05/07/2024
La riabilitazione, per me, è cura.
Ricordo che durante il secondo anno di università, il docente che stava tenendo una lezione sulla medicina del benessere ha proposto a noi studentə una riflessione molto interessante: è possibile curare senza guarire?
Quando pensiamo al concetto di cura, siamo solitə creare un collegamento automatico tra problema, soluzione e ripristino della condizione precedente al problema.
Questo modo di ragionare deriva da un modello medico che vede la salute come il fine ultimo da raggiungere.
Fin qui nulla di sbagliato, starai probabilmente pensando, ma cosa succede quando la salute diventa una condizione impossibile da ristabilire?
È uno scenario molto frequente: una malattia cronica, un incidente, un ictus sono tutte condizioni che possono portare a un quadro di disabilità più o meno invalidante o permanente, annullando totalmente la possibilità di ristabilire lo stato di salute a cui la medicina spesso anela.
Ora vorrei proporti un cambio di prospettiva: e se invece di “salute” parlassimo di “benessere”?
Non è una mera questione linguistica: riportare lə paziente a uno stato di salute significa lavorare con il solo fine di ristabilire il suo totale e corretto funzionamento, mentre cercare di costruire insieme a ləi una condizione di benessere ci porta a considerare i suoi bisogni e le sue possibilità, indipendentemente da quanto potrà “funzionare bene” nella società.
Come riabilitatrice, mi sono trovata spesso davanti a pazienti che non potevano essere guaritə, ma in questi anni ho imparato una lezione fondamentale: c’è sempre qualcosa da fare, c’è sempre qualcosa che si può proporre per migliorare anche in maniera microscopica la qualità di vita di una persona.
Non esistono casi persi, ma per capirlo dobbiamo accettare che non sempre è possibile guarire, ma è sempre possibile curare 💜
Cosa significa per te "curare"? Lascia un commento qui sotto o scrivimi in direct, leggerò con grande interesse le tue parole ✨️