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Notizie di Psicologia Pagina con notizie di Psicologia curata dal Dottor Leandro Cavaliere - Psicologo in Napoli e Salerno

CORRELAZIONI TRA DEPRESSIONE ED ASSUNZIONE DI ALCOL E PSICOFARMACI SSRIL’assunzione di alcool ha una forte correlazione ...
13/02/2025

CORRELAZIONI TRA DEPRESSIONE ED ASSUNZIONE DI ALCOL E PSICOFARMACI SSRI
L’assunzione di alcool ha una forte correlazione con la depressione e può interferire significativamente con i farmaci SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). Ecco le principali interazioni:

1. Alcool e Depressione
L’alcool è un depressogeno, cioè può peggiorare i sintomi depressivi a lungo termine.
Anche se inizialmente può dare un senso di rilassamento, l’uso cronico può abbassare i livelli di serotonina e altre sostanze neurochimiche legate al benessere.
Il consumo eccessivo di alcool è spesso associato a disturbi depressivi e aumenta il rischio di suicidio.

2. Alcool e SSRI
L’uso di alcool insieme agli SSRI è sconsigliato per diversi motivi:

Riduzione dell’efficacia degli SSRI: l’alcool può contrastare l’azione degli SSRI, rendendoli meno efficaci nel trattamento della depressione.

Aumento degli effetti collaterali: può amplificare gli effetti indesiderati degli SSRI, come sonnolenza, vertigini, difficoltà di concentrazione e alterazioni del giudizio.

Rischio di sedazione e perdita di controllo: la combinazione può aumentare la sedazione e il rischio di incidenti.

Potenziale aumento del rischio di pensieri suicidari: sia l’alcool che la depressione possono essere fattori di rischio per il suicidio, e la loro interazione potrebbe peggiorare la situazione.

3. Cosa fare?
Limitare o evitare il consumo di alcool se si stanno assumendo SSRI.

Consultare un medico prima di assumere alcool per valutare i rischi specifici in base alla propria condizione e alla terapia seguita.

Monitorare gli effetti sul proprio umore e sul funzionamento cognitivo nel caso di assunzione accidentale di alcool.

L’associazione tra alcool, depressione e SSRI è complessa e rischiosa, quindi è importante prestare attenzione e seguire le indicazioni mediche.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

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CORRELAZIONI TRA DCA E DOC Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e i disturbi del comportamento alimentare (DCA), come ...
07/02/2025

CORRELAZIONI TRA DCA E DOC
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e i disturbi del comportamento alimentare (DCA), come anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata, presentano numerose correlazioni a livello psicologico, comportamentale e neurobiologico. Le principali connessioni tra i due disturbi includono:

1. Sintomi ossessivo-compulsivi nei DCA

➡️Molte persone con anoressia nervosa, in particolare nel sottotipo restrittivo, mostrano pensieri ossessivi legati al cibo, al peso e alla forma corporea, così come rituali alimentari rigidi (es. contare le calorie, mangiare solo certi alimenti, pesarsi ripetutamente).

➡️Anche nella bulimia nervosa, possono essere presenti rituali compulsivi, come il bisogno di abbuffarsi e poi compensare con vomito autoindotto o esercizio fisico eccessivo.

2. Meccanismi di controllo e rigidità cognitiva

➡️Sia nel DOC che nei DCA si osserva un'elevata perfezionismo patologico e un forte bisogno di controllo.

➡️Le persone con DOC tendono a temere la perdita di controllo sui loro pensieri e azioni, mentre chi soffre di DCA spesso teme la perdita di controllo sul proprio corpo e sulla propria alimentazione.

3. Ansia e regolazione emotiva

➡️Entrambi i disturbi sono associati a livelli elevati di ansia.

➡️Il DOC è caratterizzato da ossessioni che generano ansia e compulsioni per ridurla.

➡️Nei DCA, il controllo del cibo e del corpo può servire come strategia di gestione dell’ansia, riducendo temporaneamente il disagio emotivo.

4. Neurobiologia e genetica condivisa

Studi di neuroimaging hanno mostrato anomalie simili nei circuiti cortico-striato-talamo-corticali, implicati nel controllo dei comportamenti ripetitivi e compulsivi.

Vi è anche una predisposizione genetica comune, con parenti di primo grado delle persone con DOC che presentano un rischio aumentato di sviluppare DCA e viceversa.

5. Comorbilità frequente

Il DOC e i DCA spesso coesistono nella stessa persona. Alcuni studi suggeriscono che fino al 25-69% delle persone con anoressia abbia anche sintomi ossessivo-compulsivi.

Alcuni sottotipi di DOC, come il DOC da contaminazione e il DOC da simmetria/perfezionismo, sono particolarmente associati ai DCA.

6. Trattamenti sovrapponibili

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è efficace in entrambi i disturbi, aiutando a modificare i pensieri ossessivi e i comportamenti compulsivi.

Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), come la fluoxetina, vengono utilizzati sia nel DOC che nella bulimia nervosa per ridurre i sintomi compulsivi e le abbuffate.

Conclusione
Il DOC e i DCA condividono numerosi aspetti psicologici e neurobiologici, caratterizzati da ossessioni, compulsioni e ansia elevata. La loro comorbilità suggerisce che potrebbero rappresentare manifestazioni diverse di uno spettro comune di disturbi ossessivo-compulsivi. Un trattamento mirato a ridurre sia l’ansia che i comportamenti compulsivi può essere utile per affrontare entrambi i disturbi in modo efficace.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

ANORESSIA O DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO ?Capire se un comportamento anoressico rappresenta una patologia a sé stante (...
07/02/2025

ANORESSIA O DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO ?
Capire se un comportamento anoressico rappresenta una patologia a sé stante (ovvero un disturbo del comportamento alimentare primario) o se rientra in uno spettro di disturbi ossessivo-compulsivi (DOC) richiede un'analisi approfondita di diversi aspetti clinici. Ecco alcuni criteri chiave per differenziare le due condizioni:

1. Focus principale delle ossessioni e compulsioni

➡️Anoressia nervosa primaria: il pensiero ossessivo è incentrato quasi esclusivamente sul peso, la forma corporea e il controllo dell’alimentazione. Le compulsioni sono legate a comportamenti alimentari rigidi (evitamento del cibo, conteggio calorico, esercizio eccessivo).

➡️DOC con sintomi anoressici: le ossessioni sono più generalizzate e possono riguardare pulizia, ordine, simmetria, paura della contaminazione, sensazione di "impurità" che si estende oltre il cibo. Il controllo dell’alimentazione può essere solo una delle manifestazioni del disturbo.

2. Motivazione del comportamento restrittivo

➡️Anoressia primaria: la restrizione alimentare è egosintonica (il paziente è convinto che sia giusta e necessaria per il proprio ideale di magrezza). C’è un’intensa paura di ingrassare e un’immagine corporea distorta.

➡️DOC con restrizione alimentare: il comportamento restrittivo è egodistonico (il paziente lo vive come fastidioso o illogico, ma si sente costretto a seguirlo per ridurre l’ansia). Ad esempio, una persona con DOC potrebbe evitare certi cibi perché teme di essere contaminata, non perché vuole dimagrire.

3. Presenza di altri sintomi ossessivo-compulsivi

➡️Anoressia primaria: possono esserci rituali legati al cibo (mangiare in un certo ordine, tagliare il cibo in pezzi piccoli), ma raramente si estendono ad altre aree della vita.

➡️DOC con sintomi anoressici: ci sono ossessioni e compulsioni multiple, come lavarsi le mani ripetutamente, controllare gli oggetti, contare numeri specifici, ecc. Il disturbo non è limitato al cibo e alla forma corporea.

4. Risposta ai trattamenti

➡️Anoressia primaria: risponde meglio a trattamenti specifici per i disturbi alimentari (terapia cognitivo-comportamentale per DCA, nutrizione assistita).

➡️DOC con restrizione alimentare: risponde meglio a terapie specifiche per il DOC, come la terapia cognitivo-comportamentale con esposizione e prevenzione della risposta (ERP) e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).

5. Decorso e sviluppo del disturbo

➡️Anoressia primaria: spesso inizia nell’adolescenza, con un focus immediato sul controllo del peso. Può evolvere in bulimia o in una cronicizzazione della restrizione.

➡️DOC con sintomi anoressici: può emergere in qualsiasi età, spesso in persone con una storia pregressa di DOC. Il comportamento alimentare può cambiare nel tempo e non essere stabile.

Quando i due disturbi coesistono?

In alcuni casi, l’anoressia e il DOC possono coesistere, rendendo la diagnosi più complessa. Ad esempio, una persona può soffrire di anoressia ma avere anche rituali compulsivi non legati al cibo, come lavarsi ripetutamente le mani per paura di contaminazione.

Se il comportamento alimentare è parte di un quadro ossessivo più ampio, si parla di DOC con sintomi alimentari. Se invece l’ossessione per il peso e la forma corporea è predominante, è più probabile che si tratti di anoressia nervosa.

Conclusione
Per distinguere tra anoressia e DOC con restrizione alimentare è fondamentale considerare:
✔ Il focus delle ossessioni (solo sul peso o più generalizzate)
✔ La motivazione del comportamento (dimagrimento o riduzione dell’ansia)
✔ La presenza di altri sintomi ossessivo-compulsivi
✔ La risposta ai trattamenti
✔ Il decorso del disturbo
Una valutazione clinica approfondita da parte di uno psicologo o psichiatra è essenziale per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

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12/09/2024

UN PERCORSO PSICOTERAPEUTICO PER SUPERARE UN AMORE NON CORRISPOSTO
Superare un amore non corrisposto è una sfida emotiva significativa, e un percorso di psicoterapia può essere di grande aiuto per affrontare questo tipo di dolore. Ecco un possibile percorso terapeutico strutturato in diverse fasi:

✅1. Accettazione e consapevolezza
– Esplorazione delle emozioni: In questa fase, il terapeuta ti aiuta a riconoscere e dare un nome alle emozioni che stai provando (tristezza, rabbia, frustrazione, senso di abbandono). L’obiettivo è prendere consapevolezza del tuo stato emotivo senza giudizio.
– Accettazione della realtà: Lavorare sull’accettazione della situazione è essenziale. Il terapeuta ti guiderà nel riconoscere che l’amore non corrisposto è una realtà e che non può essere cambiato. Questo può includere il lavoro su pensieri distorti o idealizzazioni dell’altra persona.

✅2. Elaborazione del lutto
– Lutto per l’amore non realizzato: Superare un amore non corrisposto è simile a elaborare un lutto. Il terapeuta ti aiuterà a processare il dolore della perdita, comprendendo che stai dicendo addio a un sogno e a una speranza, non solo a una persona.
– Espressione delle emozioni: Il terapeuta potrebbe incoraggiarti a esprimere le tue emozioni attraverso diverse modalità, come il diario, l’arte o la terapia di gruppo, per elaborare meglio il lutto.

✅3. Ricostruzione dell’autostima
– Valutazione del sé: È comune che un amore non corrisposto faccia emergere dubbi sulla propria autostima. La terapia si concentrerà sul rafforzamento dell’immagine di sé, lavorando su pensieri negativi e sviluppando un atteggiamento più compassionevole verso te stesso.
– Riconoscere il proprio valore: Attraverso varie tecniche terapeutiche, il terapeuta ti aiuterà a riscoprire le tue qualità e a riconoscere il tuo valore indipendentemente dalla relazione.

✅4. Riorientamento verso il futuro
– Costruzione di nuovi obiettivi: Una volta che il dolore è stato elaborato, il terapeuta ti guiderà nella costruzione di nuovi obiettivi di vita, focalizzandosi su aspetti che ti portano gioia e soddisfazione, come interessi personali, hobby, relazioni con amici e famiglia.
– Apertura a nuove relazioni: Parte del percorso include imparare a riaprirsi all’amore e alle relazioni, con una maggiore consapevolezza dei propri bisogni e confini emotivi.

✅5. Prevenzione delle ricadute
– Sviluppo di strategie di coping: Per evitare ricadute nel pensiero ossessivo o nella sofferenza, il terapeuta ti aiuterà a sviluppare strategie di coping che ti permettano di gestire i momenti di nostalgia o difficoltà emotiva.
– Supporto continuativo: In alcuni casi, un supporto terapeutico continuativo o periodico può essere utile per monitorare i progressi e affrontare eventuali difficoltà che potrebbero emergere in futuro.

✅6. Conclusione e autonomia
– Valutazione dei progressi: Verso la fine del percorso, il terapeuta e il paziente valuteranno insieme i progressi fatti, identificando i cambiamenti positivi e consolidando le nuove competenze acquisite.
– Autonomia emotiva: L’obiettivo finale è che tu possa sentirti più autonomo e sicuro nel gestire le tue emozioni e nel coltivare relazioni sane e soddisfacenti.

Questo percorso è personalizzabile e può essere adattato alle esigenze specifiche di ciascun individuo. L’importante è essere pazienti con sé stessi e aperti al processo di guarigione.

Questo percorso è possibile effettuarlo in presenza presso gli studi del Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta in Milano, Roma e Salerno o online tramite sedute in Videochiamata.

➡️Per info 3208573502 o email dotcavaliere@gmail.com

Interessante e significativo percorso psicoterapeutico 💯
21/08/2024

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Superare un amore non corrisposto è una sfida emotiva significativa, e un percorso di psicoterapia può essere di grande aiuto per affrontare questo tipo di dolore. Ecco un possibile percorso terapeutico strutturato in diverse fasi: ✅1. Accettazione e consapevolezza - Esplorazione delle emozioni:

Percorso di Psicoterapia mirato al superamento della Dipendenza Affettiva
09/08/2024

Percorso di Psicoterapia mirato al superamento della Dipendenza Affettiva

Superare la dipendenza affettiva è un percorso complesso e richiede un approccio terapeutico strutturato e personalizzato. Di seguito è delineato un possibile percorso psicoterapeutico, da me proposto , suddiviso in vari step: ✅1. Valutazione Iniziale - Anamnesi: Raccolta della storia persona

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