Dott.ssa Daria Beda, psicologa - psicoterapeuta - analista transazionale

  • Casa
  • Italia
  • Vigonovo
  • Dott.ssa Daria Beda, psicologa - psicoterapeuta - analista transazionale

Dott.ssa Daria Beda, psicologa - psicoterapeuta - analista transazionale Psicologa - Psicoterapeuta - Analista Transazionale Consulenza e supporto psicologico. Psicoterapia individuale e di coppia. Mediazione familiare. Formazione.

Disturbi d' ansia, attacchi di panico, fobie, ossessioni e compusioni, depressione, lutto, perdita, separazione, divorzio, abbandono, difficoltà relazionali e affettive, fasi critiche della vita, disagio e conflitto col partner, con i figli o nel rapporto familiare, problemi di autostima, senso di vuoto, inefficacia, paura di vivere, solitudine, disturbi dell’alimentazione, difficoltà di gestione di esperienze traumatiche, disturbi di personalità. Supervisione del personale educativo. Interventi dipromozione del benessere psicologico e relazionale. Molte immagini inserite in questa pagina sono prese da internet; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, non esitate a comunicarmelo e provvederò a rimuoverle. Grazie.

23/10/2024

Se tu hai un pane e io un euro, e io uso il mio euro per comprare il tuo pane, alla fine dello scambio avrò il pane e tu l'euro. È un equilibrio perfetto, no? Prima A aveva un euro e B un pane, dopo lo scambio A ha il pane e B l'euro. È una transazione equa, ma puramente materiale.
Ora, immagina di avere un sonetto di Verlaine o di conoscere il teorema di Pitagora, mentre io non ho nulla. Se me li insegni, alla fine di questo scambio io avrò imparato sia il sonetto che il teorema, ma tu continuerai a possederli. In questo caso, non c'è solo un equilibrio, ma una crescita.
Nel primo caso, abbiamo avuto uno scambio di beni; nel secondo, abbiamo condiviso conoscenza. E mentre i beni si consumano, la cultura si espande all'infinito.
Michel Serres, filosofo francese
1/09/1930 - 1/06/2019

14/05/2023

Ci sono figli mogi ed ubbidienti fin da subito.
Altri che sono perennemente in lotta, che contestano, che si ribellano.
Altri che non fanno un passo senza l’ombra dei genitori ed altri così indipendenti da sembrare lontanissimi.
Ci sono figli che soffrono, altri che ti fanno soffrire.
Quelli che ti feriscono , quelli che pensano: “ io non sarò mai come te “, quelli che credono di sapere già tutto e quelli che ti giudicano e che non sanno che per la loro vita hai speso la tua, altri che ti portano nel cuore con il rimpianto di non aver capito prima.
Poi ci sono figli che sono dovuti crescere troppo in fretta e che sono genitori dei propri genitori e figli che non hanno avuto tempo di dimostrare che figli sarebbero stati.
Ma tutti , comunque siano, sono il frutto della vita. Sono il materializzarsi di alito, di sangue e di speranze. Sono stati rumore dentro al nostro corpo, sono stati piccoli cuori che battevano all’impazzata nell’utero e miracolo e forza . Sono stati notti insonni e sogni.
Sono tutti figli, siamo tutti figli.
Di una madre, di un padre, di un Dio, della terra , a volte anche di noi stessi, perché ci partoriamo con dolore, passando dalle pene dell’esistenza, per vedere – e questo è il senso – la grande forza della vita attraversarci l’anima .

Carolina Turroni

Ho imparato a pesare il cuore della gente con le mani. Duecentoventi grammi. Trecento. Trecentodieci. Ho imparato a pesa...
27/12/2022

Ho imparato a pesare il cuore della gente con le mani. Duecentoventi grammi. Trecento. Trecentodieci. Ho imparato a pesare il cuore della gente con le mani, e raramente sbaglio. Le metto a cuppetiello, come con la frittura di paranza. Ci faccio una conca, una bacinella, un secchiello per bambini. Al posto delle mani ho due piatti di bilancia, una stadera da fruttaiuolo che non mente. Sottraggo la tara al peso lordo e misuro le persone al netto di chi sono.

Ho sentito, con le mani, cuori pesanti di piombo di malinconie. Altri, invece, erano leggeri, erano piume d’uccello, erano soffioni. Mi sono piaciuti tutti e due, e mi sono sentita un po’ piombo e un po’ soffione pure io, mentre mi pesavo il cuore con le mani a cuppetiello, dosando l’amarezza di certe assenze e, di altre assenze, la liberazione.

Il cuore è un muscolo che risponde alla legge di compensazione, ai vasi comunicanti, a sacco vuoto e sacco pieno. I cuori più grevi sono quelli stipati di rimpianti, come gli scaffali delle dispense alimentari. Li riconosco al tocco, mi basta poco, nun ce vo’ niente. Hanno dentro una tristezza diversa dalla tristezza dei rimorsi, che è più rabbiosa, incattivita ma vibrante. Il cordoglio dei rimpianti, invece, delle cose che non abbiamo osato per paura, delle persone che abbiamo perduto per inazione, per pavidità o inettitudine, è un sentimento apatico, depresso, insonnolito. Come quando non hai voglia di far nulla e ti accomodi sul letto pigramente, aspettando che il tempo passi, che qualcosa accada e ti travolga. La tristezza dei rimpianti è una tristezza che si è arresa e non reagisce. È un morto che cammina.

I cuori più leggeri, invece, i cuori-soffione, i cuori-piume d’uccello, li peso con una mano sola e tanto basta. Sono spumosi, sembrano friabili, mi ricordano la schiuma di sapone che si infrange quando l’hai montata a neve nella vasca; ci hai fatto dentro l’amore che profuma di n**o, l’amore che inarca i reni, quello che urla il piacere a bocca piena e ventre teso, quello che non si aspetta niente e sente tutto, sente il doppio. L’amore che ti fa femmina, l’amore che ti fa uomo.

I cuori più belli sono un poco e un poco. Un poco pesanti e un poco leggeri. Un poco zavorra e un poco spuma. Hanno dentro il peso e la leggerezza, l’arrivo e la partenza, lo scatto di chi fugge e l’immanenza di chi resta. Al gioco di sacco vuoto e sacco pieno loro sono sacco mezzo, non per quella storia dei grigi, della diplomazia di chi non si schiera, di chi non parteggia. No. Al gioco di sacco vuoto e sacco pieno loro sono sacco mezzo perché la vita li ha spaccati in due, li ha divisi. Ci ha messo sotto la leggerezza dei soffioni, delle piume d’uccello e della spuma, e sopra la pesantezza del piombo delle malinconie. La prima regge la seconda e non le permette di cadere; la seconda resta in equilibrio sulla prima e non la schiaccia. È una legge fisica sbilenca, sovversiva; è una logica oltreumana ca sùlo ’o core pò capì.

Centocinquanta grammi, grazie. A me ne bastano duecento, prego. Io abbondo, ne voglio trecento. Metto il cuore della gente nel cuppetiello delle mani e faccio su e giù. Molleggio a mezz’aria e poi sputo la sentenza: cuore soffione, cuore piombo, cuore sacco mezzo.

Non lo dico e non lo lascio intendere ma, da lì in avanti, io ti ho pesato.

Antonia Storace

11/11/2022
Delle prigioni che ho abitato, di tutte possedevo la chiave.-Aldo Penna
26/07/2022

Delle prigioni che ho abitato, di tutte possedevo la chiave.
-Aldo Penna

Gli antichi greci avevano due parole per il tempo, χρονος (Kronos) e καιρος (Kairòs).La prima si riferisce al tempo logi...
05/07/2022

Gli antichi greci avevano due parole per il tempo, χρονος (Kronos) e καιρος (Kairòs).
La prima si riferisce al tempo logico e sequenziale, la seconda significa “un tempo nel mezzo”, un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale “qualcosa” di speciale accade.
Mentre Kronos è quantitativo, Kairòs ha una natura qualitativa.
Ci è stato insegnato che il tempo è denaro, che chi ha tempo non debba “perderlo” come se realmente l'essere umano avesse il potere di governare il flusso del tempo cronologico.
Questi insegnamenti ci hanno portato a costruire una società votata al tempo di quantità.
Ci è stato insegnato a misurarlo poiché è prezioso, non per il nostro benessere, ma solo ed esclusivamente per poterci incastrare in regole e tabelle.
Siamo finiti ad essere perennemente in affanno ed in ritardo per qualcosa, persino il momento sacro del cibo è diventato “al volo”.
Siamo ciò di cui ci nutriamo e se continuiamo a nutrirci di fretta anche la nostra vita scorrerà più velocemente.
Kairòs, ovvero il tempo incalcolabile e di qualità è il vero corso della natura umana.
Non può esistere una dimensione sana senza di esso.
Attraverso il raccoglimento interiore, si può arrivare alla vera essenza del Sé annullando di fatto il turbinio incessante delle lancette.
Dominiamo gli oceani del tempo, divieniamo noi stessi Kairòs.

(MantraLetterario - da "Si Vis Pacem Meditation")

Per riflettere....
26/05/2022

Per riflettere....

Il successo non è sempre ciò che vedi...
18/05/2022

Il successo non è sempre ciò che vedi...

Una mamma gioca, una madre insegna.Una mamma stringe una madre protegge.Una mamma prova, una madre fa.Una mamma è chiocc...
08/05/2022

Una mamma gioca, una madre insegna.

Una mamma stringe una madre protegge.

Una mamma prova, una madre fa.

Una mamma è chioccia, una madre fa volare.

Una mamma sente, una madre ascolta.

Una mamma è morbida, avvolge, accarezza, accarezza così tante volte che può lasciare il livido. Una madre qualche carezza la tiene per sé.

Una mamma è imperfetta, una madre pure ma non ci pensa più.

Una madre è una mamma che è cresciuta.

Spesso, non sempre, una madre è la mamma di una mamma.

Una mamma ascolta quella vocetta che le risuona dentro: l’istinto. Una madre ascolta una vocetta altrettanto acuta e insistente, quella dei propri figli.

Una mamma sono io, una madre è la mamma che vorrei diventare da grande.

Una madre la riconosci. È l’unica che, quando nasce un bambino, come prima cosa non chiede come sta il piccolo o quanto pesa o a chi assomiglia o se ha tutte le dita di mani e piedi. Una madre come prima cosa chiederà sempre come sta la mamma.

“La verità, vi spiego, sull’amore”, E. Tesio

Se sapessi di avere poco tempo ancora da vivere, lo trascorrerei ad osservare i miei figli e il volo degli uccelli.Attiv...
25/03/2022

Se sapessi di avere poco tempo ancora da vivere, lo trascorrerei ad osservare i miei figli e il volo degli uccelli.
Attività che normalmente non faccio con l'adeguata attenzione.
La morte arriva sempre per insegnarci a vivere.
E' una maestra spietata che conosce un unico e potente strumento di insegnamento: il togliere.
Spazza via distrazioni, parole inutili, scuse, lamenti, perdite di tempo.
Ci toglie per donarci la vita. Quella vera.
Ci sono solo due vie per approcciarsi alla morte: averne paura o imparare ad amarla.
Nel primo caso veniamo derubati del nostro tempo.
Se invece riusciamo a trovare il modo di amarla, la morte ci dona infinito tempo prezioso: ci restituisce l'unico momento che vale la pena vivere, il presente.
Toglie per arricchirci.
Ricordiamocelo ogni volta che abbiamo a che fare con la morte: arriva per aggiungere valore, mai per sottrarlo!

Elena Bernabè

Foto: Giada Lago

Indirizzo

Vigonovo
30030

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dott.ssa Daria Beda, psicologa - psicoterapeuta - analista transazionale pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Dott.ssa Daria Beda, psicologa - psicoterapeuta - analista transazionale:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram