21/01/2025
La bambina sulla spiaggia
Noto, seduta su una spiaggia, una bambina che cerca conchiglie a circa tre metri e mezzo dall'acqua, in una zona dove ci sono pochissime conchiglie. Dopo un po’ sua madre, che è lì ad aiutarla in silenzio, dice: «Vorresti avvicinarti di più all'acqua, dove potrebbero esserci più conchiglie?» La bambina acconsente, ma continua a cercare ancora un po’ nello stesso punto. Poi si avvicina all'acqua dove inizia a raccogliere molte conchiglie.
Proporrei questa osservazione come modello della visione attuale della tecnica psicoanalitica. Partiamo dalla decostruzione dell'episodio. La bambina cerca in un luogo dove è difficile trovare ciò che cerca. È come i nostri pazienti che, invischiati in conflitti inconsci, seguitano a cercare qualcosa per risolvere i loro problemi, ma finiscono per cercare sempre nello stesso luogo e trovare gli stessi problemi. La madre non invita la figlia a smettere ciò che sta facendo né prova frustrazione, ma si chiede insieme alla figlia se non possa essere utile cercare altrove ciò che cerca. Nell'interrogarsi della madre vorrei evidenziare quanto segue. Alla bambina non viene detto che cosa fare, non è costretta a cercare da un'altra parte, non le viene detto che è sbagliato dove sta guardando, ma le viene offerta la scelta di esplorare altrove, in un posto al quale non aveva ancora pensato o non avrebbe mai pensato da sola. In questo modo le viene data la facoltà agente (agency) di prendere una decisione personale. La piccola apparentemente pensa che sia una buona idea, ma continua a cercare nella stessa zona che non ha portato a risultati promettenti. C'è un po’ di resistenza ad allontanarsi dal suo posto. La madre non le dà altri suggerimenti o altre idee, ma dopo un po’ la bambina decide da sé di spostarsi verso un terreno più fertile, e finisce per vedere il proprio desiderio esaudito.
Busch, F. (2015) La nostra professione vitale. Rivista di Psicoanalisi 61, pag.438