiettivi cui si prefigge la psicoterapia.
Alla base di molti conflitti interni possono esserci 3 fattori di vulnerabilità :
🔸Le credenze limitanti: i messaggi ricevuti, nel corso della nostra infanzia, possono essere stati interiorizzati sotto forma di comandi circa quello che dobbiamo fare. Tali convinzioni possono finire per orientare pesantemente le nostre scelte di vita, spingendoci ad agire nel modo contrario a quello che vorremmo. Compiaci, spicciati, sii perfetto, dacci dentro sono esempi di messaggi genitoriali che le persone spesso seguono senza averne coscienza e a cui fanno fatica a disobbedire.
🔸La paura del cambiamento. La zona di comfort è lo spazio mentale nel quale ci si sente al sicuro e all’interno del quale si pensa che nulla debba essere cambiato. Il conflitto nasce dalla difficoltà ad abbandonare tale zona che, per quanto limitante, rappresenta qualcosa di conosciuto e rassicurante.
🔸Generalizzazione: si tratta di una distorsione del pensiero per la quale, a partire da un evento specifico, si traggono conclusioni che, si reputa, valgano per altre situazioni. “Dato che ho fallito in questo progetto, fallirò anche in quest’altro”, “Dato che le mie relazioni sono andate sempre male, anche le prossime andranno male”, “Dato che mi capitano un sacco di guai, sarò sempre infelice”. Tali distorsioni generano emozioni (ansia, panico, preoccupazioni, tensioni) e comportamenti (autosabotaggio, incapacitazione, passività) ad esse coerenti.
Dal conflitto al dialogo attraverso:
➡️La consapevolezza delle diverse parti in conflitto al fine di attivare un “dialogo interiore” che consenta ad esse di esprimersi e di integrarsi.
➡️Individuando i messaggi genitoriali introiettati e abbandonarli laddove risultino limitanti e non più adatti al proprio benessere.
➡️Comprendendo le proprie emozioni e comprendere cosa le origina.
➡️Favorendo il cambiamento: pianificare nuove scelte, valutando i pro e i contro di ciascuna possibilità.
➡️Modificare le distorsioni del pensiero che generano ansia e l’irrisoluzione del conflitto.