24/09/2023
Negli ultimi 10 anni sono rimasta incinta 9 volte.
Porto per mano tre di questi figli.
Porto in grembo un altro bimbo, nell'attesa di averlo tra le braccia, barcamenandomi ogni giorno tra la speranza e la paura.
Gli altri figli li porto nel cuore.
In questi anni, allo stesso tempo, ho incontrato tante madri, tanti padri, tante coppie, tante famiglie, tante pance, tante braccia, tante storie.
Ho conosciuto la maternità dall'interno e dall'esterno, scoprendone infinite sfumature e chiedendomi, ad ogni nuovo dettaglio che mi si palesava davanti agli occhi o dentro le viscere, come si potesse anche solo pensare di ridurre tutto questo ad alcuni preconcetti o ad alcune "regole".
Ho scoperto l'attesa, il tempo, la felicità, il dolore, la paura, l'ansia, il desiderio, la stanchezza, la fatica, le ore, i minuti, le settimane, i mesi e gli anni.
Ho scoperto l'invidia, la soddisfazione, il timore, l'angoscia, la speranza, la fiducia, la delusione.
Ho scoperto il dispiacere, il senso di colpa, l'amore, la tristezza, la forza, la spossatezza, la voglia di mollare tutto, il cuore che scoppia di gioia.
Ho scoperto i progetti, gli imprevisti, le notti, i giorni, le tempeste, gli arcobaleni, il pentimento, la gratificazione.
Ho scoperto i confronti, l'impotenza, la responsabilità, l'inconsapevolezza, l'arte di imparare.
Quante altre cose mi rimangono ancora da scoprire sulla genitorialità?
E ancora c'è chi vende manuali del "buon genitore" o chi vuol saperti dire come dovresti stare, vivere e essere quando hai un figlio.
Ho imparato, in tutte i più piccoli dettagli della mia genitorialità, che non c'è modo "giusto" per essere genitori.
Ci sono le riflessioni, le consapevolezze, la capacità di mettersi in discussione.
E poi c'è la relazione. Diversa con ogni figlio, perché i figli altro non sono che persone.
Persone sconosciute, che ci entrano nella vita in tanti modi diversi, e con le quali possiamo scoprire e scoprirci ogni giorno.