
01/09/2025
Partecipare come volontari della Croce Rossa Italiana alla Giornata Mondiale della Gioventù a Roma è stata un’esperienza che porteremo nel cuore per sempre.
Fin dal primo momento in cui siamo stati chiamati a supportare questo evento straordinario, abbiamo capito che non si sarebbe trattato solo di prestare servizio, ma di vivere qualcosa di profondamente umano.
Per una settimana, Roma si è trasformata in un luogo di incontro per giovani provenienti da ogni parte del mondo: migliaia di volti, lingue diverse, culture lontane ma unite da un’unica fede e da un grande entusiasmo.
E in mezzo a tutto questo, c’eravamo noi – i volontari – pronti ad aiutare, ad ascoltare, ad esserci.
Il nostro compito era semplice e complesso allo stesso tempo: garantire il primo soccorso, monitorare il benessere delle persone, intervenire in caso di emergenza.
Bastava un gesto, una parola gentile, una bottiglietta d’acqua offerta con un sorriso per farli sentire al sicuro.
Esserci nel loro momento di difficoltà, vederli e sentirli.
Nonostante il caos, tutto ha funzionato come un buon meccanismo: la squadra, il coordinamento, il supporto degli altri volontari. Ed è stata ancora una volta la conferma di cosa significhi essere al servizio degli altri.
Non è stato sempre facile: la stanchezza, il caldo, le lunghe ore in piedi. Ma ogni sforzo è stato ripagato dall’energia che si respirava, dai volti riconoscenti, dalla sensazione di essere parte di qualcosa di più grande.
In quei giorni abbiamo visto la forza del volontariato, abbiamo toccato con mano il valore della solidarietà e abbiamo riscoperto il significato più profondo della parola “umanità”.
Abbiamo collaborato con comitati di tutta Italia, e alla mensa era bello vedere i volti di tutti arrossati dal sole, stanchi ma ancora pronti a rimettersi la divisa per il turno successivo.
Questa esperienza ci ha ricordato che anche un piccolo gesto può fare la differenza. Che essere presenti, ascoltare, offrire il proprio tempo con generosità è uno dei doni più grandi che possiamo fare – e ricevere.
Uniti si può, e lo abbiamo visto con i nostri occhi.
In missione come nel nostro territorio.