Elena Conci Psicologa Perinatale

Elena Conci Psicologa Perinatale Sono una Psicologa Perinatale, specializzata in Aptonomia e sostegno alla genitorialita’. In formazione come psicoterapeuta. Non solo genitori!

Accompagno chi è genitore o sta per diventarlo, rivolgendomi in particolar modo a chi ha bambini piccoli (da 0 a 6 anni). Dopo 2 gravidanze interrotte, sono diventata mamma di Camilla (nel 2019), grazie alla quale tutto quello che credevo di sapere ha lasciato spazio ad una nuova e profonda consapevolezza, trasformando la mia visione della maternità in un percorso di crescita non solo per la mia bambina ma anche per me stessa. Oltre alle consulenze individuali e di coppia, conduco PERCORSI ON LINE per genitori che hanno l'obiettivo di trasmettere una buona informazione riguardo a come funziona un bambino piccolo, cosicché ci possa essere una buona comunicazione tra genitori e figli; e offrire strumenti pratici che possano aiutarvi a capire i bisogni dei bambini e come soddisfarli, aiutandovi così a diventare genitori consapevoli. Gli argomenti di cui mi occupo sono vari: accompagnamento prima, durante e dopo la nascita del bambino; lutto in gravidanza, allattamento, sonno del bambino, i primi distacchi da mamma e papà, le crisi del bambino, i suoi “capricci”, i limiti, le emozioni, le interazioni con i suoi pari, i litigi tra fratelli, e molto altro. Oltre a percorsi di crescita per genitori , propongo percorsi anche per operatori della prima infanzia (in particolare educatori di asilo nido e scuola per l’infanzia) per contribuire alla diffusione di una buona informazione e di maggiore consapevolezza rispetto al bambino piccolo e al suo vissuto emotivo, tutto con l’obiettivo di offrire la visione di un nuovo approccio educativo « aptonomico » che aiuti a « vedere » il bambino nella sua interezza creando con lui buone interazioni che contribuiranno ad una sana crescita (di tutti, grandi e piccini). Sono specializzata in APTONOMIA, definita come la Scienza dell'affettività espressa attraverso il contatto, un approccio di cura che permette di entrare in relazione profonda con il bambino, già durante la gravidanza. Con il mio lavoro desidero contribuire al sostegno della relazione madre-padre-bambino, attraverso la diffusione di una cultura basata sulla fisiologia, sull’affettività e sull’importanza delle relazioni primarie. La nascita e la crescita di un bambino non sono un fatto personale ma una questione che dovrebbe coinvolgere l’intera società. Una società evoluta è una società che sostiene la madre e la coppia di genitori in un momento delicatissimo qual’è l’arrivo di un nuovo essere umano. Insieme a me potrai trovare un modo di comunicare con il tuo bambino che permetterà ad entrambi di sentirvi riconosciuti ed accettati per ciò che siete. Ho creato il gruppo facebook Genitori consapevoli 0-6 anni, al quale t'invito ad iscriverti, per offrire uno spazio di confronto e condivisione tra voi genitori alle prese con le difficoltà che quotidianamente s'incontrano con un bimbo piccolo.

29/11/2025

Quali sono le maggiori difficoltà che incontri nella comunicazione con le insegnanti della scuola dell’infanzia?

𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐬𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚Negli ultimi giorni ho vissuto un’esperienza che mi ha messo di fronte a una verità ...
29/11/2025

𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐬𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚

Negli ultimi giorni ho vissuto un’esperienza che mi ha messo di fronte a una verità semplice e, allo stesso tempo, scomoda:
a volte il corpo sa prima della mente.

Mi è capitato di dire “sì” a una proposta senza ascoltare davvero ciò che accadeva dentro di me. In superficie era tutto giusto, interessante, persino lusinghiero. Ma il corpo… lui no. Lui non era d’accordo.

C’era una lieve tensione, un piccolo nodo, un “qualcosa” che non sapevo spiegare.
Per anni, davanti a quella sensazione, sono andata avanti lo stesso. Per educazione, per non deludere, per non sembrare rigida, per non perdere opportunità.
Per non perdere approvazione.

Questa volta no.

Mi sono fermata.
Ho ascoltato.
Ho respirato.
Ho dato dignità a quel segnale interno che spesso ignoriamo perché non ci sembra abbastanza “razionale”.

E ho scoperto una cosa importante:

𝒅𝒊𝒓𝒆 𝒏𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒆̀ 𝒖𝒏 𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐.
𝑬̀ 𝒖𝒏 𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒔𝒆 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒊.

Dire no, quando il corpo dice no, non è chiudere porte.
È evitare di entrare in stanze che non ci appartengono.

È stato difficile, lo ammetto.
La parte di me che vuole essere compresa, apprezzata, benvoluta, ha protestato.
Ha avuto paura.
Ha tremato.

Ma dopo quel no, ho sentito qualcosa che non mi aspettavo:

spazio.
respiro.
coerenza.

Il mondo non è crollato.
Io non sono crollata.
Anzi: mi sono sentita dritta.

E ho capito che prendersi cura degli altri, come genitori, come professionisti, come esseri umani, comincia da qui:

✨ dal non tradire ciò che sentiamo
✨ dal riconoscere il nostro corpo come bussola
✨ dal concederci di non essere dove non siamo interi

Perché il modo in cui diciamo sì o no non nasce nel presente.
Nasce nella nostra storia: nelle ferite che non ricordiamo, nelle aspettative introiettate, in quell’antico bisogno di essere visti, accolti, approvati.
Tutto ciò che non conosciamo di noi… governa noi.

E questo vale anche - e soprattutto - nella genitorialità.

I figli, con le loro emozioni intense, le richieste improvvise, le crisi che non sappiamo prevedere, hanno un potere straordinario:
risvegliano quella voce che abbiamo passato una vita a zittire.

Non lo fanno per sabotarci.
Non cospirano contro di noi.
Sono semplicemente specchi fedeli di ciò che non abbiamo ancora guardato dentro di noi.

Quando non conosciamo la nostra storia, interpretiamo il loro comportamento come un attacco.
Ma spesso l’attacco non viene da loro:
viene dalle parti di noi che non abbiamo ancora incontrato.

Ed è lì che abbiamo una possibilità immensa:

vedere il bambino non come un ostacolo da gestire,
ma come un varco verso la nostra crescita.

Il lavoro che faccio con i genitori parte proprio da qui:
accompagnarli a riconoscere la propria storia emotiva, per non consegnarla, in silenzio e senza volerlo, ai propri figli.

Perché la cura vera comincia quando smettiamo di ignorare la voce che abbiamo dentro e impariamo, un passo alla volta, a fidarci di lei.

🔜 𝐓𝐢 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐢𝐩𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐥 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐞𝐧𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢! 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐯𝐢𝐦𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 🥰

Elena Conci – Psicologa Perinatale
Sostegno alla Genitorialità e alla Prima Infanzia
🌐 www.elenaconci.com
📧 info@elenaconci.com
📱 347 5576352

📌 Percorsi, consulenze e incontri esperienziali per genitori di bambini da 0 a 6 anni.
Ti accompagno con delicatezza e competenza nei momenti complessi della prima infanzia, attraverso consulenze individuali o percorsi in piccolo gruppo.

✨ Vuoi restare aggiornato sulle proposte in partenza? Scrivimi su WhatsApp al 347 5576352 con il messaggio:
“Vorrei ricevere informazioni sui prossimi eventi”

👉🏻 Se desideri diventare un genitore o un educatore più consapevole, clicca SEGUI sulla mia pagina e unisciti alla comunità di chi sceglie di crescere insieme ai propri figli.

💬 Oltre ai percorsi, offro anche consulenze genitoriali individuali per affrontare difficoltà specifiche, senza giudizio, con strumenti concreti e personalizzati.

💡 Pensare di farcela sempre da soli è come credere di poter aggiustare la caldaia senza chiamare l’idraulico.
Solo che l’idraulico è accettato, lo psicologo ancora no.
Ma chiedere aiuto non è debolezza: è responsabilità, amore, coraggio.
Fallo ora che tuo figlio è piccolo. Le difficoltà non migliorano da sole con il tempo ❤️

Foto dal web

I circuiti invisibili che regolano noi e i nostri figli.C’è un aspetto della genitorialità che spesso non vediamo, ma ch...
26/11/2025

I circuiti invisibili che regolano noi e i nostri figli.

C’è un aspetto della genitorialità che spesso non vediamo, ma che sentiamo ogni giorno sulla nostra pelle: mentre cresciamo i nostri figli, stiamo imparando a regolare noi stessi.

Non è solo una sensazione.
Le neuroscienze ci confermano che i circuiti cerebrali che utilizziamo per aiutare i nostri bambini a calmarsi, a tollerare la frustrazione, ad aspettare, a non esplodere… sono gli stessi circuiti che entrano in gioco quando proviamo a fare lo stesso con noi.

Da una parte c’è l’amigdala, la nostra sentinella interna, che scatta al pianto improvviso, ai capricci, al disordine, ai “no”.
Dall’altra la corteccia prefrontale, la parte più evoluta del cervello, quella che ci permette di respirare, pensare, scegliere un tono diverso, contenerci.

Ecco perché è così faticoso essere genitori oggi.

Non stiamo solo accompagnando un bambino a crescere, stiamo anche
👉🏻 imparando a dare un nome alle nostre emozioni,
👉🏻 riconoscendo automatismi ereditati,
👉🏻 costruendo una regolazione che forse, da piccoli, non abbiamo potuto sperimentare.

È un doppio lavoro emotivo e neuronale.

𝐸̀ 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑐𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑖𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑝𝑜𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑖 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑖 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑙𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜.

Eppure, proprio lì accade qualcosa di straordinario.

Ogni volta che scegli di fare un respiro invece che urlare,
ogni volta che fai una pausa prima di reagire,
ogni volta che incontri tuo figlio con uno sguardo più morbido,

stai letteralmente cambiando i tuoi circuiti interni! 🥰

È una trasformazione lenta, fatta di piccole onde ripetute che, nel tempo, cambiano davvero il clima emotivo della tua famiglia.

Forse siamo la prima generazione che cresce i figli mentre impara a crescere sé stessa.
Ed è un lavoro enorme.
Ma è anche un dono: 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐟𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨𝐬𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐚𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐨𝐠𝐠𝐢 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐞𝐫𝐚̀ 𝐥𝐚 𝐛𝐚𝐬𝐞 𝐞𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐫𝐚̀.

Ogni piccolo gesto conta.
Buona notte cari genitori e cari tutti

Elena Conci Psicologa Perinatale

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💬 Oltre ai percorsi, offro anche consulenze genitoriali individuali per affrontare difficoltà specifiche, senza giudizio, con strumenti concreti e personalizzati.

💡 Pensare di farcela sempre da soli è come credere di poter aggiustare la caldaia senza chiamare l’idraulico.
Solo che l’idraulico è accettato, lo psicologo ancora no.
Ma chiedere aiuto non è debolezza: è responsabilità, amore, coraggio.
Fallo ora che tuo figlio è piccolo. Le difficoltà non migliorano da sole con il tempo ❤️

Foto dal web

14/11/2025

“La guarigione dell’umanità comincia nella relazione tra genitori e figli.”
Claudio Naranjo

“Si continua a crescere e imparare” In questi giorni ho partecipato a un corso intensivo di 3 giorni sul “Circolo della ...
10/11/2025

“Si continua a crescere e imparare”

In questi giorni ho partecipato a un corso intensivo di 3 giorni sul “Circolo della Sicurezza”, dedicato all’approfondimento delle Core Sensitivities, le sensibilità più profonde che si attivano nei momenti di difficoltà nella relazione con i nostri figli.

Il Circolo della Sicurezza è un percorso che aiuta i genitori a comprendere meglio i bisogni emotivi dei bambini e a rispondere con maggiore consapevolezza e presenza.
Nasce da oltre 50 anni di ricerca sull’attaccamento e offre una mappa semplice e profonda per costruire relazioni più sicure e fiduciose con i propri figli.

È stato per me un percorso di grande profondità e continua ad esserlo: un lavoro che parte da noi adulti, dal modo in cui reagiamo quando ci sentiamo sopraffatti, giudicati o soli.
Perché per poter essere una base sicura per i nostri bambini, dobbiamo prima imparare a prenderci cura del nostro mondo interno.

In questi 3 giorni ho riscoperto quanto le nostre reazioni non sono errori, ma messaggi preziosi.
E quanto ogni percorso di genitorialità sia, in fondo, un cammino di crescita personale.

Continuo a formarmi per poter accompagnare i genitori con sempre più presenza, autenticità e compassione, perché dietro ogni fatica, ogni dubbio, ogni momento di rabbia o paura, c’è sempre un bisogno di connessione che merita di essere visto. 💛

🔜🔜🔜 Con l’occasione, vi informo che da gennaio partirà un nuovo gruppo del percorso “Il Circolo della Sicurezza”, aperto a un massimo di 4 coppie (circa 8 persone).
Il percorso si terrà in presenza, nel mio studio a Vigolo Vattaro. Rivolto a genitori con bambini da 2 a 6 anni circa.

Le iscrizioni saranno aperte fino a metà dicembre.

Siccome il lavoro in gruppo non è adatto a tutti, per poter partecipare sarà necessario fare un incontro individuale preliminare con me.
Questo momento servirà per valutare insieme se il percorso del Circolo della Sicurezza è utile e adatto alla vostra specifica situazione familiare.

✔️ Per informazioni o per riservare il vostro posto, potete contattarmi su whatsapp al 3475576352!

Elena Conci Psicologa Perinatale
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3475576352

📌 Tante proposte tra consulenze, percorsi di gruppi o individuali, rivolti a genitori con bambini piccoli (0-6 anni).
Se vuoi rimanere informato, scrivimi via whatsapp al 3475576352.

👉🏻 Se vuoi diventare un educatore o un genitore consapevole clicca SEGUI sulla mia pagina e per ricevere informazioni sui prossimi percorsi di crescita per genitori di bambini piccoli (0-6 anni) in partenza, scrivimi su whatsapp “vorrei ricevere informazioni sui prossimi eventi”.

👉🏻 Oltre ai percorsi, ti ricordo che offro un servizio di consulenza genitoriale per aiutarti rispetto a specifiche difficoltà che vivi con il tuo bambino.
Pensare di farcela da soli è come pensare di poter sistemare la caldaia senza l’intervento dell’idraulico.
La differenza è che l’idraulico è accettato nella nostra cultura, lo psicologo è per i matti.
Supera le barriere culturali e affidati a chi può aiutarti. Fallo ora che tuo figlio è piccolo.
Non aspettare che migliori con il tempo perché nessuna difficoltà migliora con il tempo ❤️


09/11/2025

“𝐿𝑎 𝑓𝑒𝑙𝑖𝑐𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑢𝑚𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖𝑝𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑎̀ 𝑢𝑛 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 𝑑𝑎𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑒𝑠𝑠𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑓𝑒𝑙𝑖𝑐𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑖 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑖”.
𝐶𝑙𝑎𝑢𝑑𝑖𝑜 𝑁𝑎𝑟𝑎𝑛𝑗𝑜

07/11/2025

“Il bambino nasce saggio, nasce con amore. Ma la società lo perverte.” (Claudio Naranjo)

I bambini non arrivano al mondo “da educare” come vasi vuoti da riempire.
Arrivano già ricchi di amore, curiosità, desiderio di connessione.
Ma spesso, nella fretta quotidiana e tra le aspettative sociali, perdiamo di vista questa saggezza originaria.

👦🏻 Esempio pratico:
Un bambino di 3 anni lancia i giochi a terra, urla, si ribella.
In quel gesto c’è qualcosa che chiede ascolto: frustrazione, bisogno di attenzione, voglia di essere visto.

Invece di pensare subito a “correggere”, possiamo fermarci e chiederci:

“Cosa sta cercando di dirmi?
Qual è il bisogno dietro al comportamento?”

Quando guardiamo il bambino con occhi nuovi, possiamo educare senza spegnere, guidare senza soffocare.

❤️ Torniamo a fidarci della saggezza dei bambini. E anche della nostra.

Elena Conci Psicologa Perinatale

𝐈𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐞𝐮𝐭𝐢𝐜𝐚Mentre aspetto il prossimo paziente e mi siedo qui, dove di solito vi se...
06/11/2025

𝐈𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐞𝐮𝐭𝐢𝐜𝐚

Mentre aspetto il prossimo paziente e mi siedo qui, dove di solito vi sedete voi, mi fermo un attimo a sentire.
Sento che sono in attesa, in uno spazio in cui quella persona non è ancora qui fisicamente.
Ma è come se, un po’, già fosse presente.

Perché quando aspetto una coppia o un genitore, il lavoro è già iniziato.
Non serve che ci siano già parole, o che qualcuno sieda davanti a me.
C’è già l’ascolto, il pensiero rivolto a quella storia, la mia attenzione, la mia disponibilità ad accogliere ciò che arriverà.

Mi preparo, e mi prendo cura di quello spazio fatto di ascolto, presenza e connessione.
È un onore poterci essere.
Ed è anche un onere.
Perché esserci per un’altra persona richiede di esserci, prima di tutto, per me stessa.
Ascoltare richiede di ascoltare, prima di tutto, me stessa.
Curare significa prendermi cura, prima di tutto, di me stessa.

E poi, allo stesso modo, il lavoro non finisce quando la seduta termina.
Continua dentro di me, nei pensieri che ritornano, nelle intuizioni che si muovono, nelle emozioni che restano in eco.

Spesso chi viene in consulenza non immagina questa parte invisibile:
il tempo del terapeuta fatto di silenzi, di attesa, di cura che si prepara.

Un po’ come accade quando si diventa genitori:
il tempo dell’attesa non inizia con la nascita, ma molto prima… quando quel figlio lo immaginiamo, lo desideriamo, lo sogniamo. 🥰

È un tempo prezioso, fatto di presenza e di rispetto.
Perché ogni incontro, in fondo, comincia molto prima di iniziare davvero. 💖

Elena Conci Psicologa Perinatale

Che grande esperienza di crescita e di guarigione! 💖Grazie ai miei meravigliosi compagni di viaggio , grazie ai maestri ...
05/11/2025

Che grande esperienza di crescita e di guarigione! 💖
Grazie ai miei meravigliosi compagni di viaggio , grazie ai maestri e grazie a Claudio Naranjo per ciò che ci ha lasciato!

𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐢𝐫𝐞 “𝐍𝐎” 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝’𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞Ieri, entrando nel parcheggio del supermercato, ho assistito a una scena che mi ha la...
03/11/2025

𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐢𝐫𝐞 “𝐍𝐎” 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝’𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞

Ieri, entrando nel parcheggio del supermercato, ho assistito a una scena che mi ha lasciata senza parole.

Una bambina di circa 5 anni correva in mezzo alle macchine.
Una di queste stava facendo retromarcia, e per un attimo ho temuto il peggio.

Sono scesa dall’auto per aiutarla, con il cuore in gola.

Dopo un paio di minuti è arrivato il papà, con un sorriso un po’ sciocco sulle labbra.

Quel sorriso mi ha colpita più della scena stessa: un misto tra orgoglio (“mia figlia fa ciò che vuole”) e paura non riconosciuta (“aiuto, dov’è finita?”).

Non gli ho taciuto quello che avevo appena visto: “Hai visto la tua bambina? Ha rischiato di essere investita”.

Lui ha continuato a sorridere, come se non potesse — o non sapesse — entrare in contatto con la gravità della situazione.

Ecco, questo è il punto.

Molti genitori oggi non mancano di amore, ma faticano a incarnare il ruolo di guida.

A dire “no”, a mettere confini chiari e fermi.

Spesso perché confini sani non li hanno mai ricevuti, o perché hanno paura di essere “troppo duri”.

Ma il confine - quello vero, non quello imposto con rabbia - non toglie libertà: la protegge.

Dire “basta”, dire NO, non è un atto di controllo.

È un atto d’amore.

Significa dire al bambino:

👉 “Io ti vedo.”

👉 “Io sono qui a proteggerti, anche da ciò che non puoi ancora capire.”

👉 “Puoi affidarti a me.”

Perché è importante prendersi cura di tutto questo?

Perché le conseguenze vanno ben oltre il rischio immediato di farsi male.

Un bambino che cresce senza confini chiari cresce anche senza una base di sicurezza interiore.

E questa fragilità la ritroviamo più avanti, negli adolescenti spaesati, che non sanno riconoscere i limiti, né quelli esterni, né quelli interni.

I limiti sono la forma che l’amore assume per diventare sicurezza.

E quando un genitore riesce a metterli con fermezza e presenza, costruisce nel figlio la radice più profonda della sua forza.

Questo è il lavoro che quotidianamente faccio, con voi genitori e come mamma con la mia bambina.

Se senti di non riuscire a mettere dei confini chiari e sani, ti aspetto per lavorarci insieme.

Elena Conci Psicologa Perinatale
Sostegno alla Genitorialità e Prima infanzia
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Pensare di farcela da soli è come pensare di poter sistemare la caldaia senza l’intervento dell’idraulico.
La differenza è che l’idraulico è accettato nella nostra cultura, lo psicologo è per i matti.
Supera le barriere culturali e affidati a chi può aiutarti. Fallo ora che tuo figlio è piccolo.
Non aspettare che migliori con il tempo perché nessuna difficoltà migliora con il tempo ❤️


Indirizzo

Vigolo Vattaro
38049

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Di cosa mi occupo?

Mi chiamo Elena Conci, sono mamma di Camilla e poi, quando riesco a conciliare il mio lavoro di mamma con il resto, faccio la Psicologa perinatale. Questo significa che mi occupo di tutto quel periodo della vita che va dal pre-concepimento al quarto anno di vita del bambino.

Mi rivolgo quindi principalmente a genitori, o a chi genitore sta per diventarlo, e a bambini di età compresa tra 0 e 4 anni.

In questi anni ho avuto modo di vivere diverse esperienze formative, lavorative e personali che vorrei oggi utilizzare per contribuire al sostegno della relazione madre-padre-bambino, attraverso la diffusione di una cultura basata sulla fisiologia, sull'affettività e sull'importanza delle relazioni primarie.

Ritengo che la nascita e la crescita di un bambino non siano solo un fatto personale ma una questione che dovrebbe coinvolgere l'intera società.