Psicologa Federica Cagnin

Psicologa Federica Cagnin Sono Federica Cagnin, psicologa iscritta all'Ordine degli psicologi del Veneto. Ricevo in provincia di Padova e Venezia.

Mi occupo di psicologia clinica e neuropsicologia, offro percorsi rivolti ad adulti e adolescenti, al singolo e alla coppia.

23/04/2021

Nell’ultimo anno si è parlato molto di salute psicologica poiché la pandemia ha portato allo stress collettivo e creato situazioni di difficoltà personale.

Molti hanno avvertito il bisogno di parlare con un professionista di quello che stava accadendo nelle loro vite. Prendersi cura della propria salute mentale e della propria esistenza è necessario, oggi, forse più di prima.

Se ci sono situazioni quotidiane che ti creano stress, ansia, disturbi del sonno, difficoltà nelle relazioni, difficoltà nel saper prendere, ti posso aiutare a capire cosa ti sta succedendo e potenziare le tue risorse per ottenere una svolta positiva nella tua vita.

Sono Federica Cagnin, psicologa iscritta all'Ordine degli psicologi del Veneto. Ricevo in provincia

CONSIGLIO DI LETTURA: L’educazione di Tara Westover, Feltrinelli (2018)📇 Tara fa parte di una famiglia di mormoni partic...
24/03/2021

CONSIGLIO DI LETTURA: L’educazione di Tara Westover, Feltrinelli (2018)

📇 Tara fa parte di una famiglia di mormoni particolarmente ortodossi. Oltre al credo religioso, quello che caratterizza la sua famiglia è il vivere ai margini della società. Nella sua casa in montagna abita con la madre, il padre e i numerosi fratelli.

🏔 Il clima non è dei migliori: il padre ha continui sbalzi d’umore ed è particolarmente intollerante verso le idee degli altri. I figli vengono continuamente messi in guarda sul “sistema-Stato” che secondo i genitori vuole controllare e rendere tutti schivi, specialmente tramite l’educazione statale e le cure ospedaliere.

📖 Tara e i suoi fratelli avrebbero dovuto studiare a casa, ma le continue richieste del padre di lavorare con lui impediscono, di fatto, un’educazione continuativa. La cosa viene peggiorata dal fatto che la madre, quando vorrebbe insegnare qualcosa, non è molto adeguata al ruolo di istitutrice.

🏨 Non hanno mai visto un ospedale: si curano con le erbe e le tinture della madre, che diventerà una nota levatrice e curatrice.

📌 Questa è l’unica realtà che Tara conosce. Non importa se il padre la mette continuamente in situazioni di pericolo facendo lavorare lei e i suoi fratelli senza sicurezza, non importa se al minimo scoprirsi anche solo un braccio le viene dato della “puttana”, non importa se uno dei suoi fratelli alterna momenti di grande affetto a comportamenti violenti. Questo è quello che lei conosce, questa è la sua unica famiglia.

Tara, spinta da un suo fratello, si iscrive a scuola.
Non è facile per una ragazza che non sa nemmeno cosa sia l’Olocausto integrarsi in ambiente così distante dalla sua quotidianità. Non le è stato insegnato nulla nemmeno riguardo all’igiene e alla pulizia questo rende difficile anche i rapporti sociali.

📌 Una serie più o meno fortuita di circostanze e una grossa dose di impegno, che non sempre Tara è in grado di riconoscersi, la sua carriera scolastica decolla tanto da frequentare le più rinomate università europee e americane.

📌 Quello che lei cercacontinuamente è la vicinanza della famiglia che la vede cambiata e non la riconosce più. Tara però è continuamente in bilico tra i suoi due mondi. Non riesce a trovare un’identità stabile.

❓ Chi sono? Sono la ragazza che studia a Cambridge o la ragazza che lavora in discarica? Alterna queste due “personalità” nei suoi pellegrinaggi tra la montagna e l’università.

❗️ Questa frattura identitaria può spiegare i suoi attacchi di panico e i suoi incubi: il non sapere chi si è, il voler a tutti i costi adattarsi al contesto in cui si trova.

📌 Tara si rende conto che per trovare una sua identità deve rinunciare a qualcosa: alla sua famiglia o alla sua cultura.

📌 Le situazioni che accadono nella sua famiglia la portano a capire che non può rinunciare all'educazione: a quello che lei si è costruita con fatica.

📌 Con non poca sofferenza deve, invece, rinunciare a tutto ciò che per anni ha subito senza avere la capacità critica per far fronte, ma che l'educazione le ha dato. Ora ha gli strumenti per capire cos'è giusto e cosa è sbagliato, cosa è amore e cosa non lo è.

➡️ Un libro veramente interessante sia per l'ambientazione e lo spaccato socioculturale che offre sia per la narrazione di episodi veramente particolari e a tratti assurdi sia per dare al lettore la possibilità di seguire la lenta evoluzione della protagonista grazie alla cultura e allo studio.

🎈 Tara siamo tutti noi quando ci evolviamo e quando gli altri non accettano i nostri cambiamenti perché vogliono farci rimanere sempre uguali, ancorati a una parte che per noi non è più identitaria, ma per loro è di difficile comprensione il cambiamento fatto.
Fa male ed è difficile, ma Tara ci insegna ad allontanarci da quello che non ci permette di essere noi stessi, per essere finalmente liberi.

15 MarzoGiornata Nazionale del Fiocchetto LillaContro i disturbi del comportamento alimentare💜
15/03/2021

15 Marzo
Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla
Contro i disturbi del comportamento alimentare
💜

❓ Perché a volte le diete falliscono?Ci sono diverse ragioni che portano a fallire una dieta: poca motivazione, difficol...
01/02/2021

❓ Perché a volte le diete falliscono?

Ci sono diverse ragioni che portano a fallire una dieta: poca motivazione, difficoltà a cambiare abitudini, poco movimento, incapacità di resistere alle tentazioni.

C’è però una componente psicologica sempre più frequente che impedisce alle persone di seguire una dieta.

👉 Nella società attuale, dove chi è magro e rispetta un certo standard è bello, viene a tal punto idealizzato il corpo che ci ritroviamo ad attribuire caratteristiche di personalità in base al fisico.

Questa è una componente importante nei disturbi alimentari: per le persone che soffrono di anoressia la magrezza è segno di forza interiore, per chi soffre di bulimia, invece, essere grassi (o non avere il fisico desiderato) vuol dire non essere abbastanza belli per avere una relazione, non essere abbastanza bravi in nulla.

📌 Senza scomodare il sospetto di un disturbo alimentare, a volte questo pensiero disfunzionale di usare il corpo come una scusa può essere alla base del fallimento della dieta per alcune persone.

💭 In pratica il pensiero suona così: «finché non avrò quel fisico non sarò mai brava nel lavoro o all’università o non avrò mai una relazione».

La persona tende a ricondurre tutti i suoi fallimenti all’aspetto fisico: nessuno mi vuole? sono stato bocciato a un esame? non mi hanno preso a un colloquio di lavoro? non ho amici? La risposta è sempre la stessa: è perché sono grasso.

Ecco che proprio il corpo che non piace diventa il parafulmine, la giustificazione di tutti i fallimenti. Ecco perché la persona non può fare a meno del suo corpo non perfetto.

❗️ Il dimagrimento porta la persona ad ammettere le sue vere paure e fragilità ed ad ammettere la propria responsabilità di fronte ai fallimenti, come lo scarso impegno in determinati ambiti. A volte non si ha la forza di accettare la verità e si preferisce mettere davanti ai fallimenti la scusa più comoda.

La persona che tende ad avere questo tipo di pensiero, a volte inconsapevole, se inizia una dieta e la rispetta si renderà presto conto che non sempre i suoi problemi si risolvono dimagrendo, avvicinandosi al fisico voluto, e così autoboicotterà la sua dieta per avere ancora una scusa per i suoi fallimenti.

➡️ Non è così facile comprendere i motivi per cui le diete falliscono: spesso non ha a che fare con la dieta o con il professionista che vi ha prescritto il nuovo regime alimentare. Può esserci un altro motivo che rende impossibile seguire il piano, e su quello si può lavorare.

L'Olocausto è una pagina del libro dell'Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.Primo Levi
27/01/2021

L'Olocausto è una pagina del libro dell'Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.
Primo Levi

👩‍🏫 Mi è tornato alla mente il titolo di uno dei temi più classici che ci facevano fare a scuola: “descrivi il paesaggio...
22/01/2021

👩‍🏫 Mi è tornato alla mente il titolo di uno dei temi più classici che ci facevano fare a scuola: “descrivi il paesaggio che vedi dalla finestra di camera tua”.

Se dovessi farlo oggi, dico la verità, guardando fuori dalla finestra non vedrei nulla di così bello o caratteristico: case, alcune più vecchie, alcune più nuove, campi, alberi spogli, macchine parcheggiate.

🤷‍♀️ Insomma nulla di che.

Se non guardo solamente, ma osservo bene, mi accorgo del sole che illumina l’erba congelata dal freddo. Vedo l’uccellino solitario sul ramo dell’albero. Se mi sporgo un pochino riesco a vedere le montagne in una giornata limpida. Vedo il gatto del mio vicino che dorme tranquillo su un balcone approfittando del sole per scaldarsi. Se guardo bene vedo anche un piccolo fiorellino, che lui non sa che non era la stagione giusta e chissà perché forse più coraggioso degli altri ha deciso di far capolino e vedere l’inverno.

Con questo sguardo diverso verso il mondo, mi accorgo di un sacco di cose, magari insignificanti, ma che cambiano completamente il panorama e la sua descrizione.

📌 Questo per dire che abbiamo molti modi di narrare anche la nostra storia. Al primo sguardo siamo tutti uguali: ci si alza, si studia o si lavora, si mangia e si dorme. Niente di speciale per nessuno. Se però ci rifletti e presti attenzione a tutte le cose piccole e straordinariamente uniche che ci sono nella tua vita, ti accorgerai che non è così banale come ti sembrava.

🎈 Sono questi piccoli particolari che ti permettono di narrare a te stesso agli altri una storia speciale, basta solo prestarci più attenzione.

👉 La prima settimana di lavoro dopo il rientro dalle vacanze è forse la settimana più stancante dell’anno.Durante le fes...
12/01/2021

👉 La prima settimana di lavoro dopo il rientro dalle vacanze è forse la settimana più stancante dell’anno.

Durante le feste si rallentano i ritmi e queste feste particolarmente vuote di possibilità ci hanno, forse, rilassato troppo.

Non è facile tornare agli impegni dopo tanti giorni lenti. All’inizio della seconda settimana lavorativa voglio darvi (e darmi) alcuni consigli di time management per organizzare meglio le giornate e riprendere il ritmo.

🔸 Datti obiettivi realistici e concreti.
Non perdere tempo a cercare di fare mille cose, ma definisci bene quello che vuoi fare in base al tempo a disposizione. Segnati le cose da fare la sera prima o la mattina stessa.

🔹 Dai le giuste priorità.
Segnati le cose da fare in ordine di urgenza. Spesso tendiamo a fare le cose meno importanti perché magari ci portano via meno tempo o perché ci piacciono di più. Questo però ci porta a prenderci all’ultimo con le faccende davvero importanti portandoci a vivere tutto con ansia e stress.

🔸 Allontana le fonti di distrazione.
Controllare i social, guardare la TV o distrarsi in altri modi sono le cosiddette attività “non urgenti e non importanti”, fai in modo che occupino la minor parte possibile della tua giornata, solamente nei momenti morti in cui bisogna aspettare o la sera quando si hanno finito le cose da fare.

🔹 Fai alla mattina le cose che ti piacciono meno.
Alcuni studi hanno dimostrato che la nostra motivazione è al massimo la mattina. Quindi fai subito le cose che ti piacciono meno per non trovarti al pomeriggio/sera con ancora meno voglia di farle. A questo studio ci sono delle eccezioni. C’è una predisposizione biologica a essere “gufi” o “allodole”. I gufi sono più produttivi la sera e addormentati la mattina, le allodole il contrario: se ti senti più produttivo la sera allora puoi provare a tenerti le cose più noiose la sera, sempre se sei bravo a non procrastinare alla sera dopo.

🔸 Lascia del tempo vuoto per gli imprevisti.
Molto spesso succede che di fronte a una cosa imprevista andiamo in panico perché questo scombussolerebbe tutti i piani. Non incastrare tutti gli impegni al minuto, ma lasciati dei buchi per non essere impreparato di fronte a un imprevisto.

🔹 Usa un’agenda cartacea.
Lo so il cellulare ce l’abbiamo sempre dietro e in mano, è molto più semplice e immediato appuntarsi lì le cose. Alcuni studi, però, hanno dimostrato che memorizziamo di più quando scriviamo qualcosa a mano (le aree cerebrali che si attivano sono completamente diverse tra scrittura manuale e digitale). Scrivere sull’agenda ti permette di memorizzare gli impegni mentre li scrivi. Inoltre un’agenda ti da una maggiore organizzazione strutturata anche a livello visivo.

🔸 Non segnare ogni minima cosa.
Le cose che puoi sbrigare in un paio di minuti falle subito senza la necessità di scriverle. Il rischio di scrivere tutto, anche le cose che richiedono poco tempo, è quello di avere una sfilza di cose da fare che ci demotiva e ci distrae dalle cose urgenti.

🔹 Gestisci il tempo in base alle tue energie.
Non è una gara per essere il più produttivo possibile. Gestisci le energie perché rischi di strafare e di mollare subito l’organizzare la giornata per paura di stancarti troppo oppure di rimanere ossessivamente incatenato agli impegni segnati tanto da rinunciare a vita sociale e hobby.

📌 Quando vogliamo introdurre una nuova abitudine abbiamo bisogno di tempo: alcuni studi dicono che un’abitudine si instaura dopo 66 giorni in cui si è stati costanti. Quindi datti del tempo, vedrai che con un po’ di perseveranza imparerai a gestire meglio il tempo e a essere più produttivo, trovando il giusto spazio per te stesso.

Non mi è mai piaciuto molto festeggiare: i traguardi raggiunti, che fossero un compleanno, una laurea, la patente, mi ha...
01/01/2021

Non mi è mai piaciuto molto festeggiare: i traguardi raggiunti, che fossero un compleanno, una laurea, la patente, mi hanno sempre fatto pensare più alla strada che ancora avevo da fare più che a quella già fatta.

Questo un po’ mi ha aiutato ad andare avanti, a non fermarmi troppo su un momentaneo traguardo, ma a guardare sempre oltre.

🎇 Capodanno è quella festa che non piace a molti, ma che (più o meno) tutti ci sentiamo obbligati a festeggiare. È come chiudere un capitolo con la speranza che se ne apra uno sempre migliore: la famosa strada ancora da percorrere.

A Capodanno ci troviamo un po’ tutti a fare dei bilanci. C’è chi li scrive per sé, chi sui social, chi li pensa prima di andare a letto e chi ne fa tema di discussione con le persone che vede in quei giorni di passaggio tra un anno e un altro.

Proprio il mio essere restia ai festeggiamenti mi ha fatto sempre fare i bilanci dell’anno tra me e me, lo farò anche quest’anno.

👉 Vorrei però condividere un buon proposito (altro rituale del Capodanno) per me, ma che è anche quello che in parte cerco di trasmettere ai miei pazienti.

Imparare a festeggiarsi e a festeggiare i propri traguardi, non senza pensare alla strada che c’è da fare, vuol dire riconoscere i propri meriti, apprezzarsi un po’ di più e dar valore ai passi fatti. Festeggiare vuol dire prendersi del tempo per godersi il momento e pianificare con calma il futuro senza aver paura di rimanere indietro.

❓ Voi avete già fatto il bilancio del 2020? Qual è il vostro buon proposito per il 2021?

Alle superiori un professore ci fece riflettere sul significato del termine “divertirsi”: deriva dal latino "divertere" ...
30/12/2020

Alle superiori un professore ci fece riflettere sul significato del termine “divertirsi”: deriva dal latino "divertere" cioè volgere altrove, deviare.

Chi ha bisogno di divertirsi il sabato sera - diceva - non apprezza la propria quotidianità: la necessità di “cambiare direzione” per qualche giorno vuol dire che non ci piace dove stiamo andando gli altri giorni.

È una cosa che mi è rimasta sempre in mente, anche se non avevo capito subito il significato profondo della questione che voleva trasmetterci.

👉 Queste parole mi sono tornate spesso in mente durante quest’anno di pandemia.

Certo, tutti abbiamo bisogno di deviare dalla routine: i viaggi, il cinema, i concerti sono tutti modi per immergersi in una realtà diversa da quella in cui viviamo.

❗️ La differenza è: se ho così bisogno di trovare una deviazione dalla mia vita, forse dovrei trovare il modo di cambiarla rendendo migliore la quotidianità.

Ci abituiamo ad avere una vita che non ci piace e puntiamo a trovare qualsiasi spazio per deviare.

Pensiamo a tutte le restrizioni che abbiamo subito: qualcuno si è dimostrato parecchio restio alle regole e ha voluto trovare il modo più furbo per continuare a divertirsi, il suo spazio di deviazione, piuttosto che fermarsi a riflettere sul perché non riuscisse a rispettare questo momento di stop.

Aveva ragione il mio professore: se sei soddisfatto della tua vita non hai bisogno di divertirti, sai che puoi farlo o meno, ma che comunque ogni giorno ti stai prendendo lo stesso il tuo spazio e tutti i momenti di divertimento non faranno altro che arricchire quello che già hai.

🎊 Prendiamoci il tempo per riflettere. Se c’è qualcosa che non va nella nostra vita forse è il caso di cambiare ogni giorno per arrivare a farsi il Capodanno serenamente in casa, in pigiama, con un film, un libro e un bicchiere di vino.

Perché comunque è importante festeggiare.

29/12/2020
🖥 Vedo pubblicità di integratori contro stress, ansia, insonnia.Tutti questi disturbi hanno una matrice biologica che si...
17/12/2020

🖥 Vedo pubblicità di integratori contro stress, ansia, insonnia.

Tutti questi disturbi hanno una matrice biologica che sicuramente quegli integratori, in parte, possono migliorare.

💊 Il problema però è sempre lo stesso: cercare di curare tutto con una pillola magica.

Questi sintomi non sono slegati dalla nostra esistenza e dalle nostre esperienze, non arrivano dal nulla.

Lo sa bene chi assume da anni psicofarmaci, senza che il disturbo sia davvero scomparso, e deve fare fronte a una vera e propria dipendenza.

❗️ Ovviamente gli integratori sono diversi dai farmaci e questo non vuol dire che siano entrambi inutili, anzi.

👉 La questione è la mentalità con la quale ci si avvicina a questi tipi di cura. Vogliamo una medicina per tutto: quando per esempio ci mettono di fronte a cure più complesse (perdere peso, fare sport, curare l'alimentazione, smettere di fumare) le rifiutiamo o non le seguiamo alla lettera, perché tanto sarà sempre una pillola a mettere tutto a posto.

Ci togliamo qualsiasi responsabilità, non pensiamo che la causa sia qualche nostro comportamento o il nostro modo di essere.

Sarebbe bello che un integratore vi togliesse l'ansia per l'esame, ma la verità è che quell'esame vi mette ansia perché per voi è molto di più di un esame: l'ansia indica quanto vi importa superarlo per realizzarvi personalmente o professionalmente, quanto valete, se vi avvicinerete o meno alla laurea, la vostra paura di fallire.

⚠️ Ricordatevi che i sintomi psicologici non sono slegati dalle vostre esperienze e comprendere la causa è il primo passo per superarli.

✈ La nostalgia dei posti in cui non si è mai stati e la voglia di tornare a viaggiare.Non sempre riusciamo a dare un nom...
14/12/2020

✈ La nostalgia dei posti in cui non si è mai stati e la voglia di tornare a viaggiare.

Non sempre riusciamo a dare un nome alle nostre emozioni. È come se cercassimo una parola per capirci e farci capire, ma non la troviamo perché non sempre la nostra lingua ha le parole per descrivere tutte le sfumature delle nostre emozioni.

🇫🇮 C'è una parola finlandese che probabilmente descrive l'emozione predominante di molti appassionati di viaggi: kaukokaipuu.

Kaukokaipuu è la nostalgia dei posti mai visti, quella sensazione di vuoto e di mancanza quando si pensa ai voli cancellati e alle mancate esperienze di questo 2020.

È un'emozione senza direzione temporale: non guarda al passato, ma nemmeno al futuro. La sensazione di non essere nel posto dove avremmo voluto essere, come se non potesse tornare.

🚶‍♀️ Il concetto di kaukokaipuu non rimanda però a una sensazione di immobilità, ma al contrario al concetto di wanderlust: le passeggiate solitarie dei pensatori romantici.

Kaukokaipuu è la tensione che avvertiamo mentre camminiamo in una direzione, ma con la sensazione di essere su un tapis roulant: ritrovarsi nello stesso posto, ma lontani da dove vorremmo essere, come se non ci potessimo arrivare mai.

❓ Quale parola descrive meglio questo 2020?

Un anno in cui spazio e tempo si sono disgregati, nel quale siamo dovuti andare avanti stando fermi, un anno che sentiamo di aver perso per sempre, senza possibilità di recupero. La mancanza di una progettualità futura sicura soprattutto per quanto riguarda i viaggi porta a quel senso di nostalgia e rimpianto per tutti quei posti che abbiamo sognato, che sentiamo intimamente vicini a noi, quei posti in cui vorremmo essere.

❓ Siete mai stati da uno psicologo?❓ Avete mai pensato di andarci?❓ Perché poi avete abbandonato l'idea?Le motivazioni s...
09/12/2020

❓ Siete mai stati da uno psicologo?

❓ Avete mai pensato di andarci?

❓ Perché poi avete abbandonato l'idea?

Le motivazioni spesso sono:
🔸 Non sono matto
🔹 Ce la faccio da solo
🔸 È uno spreco di soldi
🔹 Non può capire la mia situazione

Diciamo che le frasi fatte sulla nostra figura professionale oscillano dal banale «dovrebbero andarci tutti dallo psicologo» al «non serve a niente».

Forse è in parte colpa nostra se dopo così tanti anni non siamo riusciti ad abbattere tutti i tabù sulla nostra professione.

👉 La verità è che esistono diversi tipi problematiche e diversi tipi di presa in cura. Per questo non c'è nessun motivo banale per iniziare un percorso. Tutto dipende da quanto ciò che vivi come un problema ti limita, ti crea disagio o sofferenza.

🎯 Non è vero che tutti dovrebbero andare dallo psicologo: si lavora su obiettivi specifici non sul "capire chi sono" in senso astratto, ma sul comprendere chi voglio essere. E si lavora davvero per raggiungere quegli obiettivi. E per lavorarci, ottenere quel cambiamento che ci auguriamo, ci vuole coraggio, tempo da dedicare a se stessi e voglia di mettersi in gioco.

❗️ E se davvero capiamo che lo psicologo non ci può aiutare, si può decidere in qualsiasi momento di chiudere la terapia. Un bravo psicologo vi insegnerà a comunicare, come prima cosa, qualunque vostra decisione.

💕 Vi è mai successo di chiedervi se fosse giusto intraprendere una terapia di coppia?In questo articolo per Cosicomevien...
07/12/2020

💕 Vi è mai successo di chiedervi se fosse giusto intraprendere una terapia di coppia?

In questo articolo per Cosicomeviene spiego 10 motivi per cominciare una terapia di coppia.

Ecco alcuni dei motivi:
🔸 Affrontare insieme i cambiamenti
🔹 Imparare a comunicare
🔸 Intraprendere un percorso prematrimoniale con uno psicologo

Quali sono gli altri👇

Vi è mai successo di chiedervi se fosse giusto intraprendere una terapia di coppia? Quello che blocca molte coppie è ammettere di avere un problema: è una circostanza sicuramente destabilizzante, specie per due persone che vivono il loro rapporto in equilibrio precario. La terapia di coppia non s...

eOggi voglio parlare di un argomento scomodo che in qualche modo ha dei risvolti e delle spiegazioni psico-sociali. Ed è...
02/12/2020

eOggi voglio parlare di un argomento scomodo che in qualche modo ha dei risvolti e delle spiegazioni psico-sociali. Ed è quello del cercare una moderazione tra la libertà di parola e il buon senso di non dire niente se non si ha niente di intelligente da dire.

💬 In una società che ci da l'illusione di essere critici gastronomici, intenditori di canto/ballo, opinionisti di sentimenti, esperti di qualsiasi cosa, che ci sia bisogno dell'opinione di chiunque su qualunque tema, ci sembra legittimo dire quello che ci viene in mente senza filtri, in nome della libertà di espressione.

📚 Umberto Eco ha detto a proposito dei social che questi hanno dato «diritto di parola a legioni di imbecilli» che prima «parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ed erano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel».

👉 Se da una parte è normale e giusto avere un'opinione e, appunto, parlarne con gli amici al bar o scrivere i propri pensieri sull'agenda personale, dall'altro dobbiamo capire che i social non sono il nostro diario segreto e che avere un'opinione non ci da il diritto di scrivere o commentare qualsiasi cosa. Specialmente quando il commento non è né gentile, né tantomeno fondato o intelligente.

😡 Psicologicamente parlando quando abbiamo un pensiero abbiamo anche spesso l'urgenza di esprimerlo per vedere se gli altri lo condividono o semplicemente per sfogarci. Questo succede in particolare per pensieri suscitati dalla rabbia: emozione che per eccellenza ci porta a voler agire per spegnere il fuoco che abbiamo dentro.

Bisogna però capire quale sia il modo più funzionale per noi e per gli altri di incanalare questo bisogno di esprimersi che è legittimo.

👉 Chiediamoci se ciò che scriviamo può dare un valore aggiunto a qualcuno: se non è così, forse è il caso di parlarne solo al bar.

In questo articolo per Cosicomeviene parlo di bullismo sessuale.Ecco degli esempi di bullismo sessuale:🔸 Prendere in gir...
30/11/2020

In questo articolo per Cosicomeviene parlo di bullismo sessuale.

Ecco degli esempi di bullismo sessuale:

🔸 Prendere in giro una persona per non aver ancora fatto sesso o al contrario per aver avuto rapporti sessuali

🔹 Prendere in giro per il numero (vero o presunto) di rapporti sessuali o di partner avuti

🔸 Usare parole che hanno a che vedere con il sesso per mettere a disagio o umiliare qualcuno

🔹 Prendere in giro una persona per la forma o le dimensioni di parti del corpo legate alla sessualità (es. forma del seno, dimensione del pene)

🔸 Scherzare sul tema dello stupro o minacciare di stupro

Per approfondire leggi tutto l'articolo👇

Partiamo con una definizione: il bullismo sessuale è un comportamento prevaricante e intimidatorio che si può manifestare con vessazioni fisiche, verbali, non-verbali e psicologiche che hanno a che vedere con la sfera sessuale e intima di una persona. Per quanto se ne parli, il bullismo sessuale c...

Indirizzo

Via A. Diaz 154
Vigonza
35010

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