Studio Pomi, psicologia e sessuologia

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Quando guariró? Quanto tempo ci vorrà?Due domande che sento spesso in studio. La dolcissima e comprensibile fretta di “s...
06/05/2024

Quando guariró? Quanto tempo ci vorrà?

Due domande che sento spesso in studio. La dolcissima e comprensibile fretta di “stare bene”.

Un paio di weekend fa, alla scuola di psicoterapia abbiamo approfondito e discusso molto sul tema della guarigione. E del terapeuta come mediatore di guarigione.

Più che rispondere a queste domande, mi chiedo se non serva chiedersi: cosa ti preoccupa di questo tempo? Cosa significa per te guarire?

Una parte complicata del percorso psicologico è diventare consapevoli di come la guarigione sia un rito di passaggio: non sarò più chi ero quando ho iniziato la terapia, una volta finita. E sarà un processo che vivrò altre volte, in forme nuove.

Come scrive Assagioli

per conoscere, possedere e trasformare me stesso.

Queste settimane sono meravigliosamente dense di incontri, esperienze e desideri.

Oltre allo studio e ai progetti educativi e di promozione del benessere, sto facendo tantissima educazione affettiva e sessuale; sono felicissima!

Non riesco ad immaginare la mia quotidianità senza poter incontrare i ragazzi a scuola.

Settimane dense, che scorrono veloci. I pazienti in studio, le scuole, l’educazione sessuale, progetti, la scuola di psi...
16/04/2024

Settimane dense, che scorrono veloci.

I pazienti in studio, le scuole, l’educazione sessuale, progetti, la scuola di psicoterapia.

Però qualche giorno fa ho letto una frase di Roberto Assagioli che ho voglia di condividere con voi. Anche perché so che questo periodo dell’anno, rischia di essere per molti difficile e doloroso, per motivi diversi.

Ritorna il sole fuori, si sente ancora l’inverno dentro.

“Ogni essere umano si sente spinto incessantemente ad affermarsi, a svilupparsi, ognuno si sente, tranne brevi periodi di fugace e illusorio appagamento, perennemente insoddisfatto.

L’uomo intuisce che gli manca qualcosa, che egli non è quello che dovrebbe essere; è pervaso e assillato da quell’inquietudine che è stata mirabilmente espressa dal cieco veggente Omero nel mito di Ulisse, irrequieto eroe che correva il mondo ‘dietro l’anima sua fatta sirena’ “.

Perché non mi piacciono le domande anonime durante gli incontri di educazione sessuale?Ci sono diverse ragioni che mi ha...
11/03/2024

Perché non mi piacciono le domande anonime durante gli incontri di educazione sessuale?

Ci sono diverse ragioni che mi hanno spinta a prendere questa decisione.
In primis, perché mi sono interrogata io stessa sul valore e sull’importanza delle “domande anonime” per me. A chi servono veramente? Penso che all’inizio di questo lavoro, servissero più a me: per sentirmi certa di creare un ambiente sicuro. Ad oggi, invece, credo sia importante creare e curare la relazione che instauro con ogni gruppo che incontro. Una relazione di fiducia, accoglienza e non giudizio. Questo è compito mio!! Richiede una presenza consapevole e sincera.

Credo anche che, usando l’anonimato, possa passare sotto traccia il messaggio che ci sia effettivamente qualcosa della sessualità che abbia bisogno del “segreto”. Ma uno degli obiettivi di fare educazione sessuale è proprio quello di vivere un’esperienza di condivisione e trasparenza: in quelle due ore, come nelle relazioni della nostra vita, di sessualità possiamo parlare. Anche se ci imbarazziamo, anche se c’è vergogna. Sono emozioni e possiamo viverle. Ci rendono tutti simili.

Non credo che il professionista debba solo dare risposte. Credo abbia il compito di favorire la comunicazione e il confronto, affinché si instauri un atteggiamento positivo e aperto sui temi che affrontiamo. Non sono una maga! Alcune domande rimarranno, ed è giusto così. Sarebbe presuntuoso e irrealistico pensare di poterle risolvere in poche ore.

L’educazione affettiva e sessuale è un processo, che si snoda lungo tutto l’arco della vita.

Come dico sempre ai ragazzi che incontro, rubando una citazione: non ci sono domande stupide, ma risposte intelligenti!

E ho paura, quindi, che l’anonimato sia simile alla “distanza di sicurezza”. Preferisco lasciare la libertà di esprimersi o la libertà di lasciare risuonare dentro quelle domande che non hanno ancora voglia di essere dette ad alta voce.

Settimana 6/52 🗓️Gennaio è stato per me una corsa contro il tempo, ma febbraio non sembra voler rallentare.Ma la settima...
12/02/2024

Settimana 6/52 🗓️

Gennaio è stato per me una corsa contro il tempo, ma febbraio non sembra voler rallentare.

Ma la settimana scorsa ho vissuto momenti molto intensi e creativi.

Sento che in alcuni progetti, sto lasciando spazio a ragazze e ragazzi che hanno un pensiero nuovo e fresco. Non è tanto l’età delle persone che rendono vecchio o obsoleto un ambiente di lavoro, ma sono gli sguardi stanchi e le prospettive strette. Accogliere occhi nuovi, porta energia e spinta creativa.

Questa settimana alla scuola di psicoterapia abbiamo affrontato un tema meravigliosamente profondo, complesso e umano.

L’ombra.

L’ombra come parte profonda che ci rende chi siamo e che va conosciuta, ri-conosciuta, nominata. Abbiamo parlato tanto di mirare alla conoscenza di sè e non alla perfezione.

Nell’ultima foto, invece, uno dei tanti messaggi che ricevo (almeno uno a settimana) da parte di utenti online. Proiezioni dell’ombra di qualcun altro. Parole violente.

La cosa davvero buffa è che questa ultima persona che mi ha scritto quelle parole, lo ha fatto su un social dove si parla di lavoro. Un social che funziona come bacheca per i professionisti.

Non è buffa, è sconcertante.
A me non ha fatto ridere, mi ha fatto arrabbiare.

Settimana 5/52 🗓️La settimana passata è stata veramente impegnativa, ma con tante novità e soddisfazioni. Ho saputo di a...
04/02/2024

Settimana 5/52 🗓️

La settimana passata è stata veramente impegnativa, ma con tante novità e soddisfazioni.

Ho saputo di aver vinto un bando molto grosso per l’educazione affettiva e sessuale, in un liceo del centro città. Stanno cambiando un po’ di cose: mi stanno arrivando diverse chiamate in queste settimane da insegnanti, genitori ed educatori per pensare ed avviare progetti su questi temi. Si chiamano processi bottom up: partono cioè dall’utenza, dalla comunità, dal “basso”; non sono imposti ed hanno un forte valore. Comunicano qualcosa, un bisogno!

Ho finalmente avuto qualche ora per sistemare la mia “immagine virtuale” e rifare i biglietti da visita. Trovate lo studio su Google e spero di riuscire al più presto ad attivare un metodo alternativo, oltre alla mail, alle telefonate e whatsapp, per poter prenotare e/o comunicare.
Ho aperto un sito nuovo, ci stiamo lavorando. Se siete curiosi, c’è uno scheletro online. Trovate in link in descrizione al profilo 🫠
Ai ragazzi e genitori, tra le tante cose, parlo molto anche dell’immagine virtuale: coerenza, dilatazione del tempo, accessibilità diffusa. Sento che questo mio mettere ordine, dà serenità sia a me che alle persone che mi cercano.

È arrivato un libro in prima edizione che desideravo da tantissimo! Come vi raccontavo nelle storie, mi piace collezionare, soprattutto libri.

C’è una foto nel mezzo, un promemoria. Per ricordarmi nell’oceano di cose da fare e nella corsa del tempo, di ritagliarmi il tempo per fare cose belle❤️

Settimana 4/52 🗓️La settimana scorsa ho visitato per la prima volta il  di Torino. Ho visto tante cose del mio colore pr...
29/01/2024

Settimana 4/52 🗓️

La settimana scorsa ho visitato per la prima volta il di Torino. Ho visto tante cose del mio colore preferito, imparato a scrivere il mio nome con i geroglifici e ascoltato a lungo parlare del mio periodo storico preferito.

Ho incontrato tantissimi ragazzi, in queste settimane sulla prevenzione alle dipendenze e la gestione dell’ansia, che è diventato un tema forte anche per i giovani e giovanissimi.

Ho programmato tanti incontri per l’educazione sessuale in diverse scuole superiori di Vicenza e provincia, che bello!

Domenica c’è stata la scuola di psicoterapia, che mi sta dando l’opportunità di scoprire e sperimentare.

Ho recuperato qualche foto tra un paziente e l’altro, seduta tra le quattro mura che continuano ad accogliere vite.

Dalla settimana scorsa mi rimane il sorriso delle persone che ho incontrato e il tempo che mi sono dedicata tra la storia egizia.

Mi piace riassumere le settimane che passano.

Ieri ho iniziato la scuola di psicoterapia, non è stato facile prendere questa decisione.Perché? Perché è un enorme inve...
15/01/2024

Ieri ho iniziato la scuola di psicoterapia, non è stato facile prendere questa decisione.

Perché? Perché è un enorme investimento. Di tempo, economico, di energie. Ma il mio desiderio era molto forte.

Un’altra cosa che è difficile è scegliere l’approccio. Ci sono tantissime scuole che sono sempre più specializzate. Io però ero certissima di cosa NON volevo fare, come spesso succede, e in ricerca della mia scuola!

Ho scelto la scuola di Psicoterapia Psicosintetica ed Ipnosi Ercksoniana. Parolone! Un giorno vi racconterò perché ho scelto questa scuola, ma oggi volevo fare una piccola riflessione.

Quando ai sceglie lo psicologo o lo psicoterapeuta, si sceglie una persona, un professionista, una formazione. In questo ordine preciso 😉

Questo significa che è importante informarsi: su internet spesso si trovano informazioni confuse e le parole possono significare cose che non sono. Per me, le regole fondamentali per scegliere il/la professionista sono:

1. Psicolog* è diverso da Psicoterapeuta (il o la psicolog* ha fatto i 5 anni di psicologia piu eventuali master e formazioni; psicoterapeuta ha proseguito il percorso e ha fatto 4 anni di scuola di specializzazione);
2. Ogni Psicoterapeuta ha un approccio diverso ed è una persona unica: può essere che ci vogliamo più tentativi per trovare quell* giust*;
3. Ci sono degli strumenti (come l’albo degli psicologi e psicoterapeuti dell’ordine degli psicologi della tua regione) per avere certezza che il o la professionista che hai in mente, sia qualificato.

Mi fa sorridere, perché adesso sono alla ricerca del o della mia analista per iniziare il mio percorso obbligatorio di analisi! Quindi ritrovandomi a cercare, mi sono immedesimata nella confusione che si può provare nel cercare qualcuno tra mille possibilità.

Perché il dolore per la scomparsa di Giulia, mi tocca così nel profondo?In questi giorni, mi ha sconvolta la storia di G...
18/11/2023

Perché il dolore per la scomparsa di Giulia, mi tocca così nel profondo?

In questi giorni, mi ha sconvolta la storia di Giulia. Scomparsa insieme al suo ex ragazzo quasi una settimana fa.
Se le altre, troppe, terribili, storie che ogni giorno sentiamo alla tv e leggiamo sui giornali, mi avevano fatto male, questa storia mi ha sconvolta.

Mi sono chiesta perchè. E non è per la pornografia del dolore. Non è perché è una storia, come sempre, raccontata male. Non è neppure perché c’è un sottofondo lieve di speranza. O perché infondo al mio cuore, mi sembra di sapere già la fine della storia.

Ma è perché Giulia mi assomiglia. E assomiglia a tante.

Ma, soprattutto, perché Filippo assomiglia a tantissimi ragazzi e uomini che conosco e che incontro ogni giorno.

E queste cose fanno male. E sono pensieri difficili, che possono portare con loro un senso di impotenza.

Ma io non voglio sentirmi impotente di fronte a queste sofferenze: sto dicendo a chi sto incontrando in questi giorni qualcosa che ripeto da anni, ma in questo momento con ancora più forza

Chiedete aiuto!

Se vi sentite pers*, se vi state sentendo sol*, se vi sentite esplodere.

Consigliate alle persone a cui volete bene di chiedere aiuto!

È una responsabilità condivisa anche la salute mentale!

𝘛𝘪 𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘦 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰
𝘮𝘪 𝘴𝘱𝘦𝘯𝘨𝘰 𝘱𝘰𝘤𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢
𝘦 𝘩𝘰 𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘰.
𝘔𝘪 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘦 𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘦𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦
𝘴𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘶𝘢 𝘢𝘴𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢
𝘯𝘰, è 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘥𝘪 𝘱𝘪ù:
è 𝘶𝘯 𝘨𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘧𝘪𝘴𝘴𝘢
𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘪 𝘴𝘰 𝘳𝘦𝘨𝘢𝘭𝘢𝘳𝘦.

CERCASI AAAmore.Oggi sono ritornata finalmente nelle classi, ho incontrato quaranta ragazzi di un liceo artistico della ...
05/10/2023

CERCASI AAAmore.

Oggi sono ritornata finalmente nelle classi, ho incontrato quaranta ragazzi di un liceo artistico della mia città.

Quest’anno ne incontrerò tantissimi e per me è sempre un’occasione preziosa e magica per mettermi in discussione e per imparare qualcosa di nuovo di me e degli altri.

In questi giorni con i ragazzi parliamo di relazioni. Con gli altri e con sé stessi. Oggi i ragazzi mi hanno com-mossa: hanno una profondità e un mondo interiore stupefacente che ha bisogno di trovare un adulto pronto a stare con loro lì dentro.

“Un adulto ricercatore, che ha conosciuto il vuoto della notte, del bosco oscuro: e lì, ha scelto di non abbassare lo sguardo ma di addrizzare la schiena e alzare gli occhi”.

Dove sono questi adulti ricercatori?

Dovremmo r-imparare a stare con l’altro, senza sentire il peso di risolverlo. Siamo stati abituati a pensare che chi ci ...
15/09/2023

Dovremmo r-imparare a stare con l’altro, senza sentire il peso di risolverlo.

Siamo stati abituati a pensare che chi ci parla dei propri sentimenti, delle proprie emozioni o stati d’animo sia una persona lamentosa.

Così, quando ci chiedono “come stai?” Rispondiamo con frasi di circostanza: “bene”, “abbastanza dai”, “solito”, … .

Ci ingarbugliamo nella paura di dover rispondere con delle soluzioni alle questioni di chi ci troviamo di fronte.

Mostrarsi sinceri non è lamentarsi, ma condividere e aiutare l’altro a stare nella relazione con noi.

Ed ecco così che spesso l’altro ci chiedo di starci, di essere presente, che non ha niente a che vedere con il fare.

Ho letto un libro molto bello in questi giorni, tra le pagine ho trovato una poesia che mi ha travolta.𝐶𝑖ò 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑖𝑛𝑎𝑖 𝑛...
06/09/2023

Ho letto un libro molto bello in questi giorni, tra le pagine ho trovato una poesia che mi ha travolta.

𝐶𝑖ò 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑖𝑛𝑎𝑖 𝑛𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑟𝑎
𝑐𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑖𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑛𝑜𝑡𝑡𝑒
𝑟𝑖𝑔𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜𝑠𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒
𝑚𝑎 𝑙𝑎 𝑝𝑖𝑜𝑔𝑔𝑖𝑎 𝑙𝑜 𝑑𝑖𝑠𝑡𝑟𝑢𝑠𝑠𝑒.

𝐶𝑖ò 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑖𝑛𝑎𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒
𝑔𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛ó 𝑙𝑒𝑛𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒
𝑚𝑎𝑡𝑢𝑟ó 𝑡𝑎𝑟𝑑𝑖
𝑚𝑎 𝑖𝑛 𝑏𝑒𝑛𝑒𝑑𝑒𝑡𝑡𝑎 𝑎𝑏𝑏𝑜𝑛𝑑𝑎𝑛𝑧𝑎.

E ho pensato alla parola 𝐜𝐮𝐫𝐚.
Prendersi cura è prossimità fisica ed emotiva. È accoglienza e ascolto. Sono grandi gesti o piccole carezze quotidiane: uno sguardo complice, un abbraccio silenzioso, una treccia annodata sotto l’ombra di una pineta.

Lo studio riapre dopo l’estate. Ricominciano le chiacchiere, le lacrime, i sorrisi, le storie, i silenzi, gli sguardi, l...
01/09/2023

Lo studio riapre dopo l’estate.

Ricominciano le chiacchiere, le lacrime, i sorrisi, le storie, i silenzi, gli sguardi, le risate.

Le porte si apriranno per accogliere le storie di chi, facendo sosta, vuole riposarsi per un po’.

Le porte si apriranno per accogliere corpi affaticati, menti stanche, cuori confusi.

Dalle finestre con i balconi finalmente riaperti, qualche giorno entrerà il sole, altri giorni sentiremo ticchettare la pioggia.

Lo studio riapre per essere di nuovo abitato.

Indirizzo

Via Dei Cairoli 26
Vicenza
36100

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