Marco Tavella Massoterapista Vigevano

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Vespa 125 Lego…come tornare bambini
01/01/2023

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29/10/2022

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Mancano solo 2 giorni all’apertura della nuova area!Promozioni esclusive per chi partecipa all’inaugurazione!!! 💣💣💣     ...
13/10/2022

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12/10/2022

Trattamento delle patologie muscolo-scheletriche con ERGON IASTM Technique
09/10/2021

Trattamento delle patologie muscolo-scheletriche con ERGON IASTM Technique

Ecco a voi le evidenze scientifiche
14/07/2021

Ecco a voi le evidenze scientifiche

VACCINO BENE COMUNE

Team PDO

A tutti quelli che “il vaccino è una questione individuale, perchè non ferma il contagio”…
A tutti quelli che “il vaccino lo faccia solo chi rischia di morire”…
A tutti quelli che “tanto le linee guida non cambiano, lo dice ISS”…
A tutti quelli che continuano a non voler vedere le cose come stanno…
Tutti noi di Pillole di Ottimismo, vogliamo dire che:
👉 i vaccini sono estremamente efficaci nel prevenire le forme gravi di malattia
👉 i vaccini hanno un’ottima efficacia nella prevenzione dell’infezione
👉 i vaccini riducono la circolazione virale.

E sono mesi che lo ripetiamo

💊💊💊

Tra i commentatori della pandemia ci sono state moltissime voci, talvolta in contrapposizione tra loro. Adesso però, dopo un anno e mezzo, crediamo sia venuto il momento di iniziare a fare dei distinguo tra quelle voci.

Senza tornare a fomentare schieramenti che abbiamo sempre cercato di evitare allontanandoci in modo equidistante tra chiusuristi, oltranzisti e riduzionisti -se non veri e propri negazionisti-, ci sembra venuto il momento di qualche bilancio, partendo dall’ultima e più rilevante questione che da aprile ci siamo più e più volte trovati a difendere e cioè la necessità di vaccinare la maggioranza delle persone idonee a ricevere il vaccino, senza limitare la vaccinazione ad alcune fasce di popolazione ritenute più a rischio di mortalità.

Qualche esempio qui :
5 aprile
https://www.facebook.com/pillolediottimismo/posts/305125787894566/
8 aprile
https://www.facebook.com/pillolediottimismo/photos/a.126946209045859/307190084354803/?type=3
11 aprile 2021
https://m.facebook.com/pillolediottimismo/photos/a.126946209045859/309223190818159/?type=3&source=57
18 aprile 2021
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=314051047002040&id=107912280949252
24 maggio 2021
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=338139911259820&id=107912280949252

Alle numerose evidenze sempre rigorosamente citate a supporto di ogni post che abbiamo pubblicato su questo tema e che continuano ad accumularsi giornalmente confermando come il risultato della vaccinazione non si limiti alla sola riduzione della malattia grave, come inizialmente molti si sono affannati a dire, abbiamo numerose volte sentito ribattere che i vaccini non impediscono la positività, non sono sterilizzanti e per questo non vi è nessuna ragione per vaccinare chi ha un rischio di mortalità basso o assente e che in buona sostanza il vaccino è un atto individuale da limitare a chi -per fattori di rischio- ne ha un vantaggio personale evidente. E poi, se le linee guida dell’ISS in sostanza non cambiano tra vaccinati e non vaccinati, allora cosa ci vacciniamo a fare?

💡 Finalmente sono arrivati anche i dati italiani, comunicati della conferenza stampa del Ministero della Salute di venerdì 12 luglio ultimo scorso, che riportiamo integralmente:

"CS N°36/2021 - Covid-19: il vaccino protegge da infezioni, ricoveri e decessi fino al 100%

ISS, 9 luglio 2021

Il vaccino contro il Covid-19, se si sono completate le dosi previste, è efficace circa all’80% nel proteggere dall’infezione, e fino al 100% dagli effetti più gravi della malattia, per tutte le fasce di età. Lo dimostrano i dati elaborati dall’Istituto Superiore di Sanità provenienti dall’anagrafe nazionale vaccini (AVM) e dalla sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus SARS-CoV-2 relativi al periodo tra il 21 giugno e il 4 luglio.

Nell’elaborazione è stato esaminato lo status vaccinale di infetti, ricoverati e deceduti per Sars-Cov-2, e l’efficacia vaccinale è stata calcolata separatamente per quattro fasce di età, 12-39, 40-59, 60-79 e over 80.

Per quanto riguarda l’infezione il ciclo completo di vaccinazioni ha un’efficacia tra il 79,8% e l’81,5%, a seconda della fascia d’età.
Per i ricoveri ordinari l’efficacia varia dal 91,0% al 97,4% con il valore più alto nella fascia 40-59 anni.
Per i ricoveri in terapia intensiva l’efficacia è del 100% nelle due fasce più giovani (cioè non si è verificato nessun ricovero in terapia intensiva nei vaccinati nel periodo considerato) e scende leggermente al 96,9% negli over 80.
Per quanto riguarda i decessi l’efficacia è di nuovo del 100% nelle due fasce più giovani, mentre scende al 98,7% in quella 60-79 (2 decessi tra i vaccinati contro i 78 dei non vaccinati) e al 97,2% negli over 80 (15 decessi nei vaccinati e 62 nei non vaccinati."

https://www.iss.it/comunicati-stampa/-/asset_publisher/fjTKmjJgSgdK/content/id/5790936?_com_liferay_asset_publisher_web_portlet_AssetPublisherPortlet_INSTANCE_fjTKmjJgSgdK_redirect=https%3A%2F%2Fwww.iss.it%2Fcomunicati-stampa%3Fp_p_id%3Dcom_liferay_asset_publisher_web_portlet_AssetPublisherPortlet_INSTANCE_fjTKmjJgSgdK%26p_p_lifecycle%3D0%26p_p_state%3Dnormal%26p_p_mode%3Dview%26_com_liferay_asset_publisher_web_portlet_AssetPublisherPortlet_INSTANCE_fjTKmjJgSgdK_cur%3D0%26p_r_p_resetCur%3Dfalse%26_com_liferay_asset_publisher_web_portlet_AssetPublisherPortlet_INSTANCE_fjTKmjJgSgdK_assetEntryId%3D5790936

Non possiamo quindi che concordare con il commento rilasciato dal Prof. Brusaferro a questi dati italiani: “Questi dati, che confermano quelli di diversi studi internazionali, evidenziano che i vaccini di cui disponiamo sono estremamente efficaci nel prevenire le forme gravi della malattia, se viene completato il ciclo vaccinale, mentre hanno una buona efficacia nella prevenzione delle infezioni”.

Quindi il vaccino non è un’azione individuale che si esegue per proteggere solamente se stessi. Il vaccino va inteso come una meravigliosa possibilità offerta dalla ricerca biomedica che non soltanto promette di proteggerci dalla malattia, ma è in grado di ridurre significativamente la circolazione del virus, tutelando in questo modo anche chi non può vaccinarsi o chi, pur vaccinandosi, ha una risposta inferiore agli altri e sviluppa una minore protezione. Il vaccino è quindi un “bene comune”, perché chi si vaccina pensa non solo a se stesso, ma contribuisce a tutelare i suoi cari e l’intera comunità.

È finalmente venuto il momento di riconoscere ai vaccinati le doverose prerogative che da mesi suggeriamo di assegnare, che si riassumono nel messaggio semplice e diretto che ne da il CDC - USA : “sei vaccinato? Puoi tornare a tutte le attività che svolgevi prima della pandemia”. Non si tratta di discriminare cittadini di serie A e cittadini di serie B (locuzione ad effetto tanto cara ai no-vax o agli scettici), ma di prendere oggettivamente atto che il completamento del ciclo vaccinale ha effetti concreti e tangibili che consentono, ben lungi da rappresentare un “premio per i più bravi” il riconoscimento di prerogative dettate dal livello di sicurezza (o se si preferisce di rischio) raggiunto.
Resistono ancora gli irriducibili che non vogliono vaccinarsi, restii a comprendere l’effettiva portata dei benefici della vaccinazione e orientati unicamente in ottica individuale (“tanto io sto attento” oppure “tanto se me lo prendo lo prendo in forma lieve e in ospedale non ci finisco” oppure “io mi curo a casa” oppure “tanto è un'influenza senza conseguenze”).
Trattasi, appunto, di scelte unicamente individuali, avulse dal contesto sociale nel quale viviamo e del quale anche ci avvaliamo, che tuttavia hanno un impatto rilevante sull’intera comunità, sul SSN di cui tutti indistintamente usufruiamo, sui nostri cari, sui nostri amici, sui nostri concittadini.
Così recita l’art. 2 della nostra Costituzione: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”: i diritti sono inviolabili e i doveri INDEROGABILI.
Significa che la Carta Costituzionale - oltre ad attribuirci diritti e libertà, richiede a ciascun cittadino di fare la propria parte.

17/03/2021

LA SOSPENSIONE IN VIA TEMPORANEA DEL VACCINO ASTRAZENECA

di Aldo Manzin
(condividiamo qui l’intervista di Annalisa Cangemi - Fanpage.it)

❓Professore, secondo lei è stata giusta la sospensione a scopo precauzionale della somministrazione del vaccino AstraZeneca in Italia?

🔹La sospensione dell'Aifa è un atto dovuto, forse eccessivo, ma non equivale a una bocciatura. È un alert, dopo che si sono verificati eventi avversi di una certa rilevanza. È stato giusto sospendere momentaneamente, in attesa che l'Ema dia un parere tecnico. Gli eventi avversi non sono affatto inaspettati, però si è dato immediatamente un risalto mediatico a fenomeni che diventano ovviamente più numerosi man mano che cresce il numero dei vaccinati. Mi aspetto che dopo un pronunciamento positivo dell'Ema si riprenda a somministrare questo vaccino. Anche se il danno ormai è stato fatto, dal punto di vista dell'immagine, dal punto di vista mediatico, perché la notizia di questi eventi sparata in prima pagina ha determinato lo scatenarsi di paure a mio avviso infondate.

❓Si sono riscontrati 37 eventi di problemi circolatori su oltre 17 milioni di dosi somministrate. Come si commenta questo dato?

🔹L’Ema ha fatto sapere che su 5 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca somministrate in Europa, i casi di trombosi sono 30. Si tratta praticamente dello 0,0006% di rischio. Sono eventi che sono stati già registrati in fase sperimentale, sia per questo vaccino sia per altri vaccini a RNA messaggero come Pfizer e Moderna, e numericamente sono di gran lunga inferiori agli eventi che normalmente avvengono nella popolazione, indipendentemente dall'utilizzo di questi vaccini. Penso agli eventi che si riscontrano per esempio con l'assunzione di contraccettivi ormonali per via orale. Di questi non si parla. Però viene fatta subito l'associazione, non dimostrata, di eventi avversi con l'utilizzo dei vaccini.

❓La normativa europea sulla farmacovigilanza richiede a tutti gli operatori sanitari e ai cittadini di segnalare qualsiasi sospetta reazione avversa. Quindi è una prassi che viene seguita normalmente. Perché in questo caso se ne sta parlando tanto?

🔹Per qualsiasi tipo di farmaco, quindi anche per il vaccino, superata la fase sperimentale clinica 3, scatta subito per un certo periodo la fase di farmacovigilanza, cioè la fase 4. In questo step, ed è un fatto assolutamente positivo perché significa che il sistema funziona, vengono segnalati tutti gli eventi avversi che si registrano dopo la somministrazione. È una procedura che avviene normalmente per ogni preparato farmacologico. Ma, attenzione, segnalazione non significa automaticamente associazione causa-effetto. Ho letto oggi il report sugli eventi avversi registrati dall'MHRA, l’Agenzia regolatrice inglese dei farmaci, corrispondente nel Regno Unito all'Aifa, sia per i vaccini Pfizer sia per AstraZeneca, ed erano segnalati casi di menarca precoce, sindrome d'affaticamento cronico, dopo appena due giorni dalla somministrazione, per assurdo anche un incidente stradale.

❓Come un incidente stradale?

🔹Viene registrato perché potenzialmente collegato alla somministrazione del vaccino, perché magari è avvenuto non appena il soggetto è uscito dal centro per la vaccinazione. Teoricamente il sinistro potrebbe essere stato causato da ipotensione. Al di là del paradosso, qualsiasi evento temporalmente conseguente alla somministrazione di un farmaco deve essere registrato. Poi però deve essere valutato criticamente e va verificato che ci sia realmente una correlazione di causa-effetto. Se, come è avvenuto in questo caso, un lotto viene associato alla comparsa di eventi avversi non osservabili in altri lotti, è normale che se ne disponga il ritiro, perché non è escluso che possano esserci anomalie, alterazioni, o qualcosa che nella filiera di produzione di questo particolare lotto non ha funzionato. È solo un'ipotesi, ma comunque impone in via cautelativa la sospensione della somministrazione. Aifa ha deciso di estendere successivamente la sospensione a tutta la produzione. Si dovrà poi confermare o smentire che c'è stata una correlazione tra vaccini ed eventi avversi. Mentre si dà per scontato che ci sia solo perché si è osservata un'associazione di tipo temporale, ed è bastato questo a far sì che i media la sbandierassero.

❓Anche per il vaccino anti-influenzale ci sono in genere segnalazioni di reazioni avverse?

🔹Certamente, la segnalazione di qualunque evento collegato temporalmente con la somministrazione del vaccino è comunque obbligatoria, all'interno di un sistema capillare serio, nell'ambito dei protocolli di farmacovigilanza. Ma non se ne discute di solito. Qualche tempo fa c'è stato il caso Fluad, vaccino antinfluenzale, sospeso perché c'erano state notizie di decessi dopo l'inoculazione. Poi venne scagionato completamente.

❓Secondo il direttore generale dell'Aifa Magrini la decisione presa è stata di tipo "politico", cosa significa secondo lei?

🔹Io posso rispondere sugli aspetti tecnici, ma se vuole la mia opinione penso che possa esserci stata effettivamente una forzatura, e ritengo che la decisione, per altro condivisa da diversi governi europei, sia stata dettata anche dal fatto che c'è stato un immediato riscontro a livello mediatico che ha imposto un atteggiamento super prudenziale.

❓Però pare che il governo si sia mosso anche dopo un confronto con la Germania, visto che l'agenzia tedesca che si occupa della sicurezza dei medicinali ha denunciato "importanti" segnalazioni di problemi circolatori nei vaccinati. Cosa ne pensa?

🔹Indubbiamente a fronte di una segnalazione del genere, ripeto, è dovuto l'atto sospensivo. Ci sono altri documenti, perizie tecniche, autopsie, che hanno dimostrato come non ci sia un collegamento tra un evento tragico come la morte del cittadino siciliano e l'assunzione del vaccino. Quindi ci sono già evidenze in questo senso. La cautela è dovuta, il terrorismo no, non fa bene alla verità dei fatti né alla prosecuzione della campagna vaccinale, indispensabile per fronteggiare la pandemia.

❓Cosa dovrà ancora verificare l'Ema? Quali altri approfondimenti sono necessari per fugare ogni dubbio sul preparato di AstraZeneca, oltre a fare un confronto dell'incidenza di eventi trombotici tra popolazione vaccinata e non vaccinata?

🔹L'associazione da un punto di vista della correlazione statistica già c'è, abbiamo parlato di numeri enormemente inferiori di eventi che si sono registrati nei soggetti che sono stati vaccinati con AstraZeneca, rispetto alla popolazione generale. Ma questo non basta ad assolvere il vaccino, che potrebbe effettivamente causare episodi tromboembolici. Ci vogliono delle perizie tecniche e controlli sull'adeguatezza del preparato per poter negare qualsiasi associazione. Spettano ai tecnici queste verifiche, che verranno fatte non soltanto guardando i dati numerici, ma con approfondimenti sul prodotto e sui casi clinici.

❓Quindi una volta che l'Ema darà il via libera la campagna vaccinale riprenderà secondo lei?
🔹Io credo che i tempi saranno relativamente rapidi. Bisogna accettare il concetto che il rischio zero non esiste, va valutato un bilanciamento tra effetti avversi possibili e il risultato che si può raggiungere con l'immunizzazione di comunità.

Link all’articolo: https://www.fanpage.it/politica/astrazeneca-manzin-paure-infondate-segnalazioni-di-eventi-avversi-ci-sono-per-tutti-i-farmaci/

14/11/2020

NUMERI IN PILLOLE - Aggiornamento del 14/11/2020 - Paolo Spada

🇮🇹 Ci siamo. Scende per la prima volta il numero di nuovi positivi in sette giorni, molte Regioni sono al plateau o cominciano a scendere. Anche il ritmo di crescita dei ricoveri si sta riducendo.
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Buonasera e ben ritrovati.
Come sempre a questo link i GRAFICI aggiornati pochi minuti fa: https://public.flourish.studio/story/435616/, che trovate anche su https://ilsegnalatore.info, insieme a questo commento, per chi non fosse su Fb.

Ecco i dati salienti di oggi in ITALIA:

💊 Sono 37255 i NUOVI POSITIVI, su 227695 TAMPONI (16,4%) e 135117 PERSONE TESTATE (27,57%)*.

Negli ultimi sette giorni abbiamo avuto in media 34581 nuovi positivi al giorno, ossia +2715 casi al giorno rispetto ai sette giorni precedenti (ieri era +4230).
La variazione dei nuovi casi registrati in questi ultimi sette giorni, rispetto ai sette precedenti, è stata pari a +8,5% (ieri era +13,8%, il giorno prima +16%, prima ancora +18,7%, +20,8%, +21,2%, +23%. Per intenderci: quando il valore è pari a 0% significa che il numero di nuovi casi rimane costante, se negativo significa che la curva è in discesa).

Siamo a 404 nuovi positivi ogni 100.000 abitanti/settimana (ieri record a 409: si comincia a scendere). Per confronto, in Europa: Spagna: 291, Francia: 441, Regno Unito: 246, Germania: 153, Paesi Bassi: 275, Belgio: 428, Austria: 506, Svezia: 256, Romania: 279, Portogallo: 328, Polonia: 428, Rep.Ceca: 612 (fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento oggi, 14/11/2020).
Tra le Regioni italiane si segnalano: Bolzano: 815; Valle d'Aosta: 800; Piemonte: 640; Lombardia: 579; Veneto: 452; Liguria: 452; Umbria: 447; Toscana: 437; Campania: 433. Gli incrementi maggiori rispetto ai sette giorni precedenti si registrano in Basilicata (+43,2%), Abruzzo (+41,2%), Puglia (+36,2%), Calabria (+29,5%), Emilia Romagna (+26,1%), Sardegna (+23,7%), Valle d'Aosta (+21,8%), Friuli VG (+21,3%), e Piemonte (+19,9%).

*Il rapporto positivi/tamponi include i controlli ripetuti, per cui da sempre preferiamo considerare il rapporto positivi/persone testate. Entrambi tuttavia ora si alzano anche per via dell'uso dei test rapidi antigenici, di norma non contati come tamponi, ma confermati con l'esame molecolare quando positivi. Viceversa, da qualche giorno alcune Regioni hanno cominciato a mettere nel conto dei tamponi anche i test antigenici rapidi, o alcuni di essi, per cui il dato appare al momento del tutto inaffidabile.

💊 Oggi +484 RICOVERI, +76 TERAPIE INTENSIVE, e 544 DECESSI.

Abbiamo attualmente 31398 pazienti RICOVERATI IN REPARTO, pari al 108,2% del valore di picco (29010 il 4 aprile) e al 50% dei posti letto attualmente disponibili (62204, fonte: AGENAS, aggiornamento 13/11/2020). Negli ultimi 7 giorni la variazione media del numero di pazienti ricoverati è stata pari a +898 pazienti al giorno (era +1020 nei sette giorni precedenti). Dunque l'aumento percentuale complessivo sul totale dei pazienti ricoverati in questi sette giorni è stato +25%, mentre la variazione nei sette giorni rispetto ai sette precedenti, è stata pari a -12% (ieri era -1,5%, il giorno prima -9,3%, prima ancora +2,7%, +5%, +13,9%, +9,3%. Per intenderci: quando il valore è pari a 0% significa che il numero di nuovi ricoveri è costante, quando è negativo significa che si riduce).

I pazienti in TERAPIA INTENSIVA sono complessivamente 3306, pari al 81,3% del massimo valore raggiunto (4068, il 3 aprile) e al 35% dei posti letto attualmente disponibili (9476, fonte: AGENAS, aggiornamento 13/11/2020). Negli ultimi sette giorni la variazione media dei pazienti in Terapia Intensiva è stata di +96 pazienti al giorno (era +113 nei sette giorni precedenti). Dunque l'aumento percentuale complessivo sul totale dei pazienti in TI in questi sette giorni è stato +25,5%, mentre la variazione nei sette giorni rispetto ai sette precedenti, è stata pari a -15% (ieri era -7%, il giorno prima +5,3%, prima ancora +4,4%, -8,4%, +12,1%, +10,8%).

In media abbiamo avuto in Italia 517 DECESSI al giorno negli ultimi sette giorni, e 349 nei sette giorni precedenti.

In sette giorni abbiamo avuto 6,05 decessi ogni 100.000 abitanti. In Spagna: 5,2, Francia: 5,45, Regno Unito: 3,8, Germania: 1,15, Paesi Bassi: 2,95, Belgio: 11,35, Austria: 2,8, Svezia: 0,85, Romania: 4,7, Portogallo: 3,8, Polonia: 5,45, Rep.Ceca: 13,35 (fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento oggi, 14/11/2020).

📊 Trovate questi e molti altri dati nelle slide, tra cui anche quelli sull'ETA' e sullo STATO CLINICO dei pazienti, che ricaviamo rielaborando periodicamente le tabelle mostrate nella dashboard di ISS, riferite ai casi degli ULTIMI 30 GIORNI.

🔵 Dunque i segnali che da giorni abbiamo dato sul rallentamento e l’approssimarsi del picco non erano illusioni, e i numeri ci confermano che ci siamo. Per la prima volta il numero dei nuovi positivi ogni 100.000 abitanti in sette giorni, che usiamo per confrontare tra loro paesi e regioni si abbassa (ieri 409, oggi 404) e sono molte le Regioni che danno segno di essere a plateau, o aver già scavallato, come Lombardia, Veneto, Liguria, Trento, Toscana, Umbria, Molise, Campania. Perfino il Piemonte pare essere arrivato in cima.
Ripetiamocelo: non significa che va tutto bene, anzi non siamo mai stati così tanti ad infettarci (e chiaramente non è quello il numero vero, che è assai maggiore). Ma la notizia è che l’andamento in crescita del contagio ha perso la spinta, e ora è destinato a scendere, speriamo rapidamente. A chi, giustamente, obietta che il caos dei tamponi rende la stima poco affidabile rispondo anche oggi di guardare le chiamate al 118 in Lombardia, indice precoce e “reale”, così come il ritmo di salita del numero delle degenze e delle TI, che pure continuerà a premere, se pur meno prepotentemente, sulle capacità di assistenza degli ospedali. Ma ce la faremo. D’altronde l’abbiamo fatto senza nemmeno attendere che fossero efficaci le misure delle aree rosse e arancioni, e non è cosa da poco.
Nei prossimi giorni dovremo attendere conferme, stabilizzazioni, batterci al massimo negli ospedali, e confidare che anche il numero dei decessi risenta della svolta. Ci vorrà qualche settimana, lo sappiamo. Ma credo che si possa rimanere ottimisti, e combattivi.

Un caro saluto

Paolo Spada
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Numeri complessivi dell'epidemia ad oggi in Italia:
1144552 pazienti COVID-19, di cui 411434 guariti, 688435 attualmente positivi (31398 ricoverati in reparto, 3306 in Terapia Intensiva, 653731 in isolamento domiciliare), e 44683 pazienti deceduti.

I nostri sforzi stanno servendo...ma non tutti lo dicono purtroppo!
13/11/2020

I nostri sforzi stanno servendo...ma non tutti lo dicono purtroppo!

NUMERI IN PILLOLE - Aggiornamento del 13/11/2020 - Paolo Spada

🇮🇹 Avanti lungo la stessa strada: il contagio ha perso la spinta, e già in alcune zone si scende. Molto importante togliere adesso pressione agli ospedali, e dimettere i guariti.
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Buonasera e ben ritrovati.
Come sempre a questo link i GRAFICI aggiornati pochi minuti fa: https://public.flourish.studio/story/435616/, che trovate anche su https://ilsegnalatore.info, insieme a questo commento, per chi non fosse su Fb.

Ecco i dati salienti di oggi in ITALIA:

💊 Sono 40902 i NUOVI POSITIVI, su 254908 TAMPONI (16%) e 144875 PERSONE TESTATE (28,23%)*.

Negli ultimi sette giorni abbiamo avuto in media 34946 nuovi positivi al giorno, ossia +4231 casi al giorno rispetto ai sette giorni precedenti (ieri era +4749).
La variazione dei nuovi casi registrati in questi ultimi sette giorni, rispetto ai sette precedenti, è stata pari a +13,8% (ieri era +16%, il giorno prima +18,7%, prima ancora +20,8%, +21,2%, +23%, +27,5%. Per intenderci: quando il valore è pari a 0% significa che il numero di nuovi casi rimane costante, se negativo significa che la curva è in discesa).

Siamo a 409 nuovi positivi ogni 100.000 abitanti/settimana. Per confronto, in Europa: Spagna: 295, Francia: 460, Regno Unito: 244, Germania: 151, Paesi Bassi: 290, Belgio: 474, Austria: 485, Svezia: 243, Romania: 271, Portogallo: 318, Polonia: 424, Rep.Ceca: 641 (fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento oggi, 13/11/2020).
Tra le Regioni italiane si segnalano: Bolzano: 831; Valle d'Aosta: 698; Piemonte: 639; Lombardia: 613; Umbria: 459; Veneto: 457; Liguria: 452; Campania: 449; Toscana: 446. Gli incrementi maggiori rispetto ai sette giorni precedenti si registrano in Calabria (+46%), Friuli VG (+36,5%), Puglia (+31,4%), Sardegna (+30,3%), Piemonte (+28,3%), Basilicata (+27%), Veneto (+25,7%), Abruzzo (+25,5%), e Emilia Romagna (+21%).

*Il rapporto positivi/tamponi include i controlli ripetuti, per cui da sempre preferiamo considerare il rapporto positivi/persone testate. Entrambi tuttavia ora si alzano anche per via dell'uso dei test rapidi antigenici, di norma non contati come tamponi, ma confermati con l'esame molecolare quando positivi. Viceversa, da qualche giorno alcune Regioni hanno cominciato a mettere nel conto dei tamponi anche i test antigenici rapidi, o alcuni di essi, per cui il dato appare al momento del tutto inaffidabile.

💊 Oggi +1041 RICOVERI, +60 TERAPIE INTENSIVE, e 550 DECESSI.

Abbiamo attualmente 30914 pazienti RICOVERATI IN REPARTO, pari al 106,6% del valore di picco (29010 il 4 aprile) e al 49% dei posti letto attualmente disponibili (63572, fonte: AGENAS, aggiornamento 12/11/2020). Negli ultimi 7 giorni la variazione media del numero di pazienti ricoverati è stata pari a +987 pazienti al giorno (era +1002 nei sette giorni precedenti). Dunque l'aumento percentuale complessivo sul totale dei pazienti ricoverati in questi sette giorni è stato +28,8%, mentre la variazione nei sette giorni rispetto ai sette precedenti, è stata pari a -1,5% (ieri era -9,3%, il giorno prima +2,7%, prima ancora +5%, +13,9%, +9,3%, +6,9%. Per intenderci: quando il valore è pari a 0% significa che il numero di nuovi ricoveri è costante, quando è negativo significa che si riduce).

I pazienti in TERAPIA INTENSIVA sono complessivamente 3230, pari al 79,4% del massimo valore raggiunto (4068, il 3 aprile) e al 34% dei posti letto attualmente disponibili (9568, fonte: AGENAS, aggiornamento 12/11/2020). Negli ultimi sette giorni la variazione media dei pazienti in Terapia Intensiva è stata di +102 pazienti al giorno (era +110 nei sette giorni precedenti). Dunque l'aumento percentuale complessivo sul totale dei pazienti in TI in questi sette giorni è stato +28,4%, mentre la variazione nei sette giorni rispetto ai sette precedenti, è stata pari a -7% (ieri era +5,3%, il giorno prima +4,4%, prima ancora -8,4%, +12,1%, +10,8%, +10,6%).

In media abbiamo avuto in Italia 500 DECESSI al giorno negli ultimi sette giorni, e 331 nei sette giorni precedenti.

In sette giorni abbiamo avuto 5,85 decessi ogni 100.000 abitanti. In Spagna: 5,15, Francia: 5,2, Regno Unito: 3,75, Germania: 1,1, Paesi Bassi: 3,05, Belgio: 11, Austria: 2,5, Svezia: 0,7, Romania: 4,5, Portogallo: 3,65, Polonia: 5,2, Rep.Ceca: 13,6 (fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento oggi, 13/11/2020).

📊 Trovate questi e molti altri dati nelle slide, tra cui anche quelli sull'ETA' e sullo STATO CLINICO dei pazienti, che ricaviamo rielaborando periodicamente le tabelle mostrate nella dashboard di ISS, riferite ai casi degli ULTIMI 30 GIORNI.

🔵 Sui numeri di oggi si possono fare le stesse considerazioni dei giorni scorsi, anzi corroborate da un giorno in più con la stessa evidenza: il contagio ha perso spinta, viaggia ancora ad alta velocità ma ha tolto il piede dall’acceleratore, se mi passate la metafora: proseguirà certamente per un po’ a velocità sostenuta, ma ci aspettiamo che a breve cominci a rallentare. Siccome questo avviene in modo differente nelle varie zone, stiamo già vedendo il rallentamento in alcune Regioni e Province (alle slide 17 e 18, sono i pianeti che stanno più in basso nella mappa), mentre altre arriveranno più tardi.
Queste evidenze – scusate se lo ripeto ogni sera, ma capisco che non sia del tutto intuitivo, anzi si tratta di un paradosso a tutti gli effetti – sono da accogliere con grande sollievo, nonostante ci si trovi di fronte ai peggiori numeri in assoluto, ai massimi carichi ospedalieri (che proseguiranno a salire ancora per un po’) e a terribili conti dei decessi (che saranno gli ultimi a scendere, come ben noto, per via del ritardo rispetto all’infezione e al ricovero). Il primo indicatore – e uno dei pochi al momento a rimanere relativamente “pulito”, è quello delle chiamate al 118 in Lombardia (slide 13), piccolo spaccato dell’andamento real-time dell’epidemia (senza l’interferenza del numero dei tamponi introvabili e dei test rapidi che qualcuno conta e qualcun altro no). E l’andamento, direi quasi bello nella sua simmetria, disegna un contagio in riduzione, che ci deve dare coraggio e determinazione a proseguire.
Qualcosa di più diremo nel fine settimana (anche in TV). Voglio invece qui aggiungere qualcosa su un altro tema, molto importante.
Chi legge questa pagina sa quanto a lungo ci siamo spesi per l’abolizione del doppio tampone negativo, vincendo la battaglia – almeno in parte – lo scorso 12 ottobre. Fino ad allora in Italia si richiedeva ancora la doppia negatività per poter dichiarare la guarigione del soggetto positivo a COVID-19, mentre tutto il resto del mondo, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, da molti mesi avevano adottato la semplice conta dei giorni: 10 dalla comparsa dei sintomi, più 3 senza disturbi, o 10 giorni dal tampone positivo (per gli asintomatici). Finalmente il CTS, come sapete, ha parzialmente adottato questi criteri più ragionevoli, sulla scorta della robusta evidenza scientifica che da mesi segnalavamo ai nostri lettori: il paziente contagia solo nei primissimi giorni, mentre il tampone può rimanere positivo a lungo, intercettando tracce di RNA di virus non più vitali.
Fanno eccezione alcuni casi di malattia severa, in pazienti ospedalizzati, specialmente in presenza di immunodepressione, in cui il periodo di contagiosità può essere più lungo dei 10 giorni, ma comunque non superiore a 20 giorni. Si è probabilmente pensato anche a questa evenienza (estendendo la regola a tutti, a mio parere inutilmente) allorché si è deciso, appunto il 12 ottobre, di considerare finalmente libero il positivo guarito trascorsi 21 giorni, anche in presenza di persistente positività. Abbiamo riconosciuto il valore di questo sforzo, ancorché tardivo e parziale, soprattutto meritevole di aver – speravamo definitivamente – disinnescato l’equivalenza positivo=contagioso nella percezione delle persone, inclusi molti medici.
Dico speravamo perché dobbiamo riferire – ecco lo scopo di questa lunga premessa – che ancora troppo spesso sentiamo di ricoveri protratti in attesa della negatività del tampone, e perfino di parenti che rifiutano di accogliere nuovamente a casa il paziente guarito senza la “prova” della assenza di contagiosità. Nulla che si sia mai visto o sentito per nessuna altra malattia, e che è peraltro del tutto comprensibile che avvenga, dopo 8 mesi di ostinata imposizione di una regola illogica, chiaramente destinata ad essere rivista, seppure in ritardo: la gente, e perfino i medici, si sono abituati in quel modo, e faticano ora a cambiare opinione. Colleghi, vi capisco. Tuttavia, capirete anche voi che una volta che il paziente sta bene, e con ogni evidenza non è più contagioso, attendere in ospedale (ma anche in residence, o covid-hospital, nei pochi casi in cui questa soluzione è già stata predisposta per la fase subacuta dei degenti) sottrae posto ad altri. Ci vuole concretezza, non burocrazia. Le regole sono cambiate, e sono già più che abbondanti. Non applicarle tempestivamente non aggiunge alcuna tutela in più per i pazienti, e ne priva altri.
(Detto tra noi, abolirei del tutto il tampone di controllo, per tutti. Ai degenti in ospedale ormai asintomatici sostituirei con un test sierologico, a 15 giorni: se c’è sieroconversione, non c’è contagiosità. Fornisco referenze, al bisogno).

Un caro saluto

Paolo Spada
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Numeri complessivi dell'epidemia ad oggi in Italia:
1107303 pazienti COVID-19, di cui 399238 guariti, 663926 attualmente positivi (30914 ricoverati in reparto, 3230 in Terapia Intensiva, 629782 in isolamento domiciliare), e 44139 pazienti deceduti.

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