26/10/2025
🕊️ La posizione più difficile secondo B.K.S. Iyengar
Non è Sirsasana.
Non è una torsione né un equilibrio.
È Śavāsana, la posizione del ca****re.
Là dove tutto si ferma,
dove non c’è più nulla da mostrare, da correggere, da ottenere.
Solo il respiro che si affina,
il corpo che si consegna,
la mente che finalmente tace.
È qui che l’ego si arrende.
Che smette di voler dirigere, di difendersi, di controllare.
E in quell’arrendersi si apre un varco di pace.
Iyengar diceva:
“In Śavāsana il sādhaka impara a morire, così che possa vivere pienamente.”
Morire — non nel corpo, ma nell’orgoglio, nel voler fare, nel voler essere qualcuno.
È la resa che purifica, la resa che libera.
E quando tutto si quieta,
emerge ciò che è:
il fondo silenzioso dell’essere,
quella presenza viva che non ha nome,
che semplicemente è.
Per me, Śavāsana è questo:
un atto d’amore e di fiducia,
un mormorio del cuore che sussurra:
E sia fatta la Tua volontà.
Il gesto più semplice e il più sacro.
Īśvara Praṇidhāna.
L’abbandono consapevole all’intelligenza della Vita.
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