22/07/2024
Tutti fanno yoga, ma nessuno lo è.
Lo yoga in occidente non esiste più o forse non c'è mai stato. Il fine univoco dello yoga sarebbe raggiungere la liberazione (kaivalya/samādhi/mokṣa/nirvana) invece si continuano ad alimentare proposte che sempre più nutrono il nostro ego e i condizionamenti del samsāra:
risultati da raggiungere, forme da copiare, devo diventare più flessibile (ma perché?), limiti da superare (non c'è scritto da nessuna parte). Devo essere più buono, calmo, rilassato, diverso da quello che sono per piacere a me stesso e ad altre persone (che noia!).
La forma si esalta e il contenuto si spegne.
I maestri di yoga ora ti spingono, ti tirano, ti legano a corde e ti impalano a sedie. Quando mi sono piegato a metà cosa ho concluso non si sa! Peccato che in India non sia mai esistito nulla di tutto questo e che tutti questi generi di yoga siano una "invenzione" moderna occidentale per rendere fruibile lo yoga a tutti, invece, per fortuna, lo yoga non è per tutti!
I testi dello yoga classico sono molto precisi a specif**are che lo yoga è utile per un determinato tipo di persone e per alcuni persino dannoso, ed indicano precisamente tre tipi di pratica, per tre tipologie diverse:
jñanayoga, karmayoga, bhaktiyoga.
È molto più facile imbrigliare il corpo con l'esercizio fisico piuttosto che disciplinare l'attenzione, questo non è per tutti! Infatti, tutti fanno yoga, ma nessuno si libera realmente e non fanno altro che alimentare frustrazione o il disagio esistenziale alimentando l'ego.
Se sono particolarmente snodato e mi metto la gamba sopra alla testa cosa concludo? Sto facendo yoga oppure ginnastica artistica? Il corpo se si agisce con intensità cambia, ma la nostra attenzione e la nostra stabilità mentale dove sono?
Ci sono insegnanti di yoga che si mettono sulla testa poi non riescono a stare seduti a gambe incrociate, fermi, per più di 20 minuti. Finché il corpo frulla, la mente frulla (le fantasie del "medito in movimento" sono una bella moda occidentale.). In India la meditazione accade nell'immobilità, ed è proprio l'immobilità interiore che si ricerca attraverso l'immobilità del corpo (āsana), l'immobilità del respiro (prāṇāyāma) e l'immobilità dell'attenzione (dharana).
Se continuiamo a raccontarcela per riempire i corsi di yoga, non andremo più da nessuna parte, oltre a demolire una disciplina millenaria. Noi spariremo, ma lo yoga resisterà. Come ha sempre fatto.
Ti mettono tutti in fila, ti correggono, tutti prendano la stessa forma, le āsana diventano forme da copiare e non luoghi da vivere. Lo yoga è diventato il circo, mentre dovrebbe essere lo spettatore. Lo yoga è diventato l'evento a cui partecipare, mentre dovrebbe essere la nostra semplice quotidianità.
Un mio Maestro indiano una volta mi disse:
" io sarò felice quando oguno di voi, assumerà forme diverse! Ognuno prenderà la propria forma nel mondo. Per questo non vi correggo. Se non ci arrivate oggi, ci arriverete la prossima volta! Lo yoga richiede tempo, la meditazione semplicità e amore per sé stessi e la propria realtà esistenziale".
Restare nella semplicità, accogliere sé stessi è molto più difficile che cercare di cambiare attraverso le mortif**azioni (disciplina?) del corpo! Questa è aimsha, la non violenza.
La meditazione è rilegata a corsi specifici quando invece in India non esiste una distinzione tra yoga e meditazione, ma la meditazione è nata in India proprio dalle pratiche ascetiche yogiche come stato da nutrire e come mezzo che purif**a e porta alla liberazione. Lo yoga è meditazione!
Liberazione signif**a non volere essere qualcosa di diverso da ciò che si è realmente: non possedere, non raggiungere, non copiare, non esaltare, ma essere veri, non farsi violenza per cambiare. Incontrarsi. Liberazione è nutrire una trasformazione esistenziale. Essere sé stessi rende liberi. Liberi per essere, qui e ora.
Il limite del corpo diventa il luogo in cui incontrarsi, con umiltà. I nostri limiti diventano le nostre potenzialità, da vivere, non da superare. Questa è la trasformazione radicale che rende liberi. Essere sé stessi rende liberi.
Questo è lo yoga che pratico e che insegno ♡
Maurizio Passi
Maestro Rāja Yoga e Meditazione
studioso di indologia storia, religioni e filosofie dell'India antica, lingua e letteratura sanscrita presso Dipartimento di Storia Culture Civiltà - Università di Bologna mi occupo in modo particolare delle tradizioni yoga dell'India antica e della diffusione delle pratiche meditative e yogiche in occidente.
(Ph. Gemma Correll 🙏🏻)