30/11/2022
La vita umana è costellata di 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶.
In studio arrivano persone che raccontano di se stesse e delle proprie esperienze attraverso narrazioni soggettive scandite da ricordi, aneddoti, pensieri, parole senza però spesso verbalizzare, riconoscere e integrare il mondo emotivo associato.
Lo psicanalista Ferro afferma che ciò che a volte manca è la presenza di un “𝘀𝗶𝗹𝗹𝗮𝗯𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗲𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗼”, uno strumento che consente di nominare e descrivere le emozioni, legittimandone così un’esistenza interiore. Sembra invece che evitare il mondo emotivo sia una della attività principali della nostra mente, collegabile anche ad imprinting familiari, educativi e socioculturali appresi e interiorizzati. “Non ti arrabbiare”, “non piangere”, “sorridi che ti passa”, “tirati su”, sono alcuni esempi di messaggi che vibrano all’interno delle storie di vita dei pazienti.
Il mio lavoro comincia di solito proprio da un viaggio fatto di primi passi di ascolto del mondo emotivo dell’altro e della relazione terapeutica che si viene a creare. Credo non vi siano emozioni positive o negative, mi piace immaginarle come 𝗻𝗼𝘁𝗲 di una grande melodia antica e unica, quella della 𝗩𝗶𝘁𝗮.
Oggi vi voglio proporre “𝘼𝙗𝙞𝙩𝙖𝙧𝙨𝙞”, brano opera degli “Psicantria” C. Grassilli e G. Palmieri psicoterapeuti e cantautori di psicopatologia cantata, come possibilità per iniziare ad affacciarsi alle proprie emozioni.
Sin dalle prime note siamo invitati ad entrare in una casa, metafora del nostro mondo interiore. E tra piani, stanze, corridoi, camminiamo su pavimenti, accendiamo alcune luci, esploriamo spazi. L’invito sembra pertanto quello di addentrarci nelle tante sfumature del mondo emotivo per imparare ad abitarsi e abitare il ventaglio delle nostre emozioni.
Buon ascolto!
https://www.youtube.com/watch?v=t-h1TzMnhAA