07/05/2023
“Il modo di approcciarsi a una persona con disabilità è largamente determinato dallo statuto e dal trattamento che la società le riserva” - Simone Sausse
La persona con disabilità, che “ha difficoltà nella costruzione della propria identità …. e si confronta spesso con lo sguardo angosciato o rifiutante degli altri, ha sempre qualcosa da dire e noi abbiamo sempre qualcosa da ascoltare” - S. Sausse
“Raramente l’entourage si pone delle questioni sulla sua vita psichica. Cosa comprende il bambino (e persona) con disabilità della sua situazione? Cosa ne pensa? Come immagina il suo futuro? Come vive le sue frustrazioni permanenti?
Quali scelte di vita vorrà un giorno fare?” - S. Sausse
Se a molte persone con disabilità si chiede cosa desiderano, rispondono che vorrebbero avere un lavoro, degli amici, vivere le proprie passioni e abitare in autonomia fuori dalla casa familiare.
Ovvero “diventare in qualche modo artefici della propria vita …. E per fare questo occorre poter scegliere,
staccandosi dall’immagine di se’ stereotipata, riduttiva, impoverita” - S. Sausse
Questi sono alcuni motivi per cui è importante favorire il processo partecipativo, ovvero permettere alle persone con disabilità e ai loro familiari di pensare e Co-progettare con gli operatori e le istituzioni il proprio progetto di vita e destino esistenziale.
Il Comune ha il compito di:
⁃ far conoscere la complessità e ricchezza del mondo emotivo e progettuale delle persone con disabilità in modo che sempre più la società cambi lo “sguardo” verso di loro.
⁃ Favorire e valorizzare le forme progettuali che si basano sulla compartecipazione delle persone interessate.
⁃ Sostenere con strutture e risorse le iniziative innovative di natura inclusiva (da quella scolastica a quella attuata attraverso l’abitare in città in autonomia).
Mauro Burlina