11/11/2025
Qualcuno recentemente mi ha detto che fare lo psicologo è molto semplice, devi _soltanto_ ascoltare.
Ma cosa significa realmente ascoltare? Quante volte ascoltiamo e basta? Quante volte riusciamo veramente a sentire quello che l'altro ci sta dicendo senza metterci in mezzo i nostri pensieri, i nostri vissuti, i nostri pregiudizi? Senza distrarci.
Mi viene in mente quando una volta qualche anno fa avevo detto che è facile occuparsi di un neonato: devi _solo_ farlo dormire, mangiare, cambiarlo. La persona con cui stavo parlando mi ha fatto notare quella parola, "solo" : è davvero solo nutrirlo, cambiarlo, farlo dormire? Sono davvero atti di poco conto, o invece sono la cura che permette al bambino di scoprire di essere al mondo e di essere amato?
Quindi è questo "solo" da rivedere. Le cose apparentemente semplici come ascoltare sono in realtà molto difficili. È così complesso rimanere concentrati, non giudicare, non mettere le nostre categorie nel discorso dell'altro.
Ma poi non c'è solo questo.
C'è anche la richiesta di soluzioni, cambiamento, comprensione da parte di chi viene in terapia.
E qual è allora il mio ruolo?
Non diamo diamo risposte non perché vogliamo tenercele per noi, ma perché non ci sono.
O meglio, ognuno ha le sue, le trova attraverso la propria vita. Le risposte dell'altro sono costruite su misura dell'altro, non di sé.
Come posso aiutare a trovare le proprie risposte?
Forse facendo delle domande. Ritorna il tema a me molto caro dell'importanza delle domande. Cerca di amare le domande in sé, dice Rilke nella lettera a un giovane poeta. Le domande aprono delle porte, permettono di indagare, cercare, invece che chiudere nelle risposte, le soluzioni.
Le domande iniziano dei percorsi.
Poi in quel percorso ci si può navigare insieme, stare insieme, vedere cosa c'è, scegliere se continuarlo.
E forse il mio ruolo è allora quello di accompagnare in questo viaggio.
Può essere un viaggio difficile e doloroso e magari si vorrebbe poterlo non fare, arrivare già al punto di arrivo. Avere il teletrasporto. Ma io quello non ce l'ho. E forse io stessa devo accettare questo, di poter SOLO accompagnare...