Dietista Natascia Dell'Agli

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Educazione alimentare per bambini ed adulti
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[sporadici sorrisi]
01/05/2025

[sporadici sorrisi]

[ripetitivo ma mai abbastanza!]La vitamina B12 è presente SOLO nei prodotti di origine animale per "contaminazione" cioè...
23/04/2025

[ripetitivo ma mai abbastanza!]

La vitamina B12 è presente SOLO nei prodotti di origine animale per "contaminazione" cioè per ingestione di alimenti (vegetali) contaminati oppure grazie alla produzione da parte di specifici microrganismi nel tenue dell’animale.
Ne sono invece privi gli alimenti di origine vegetale…o meglio anche questi potrebbero essere contaminati, ma non è proprio il massimo consumare verdura "sporca".
E se alcuni la contengono (es. bevande vegetali) è perché è stata addizionata.

Quindi chi segue un alimentazione a base vegetale DEVE integrare.
Se non vi è carenza, l'integrazione va fatta con dose di mantenimento proprio per scongiurarla.

Cosa si intende per dose di mantenimento?
La dose di mantenimento, da fare sempre e non a cicli come spesso accade, equivale a:
⭐ 3 assunzioni giornaliere da 2 mcg ciascuna da varie fonti alimentari (prodotti fortificati) o da integratore.
Questa è la modalità più fisiologica, ma prendere 2 mcg a pasto vuol dire intanto ricordarsene (ed è fattibilissimo eh), ma se da alimenti fortificati, vuol dire fare anche un ampio uso di prodotti processati.

⭐ non meno di 50 mcg, in unica assunzione giornaliera, da un integratore, in compresse sublinguali o masticabili

⭐ non meno di 1.000 mcg, in due assunzioni distinte settimanali, da integratore (preferibilmente sublinguale)

Per i/le bambin* invece i dosaggi variano in base all'età:
⭐6 mesi-3 anni: 5 mcg al giorno oppure 1 mcg per 2 volte al giorno.
⭐4-10 anni: 25 mcg al giorno oppure 2 mcg per 2 volte al giorno.
Dagli 11 anni: stessi dosaggi dell'adulto.

L'integrazione va fatta sempre e non a cicli (cioè la sospendo perché adesso i valori sono a posto per poi riandare in carenza e riprenderla 😔)

Attenzione: alcune leggende metropolitane vorrebbero che alghe, lieviti e funghi siano una fonte di B12. Questi prodotti contengono analoghi della vitamina che però non hanno attività biologica e potrebbero addirittura interferire con l’assorbimento della cobalamina!
Ed il lievito alimentare, per quanto buono sia, mi spiace ma non basta.

Morale: va integrata! L'ho già detto? Sempre. Perché le conseguenze di una carenza di B12 non sono da prendere alla leggera

Marzo è il mese dedicato alla consapevolezza sull'endometriosi, ma anche quello dedicato al rene. Quindi mi sono riprome...
02/03/2025

Marzo è il mese dedicato alla consapevolezza sull'endometriosi, ma anche quello dedicato al rene.

Quindi mi sono ripromessa di fare almeno un paio di contenuti, ma nel dubbio su dove partire rischiavo (anzi rischio) di non fare nulla.

La prima cosa che però mi è venuta in mente e che accomuna le due tematiche, relativamente all'alimentazione, sono le più o meno fantasiose teorie e indicazioni che si leggono in giro. O meglio, il punto di contatto sono le innumerevoli presunte limitazioni dietetiche che vengono divulgate.

Sul discorso renale va un po' meglio, sarà che è un po' un argomento di nicchia e fortunatamente (a questo punto) è una tematica che rimane più o meno rintanata in ambito ospedaliero, ma anche qui c'è molta disinformazione dovuta prevalentemente ad una fossilizzazione sulle indicazioni che venivano date negli anni 90 (tipo "legumi no assolutamente" mentre adesso sappiamo che i legumi sono utilissimi sia in prevenzione che nelle diete conservative).

Sull'endometriosi un disastro. DI.SA.STRO. Togli questo, togli quello, evita questo, mangia assolutamente quest'altro. Ognuno ha la sua (anche se il divieto di glutine a quanto pare è onnipresente). Sembra quasi che più roba si indichi di eliminare e più la "terapia dietetica" - tra molte virgolette - sia efficace.

Queste limitazioni, senza cognizione di causa, sono davvero utili? Domanda retorica e risposta scontata: no. Ci danno semplicemente l'idea di "fare qualcosa", magari confermano nostre convinzioni, ma il più delle volte fanno più danni che altro.

Ah, la dieta per l'endometriosi non esiste.

[fonte: Barnivore. Quindi non prendetevela con me]
16/02/2025

[fonte: Barnivore. Quindi non prendetevela con me]

[necessaria anche questa]
13/02/2025

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[mmmm no]
13/02/2025

[mmmm no]

[ripropongo perché ormai piena rasa di sta storia dei legumi] Allora sta roba l'ho riesumata esattamente da un post del ...
06/02/2025

[ripropongo perché ormai piena rasa di sta storia dei legumi]

Allora sta roba l'ho riesumata esattamente da un post del 30 settembre 2023. Ci stiamo a rendere conto che ne stiamo ancora parlando?

In questi giorni il putiferio per sta roba dei legumi, sia per le informazioni (sbagliate) che vengono date, ma soprattutto da chi.

Qua ormai sembra che chiunque mangi abbia delle competenze in ambito alimentare/nutrizionale, vorrei vedere se si facesse lo stesso discorso con altre discipline.

Stiamo veramente giocando a chi la spara più grossa.
Più cose complicate e "che vanno contro il sistemaaaahhhhh" vengono dette e piu credibilità si acquista.

Raga, lasciate perdere gli abusivi.
Lasciate perdere quelle persone che si fregiano di titoli inventati, che non esistono.
Lasciate perdere anche i professionisti che sparano minchiate.

[ehi ehi ehi nessuna polemica, giuro, ma una constatazione] Premessa: ovviamente per mangiare più vegetale non intendo d...
03/02/2025

[ehi ehi ehi nessuna polemica, giuro, ma una constatazione]

Premessa: ovviamente per mangiare più vegetale non intendo diventare vegan*, cioè potrebbe anche essere, ma parliamo principalmente di iniziare a mangiare più "a base vegetale".

Qual è il problema? Che da un po' di tempo a questa parte, magari è una mia percezione, sembra che mangiare più vegetale sia diventato complicatissimo: e i legumi in scatola no, e la soia oddddio che angoscia, e il tofu se non ti piace è perché non ti applichi in cucina, e "perché dovete dare nomi di cibo vero a cibo finto", e i prodotti vegan sono ultra processati gnegnegne.
Insomma non va bene niente.

Quindi abbassiamo un attimo le aspettative.
Per iniziare a "mangiare più vegetale" c'è un primo grande passo da fare, che non dico io, ma le linee guida (non solo italiane): introdurre più legumi a settimana, almeno 3 volte. Adesso non voglio esagerare con un "tutti i giorni" ma iniziamo da 3.

E vanno benissimo i legumi in scatola (mi autocito: la vita è troppo breve per mettere in ammollo i legumi) ben sciacquati così ci togliamo pure le rotture di scatole del sale.
Ci sono mille modi per preparare i legumi, anche rispettando le famigerate tradizzzzzzioni (semicit.), non bisogna fare per forza ricette con tremila ingredienti che non si sa nemmeno dove comprarli.

Aprite quelle scatolette di legumi!
(Per scatoletta intendo legime precotto, va bene anche il vetro o tetrapak eh)

[Con le mie consute puntualità e tempestività ecco il post sul Veganuary. Finito ieri] Allora pensavo di trovarmi di fro...
01/02/2025

[Con le mie consute puntualità e tempestività ecco il post sul Veganuary. Finito ieri]

Allora pensavo di trovarmi di fronte ad un altro tipo di ricerca, ma a dire il vero questa è stata più interessante perché ha usato il Veganuary per indagare se il disgusto verso la carne segue una delle due teorie finora postulate:
* Il disgusto per il consumo carne si sviluppa dopo una transizione al vegetarianismo, potenzialmente tramite il processo di moralizzazione (situazione più comune)
* il disgusto avvia l'evitamento della carne.

Nessuna ricerca aveva esaminato se l'astensione temporanea dalla carne possa portare ad aumenti del disgusto per la carne, quindi gli autori hanno "preso" 40 persone che consumavano carne e le hanno esaminate (con una serie di test di cui non ho capito nulla) prima e dopo aver tentato una dieta senza carne per 1 mese, partecipando al Veganuary.

La maggior parte dei partecipanti ha effettivamente smesso di mangiare carne durante questo periodo, ed in seguito sono aumentati i livelli di disgusto verso la carne: più le persone riducevano la loro assunzione di carne rispetto alla loro assunzione basale più crescevano i loro sentimenti di disgusto verso la carne, però lo sviluppo già dopo un mese potrebbe applicarsi solo a persone che sono già motivate a ridurne il consumo.

Fonte: The relationship between meat disgust and meat avoidance—A chicken-and-egg problem

[ripropongo, perché sentir parlare professionistə sanitariə e della nutrizione usando una determinata terminologia mi fa...
26/01/2025

[ripropongo, perché sentir parlare professionistə sanitariə e della nutrizione usando una determinata terminologia mi fa partire l'embolo, perché poi diventa uso condiviso, accettato e legittimato ragionare in termini di nutrienti e non di alimenti]

Abbiamo una ampia varietà di alimenti, non sono tutti uguali, per caratteristiche, composizione, gusto o per quello che ci evocano ed è molto riduttivo, oltre che deleterio, distinguerli in sole tre categorie: carboidrati, proteine e grassi.

Al massimo sono fonti di. O fonti prevalenti di.

Pasta, pane, riso non carboidrati.
HANNO carboidrati. Prevalentemente. Ma anche proteine, fibre, una piccola quota di grassi.

Non mangiamo molecole scomposte e isolate.
Anche quando parliamo dell'olio che è composto da grassi al 99%, c'è un 1% di altro.
Altro che lo distingue da un altro grasso. Esempio l'avocado che lo consideriamo grasso ma alla fine nasce frutto.

È vero che sono distinti in categorie e le categorie da un lato ci servono.
Se consideriamo il punto di vista proteico, l'accorpamento ci serve per variare le fonti e sapere come.
Ma parlare solo di proteine è molto riduttivo.
La carne non è solo proteine, il pesce non è solo proteine, i formaggi men che meno.
Se fosse cosí, se fossero tutti uguali, non avremmo raccomandazioni di frequenza e consumo.
E poi ci sono i legumi, che in base all'estro del nutrizionista di turno sono carboidrati o proteine.
(A titolo informativo, sono un sostituito dei secondi piatti)

Morale: riniziamo a pensare al cibo come cibo. Come un'ampia gamma di alimenti che consumiamo non perché ci servono tot grammi di...
Riniziamo a pensare al cibo come qualcosa per cui non è necessario stare lì a fare complicatissimi conti matematici.
E ogni tanto pensiamo a cosa abbiamo voglia di mangiare, perché dire ho "ho voglia di carboidrati" non vuole dire niente. Perché è molto diverso pensare di volere un bel piatto di pasta o una fetta di pizza rispetto ad un piatto di quinoa (non sto schifando la quinoa eh, ma me la immagino meno desiderabile rispetto alla pasta, poi sò gusti)

[E quest'anno sono 10] Si scherza eh. Felice come il primo giorno. Forse anche di più.
07/01/2025

[E quest'anno sono 10]

Si scherza eh. Felice come il primo giorno. Forse anche di più.

[slide 1. da leggere con aria rassegnata.] Ulteriori precisazioni: Sul punto 1 possiamo distinguere una abbuffata oggett...
16/12/2024

[slide 1. da leggere con aria rassegnata.]

Ulteriori precisazioni: Sul punto 1 possiamo distinguere una abbuffata oggettiva (quantità oggettivamente elevata) o soggettiva, cioè un quantità percepita come tale.
Percepita perché magari si hanno determinati paletti e restrizioni per cui si ha la sensazione di aver mangiato troppo anche se si tratta di "solo" 2 biscotti. Ma la sensazione di perdita di controllo sul cibo, sul comportamento, sull'atto del mangiare è sempre presente.
Così come il disagio successivo, fisico ed emotivo.

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Vicenza
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